Ma è adesso che vengono Hitler (31 gennaio, un giorno di San Geminiano!), l 'incendio del Parlamento, le finte elezioni.
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frase si affollano animali sfuggiti al recinto della zoologia fantastica. L'infinito abita la lingua, l'assilla con la sua infigurabile passione del
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necessario segnalare non tanto la scoperta del Male, quanto quella della sua localizzazione, rivelatasi molto piú vicina del previsto: nello scenario bellico
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Domanda: Questa appendice mi pare un corpo estraneo. Perché non lasciar correre le poesie liberamente fino alla fine del volume, senza questa sezione
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Lo spirito - dice Eckhart - è una montagna di piombo incurante del vento leggero. Amo quel vento. Non sono quella montagna. Improvvisamente verso
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Nei pressi del Giuba abitava una zia del marito. Aveva i capelli lunghi fino alle natiche, li pettinava per ore, gli dava l'azzurretto come al bucato
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A metà settembre torna a Capalbio, per la sagra del cinghiale, carne fra le più fragranti.
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Gli amici, ammirati del viaggio, resteranno fra i loro arredi, s`incont1'eranno di sera nelle piazze, si cercheranno al telefono. Fra due anni si
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presenze rese invisibili ma bisbiglianti la litania del tempo dissipato in fili di nulla, del tempo fatto pulviscolo dell irreversibile, ma ora tornano
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Il coperchio della scatola del ghiaccio, scomparso a maggio, lo ritrova in dicembre nello scomparto in alto del guardaroba, in mezzo alle coperte e
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colore dell`aria riscaldata, verso le tre del pomeriggio, è rimasto di poco più denso del mattino, e la spiaggia non fuma e il verdastro del mare è meno
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Descriverlo, accettare le metafore, perfettamente sufficienti, indifferenti in apparenza ma vive del suo sguardo, morte del suo splendore, del male
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Per esempio, a volte vedo gli alberi del viale vicino a casa guarire del loro male; vedo a volte avanzare gruppi di adolescenti, come in un bosco, e
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Mentre il mio sguardo discreto abbraccia indistintamente dal terrazzino le nubi della pioggia e la tazzina del caffè (sulla tavola, in casa), sotto
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L'inclinazione dello schermo del computer che è la stessa del leggìo di plastica poco più avanti, la lampada sui fogli e sul quadrato nero della
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l'impulso animale del gesto che ha creato ll contatto, ha saggiato la vita del ferro prima che venga l'elettricista.
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Vorrei parlare di questi sassi, ma non della loro forma o del loro colore, e nemmeno della loro sostanza o del loro peso. Vorrei parlare di questi
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raccolti, quasi tutti in un primo momento, altri nel corso del tempo, a mano a mano diminuendo le proporzioni dei reperti. Dopo un mese in un anfratto del
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rotondissirna sopra tutte le case del lido, una striscia di terra che sembra badare a se stessa soltanto quando c'è la luna. È soltanto in questa notti
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Sulla via della Clusaz, oltrepassato l'ultimo lampione del paese, la stessa luna che alle nostre spalle illumina il monte e il torrente e le case
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La sorella “signorina” del prete che «prega ancora per me» lascia detto a mia madre quando si incontrano a messa.
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non e buio. Allora mi accorgo che dall 'altra parte del Black Water, sulla destra, all 'altezza del buco, non ci sono più rottami, rimesse, tane di
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secolare rigovernatura delle lettere, industrie del cadavere, onestà borghese, tecnica cerebrale, manuale del pellirossa. Vo alla latrina e vomito
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nell'aria del crepuscolo si intendono delle risa, serenamente, e dalle mura sporge una torricella rosa tra l'edera che cela una campana: mentre, accanto
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Le cose ch'io vidi nel fondo del mare, i baratri oscuri, le luci lontane e grovigli d'alghe e creature strane, Senia, a te sola lo voglio narrare
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forte risponde l'impeto selvaggio e giovine del fiume rapido cui le corrose ripe trattengono: il suo possente muggito al sibilo della procella
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Dalla pace del mare lontano dalle verdi trasparenze dell'onde dalle lucenti grotte profonde dal silenzio senza richiami - Itti e Senia dal regno del
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Trasaliscono i monti al soffio lieve del respiro serale, e abbrividendo si velano d'un velo di viola che si vena d'un tremulo affiorare d'oro, nel
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La finestra socchiusa contiene un volto sopra il campo del mare. I capelli vaghi accompagnano il tenero ritmo del mare. Non ci sono ricordi su questo
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Ed ora pulisciti, mia povera creta! Sian puri, sian limpidi gli amor del poeta ; sul dolce miracolo la musa non dica che note di spica, che effluvi
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Amo la voce chioccia e poverina dell'errante bambina ; amo il canto del cieco, e il ritornello del vecchierello ; amo tutta la musica che ho intesa
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opachi occhi di buoi. Mordea la folla collo sguardo muto le nudità di latte e di velluto, e correa, dietro i vaghi ondeggiamenti del morbido corsetto, i
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Cara progenie del mio bicchiere, fumi e baldorie, nebbie e preghiere; urne fantastiche piene di fiori, piene di musiche, piene d'amori ; cara
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dolci voli! Oh effluvii, oh grazie del pane e del vino, quando canta la messa un cherubino!
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- Galoppa, farnetica, bestemmia, sospira, col sogno, coll'orgia, col dubbio, coll'ira ; nel fango, nell'aria, sui letti del mondo, sul capo profondo
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cercai del mondo; ma l'empia ressa dei calci fraterni turbava il fondo, e, poiché il fango sal come la nube, come l'incenso e la prece devota, sul
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l'Accidia, l'Accidia anima pia, soave primogenita del ciel; e verrà spesso nella stanza mia perché le aggiusti sulla faccia il vel. Poi la Lussuria: le
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Pel ragno sospeso tra fila d'argento i baci del zefiro son sbuffi di vento. Al verme indifeso togliete la fede che il fango non l'odia che l'astro lo
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- Qual fu stanotte, quando tu vegliavi, la dea che del tuo canto incoronavi? Ah dimmi, dimmi che nel ciel dimora, e che tu te 'n dimentichi
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amistà perenne e eterna guerra. Son mille secoli che si innalzan le braccia al Nume ignoto, né mai si svincola l'amor del cielo dall'amor del loto.
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calpesti, e vetri infranti, alfabeto del mio labro tormento, schiaffi delle maestre, e pensi erranti sui scartafacci, ancora io vi rammento. Fiuto ancor
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Sù, la vostra canzone intonate bruni figli del lido ridente, e nell'alto la barca guidate, che già brilla la luna nascente. Già la luna nascente
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Spesso i sogni che all'anima son belli, ti aleggiano d'intorno al primo albore, quando fuor del verone i mesti augelli sospirano del cielo il
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vedovo vide di un fior; scandalezzata, l'innamorata condusse subito dal confessor. E minacciato dal padre irato il cor del giovane s'ingelidì ; oh
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non mi vedete alla chiesetta, non paventate l'ira del Signore: non è incenso o latin che lo diletta, ma il profumo, ma l'estasi del core! E il mio cor
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Quando scendo alla riva del mare lungo il lido di sabbia minuta, ove tragge la barca sparuta il nocchiero che all'alba tornò; o fanciulla, vien meco
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mar! Che flebile armonia tra la spuma del mar fosforescente: che amor, che leggiadria, nel pelago al lunar raggio lucente! La volta è pur serena, la
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Quando muoiono i fiori ai davanzali, e quando i vetri la nebbia accarezza, e le rondini in mar battono l'ali, e del negro fanciul di val Vegezza il
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, Toscolo... Porta! Una falange di sublimi esempi, una olimpica scorta! Noi vaghiam nell'Ignoto. I figli siamo del Dubbio (oh i grandi estinti!), siamo i
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il rantolo, vi scroscia il riso; tutte le aureole del paradiso, tutte le furie del folle inferno vi cantan l'epica del Padre Eterno! Madre
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