Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 DEL  MEDESIMO AUTORE (in collaborazione con GIUSEPPE LIPPARINI)
dramma epico in 5 atti in versi L 4 MEMORIE DI CORTE  DEL  MARCHESE ARMANDO D' APRE Il Re, le Torri, gli Alfieri
per parlare sul serio. L'epopea è la divina ingenuità  del  popoli fanciulli, e il popolo di Fantasia, che è molto
solamente a traverso la sua riduzione più adatta al colore  del  tempo: la riduzione francese negli allegri couplets della
non era scritto nel libro  del  destino che la Giulia dovesse finir così: perchè anche le
hanno, a quanto pare, dagli avvenimenti fatali, un libro  del  destino dove è segnato "per filo e per segno tutto quel che
rovinare ma molto addomesticati tra loro durante quel tempo  del  loro esilio dal mondo; e sul carretto dello spazzaturaio,
tra le braccia di cartone, che figuravano coperte di ferro,  del  burattino Orlando, un senso, non mai provato fino allora,
la materia, come sempre, rimase inerte; e soltanto l'anima  del  famoso paladino, susurrò: - Cara! Cara! Finalmente ti
Giulia tacque, trovandosi lì più per la forza brutale  del  destino che per volontà propria. Non di meno, sentì
è vero che lo studio  del  passato divenga tanto più proficuo per un popolo, quanto
è decretata. L'inerzia, l'ignoranza, la depravazione  del  clero regolare, sono tracciate dall'Autrice in iscene sì
l'impostura, lo spirito d'intrigo, gl'istinti tirannici  del  clero secolare nell'ex-regno delle Due Sicilie vengono
cosa gradita ed utile al tempo stesso, e premunita  del  consentimento dell'Autrice, consegno il manoscritto alle
da me, con argomenti di fatto l'opportunità e la giustizia  del  Decreto col quale si sopprimono dal Governo Italiano i
con le idee non pur professate dagli uomini meglio pensanti  del  secolo, ma già radicate eziandio nella pubblica e generale
nè inoperosi sono, colla sottana e senza, i partigiani  del  monachismo; e che potrebbero essi obiettare, che, se veri
infelici fanno loro prima, anzi sola ed esclusiva cura  del  deprimerne e immiserirne gli spiriti, insinuandovi massime
quelle della religione di Cristo, facendo lor vedere fuori  del  parlatorio la perdizione e l'abisso; mostrando sul limitare
parlatorio la perdizione e l'abisso; mostrando sul limitare  del  chiostro le maledizioni del Cielo e i fulmini di Roma,
mostrando sul limitare del chiostro le maledizioni  del  Cielo e i fulmini di Roma, pronti a scoppiare sul capo di
più d'una volta con ciò tolto alle mie Memorie il vantaggio  del  colorito e quel drammatico rilievo che le avrebbe fatte più
frammenti dell'Iliade, sempre ben inteso nella traduzione  del  Monti, poichè non ho vanità letterarie e devo confessare
dura e monotona che non conviene ai poeti. E col verso  del  Monti mi veniva in mente che di questa nuova Iliade del
del Monti mi veniva in mente che di questa nuova Iliade  del  secolo ventesimo — poichè anche nella guerra di Fantasia
 DEL  CHIOSTRO NAPOLETANO MEMORIE DI ENRICHETTA CARACCIOLO DE'
fui uscita  del  coro, dissero di volermi menare intorno pel monastero.
venne demolita l'antica, in conseguenza de' decreti  del  Concilio Tridentino, che verso il 1580 costrinse le monache
dell'imperatore greco Leone l'Isauro, quel Lutero coronato  del  medio evo. Uno stuolo di monaci e di vergini claustrali
disertò allora la Grecia, per ischivare il fanatismo  del  clero e del popolo riformato. L'Italia ne fu invasa: Roma
allora la Grecia, per ischivare il fanatismo del clero e  del  popolo riformato. L'Italia ne fu invasa: Roma offrì ai
greci, fra grandi e piccoli, militavano fino alla metà  del  secolo XV sotto la regola suddetta. La chiesa ed il
dalla conquista di Maometto secondo, e la soggezione  del  Patriarcato bizantino che ne derivò, diedero il tracollo al
ancor prima che i conventi di monaci Basiliani si fossero  del  tutto latinizzati: fatto avvenuto dopo quelle tre potenti e
(o dei teatri), anzi che alla devota semplicità della casa  del  Signore. La porta grande è costrutta di legno di noce con
santo che riceve le monache nel suo ordine; ed il battesimo  del  Redentore; suddividesi poi in tanti piccioli compartimenti
sopra gli archi, le altre della cupola, e quelle infine  del  coro grande, che figurano storie di san Benedetto, son
che figurano storie di san Benedetto, son tutte di mano  del  Giordano. Ed è a notare, che, dei tre quadri sulla porta,
di Dionisio Lazzari, mirasi la gran tavola dell'Ascensione  del  Signore, opera di Bernardo Lama. Nella prima cappella del
del Signore, opera di Bernardo Lama. Nella prima cappella  del  lato destro della chiesa è il quadro dell'Annunziata di bel
in porco; e nell'altra, nel momento di esser tirato fuora  del  lago di Ararat, dove era stentatamente vissuto per
discepolo dello Spagnoletto. Di Cesare Fracanzano, fratello  del  primo, son le due lunette sovrapposte a' descritti quadri,
e lodate. Nella quarta cappella, la tela della Madonna  del  Rosario è di Niccolò Malinconico, scolaro del Giordano.
della Madonna del Rosario è di Niccolò Malinconico, scolaro  del  Giordano. Delle cappelle del lato sinistro, la prima ha una
Niccolò Malinconico, scolaro del Giordano. Delle cappelle  del  lato sinistro, la prima ha una tavola della Natività, della
di Marco da Siena; la terza, la tavola della decollazione  del  Battista, di Silvestro Morvillo, detto il Bruno; e la
dall'alto, attribuita allo Spagnoletto. Nel mattino  del  tre di marzo 1443, essendo giorno di domenica, re Alfonso I
giorno di domenica, re Alfonso I d'Aragona cinse il capo  del  suo figliuolo Ferrante d'un cerchio d'oro, e posegli nella
era stato acclamato dal general parlamento nella sala  del  Capitolo in San Lorenzo. Una tal solenne cerimonia fu
pompa, in presenza de' baroni e di tutta quanta la corte  del  re, nell'antica chiesa già demolita, di cui si è fatta
in monumenti che rimontavano fino alle primitive età  del  monastero, siccome risulta dalla cronaca di donna Fulvia
la clausura. Commovente è la descrizione ch'essa ci lascia  del  trasferimento delle surriferite reliquie dalla chiesa
vicende. Egli è pur da questa cronaca che siamo informati  del  vestire antico delle monache Benedettine e del loro
informati del vestire antico delle monache Benedettine e  del  loro ufficiare ne' libri longobardi: «Intorno poi al
la voce attiva e passiva, e ci faceva partecipe de i beni  del  monastero. Questa medesima veste ne vestivamo ne i giorni
di quel tempo andavano liberamente alle ville e possessioni  del  monastero per trattenervisi parecchie settimane, uscivano
tridentini non è riconosciuta. Sono custodite nel santuario  del  monastero parecchie reliquie di santi e martiri, cui le
Stefano e quella di san Biagio, coverte di argento; parte  del  legno della santa Croce; due bracci, uno di san Lorenzo e
pure non si fa vedere in tre diversi colori, siccome quello  del  medesimo martire che è venerato in Roma nella chiesa di
su cui veggonsi delle pitture a chiaroscuro di Giacomo  del  Po, e donde si va ne' differenti parlatorii. Ricco poi di
comodità, di principesca magnificenza è l'interno  del  monastero, albergo di donne, tanto altiere della nobile
monastero la cappella di santa Maria dell'Idria (corruzione  del  vocabolo greco Odigitria), con l'immagine bizantina della
Ma è tempo di ritornare alle mie vicende. La novità  del  luogo, delle persone, degli oggetti, dei costumi, mi divagò
costumi, mi divagò un poco. Era quello un mondo nuovo a me  del  tutto sconosciuto. Durante quella prima visita al convento,
Fatti altri pochi passi lungo l'arcato corridoio  del  pianterreno, la incontrammo novellamente; atteggiatami
più dall'oppressione morale che dal sonno, quando sul far  del  giorno fui svegliata da Angiola Maria che voleva sapere da
san Lorenzo, e che più tardi sarebbe ritornata. Uscì dunque  del  parlatorio, ed io, attendendola, mi trattenni fuori del
del parlatorio, ed io, attendendola, mi trattenni fuori  del  corridoio, immersa nel sentimento dell'abbandono, in cui
scorsero due, mentre io misurava a passi lenti il pavimento  del  corridoio, e frattanto non la vedeva ritornare. Dolente del
del corridoio, e frattanto non la vedeva ritornare. Dolente  del  suo ritardo, mi volsi alla portinaia, pregandola di mandare
una delle tante donne che se ne stavano oziose all'atrio  del  monastero, per sapere la ragione che impediva mia madre di
l'apatia, proprie alla loro condizione, nello spettacolo  del  mio abbattimento. Chi bisbigliava di qua, chi commentava di
procinto di svenire, credendo che giunto fosse il momento  del  mio riscatto. Ma, ohimè! nè egli direttamente m'indirizzava
sorella, non faceva ogni volta che aumentare le cagioni  del  mio dolore. L'infiermità alla gamba, provocata, dalla
volle nascere, vivere e morire, non già per i muti orrori  del  deserto, per l'inanimata solitudine, ma sibbene per la
Una sera di febbraio mi trovai sola sul terrazzo. I raggi  del  sole morente non isplendevano più che sulla cima del
raggi del sole morente non isplendevano più che sulla cima  del  Vesuvio e sulle vette di Castellammare, le cui nevi
Regnava, intorno un insolito silenzio; lo schiamazzo  del  carnevale aveva attirate le genti ne' centri più
quartiere di San Lorenzo, ove ergesi il monastero, restava  del  tutto spopolato. Non giungeva, all'udito mio che l'eco
novella m'invase: all'aria libera sotto l'immensa vôlta  del  firmamento mi sentii sola, è vero, come prima, ma non
mi sentii sola, è vero, come prima, ma non isolata. La voce  del  Signore m'appellava alla contemplazione della sua
a' Granili, e quando passerà, unitevi a lei." Il 4 novembre  del  1854, dopo tre anni e quattro mesi di crudele prigionia
tre anni e quattro mesi di crudele prigionia rividi la luce  del  giorno. Una monaca di quelle che vivono fuor del monastero
la luce del giorno. Una monaca di quelle che vivono fuor  del  monastero e si chiamano di casa, fu mandata dal vescovo per
Ma prima di dar seguito al mio racconto, nelle peripezie  del  quale avranno parte rilevantissima il despotismo clericale
strettamente alle mie Memorie si riferiscono le condizioni  del  clero regolare e secolare, tanto all'epoca in cui mi toccò
in critiche considerazioni sullo stato passato e presente  del  clero in Italia. Mio intendimento essendo soltanto quello
vedere in una rapida prospettiva; le spaventose proporzioni  del  morbo sociale che infesta tuttora la nostra patria, mi
Fatto incontrastabile. Posta mente alla superficie  del  territorio e alla popolazione, non v'è Stato cattolico, non
levitico per eccellenza, presentavasi fino al declinare  del  secolo decorso sotto l'aspetto d'una vasta congregazione
dall'azione combinata di due indigeni nemici avversi  del  pari all'emancipazione della coscienza e della ragione,
della coscienza e della ragione, dalla reazione  del  clero e dal politico despotismo, pure non mancò di
ai minori limiti possibili la mostruosa superfetazione  del  clero secolare, e soppresse, sì nel Piemonte che
penisola meridionale); malgrado i più recenti provvedimenti  del  governo italiano relativi all'estinzione graduale del
del governo italiano relativi all'estinzione graduale  del  monachismo, tuttavia l'Italia continua ad essere, come per
e secolare, quanto sorpassa di gran lunga la necessità  del  religioso servizio. Maggiore ancora è la proporzione per i
Ponendo in confronto, continua a dire il Débats, i beni  del  clero in Francia nel 1789 e quelli del clero in Italia nel
il Débats, i beni del clero in Francia nel 1789 e quelli  del  clero in Italia nel 1864, troviamo che in Italia, tanto le
esagerazione, un quarto di quelle di tutta la Francia.  Del  resto, allorchè il decreto 2 novembre 1789 dichiarò
essi furono stimati un miliardo e cento milioni. I beni  del  clero in Italia elevansi a quasi due miliardi, ossia un
Italia elevansi a quasi due miliardi, ossia un decimo meno  del  doppio di quello, che innanzi alla rivoluzione possedeva
Cappellani della Real Cappella  del  Tesoro di S.
11 {a Santa Chiara............. 7 {a Santa Lucia  del  Monte 101 Alcantarini. . {a San Pasquale a Chiaia 3 49 8
. . . . . . . . . . . . . 1 6 » 6 » Camaldolesi Eremo  del  Salvatore . . . . 1 28 » 28 » Canonici Lateranensi a Santa
. . {a San Nicola Torentino. . . 12 16 Congregazione  del  Santissimo Redentore a S. Antonio di Tarsia 1 16 » 16 »
Regolari Teatini a San Paolo . . 1 26 3 26 3 Congregazione  del  Beato Pietro da Pisa a Santa Maria delle Grazie Maggiore. .
. . . . . . . . . . . 31 Teresiane Santa Teresa alla Salita  del  Vomero. . . . . . . . . . . . 1 21 9 1 21 Concezioniste al
cittadini de' due sessi, stranieri al passato, nemici  del  presente, sterili all'avvenire della loro patria.
di Napoli San Gregorio Armeno era quello che al tempo  del  mio racconto riuniva il maggior numero di monache professe.
Ebbi pero l'occasione d'osservare, fin dal primo giorno  del  mio ingresso nel convento, che le condizioni intellettuali
all'indole socievole, all'ignea tempra, alla mobilità  del  loro carattere ereditario; allevate per tale motivo
stretto consanguineo od il proprio confessore; le monache  del  più inclito di tutti gli ordini, dico le Benedettine, sono
pallide pagine de' Cronisti o nella fantasia depravata  del  seicento non rinvenisse materiali, capaci di ricostruire al
tuttora, a dispetto della riforma tridentina, i costumi  del  secolo de' Borgia, de' Medici, de' Farnesi, le tradizioni
delle corti di Colonna e di Pietro di Toledo, i pregiudizi  del  feudalismo normanno ed aragonese, la crassa ignoranza e le
ed aragonese, la crassa ignoranza e le superstizioni  del  volgo all'epoca degli auto-da-fè. Quale museo di antichità
degli auto-da-fè. Quale museo di antichità può, al pari  del  monastero di femmine napoletano, presentare tanto piene di
presentare tanto piene di vita e di movimento le reliquie  del  media evo, curiosamente incassate in lavori d'intaglio
dell'epoca di Carlo V, le dipinture della Divina Commedia e  del  Decamerone, ristaurate dal pennello de' Calderon de la
salvò incolume questa necropoli, come lo strato lapillare  del  Vesuvio conservò i papiri d'Ercolano, e le mummie di
ad una cronaca scandalosa d'apocrifa memoriaCronaca  del  Convento di Sant’Arcangolo a Bajano. tracciò le vicende
di Sant’Arcangolo a Bajano. tracciò le vicende storiche  del  convento di donne napoletano. Nè sono i costumi di Napoli
risolveva a farsi scrivere fra le religiose a mantenimento  del  luogo, ed allora riceveva tutto ciò che è necessario alla
direzione generele era affidata alla più savia delle dame  del  convento, ed il re confermava questa libera scelta che gli
tra i rapporti che ebbero le religiose colle genti  del  mondo. I disordini aumentavano a misura che i torbidi della
aumentavano a misura che i torbidi della guerra, e i vizi  del  potere delegato gettarono il paese nell'anarchia degli
costituite, ma sopra privilegi ed esenzioni della nobiltà,  del  clero e della corte di Roma, piegavasi a norma delle
appartenenti alla Corte ed all'esercito; i membri  del  clero avevano il loro fôro, che appellava alla Corte di
valicavano il Tevere, portava innanzi tutte le operazioni  del  governo, effettuava tutti gl'intrighi; e forse provar si
padre inumano, capriccioso, avaro, assistito dall'autorità  del  nunzio o del vescovo, gettò in un convento la figlia, della
capriccioso, avaro, assistito dall'autorità del nunzio o  del  vescovo, gettò in un convento la figlia, della quale la
presso la pubblica riputazione l'onore compromesso  del  blasone. Nè, per lavare la macchia, ben sovente
penisola poteva offrire qualche scampo a colui, sul capo  del  quale caduti fossero i sospetti dell'inquisizione
fossero i sospetti dell'inquisizione domestica. La mano  del  sicario, armata di stile traditore, l'avrebbe seguito in
più libero suolo di Venezia: l'avrebbe ritrovato nel fondo  del  più remoto convento, l'avrebbe trafitto a' piedi
la era siffattamente incarnata ne' pregiudizi  del  secolo, che più d'un cardinale pose il pugnale nella mano
di simili orrori, potrei estrarre delle cronache inedite  del  passato innumerevoli esempi, non indegni di figurare un dì
la richiese per moglie. Ma, non ostante l'impegno  del  vicerè, gli fu dalli parenti negata; per il che si risolse
sera s'era introdotto in casa come sposo della fanciulla.  Del  che maggiormente infieriti, trovarono alcuni assassini, i
1578, postisi in una carrozza, passarono per la casa  del  Lomellino e lo chiamarono per nome; e quello, essendosi
alle loro ricreazioni alimento inesausto. Coll'andar  del  tempo la confessione è addivenuta per esse la condizione
loro esistenza: scienza occulta, che s'impara nel silenzio  del  carcere, parte per propria esperienza, parte per mutuo
che nei conventi donneschi sopprima il bene supremo  del  confessionale! La nazione potrà dispensarsi dal colpire per
potrà dispensarsi dal colpire per espressa legge l'avvenire  del  monachismo; tanto, almeno per le monache, i monasteri si
di entrare in San Gregorio Armeno, ricorrendo la festività  del  Natale, mia madre mi aveva dato per confessore quello della
e di nostra elezione, ci diriga in tutte le operazioni  del  vivere. A lui confidiamo i pensieri, gli affari, i progetti
prima, la stretta della seconda volta non erano effetto  del  caso. La donna, figlia d'Eva, è più dell'uomo punta dalla
questo il rispetto, dissi fra me, che i ministri e le spose  del  Signore hanno pel sacramento dell’Eucarestia? Lasciano
lezioni di costumatezza e di castità! La sfera frattanto  del  mio isolamento ristringevasi di giorno in giorno. La mia
ne possano profittare? Egli un giorno ti chiederà conto  del  disprezzo mostrato all'immenso suo benefizio. D'altronde,
crescente incalzare di loquacità, l'atmosfera oppressiva  del  chiostro, la mia giovanile età, l'ignoranza della pretesca
la clausura m'opprimerebbe soverchiamente." "Coll'andar  del  tempo vi abituerete a questa dolce prigionia per modo da
o ricevute lettere da' vostri amanti?" "Mai." (mi ricordai  del  viglietto di Domenico) "Avete avuto ambasciate verbali?"
la quale, se bramava di far spiccare la facondia portentosa  del  suo confessore, era peraltro ben lungi dall'immaginare che
dal canto suo mostra meno affetto per lei che per te, e tu  del  resto, congedato il primo confessore, divieni la penitente
resto, congedato il primo confessore, divieni la penitente  del  canonico." Ne rimasi stupefatta. Non potendo più richiamare
casus belli. Compresi non poter esser altro che una lettera  del  canonico, e dal fondo del cuore maledissi il momento che
poter esser altro che una lettera del canonico, e dal fondo  del  cuore maledissi il momento che m'avevano portata in quel
A completare la commedia, non ci mancava che l'autorità  del  papa. Non valsero nè le mie proteste nè il mio pianto. La
passare qualche mese in seno alla loro famiglia, accanto  del  padre, della madre, dei fratelli, non essendo presumibile
propria stanza. V'ha delle monache che, senza l'intervento  del  confessore, non ardiscono fare neppure la lista del bucato.
del confessore, non ardiscono fare neppure la lista  del  bucato. Una di queste penitenti vedeva il suo tre volte al
il conto di quanto aveva speso la mattina. Non contenti,  del  resto, di tante conferenze, si scriveano due volte
altamente collocato, fece un mattino chiamare la badessa  del  monastero, e consegnolle una lettera, da lui stesso trovata
che in esso leggevansi avevano scandalizzata la coscienza  del  gentiluomo. Una cortigiana avrebbe fatto uso di più modeste
girando per aria, un foglio, che andò a cadere ai piedi  del  santo sepolcro: era il viglietto che un’educanda del luogo
piedi del santo sepolcro: era il viglietto che un’educanda  del  luogo indirizzava al chierico. Una giovine novizia, non
per cui il medico, dichiaratala idropica, la fece uscire  del  monastero. Una giovanetta educanda scendeva tutte le notti
scavalcando le logge che separavano la sua dalla stanza  del  prete, si recava presso il maestro e direttore dell'anima
di prosapia, d'aver avuto nel confessionale, e per mano  del  suo confessore, una lettura (come diceva)
esser essa nuova in letture di simile natura! Per favore  del  confessore medesimo aveva anteriormente divorato, e per ben
ben quattro volte, un altro libro scandaloso, la Cronaca  del  monastero di Sant’Arcangelo a Bajano: libro allora proibito
nutrire o soffocar doveva la detta speranza. Un prete (che  del  resto godeva presso tutti una riputazione d'integerrimo
coraggio della mia conclusione, e lieto pel felice effetto  del  suo catechismo. "In tal caso," ripresi io prestamente, "mi
ripresi io prestamente, "mi sceglierei per amante un uomo  del  mondo, piuttosto che un prete...." "Dio ti liberi! figlia
inorridito il mio interlocutore...... "Amare un uomo  del  mondo, un profano, un empio, un miscredente, un infedele!
Ma, tu andresti inevitabilmente all'inferno! L'amore  del  sacerdote è amore sacro; quello del profano è vituperio; la
all'inferno! L'amore del sacerdote è amore sacro; quello  del  profano è vituperio; la fede del prete emana dalla stessa
è amore sacro; quello del profano è vituperio; la fede  del  prete emana dalla stessa fede prestata alla santa Chiesa:
emana dalla stessa fede prestata alla santa Chiesa: quella,  del  profano è menzognera, quanto è falsa la vanità del secolo;
quella, del profano è menzognera, quanto è falsa la vanità  del  secolo; il prete purifica giornalmente l'affetto suo nella
suo nella comunione della santissima sostanza: l'uomo  del  mondo (seppur sente amore) spazza dì e notte coll'amor suo
spazza dì e notte coll'amor suo tutti i fangosi ruscelli  del  trivio." "Ma tanto il cuore, che la coscienza mia rifuggono
e sfortunatamente troppo estesa, la quale, abusando  del  nome di Cristo, si fa lecite le maggiori nefandità."
malata di bronchite; sempre peggiori mi giungevano le nuove  del  suo stato. Bramosa di vederla, e reputandomi ormai
della principessa aggiungevasi il giorno dopo la mediazione  del  nunzio, il quale per atto di spontanea filantropia
per atto di spontanea filantropia costituivasi garante  del  mio ritorno al chiostro. Sua Eminenza rispondeva di nuovo:
fece leggere a parecchi cardinali. Lo stile patetico  del  foglio scosse la sensibilità di quei dignitari, i quali
la fede surriferita dei medici colla solita domanda  del  suo parere. La risposta fu al solito negativa; ma come la
stava allora acquistando una singolare popolarità. In tempo  del  cholera, da cui fu nuovamente flagellata allora la
vaso di elezione bastava che imponesse la destra sul capo  del  coleroso, per discacciar tosto il morbo dal corpo infetto,
"Non una sola, ma cento fedi farei, simili a quelle  del  vostro curante," disse costui dopo avermi minutamente e a
dalla supposizione che il cardinale avesse inteso la salute  del  corpo. Iddio dunque decretava che avessero fine una volta
una volta le mie tribolazioni, e incominciasse il periodo  del  respiro nell'espettazione di quello del trionfo. Tre giorni
il periodo del respiro nell'espettazione di quello  del  trionfo. Tre giorni dopo ch'io ebbi mandato il Breve al
licenziarlo, scaricargli addosso col congedo la pienezza  del  mio risentimento: ma dissi fra me: "È presto ancora:
passato. "Siete dunque irremovibilmente risoluta di uscire  del  chiostro, ove vi richiamano voti solenni?" "Ubbidisco alla
in altra diocesi: lo so. Deh non lo fate, per l'amor  del  cielo! Non vogliate ripudiare la casa che vi ha visto
scopo della sua visita; gli doleva di sopportare agli occhi  del  mondo l'affronto di vedermi strappata alla sua
pensaste mai all'ora supreme, della morte, al giorno  del  giudizio?" "Non parliamo del passato; posso aver peccato
della morte, al giorno del giudizio?" "Non parliamo  del  passato; posso aver peccato per cattivi consigli, o per
tornò la vostra tutela. Vorrebbero ch'io vi chiedessi conto  del  passato: non lo farò. Ma è tempo ormai che, ritornato in
vi è dovuto credete necessari il rispetto mio e il rispetto  del  pubblico; tornate, monsignore, tornate tosto alla vostra
più che vita, c'è apoteosi. Oh, egli è un divino palpito  del  cuore, quando chi è umiliato si sdegna, chi è caduto si
coscritti dell'intelligenza universale, tutti quei membri  del  senato de' secoli; e alla destra e alla sinistra quei due
cammina, incessu patuit dea; essa risplende, esultante  del  suo genio, al progresso del mondo intero comunica la grande
dea; essa risplende, esultante del suo genio, al progresso  del  mondo intero comunica la grande febbre, e l'Europa si
perfida scuola de' suoi maggiori, Francesco II, vergogna  del  nostro secolo, sperava intanto di potere a sua volta
Acton, il tempo dei Tedeschi era già passato: ora la salma  del  Caracciolo dal fondo del mare ritornava a galla, e dal
era già passato: ora la salma del Caracciolo dal fondo  del  mare ritornava a galla, e dal patibolo di Pagano a quello
de' Bandiera, lungo quella strada di espiazione, intrisa  del  più puro sangue d'Italia, non risuonava più che un solo
stava per isparire di scena, siccome un'ombra allo spuntar  del  dì, mentre il crocifero vessillo di Savoia, emblema
fedeltà, e riassume con mirabile concisione i sentimenti  del  popolo di Napoli e di Sicilia nel momento in cui il
manda al Borbone in forma epistolare a nome degli Italiani  del  Sud. Credo far cosa grata al lettore, riportando per intero
virilità e della intelligenza di questo popolo. Cura prima  del  vostro primo antenato fu barricare queste provincie
all'Austria, e di soldati tedeschi allagò il reame, e  del  soldato tedesco ci fe roba da rubello. Poi ci pose sul
Qual passo aveva egli fatto fare a questo popolo nella via  del  progresso tranne il proprio codino ch'ei si recise? Quale
miseramente perire tante cime di grandi Italiani? Forse  del  bianco terrore che avviluppava il reame come un sudario, o
dell'esercito austriaco? Dobbiamo ricordarci  del  debito pubblico, delle Giunte di Stato, della supremazia di
che, partendo, invocate il diritto di Dio, la sanzione  del  diritto pubblico, che fate appello alla diplomazia, ai
dimentichiamo le capitolazioni di Nelson; le scelleraggini  del  cardinale Ruffo; dimentichiamo le operazioni finanziere di
le operazioni finanziere di Medici, il maquignonnage  del  trono al congresso di Vienna, pagato sei milioni;
milioni; gl'imprestiti di Rothschild; gli articoli segreti  del  trattato di Laybach e di quello di Verona.... Sire, saremmo
e della De Simone tengono ancor velati gli occhi all'angelo  del  pudore; le catacombe de' Carbonari, gli scrutinii di Stato,
di spergiuri, di rancori, eternamente per l'insurrezione  del  20 assetato di sangue e di vendetta, implacabile come
scabbia passaggiera, ci lasciò gli Svizzeri, ignominia  del  loro proprio paese, duratura miseria del nostro. Aveva
ignominia del loro proprio paese, duratura miseria  del  nostro. Aveva trovato i murattisti e i costituzionali del
del nostro. Aveva trovato i murattisti e i costituzionali  del  20; ci lasciò i canosini e i liguoristi. L'università
la capitolazione di Tripoli; come decoro, l'ordine  del  merito, ricompensa di spie e di bargelli; la marina
nel 1815 trovato a 94 mila ducati annui ed il parlamento  del  1820 aveva appurato ad un milione e 440,000 ducati,
venerando all'Italia, e non troviamo che le esecuzioni  del  Cilento, il tranello teso ai Capozzoli, il viaggio a Roma
di San Francesco di Paola? Che restò ai nostri padri  del  regno di Francesco, tranne una maledizione interminabile,
antenati non basta a salvarvi il trono, finchè siete fuori  del  nostro potere, nel modo stesso che non vi salverà il capo,
dello Statuto, lo spergiuro; poi il colpo di Stato  del  15 maggio; poi una lotta implacabile fra popolo e re - e
altro furono se non i Colombo degli sbirri-tipo? Vi volle  del  genio per creare i Canosa, gl'Intonti, i Delcarretto, i
zolfi, ed ei le segnò; il Piemonte volle la restituzione .  del  Cagliari, ed ei la fece; Talarico (perfino Talarico!) volle
per affamare il reame. Non vi è insomma nella vita  del  padre vostro atto alcuno che non sia vituperio o
rubaste, come re Ferdinando I, ciò che cumulaste di goccie  del  nostro sangue e ne faceste oro, abbiatevelo pure, e che Dio
oro, abbiatevelo pure, e che Dio non vi chieda conto  del  boccone di pane del povero.... Ma consegnare le nostre vite
pure, e che Dio non vi chieda conto del boccone di pane  del  povero.... Ma consegnare le nostre vite e le nostre navi
farebbe di voi il più grande della vostra stirpe, dal re  del  pollo in pentola fino a vostro padre d'infausta memoria.
truci offuscata, ci commuove ancora, come l'aurora dei mari  del  sud, che un subito nugolio vela e nasconde. Questo popolo
cessando di essere re; siate dei nostri tempi, all'altezza  del  secolo, al livello della civiltà e della scienza; chinate
al diritto nuovo, che fu sempre il diritto eterno, quello  del  popolo e della nazione; rinunziate ad infruttuose e
d'ogni tempo, e sono tuttavia, i più accaniti propugnatori  del  dispotismo. Sì per insinuazione de' superiori, che per
di appartenere. Non isfuggì alle suore la diversità  del  mio contegno; laonde misero in voce esser io
so io: talchè per colpa mia trovavasi il monastero all'orlo  del  precipizio. - Non diedi retta alle loro lamentazioni, e
dell'opposizione, e li lessi ad alta voce sotto le volte  del  cenobio, da tanti secoli sorde agli accenti della libertà.
de' troni, che tanto contrastava col sepolcrale silenzio  del  mio carcere, io provava una soddisfazione, uno strano
d'una tromba militare, che s'inoltrasse fino alla sala  del  Capitolo! - Intanto, alimentato quotidianamente da' diari,
recinto ho molti amici, e tanti, quanti sono gli abitatori  del  nostro bel paese che sospirano per l'uguaglianza e per la
di affetti, in quel bacio di concordia, la figlia  del  popolano e la figlia del signore formavano una sola
quel bacio di concordia, la figlia del popolano e la figlia  del  signore formavano una sola persona! Mentre un giorno
curiose di sapere il motivo per cui le porte e le finestre  del  vicinato si serravano con fracasso, ratte salimmo al
chiuse il campanile a chiave. Se non che, in altri luoghi  del  monastero restavano pur altre finestrine, donde io poteva
prossimamente soppresse quelle bolgie d'inferno, obbrobrio  del  nostro secolo, che si chiamano chiostri. Un'áncora di
della libertà, poteva egli mantenersi nell'ammirazione  del  mondo cristiano, senza concedere in fatto d'ecclesiastica
disciplina qualche riforma, tanto rispondente a' bisogni  del  tempo, quanto pure a lui suggerita dalle sue proprie
e di più lingue, per notificare al mondo intero l'enormità  del  mio sagrifizio. Non era il papa avverso alla mia uscita. La
di San Lorenzo, essendo quello il mattino dell'apertura  del  parlamento. Io aveva veduto nel mese di gennaio questo
petto, e cacciarsela in tasca, indi avviarsi nel quartiere  del  mercato, affine di non esporre agli occhi dei popolani, di
una sotto il nostro campanile, l'altra all'angolo  del  vicolo Cinque Santi. Continuava intanto sempre più vivo il
Non c'era più da dubitare: la sorte pendeva a favore  del  dispotismo. La Guardia Nazionale cercava scampo fuggendo
un segno bianco ad ogni balcone e finestra. Le berghinelle  del  mercato e d'un altro quartiere vicino, noto per disonesta
ogni giorno, purchè vi facessi ritorno la sera.  Del  resto, formale essendo quelle volta l'ordine, era preclusa
affari mutavasi: io cominciava a scoprir terra. Quel Breve  del  papa giungeva a proposito. Ora, facendo mio pro del fatto,
Breve del papa giungeva a proposito. Ora, facendo mio pro  del  fatto, che un messo ad hoc era stato mandato dal pontefice
a suscitarmi novelli intoppi. Tratta copia autentica  del  rescritto, ne feci parte al cardinale. Egli consigliossi
avrebbe immaginato che, sul momento di porre il piede fuori  del  mio Purgatorio, una fune d'inciampo, nuova ed inaspettata,
È piena di rare qualità: buona, docile, generosa  del  suo, eccellente amica, ec. ec. Nondimeno, c'è chi dice
egli sufficiente forza da mandare ad effetto gli ordini  del  pontefice, io avrei reclamato a Roma con altrettanta
loro dispetto, tanto dissero e tanto fecero, che per mezzo  del  cardinale mi proibirono di portar meco l'argenteria e gli
ereditati avevo dalle mie zie alla loro morte. La mattina  del  28 gennaio 1849 due cerrozze si fermarono fuori della
alla Divina Provvidenza, le resi grazie dal profondo  del  cuore. Dopo nove anni di angosce crudeli, rivarcava alfine
della porteria mi volsi a rimirare le alte e nude mura  del  monastero, e il campanile e la gradinata e i pilastri del
del monastero, e il campanile e la gradinata e i pilastri  del  tempio. La cancellata mi richiamò la memoria del giorno, in
i pilastri del tempio. La cancellata mi richiamò la memoria  del  giorno, in cui quei striduli ferri m'avevano separata da'
terzine: «E come quei, che con lena affannata Uscito fuor  del  pelago alla riva, Si volge all’acqua perigliosa e guata;
e struggitrice dell'isolamento; ravvivata nel battesimo  del  consorzio civile, incomparabilmente più crudeli provai gli
civile, incomparabilmente più crudeli provai gli effetti  del  silenzio che di nuovo mi circondò. Non una sole voce
natura, provenuta da spionaggio, mi gettava negli artigli  del  potere politico? Probabile il primo, possibile il secondo,
discolpa? All'idea di quest'ultimo e più barbaro colpo  del  destino, non seppi più rinvenire nell'intrepidezza quella
ritiro di Mondragone." "Sarebbe meglio chiamato il carcere  del  Santo Uffizio! Sapreste dirmi ancora, se vi sarò ritenuta
quell'aberrazione donde mai proveniva? Era essa l'effetto  del  deliquio? era dell'eccessivo cordoglio? Oppure derivava
in esecuzione un mezzo, che deluderebbe la pubblicità  del  mio supplizio. Il tuono serio e cupo con che espressi
Il giorno appresso ricomparve all'uscio l'antipatice figura  del  superiore ecclesiastico. A quella vista mi sentii ribollire
"La è pazza davvero," disse: "andiamo via!" Quest'epifonema  del  prete diede il tracollo al disordine delle mie idee. - Sono
più profondamente incavate le gote; il volto era divenuto  del  colore del bronzo; il bianco degli occhi, di quello dello
incavate le gote; il volto era divenuto del colore  del  bronzo; il bianco degli occhi, di quello dello zafferano.
finito di parlare, quando riapparve all'uscio la testa  del  prete superiore. "Signor Sabini," disse, senza oltrepassare
il Sabini. - "Signor cavaliere," soggiuuse rivolto al messo  del  cardinale, "l'inferma è affetta da una febbre
Ozanam, l'altro sull'educazione di Tommasèo, gl'Inni Sacri  del  Manzoni, ed un carme alla Libertà di Dionisio Salomos,
d'un temperino, e di altre cose consimili. Il nemico  del  vocabolo eziandio scendeva le scale quand'io rientrava
pericoloso. Io era sicura che senza la mano d'un uomo  del  mestiere non avrebbero scoperto il ripostiglio contenuto in
per salvarmi immaginò un pietoso ripiego. Governatore  del  ritiro era un Caracciolo, principe di Cellamare, di cui
paura alla gente. Presto, signora priora, fatele portare  del  brodo." Un momento dopo la conversa ne portava un poco, che
ogni mezz’ora." Io m'era lasciata prendere all'esca; più  del  brodo e della ricetta m'avevano rianimata le parole del
più del brodo e della ricetta m'avevano rianimata le parole  del  medico. Il giorno appresso stava meglio: continuavano
Com'ebbe avuto contezza della mia salute, gli domandai  del  giorno in cui mi sarebbe stato comunicato il permesso
pusillanimità di troncare i miserandi miei giorni per mezzo  del  digiuno. In questo mentre mia madre era tornata da Gaeta.
una sorte pari a quella che in tutti gli uffici postali  del  Regno subiva la corrispondenza del pubblico, mi rese conto
tutti gli uffici postali del Regno subiva la corrispondenza  del  pubblico, mi rese conto del suo operato in termini del
Regno subiva la corrispondenza del pubblico, mi rese conto  del  suo operato in termini del tutto inintelligibili. Ma
del pubblico, mi rese conto del suo operato in termini  del  tutto inintelligibili. Ma l'inciampo non mi scoraggì. - Ben
le Loro Maestà d'immischiarsi in affari di Chiesa: credere  del  rimanente le medesime, che il suonare l'organo o il cantare
una monaca, che non il cospirare all'aria aperta coi nemici  del  trono e dell'altare.» Verun dubbio dunque restava; non più
volontà forte abbastanza da lottare contro le seduzioni  del  sentimento e contro la corrente delle abitudini, io ho
e i principotti suoi satelliti, e la depravazione  del  nostro sacerdozio e la strisciante cortigianeria dei nostri
d'un chiostro murato e ferrato la voce della ragione,  del  cuore e della volontà! A questa orribile idea la mia povera
subì l'ultimo crollo. Ho detto che in un ripostiglio  del  mio baule stava nascosta qualche cosa, che sfuggì alla
dimorava nel conservatorio di Costantinopoli. Era la notte  del  16 luglio, un'ora prima della mezzanotte. Dopo d'aver
della mezzanotte. Dopo d'aver piegato il ginocchio appiè  del  letto e innalzata la preghiera de' moribondi al Dio della
vele alla volta dell'imbecillità, il quale, troppo occupato  del  fervorino che recitava tutto d'un fiato e a modo di scatola
che io non poteva stare senza il catechismo giornaliero  del  confessore: mi avrebbero però mandato un tal Cutillo, che
La priora m'aveva tenuto parole d'un vecchio canonico  del  vicinato, il quale spesso veniva a dir Messa nella chiesa
vicinato, il quale spesso veniva a dir Messa nella chiesa  del  ritiro, ed informavasi ogni volta sì della mia salute, che
ritiro, ed informavasi ogni volta sì della mia salute, che  del  mio stato morale, e pietosamente a mio favore le
Ne conseguiva che diametralmente opposta a' sentimenti  del  subalterno essendo la condotta de' superiori, indarno
indarno avrebbero questi tentato di penetrare per mezzo  del  confessore nell'anima della penitente. Senonchè, vergognosi
vecchio, ebbi la prova consolante che il Cielo non mi aveva  del  tutto ritirata la sua clemenza. Ma lo ripeto, un malanno
sospese ancora un assegno di annui ducati 60, ultimo mezzo  del  mio sostentamento. Di lì in poi, nonostante i sussidi della
essa fu completa nei primi sei mesi. Ad eccezione  del  medico che in sul principio mi visitò, non mi venne fatto
della donna alla riforma della società, al rinnovamento  del  genere umano? E questa fede, quest'abnegazione, che trae la
di ammirazione, più che non lo sia l'eroismo, in grazia  del  quale sono i nomi d'Epaminonda e di Scipione celebrati
mi somministrarono gl'insetti, soli viventi compagni  del  mio deserto. Quante ore non passai assorta all'isocrono
Quante ore non passai assorta all'isocrono rosicchiare  del  tarlo nel fracido tavolato delle porte e del soffitto!
rosicchiare del tarlo nel fracido tavolato delle porte e  del  soffitto! Quante volte non tesi lungamente l'orecchio a'
di discernere, ma la pazienza e la giubilante superiorità  del  quale io invidiava dal fondo del cuore! In tempo d'estate e
la giubilante superiorità del quale io invidiava dal fondo  del  cuore! In tempo d'estate e d'autunno una porzione del mio
fondo del cuore! In tempo d'estate e d'autunno una porzione  del  mio scarso pane era religiosamente riservata alle formiche.
a contemplare la lotta della mosca caduta nelle granfie  del  ragno, e a quella vista ricordava la massima di Anacarsi:
fattori di cinque cifre ciascuno. Ma riprendiamo il filo  del  racconto. Era già molto tempo che procedeva regolarmente il
m'accade di trovare nel nodo della pezzuola un dispaccio  del  seguente tenore: «Cerca d'ottenere un abboccamento dal
Ma quale fu il suo stupore sentendo che il ministro  del  Sommo Pontefice domandava della sua prigioniera!
o di farle arrabbiare con ogni sorta di dispettuzzi, memore  del  motto di quella briccona di Capua: «per pigliar marito
tali opinioni sataniche non infetti le giovanette innocenti  del  ritiro." "Non temete," soggiunsi io: "qualche anno ancora,
poteva essere altrimenti, poichè Calandrelli era il collega  del  famigerato monsignore Francesco Saverio Apuzzo? Quelle
e con mano tremante dall'impazienza, schiuse il corpo  del  delitto. "Finalmente," disse alla priora, "il topo è nella
ogni ben di Dio: gli davo dell'impudente, dell'ubriacone,  del  seduttore, del tanghero; eravi, fra le altre cose,
gli davo dell'impudente, dell'ubriacone, del seduttore,  del  tanghero; eravi, fra le altre cose, ricordato un fatto
pretesto di farsi aiutare a recitare l'uffizio. La lista  del  bucato terminava col seguente epigramma:
 DEL  CHIOSTRO NAPOLETANO MEMORIE DI ENRICHETTA CARACCIOLO DE'
EDIZIONE FIRENZE, G. BARBÈRA, EDITORE ____ 1864. MISTERI  DEL  CHIOSTRO NAPOLETANO. SOMMARIO DEI CAPITOLI. _______
senza, interruzione. Non appena terminata, mia madre chiese  del  servo, per dimandargli se, destata dal sonno, avessi pianto
immantinente in casa per sapere ciò che fosse stato di me e  del  famiglio: ma fu detto dalla fantesca non essere stata punto
che formidabile lasciò scritto nella storia il nome  del  Consiglio de' Dieci. Senza saperne la ragione, venne
giungere più presto alla capitale. Eravamo al terzo giorno  del  viaggio, allorchè mia madre s'accorse, che un pallore
in Napoli, ritrovammo il capo di famiglia afflittissimo  del  torto ricevuto. Fummo consigliati dai più d'implorare la
quarta classe poteva appena bastarle ai più urgenti bisogni  del  vivere. Tre anni interi passammo nella ristrettezza,
Determinato di partire, nonostante l'aspetto non propizio  del  tempo, il capitano ci manda a chiamare a bordo. I miei
infuriavano. Parve strana a' miei genitori l'ostinazione  del  capitano nel voler salpare con siffatta burrasca; ma questi
l'avrebbe impedito d'impalmare la donna adorata la sera  del  capo d'anno. - A questa spiegazione cavalleresca
volendo o non volendo, conveniva piegarsi all'arbitrio  del  capitano. Io non contava ancora sette anni, ma da' segni
quetare dalle carezze de' genitori, e da' conforti  del  capitano, bramoso di farci credere, in una non so quale
che non si correva pericolo alcuno. Non sì tosto esciti  del  golfo, un'ondata impetuosissima fece piegare il legno sovra
un momento veramente critico! Senza la celere manovra  del  britanno equipaggio, che ricollocò ed assicurò ad anelli di
Il viaggio, per buona fortuna, durò poco. La sera  del  secondo giorno giungemmo a Messina. Restammo per molte ore
ma, meno avventuroso di noi, avea dovuto buttare gran parte  del  carico nel mare, e recava inoltre una donna, morta dallo
Tre giorni dopo, il sole spuntava nello splendore consueto  del  cielo siculo, ed il mare, perfettamente abbonacciato, ci
al grandioso palazzo destinato a mio padre. L'amenità  del  luogo, l'allegra comitiva, la calabra ospitalità ci fecero
belle Hélène „. La notizia ufficiale, e  del  resto già preveduta, c'è giunta poche ore fa, al Circolo
resto già preveduta, c'è giunta poche ore fa, al Circolo  del  Bridge, mentre dal balcone guardavamo fumando le carrozze e
case, persino dai mezzanini più bassi le copie ancora umide  del  giornali, con le ultime notizie stampate in grassetto sotto
crepuscolare. Ma le limousines continuavano a palpitare  del  loro ànsito pesante segnando il passo nelle quattro file di
luce. Solo un gruppo di giovani, passando sotto il balcone  del  Circolo del Bridge che era situato di rimpetto alle
un gruppo di giovani, passando sotto il balcone del Circolo  del  Bridge che era situato di rimpetto alle finestre d'un
i grandi tumulti, che non c'erano stati, alla seduta  del  Congresso dei deputati. Ognuno pensava oramai
d'un intrepido ciclista. E fu così che Effemeris, capitale  del  regno di Fantasia, apprese tra le cinque e le sei di sera
regno di Fantasia, apprese tra le cinque e le sei di sera  del  7 maggio dell'anno di grazia 1912 la notizia della guerra
che eravamo giunti a una delle grandi tappe della storia  del  mondo, se pur mi preoccupava, non mi toglieva di
figliuoli facevano il loro servizio militare negli usseri  del  Dragone d'oro ed erano appunto di guarnigione in una delle
con tanta semplicità i suoi due figliuoli alla fortuna  del  suo paese mentre i miei compagni abituali di pranzo al
osservare quello che accadeva, neppure alle prime piroette  del  meraviglioso mimo polacco ch'era la great attraction del
del meraviglioso mimo polacco ch'era la great attraction  del  corpo di ballo annamita. Sono uscito sùbito dopo pranzo per
Sentivo attorno a me qualche voce domandare: «E il Re?  Del  Re non si hanno notizie? Il Re non si muove?». E proprio in
La rivista passata col canocchiale alle più belle donnine  del  corpo di ballo lo aveva interessato sempre più di quella
il periodo delle prime bizze infantili e messo il dente  del  giudizio, erano ministerialissimi e quanto, mai riguardosi
diritto, fumando, e, poichè non v'è antinomia tra il fumo  del  tabacco e quello del cervello, fumando pensavo e ricordavo
poichè non v'è antinomia tra il fumo del tabacco e quello  del  cervello, fumando pensavo e ricordavo fumando. E, tra tanti
numerico nella traduzione dell'Iliade. Anche un lettore  del  tutto illetterato avrà potuto sospettare che il verso che
l'ospitalità sociale vede la luce sulla culla stessa  del  cristianesimo, e si esercita a favore degli esseri deboli
o presso i popoli dove il cattolicismo sollevasi al livello  del  secolo, la Sorella di carità assiste i malati, conforta i
e gli stessi pagani. È rimasto il bel nome di Maria  del  Soccorso alla fondatrice d'una pia congregazione di donne,
muoiono senza piangersi.» Pochi proverbi sono nella bocca  del  popolo più veraci di questo: «La religione di que' Tartufi
monache si dicevano ad alta voce: "Soffre così, per cagione  del  suo pessimo badessato: Dio la castiga." Venne a morte una
M'affrettai a scendervi, ma perchè la medicatura prese  del  tempo, trovai la recita del coro incominciata, benchè non
ma perchè la medicatura prese del tempo, trovai la recita  del  coro incominciata, benchè non vi salmeggiassero che cinque
non voleva una notte d’estate interrompere il riposo  del  proprio letto per apparecchiare l'estinta compagna.
pochissime famiglie, che non abbiano uno o più membri  del  sesso debole depositati, come oggetti di manomorta, in que'
suona il refettorio, e guai alle converse, se, per motivo  del  funerale, i consueti maccheroni hanno avuto soverchia
ed ancor meno avvezza all'atmosfera, non ventilata  del  convento. Una sera, mentre le suore erano a cena, essa
piccolo ed allevato con amore singolare. Giunto il momento  del  distacco, quest'amico inseparabile non sa persuadersi che
l'amica per l'ultima volta, ed ivi, sdraiato sul lastrico  del  portico,intirizzito dal freddo, non fa che ululare a segno
ma l'indomani, mosso il vicinato a pietà, gli reca  del  pane e delle carezze. Il cane rifiuta e quello e queste, nè
Il povero cane ucciso, chi sa come, fu, al mattino  del  terzo dì, trovato morto..... all’orlo del sepolcro vivo
fu, al mattino del terzo dì, trovato morto..... all’orlo  del  sepolcro vivo della sua padrona. Al tempo del debole
all’orlo del sepolcro vivo della sua padrona. Al tempo  del  debole governo di mia zia, una monaca volle congedare la
di quella, ma pur senza profitto. Al penultimo giorno  del  servizio sparì; si cercò dappertutto, in ultimo si scese
d'inumanità, che all'insaputa delle leggi dentro i recinti  del  chiostro impunemente si commettono. Viva tuttora conservasi
si commettono. Viva tuttora conservasi nella memoria  del  pubblico napoletano la ricordanza de' sotterranei scoverti
suore  del  nuovo monastero aspettavano la comitiva alla porta.
per esagerata, se, per dipingere quella fase singolare  del  mio stato interiore, confesserò d'aver più volte
prendermi in carrozza, mi riteneva a pranzo, e al tramonto  del  sole mi riconduceva. Ho detto che tutto mi parve nuovo.
nei concerti di quell'armonia sovrumana, che chiamasi amor  del  prossimo. Debbo manifestarlo? Allora soltanto cominciai a
libero esercizio delle facoltà dell'anima, nell'operosità  del  pensiero e del sentimento, nella partecipazione alle
delle facoltà dell'anima, nell'operosità del pensiero e  del  sentimento, nella partecipazione alle miserie altrui. Che
Una monaca che tutti i giorni vuole uscire!" Verso la fine  del  seguente ottobre il cardinale mandò all'abbadessa l'ordine
Corso in carrozza, nè d'altronde convenevole che le oblate  del  conservatorio restassero scandalizzate dalle mie uscite.
che vivano libere in seno alle proprie famiglie. Per favore  del  principe Dendia, molto potente presso la corte di Monaco,
malanno vien dietro all'altro, dice il proverbio. Le suore  del  conservatorio erano divise in tre partiti. Uno era guello
e fanatiche pe' preti; un altro di giovani, non nemiche  del  progresso e della civiltà; il terzo delle educande, che non
lo Stato son io, di quello che non fosse la condottiera  del  partito fanatico, cioè la badessa, nel sentimento del
del partito fanatico, cioè la badessa, nel sentimento  del  proprio dominio. Sveglia d'ingegno, ma petulante ed
io dimorare nel conservatorio, senza divenire l'oggetto  del  più vigile spionaggio? la badessa, accortasi per tempo
mi ritirò di repente la sua grazia, e perfino la cortesia  del  saluto. Più d'una sera, essendomi da lei portata, per
mi diedi più pensiero di andarvi. Anche le monache tutte  del  suo partito non mi salutarono più. Benchè estranea a quella
un giorno sul mio tavolino un paio di volumi delle Storie  del  Cantù. Li prese in mano, ne svolse alcuni fogli intonsi
consegnarmi certi borzacchini da parte della sorella. Uscíi  del  coro per disbrigarlo; l'abbadessa mi venne dietro, e
povere di protezione, pensarono di ricorrere alla clemenza  del  principe. Coll'influenza del Salluzzi feci ottenere
di ricorrere alla clemenza del principe. Coll'influenza  del  Salluzzi feci ottenere sollecita udienza all'abbadessa, e
sollecita udienza all'abbadessa, e ad uno dei governatori  del  conservatorio. Nè mi ristetti a questa sola pratica;
era cosa chiara. Studiava l'introduzione e la tirolese  del  Guglielmo Tell. Maria Giuseppa venne a dirmi che la badessa
che si tratta, non più della salvezza di questa casa, ma  del  vostro proprio onore, del vostro grado, e forse della
della salvezza di questa casa, ma del vostro proprio onore,  del  vostro grado, e forse della vostra libertà....." "Gesù!
si ghiaccia il sangue nelle vene!" "Poveretta! la perdita  del  badessato sarebbe un nulla dinanzi agli altri mali che vi
priora a dirmi come Sua Eminenza volendo, per la mediazione  del  nunzio, farmi partecipe degli effetti dell'inesausta sua
di rispetto che può il presente concedere all'autorità  del  passato. Pretendeva egli fra le altre che non solo mettessi
da qual giorno mi sarebbe lecito di uscir nella mattina  del  ritiro. "Non posso," rispose il cardinale: "Ritiro per le
più frenarmi; due anni e mezzo eran trascorsi dal tempo  del  mio ingresso in quella catapecchia. Ordii nel pensiero un
vicina via, chiamata le Rampe di Brancaccio; dalla piazza  del  Vasto una carrozza m'avrebbe menata al Molo, e quindi mi
le mie condizioni fisiche e morali di quel tempo. In giugno  del  1851, dal Reale Ritiro di Mondragone ricevemmo noi
non solo degli arti superiori, principalmente  del  capo, ma sibbene degli inferiori, e sovente di tutto il
modi ed abbisogna, per esser contenuto nelle sue scosse,  del  vigore di più robuste persone. Un mattino, mentre facevasi
I polsi s'erano oscurati: annientato lo stesso movimento  del  cuore: un pallore di morte, un raffreddamento generale, un
generale, un sudore oleoso per tutta la superficie  del  corpo, finalmente la deglutizione impedita, perchè chiusa
spettacoli assistettero seco noi la signora priora  del  luogo ed altre religiose. Le convulsioni sogliono durare da
luogo ad un delirio vago, ad uno straordinario movimento  del  corpo, di tal fatta che la sofferente si direbbe colpita da
Napoli, 23 gennaio 1853. Il medico consultante  del  luogo Dott. PIETRO SABINI. Il medico del luogo Dott.
medico consultante del luogo Dott. PIETRO SABINI. Il medico  del  luogo Dott. ALESSANDRO PARISI.
e sfavillante, quanto sulla cima  del  Thabor, ritornò al cielo di Napoli quel sole medesimo che
Spontanei e popolari gli apparecchi pel solenne ingresso  del  liberatore. Già i primi albori avevano trovato in piedi
della cattedrale, in mezzo alle assordanti acclamazioni  del  popolo, all'ombra di cento bandiere tricolori che sul capo
scolorito il naturale incarnato, e scomposte le fattezze  del  trionfatore. Il pallore della sua fronte spirava non so
gioia sollevai lo sguardo e il pensiero a Dio, e dal fondo  del  cuore lo ringraziai di tre cose: d'avermi salvata due volte
ora sparisce, siccome stella sopraffatta dal fulgore  del  sole nascente. E il mio velo? Mentre per evitare la
non mi avesse il destino ribadita al piede la catena  del  galeotto, se fossi passata a marito giovinetta, avrei forse
fossi passata a marito giovinetta, avrei forse nella scuola  del  mondo imparato altrettanto a scernere le malvagie passioni
età, i cui sentimenti elevati, in armonia colla fermezza  del  carattere, si cattivarono il mio rispetto, e me lo fecero
religione, e ricorremmo alla Chiesa per la benedizione  del  matrimonio. La Chiesa formalmente ricusò il suo consenso.
(se l'amore può chiamarsi disgrazia), allo sviluppo  del  corpo concorse precoce pur quello del cuore. Sparì d'un
allo sviluppo del corpo concorse precoce pur quello  del  cuore. Sparì d'un tratto la serenità imperturbata della
della puerizia: non più il riconfortatore balsamo  del  sonno. Mi sentii un vuoto nell'animò, vuoto sommamente
a noi dava la madre. Essa ci misurava l'ora che, per godere  del  pubblico passeggio, eraci lecito di trattenerci sul verone;
chi non sa quanto ribelli a' castighi siano le aspirazioni  del  cuore a quattordici anni? «.....Ben sa il ver chi l'impara,
in un lampo medesimo: diventai di porpora. Carlo s'avvide  del  mio imbarazzo; un leggero sorriso sfiorò le sue labbra, e
l'averla smarrita. Le sofferenze dell'amore, specialmente  del  primo, sono incantevoli: un sol momento di contento
conforti non mi procuravano allora le malinconiche note  del  Petrarca, che nel silenzio della notte io divorava con
dell'amor nostro non oltrepassò i limiti degli sguardi e  del  reciproco saluto. Io amava quel giovane con poesia limpida,
attenzione usassi, non mi venne fatto raccogliere altro  del  loro discorso. Il mio affetto aumentò col vederlo più
Carlo, che agli occhi miei appariva più seducente  del  consueto; egli del pari, postosi vicino alla sua, mi faceva
agli occhi miei appariva più seducente del consueto; egli  del  pari, postosi vicino alla sua, mi faceva de' segni che mi
sua, mi faceva de' segni che mi sembravano dimostrazioni  del  più vivo affetto. Nell'atto di contemplarlo, piena della
da qualche persona di sua conoscenza, se le trattative  del  matrimonio progredivano, perchè l'amore, non meno vivo di
piangere tutte le fanciulle che acquistano l'esperienza  del  mondo a forza di disinganni e di lagrime. Havvi donna che
"Si signora. È la sposa, che viene accompagnata in casa  del  signor Carlo da' suoi parenti....." Ebbi una scossa
suo ritorno da Palermo. Mio padre fu avvertito allo spuntar  del  giorno che il vapore era alle viste. Vestitosi in fretta,
era alle viste. Vestitosi in fretta, recossi al luogo  del  ricevimento. La sera, una sontuosa festa da ballo fu data
una pioggia di ricci, distribuiti sull'una e l'altra parte  del  volto all'uso inglese. Eravamo da circa mezz'ora nella sala
volto all'uso inglese. Eravamo da circa mezz'ora nella sala  del  ballo, quando giunse il re. Mio padre, facente parte della
preci. Un giorno, mentre Giuseppina vi passava, parte  del  pavimento sprofondò. La poverina cadde tramortita; e
che pur usciva della sua stanza, col volto più macchiato  del  mio! Si comprese allora essere stato l'effetto d'una
stato diveniva da momento in momento più critico. Il rosso  del  volto spandevasi per tutto il corpo: una gagliarda
e con succo di limone e molta neve arrestò i progressi  del  veleno. Era il mese d'ottobre. Dopo la tempesta sofferta
quell'uomo accanto alla sua sposa, la quale, o per effetto  del  caso, o per meditata malignità, usava al marito le più
lasciava sfuggire veruna opportunità per farmi consapevole  del  sentimento che io gli aveva ispirato. - Credi dunque che
spoglia d'ogni riparo lasciando l'anima all'invasione  del  fascino.
ed erano sostenuti da un pettine. Quest'acconciatura  del  capo e le pesanti scarpe, furono le cose che mi arrecarono
e me ne rivolse le sue congratulazioni. Ma gli argomenti  del  confessore non riuscivano a dissuadermi dal disegno di
sommo bene della libertà, rivedervi Domenico! Mi risovvenni  del  sospiro d'Alighieri.... «Libertà vo cercando, ch'è sì cara,
nella dannazione, per non aver dato ascolto alla voce  del  Signore che le chiamava al chiostro; per esempio di un
stesso che dava un calcio a M. C., giovinetta uscita  del  monastero; di talune percosse, date dalla statuetta di san
alla lastra della sua nicchia; di apparizioni di anime  del  Purgatorio, di streghe, di vampiri, di demonii, tutte cose,
anonima, e cominciava con questa frase: «Leggetela ai piedi  del  Crocifisso!» L'autore dicevasi persona, cui l'anima mia
la mia lunga renitenza, Iddio mi abbandonava agli artigli  del  Demonio; essere nullameno tempo ancora di fare ammenda del
del Demonio; essere nullameno tempo ancora di fare ammenda  del  passato, rimanendo nel chiostro. Conchiudeva, che nel
nel chiostro. Conchiudeva, che nel mettere il piede fuori  del  monastero sarei stata sospinta da mano invisibile, al quale
sarei stata sospinta da mano invisibile, al quale segno  del  divino intervento se non ne fossi stata dissuasa, egli (lo
vien qua!" Aveva intanto disposto mia madre che, uscendo  del  monastero, mi portassi in casa della sorella maggiore, e
le converse, le educande non ragionavano d'altro che  del  miracolo, e già parlavasi d'una messa, destinata a
a perpetuarne la memoria negli annuali e ne' fasti  del  chiostro. Ma, non ostante il misterioso tintinnío, restai
teneramente la vecchia zia, valicai esultante la soglia  del  monastero, e dopo d'aver visitata Giuseppina, che non aveva
alle mie sventure, erasi dedicato ad altra donna;  del  resto, io correva il rischio di passare da un monastero
ad assodare, che la mia conversione era effetto manifesto  del  campanello di san Benedetto, da me stessa inteso qualche
Alle dieci della mattina mi avviava al convento, alle porte  del  quale parecchie persone famigliari mi attendevano. Fui
Per tutta quella giornata d'altro non si ragionò, che  del  miracoloso campanello, e della mia prossima vestizione. Il
m'era provveduta di alcuni volumi, che cacciai nel fondo  del  baule. Eranvi fra quelli la Bibbia, il Manuale d'Epitteto,
a mia volta commiato dalla zia, m'affrettai di tirar fuori  del  baule il sospirato volume. Con quale palpitante avidità ne
all'uniformità dell'inerzia, alla perpetua monotonia  del  quietismo. Ma di repente un triste pensiero m'assalì. -
volontà? Egli, che con tanto ardore decanta i vantaggi  del  ritiro, conosce forse come sa di morte la solitudine,
alla gola: credetti di restarne soffogata. L'orologio  del  vicinato aveva già suonato il tócco dopo la mezzanotte.
Era il cielo velato da foschi nuvoloni, vaganti a seconda  del  vento. All'estremo orizzonte qualche stella romita
pur essa nella nebbia, batteva con incerta luce le mura  del  monastero. Alcune goccie di pioggia, che di tratto in
non voglio lasciarmi sorprendere degli eventi al di là  del  dovere." L'informai allora minutamente del concorso di
eventi al di là del dovere." L'informai allora minutamente  del  concorso di circostanze, che mi avevano indotta a ritornare
ancora, per averti persuasa a rientrare. E la riputazione  del  convento!.... E il campanello di San Benedetto che ha
era consumato: mi considerai una vittima. L'ingresso  del  giornalismo è interdetto nel convento. Ciò nondimeno,
a' devoti d'ogni classe recherà piacere. Una delle figlie  del  defunto e compianto maresciallo Caracciolo, la signorina
di rara pietà, si è determinata di ripudiare la vanità  del  mondo, per prendere il velo nel monastero di San Gregorio.»
non potevano effettuarsi immediatamente. Al mese d'agosto  del  1840 non aveva ancora raggiunta l'età disciplinale per
mi chiudeva le labbra. Egli aveva già sborsato il danaro,  del  quale molta parte erasi presa; ora, volendo pur mancare
le donne chiassavano, le zittelle si erano impadronite  del  piano-forte; io sola era mesta con in bocca l'amarezza
assente. Mi scossi solo, allorchè seduta nella porteria  del  monastero di Santa Patrizia, accanto all'altra zia
le cancellate di legno, le inferriate, e gli altri ripari  del  monastero. Alla vista del sepolcro che stava lì per
le inferriate, e gli altri ripari del monastero. Alla vista  del  sepolcro che stava lì per ingoiarmi, non so come, spinta da
di impietrirmi. - Io ho provate le estreme sensazioni  del  suppliziato! Al portone della chiesa fui ricevuta da una
che una masse informe e confusa. Giunta che fui al mezzo  del  tempio, mi fecero inginocchiare, e mi presentarono una
mano delle monache spogliata via via degli abiti di gala,  del  velo, della ghirlanda, dei guanti e perfino dei calzarini.
cogli occhi tumefatti dal pianto m'accostai al portellino  del  comunichino, intesi tra la folla alcuni gemiti, provocati
Tutti si volsero: bisbigliarono di un pazzo. Era un membro  del  Parlamento inglese. I preti imposero silenzio, e le
anch'io, che c'entra? — Egli insistè: - Non ho nè il vizio  del  gioco, nè il vizio del vino, ve lo giuro; tutto quello che
— Egli insistè: - Non ho nè il vizio del gioco, nè il vizio  del  vino, ve lo giuro; tutto quello che guadagno alla settimana
gli occhi ridenti, ella badava a strusciar con l'unghia  del  pollice l'orlo del suo grembiule di bordatino a quadrelli.
ella badava a strusciar con l'unghia del pollice l'orlo  del  suo grembiule di bordatino a quadrelli. - E chi dice
di Fantasia, l'epilogo drammatico dell'avventura amorosa  del  mio regale amico fu immediatarnente seguito dalla farsa in
fu immediatarnente seguito dalla farsa in cui la parte  del  brillante fu molto egregiamente sostenuta dal presidente
brillante fu molto egregiamente sostenuta dal presidente  del  Consiglio, don Pedro de Aldana. Dopo il suo drammatico
le necessarie abluzioni e tutto ciò con l'arte consumata  del  più perfetto valet de chambre. Qui le parti, passando dal
soffriva d'insonnia e lavorava sino alle tre o alle quattro  del  mattino al Ministero giuocando col suo capo di gabinetto a
porta in testa la formula tradizionale: «Sentito il parere  del  Consiglio dei Ministri». I tre ministri socialisti furono
verbo e attributo. — La situazione — opinò il presidente  del  Consiglio — è grave. Poi guardò la poltrona ov'io m'ero
a operare innanzi a me il salvataggio della dignità  del  Sovrano, quando sentii il presidente del Consiglio
della dignità del Sovrano, quando sentii il presidente  del  Consiglio aggiungere: — Ma bisogna trovare la formula.... E
a esporre le mie. — Servirà, — aggiunse il presidente  del  Consiglio per salvare l'amor proprio dei suoi colleghi, —
di questioni filologiche che spingeva la concisione  del  suo stile, per cui era universalmente reputato, sino a non
Precisamente, — interruppe ancora il filologo. Gli avverbi  del  dotto e conciso ministro cominciarono a darmi
può certo tollerare! Cogliendo al balzo la provvida palla  del  mio punto fermo, il ministro filologo mise a sua volta i1
il ministro filologo mise a sua volta i1 punto esclamativo  del  suo avverbio: — Supinamente! Ci fu un silenzio. Due o tre
per le loro idee. S'accomodino pure, signori. Il presidente  del  Consiglio intervenne: — Chi di voi ha delle idee le
esponga.... Ma uno alla volta, per carità. Raccomandazione  del  tutto inutile, chè le parole di don Pedro de Aldana furono
avventate e controllare prima le idee or ora esposte  del  marchese d'Apre molto cortesemente, molto lucidamente e....
può neppure farlo arrestare. La scena è avvenuta in casa  del  duca di Frondosa. Caso mai, la querela potrebbe darla il
— riprese don Pedro, abituato a passar sopra agli avverbi  del  suo collega come se nulla fosse, — bisogna concludere che,
date le tradizioni, gli usi, i costumi, i regimi e le leggi  del  nostro paese e specialmente del nostro tempo, un re che
i regimi e le leggi del nostro paese e specialmente  del  nostro tempo, un re che abbia ricevuto uno schiaffo non può
può fare altro che.... — Tenerselo! — affermò il ministro  del  Tesoro. — Filosoficamente! — concluse quello
e di tempesta, fu riportata finalmente dal presidente  del  Consiglio che silenziosamente aveva assistito al commovente
ho detto, e forse dormendo, poichè avveniva al presidente  del  Consiglio, nella sala del Consiglio dei ministri che gli
poichè avveniva al presidente del Consiglio, nella sala  del  Consiglio dei ministri che gli avveniva ogni giorno al
mento abbandonato sul petto, tutto l'atteggiamento abituale  del  suo attuale letargo durante le più fiere orazioni
ripetersi e allontanare inoltre da Sua Maestà la persona  del  suo offensore. Per raggiungere questo scopo una via ci deve
indicato per le riforme era l'apostolo antimilitarista che  del  militarismo aveva istruito minuziosamente il processo.
colpo destò i dormienti e i cogitabondi. Era il presidente  del  Consiglio che con un gran colpo sul tavolino annunziava la
— Fortunatamente! — Ho trovato! — ripetè il presidente  del  Consiglio che prima di persuadere gli altri provava il
ministro degli Esteri, atterrito all'idea che il presidente  del  Consiglio non avesse trovato di meglio che far risolvere il
un fil di voce domandò: — Io? — Si, proprio lei. Il viso  del  povero ministro degli Esteri si disfece. Ma fortunatamente
Alvaro di Frondosa ministro plenipotenziario a disposizione  del  Ministero? — Per l'appunto. — Ebbene, bisogna sùbito
vita natural durante, indisponibilmente a disposizione  del  Ministero. Il presidente del Consiglio era uomo di poche
a disposizione del Ministero. Il presidente  del  Consiglio era uomo di poche parole, e, una volta che s'era
nulla più poteva rimuoverlo. Talchè alla bella orazione  del  suo collega degli Esteri egli rispose semplicemente: —
nelle spalle. Gli altri si strinsero attorno all'opinione  del  presidente del Consiglio; desiderosi oramai d'andare a far
Gli altri si strinsero attorno all'opinione del presidente  del  Consiglio; desiderosi oramai d'andare a far colazione e
e i sedicenti militari, fecero eco alle energiche parole  del  loro presidente. — Vada dunque per Zarzuelopoli! —
sparare inaspettatamente una castagnola. Ma la volontà  del  presidente del Consiglio era dispotica. Aveva già preso un
una castagnola. Ma la volontà del presidente  del  Consiglio era dispotica. Aveva già preso un foglio da
immediatamente, di suo stesso pugno, il decreto di nomina  del  duca di Frondosa, decreto che doveva essere immediatamente
doveva essere immediatamente sottoposto all'augusta firma  del  Sovrano. Guardavo il povero vecchio ministro mentre
vidi il mio regale amico trarre dalla tasca posteriore  del  suo pantalone il portasigarette dorato da cui prese una
ad un fiammifero offertogli con sussiego dal presidente  del  Consiglio. Immediatamente, dopo aver scambiato poche parole
Guerra antimilitarista, che s'era avvicinato al presidente  del  Consiglio. — Io non mi sono opposto, — disse il ministro
un esercito forte. Con mio rammarico perdetti la risposta  del  presidente del Consiglio poichè proprio in quel punto,
Con mio rammarico perdetti la risposta del presidente  del  Consiglio poichè proprio in quel punto, mentre i ministri
infatti, è un po' delicata, — risposi ricordando le parole  del  ministro degli Esteri. Sua Maestà, che è molto
 del  noviziato fu per me un anno di calma, se non voglio dire di
al mese, straniera per più ragioni alle stesse compagne  del  mio carcere, io nondimeno mi trovava, se non contenta,
l'incarico di ragunare le monache nel coro col suono  del  campanello: me ne disimpegnai sollecitamente. Il resto
me lo passai o chiusa nel mio camerino, o nella stanza  del  noviziato, o nel conversare colla maestra delle novizie,
ossia superiore a loro di un grado. All'ottavo mese  del  mio noviziato quella buona maestra e compagna cadeva
tranquillità. Io aveva sempre notato il colore infermiccio  del  suo sembiante, ma sì io che le altre ignoravamo il genere
ne sembravano i visceri, come altresì gli organi principali  del  corpo. Di lì a poco perdeva la favella, perlochè non
dal che risultò che un orribile cancro aveva rósa la metà  del  seno. Il dottor Lucarelli che in seguito la visitò, saputo
Costei, benchè pienamente consapevole degli scandali arcani  del  confessionale e del comunichino, pure, da egregia
consapevole degli scandali arcani del confessionale e  del  comunichino, pure, da egregia istitutrice che la era,
vera vocazione. Prossimo era frattanto a spirare l'anno  del  noviziato, e il giorno della professione si avvicinava. Mi
violenza, da paralizzare l'intrepidezza e i calcoli  del  più insigne diplomata. A garantirvene, dunque, figlia mia,
armarvi di un tantino di ipocrisia! C'è mensa senza sale?  Del  pari, senza l'ipocrisia non si campa. Seguite questo mio
anniversario della mia vestizione. Dovetti interrompere  del  tutto le private letture, ed abbandonarmi per più settimane
di filato in paradiso, nello stesso modo che fa l'anima  del  bambino morto subito dopo il battesimo. Lettore accorto,
Parlando delle dottrine dei confessori nell'interno  del  monastero, non passerò in silenzio una pratica di
attribuiscono infallibile virtù. Havvi al lato destro  del  comunichino una scala magnifica di marmo, chiamata la Scala
è stata l'oggetto di una bolla pontificia. Tutti i venerdì  del  mese di marzo, la comunità intera, cominciando dalla
o di fatto; e ben s'intende che il direttore spirituale  del  confessionale, interprete della bolla d'indulgenza, non è
lungo la riviera di Chiaia, ne uscireste?" Risposi  del  pari negativamente. "Se alla morte di una donna regnante
e periglioso, all'alto onore d'esser chiamata sposa  del  Figliuolo di Dio?" Non so però quello che avrei risposto,
abbracciato per violenza dei parenti e per sobillamento  del  confessore e per amorosa disperazione, la diplomazia
ha il coraggio di affrontare, rende vano lo sperimento  del  noviziato, e fa sì che la donzella si trovi moralmente
velo. Venne alfine l'ultimo e definitivo giorno. La mattina  del  1° ottobre presentossi primo il canonico, che mi trattenne
svolta una pergamena, portante in lingua latina la formula  del  giuramento, contornata da immagini di Santi in acquerello,
fecero pure la badessa ed il cardinale. Frattanto nel mezzo  del  comunichino eravi disteso a terra un tappeto. Mi fecero
alla terza balzai in piedi, e m'appressai al portello  del  comunichino. Un'altra frase latina, non meno mistica di
vivant mortui, et moriantur viventes.» - La lingua morta  del  Lazio chiama tuttora morte la vita sociale: la lingua di
che mi fossi un poco rasserenata. Intanto, per mezzo  del  generale il principe di Danimarca mi domandò, se era
lunghissimo strascico, e larghe maniche: ultima ricordanza  del  monacato di madama di Maintenon. Usano le monache offrire
barbaramente immolata." Uscita la gente, i ferrei cancelli  del  monastero tornarono a stridere su' loro cardini. D'allora
bagliore  del  sole del mattino che brillava fra gli alberi destò
bagliore del sole  del  mattino che brillava fra gli alberi destò Rossella. Per un
non si ricordò dov'era. Il sole l'accecava, le assi  del  carretto le facevano male, e sulle gambe sentiva un peso
nudi di Melania quasi sul proprio viso e, sotto il sedile  del  carretto, Prissy rannicchiata come un gatto nero, col bimbo
vicini che ella avrebbe potuto quasi toccarli e che l'odore  del  loro sudore giungeva alle sue nari! Finalmente, quando era
stanchezza, si era trascinata fino alla parte posteriore  del  carretto dove si era arrampicata a fatica. Ricordava
e il mondo era calmo e sereno, verde e oro sotto i raggi  del  sole. Nessun soldato in vista. Aveva fame e sete; era
di sollievo vide il lievissimo sollevarsi e abbassarsi  del  seno: Melania respirava ancora. Rossella si fece visiera
Evidentemente avevano trascorso la notte sotto gli alberi  del  cortile di accesso di qualche casa perché dinanzi a lei era
piantagione era un silenzio di tomba. L'erba e gli arbusti  del  prato erano strappati e calpestati, come se zoccoli, ruote,
completamente sconvolto. Guardò verso la casa, e invece  del  vecchio edificio bianco col tetto coperto di latta che
mele e gettò quelle che avanzavano nella parte posteriore  del  veicolo. Il cavallo ora era in piedi, ma pareva che l'acqua
avesse dovuto occuparsi di Melania e di Wade, di Prissy e  del  pupo! Avrebbe percorso a passo veloce la distanza che la
con gli occhi chiusi sotto quel sole; sciolse i nastri  del  suo cappello e lo porse a Prissy. - Mettiglielo sul viso.
scatenato sulla Georgia? Percosse con la frusta il dorso  del  cavallo e cercò di fargli affrettare il passo, mentre le
sconnesse sbalzavano lei e gli altri da un lato all'altro  del  carretto.
al padre della filosofla, storica alemanna dall'esame  del  genio monastico, contiene materia per più volumi.
vista di quella soave solitudine delle anime, che, stanche  del  giogo e della persecuzione de' loro simili, trovano in sè
che, schivando la vita attiva, ripone i destini  del  genera umano nella contemplazione, nell'apatia, nella
incastonate in argento, e sovente dorate. È ben vero,  del  resto, che l’abito non fa il monaco. Il voto d'umiltà vieta
e di Natale. Ma l'occupazione principale, la summa rerum  del  convento, sta nella confezione de' dolci. La confezione de'
alle delizie dell'ananasso. Ogni monaca è padrona  del  forno per fare dolci durante una giornata intera, la quale
una giornata intera, la quale comincia dalla mezzanotte  del  giorno precedente; ma come talora non basta a quell'uffizio
e più lauta dispensa delle pasticcerie. Sul proposito  del  disamoramento alla famiglia, mi tornano in mente delle
a far l'orazione mentale nel coro, misurando, come a' tempi  del  Decamerone, l'ora della preghiera colla clessidra. Avevano
alla conversa, ritornata, con volto pallido. "Il servitore  del  signor principe....." "Che cosa vuole?" "Il vostro signor
malato?" "Maramè!" esclamò la conversa; "è morto!" "Madonna  del  Carmine! Morto!.... Come è morto?" "Si è ammazzato." E
scorre: terminiamo la meditazione!" Non riparlarono  del  suicidio del fratello, se non che sedute alla mensa comune,
terminiamo la meditazione!" Non riparlarono del suicidio  del  fratello, se non che sedute alla mensa comune, fra il lesso
morte di sua sorella; in quel momento suonava la campana  del  refettorio. "Non divulgare per ora questa disgrazia," disse
di***, conte di***, e di soprassello fu consigliere  del  Re Cattolico e grande di Spagna." "È vero questo, ma
schiccherò bella e buona la imbasciata che le umili serve  del  Signore gli avevano mandata. Vi sono infine taluni chiostri
di coteste badesse, con quali colori la dipingerò? Un uomo  del  mondo stenta a farsi un'idea dell'ingenuità con cui ne
abitata altra volta da una genía di eretici, che nel mezzo  del  fôro fecero sfracellare a forza di martello la statua
Ashley e Will sedevano in disparte fumando e sorridendo  del  tumulto femminile. Tutti provavano un senso di eccitazione
a Geraldo. Gli occhi di lui apparivano meno smarriti  del  solito mentre seguivano la figura che sfarfallava nella
nella stanza; e quando essa gli passava accanto, la mano  del  vecchio si tendeva ad accarezzarla quasi approvando. Le
veste da ballo per sé. Rossella andava ad Atlanta a cercar  del  denaro, a fare un'ipoteca... Che cos'era un'ipoteca?
che l'anno venturo restituirebbero il denaro col ricavato  del  cotone; e lo disse con tanta sicurezza che nessuno pensò ad
- Segreto professionale! - la stuzzicarono a proposito  del  suo ignoto amico milionario. - Sarà il capitano Rhett
abbastanza ritagli di velluto per ricoprire la carcassa  del  suo cappello ormai logoro e suscitò le risa generali
e suscitò le risa generali dicendo che il vecchio gallo  del  pollaio sarebbe costretto ad abbandonare, come guarnizione,
Rhett Butler; d'altronde, Will non sapeva che Butler aveva  del  denaro e ignorava la cattiva reputazione di colui. Per lo
pari a quella di Rossella O'Hara che partiva alla conquista  del  mondo avvolta nelle tende di velluto di sua madre e adorna
Maestà! I romanzieri della vecchia scuola, giunti al punto  del  loro racconto in cui non avevano assolutamente più nulla da
lo spazio di molti anni, voltavano pagina e alla prima riga  del  nuovo capitolo informavano invariabilmente il lettore:
far uso di quelli assai più raffinati dei nuovi. E siccome,  del  resto, non ho da saltare vent'anni ma un aevi spatium assai
salto mortale narrativo e vado solamente veloce per la via  del  più economico riassunto. Così mi bastan cinque righe per
per suonare su l'orologio della monarchia e per la vita  del  nostro paese: telefonavano infatti dalla Corte di Effemeris
che lo avrebbe atteso l'indomani sul primo gradino  del  trono e all'aureo peso della corona che avrebbe raccolta
sguardo incendiario, Sua Altezza s'avviò in compagnia  del  suo aiutante di campo verso la sala ove il maestro delle
toccò a me anche questa situazione scabrosa, come voleva  del  resto il mio irreparabile destino. Dovetti così, prima
male dopo pranzo e che, non accennando la salute  del  Sovrano a migliorare, Sua Altezza era pregata di partire
Altezza. Non certamente come suddito, il che sarebbe stato  del  tutto inesplicabile, ma come figlio, il che era, e inutile
dovetti mutare il mio abito da sera con un soprabito nero  del  principe. L'automobile era già pronta nella gran torte del
del principe. L'automobile era già pronta nella gran torte  del  palazzo mentre il maestro delle annunziando il lutto che
nelle sale magnifiche il ballo proprio nel bel mezzo  del  valzer della Vedova allegra. Accompagnato dal suo aiutante
raccoglimento con cui occorre sentir battere all'orologio  del  mondo i minuti primi che, quando sono sessanta, hanno
non solamente una fascia di crespo con cui mettere il segno  del  lutto su la sua bella tunica verde, ma anche una serietà
avesse potuto durare, le migliori speranze per l'avvenire  del  regno di Fantasia. Giunto ad Effemeris, aveva ricevuto con
sorriso di re benevolo e di figlio addolorato i plausi  del  popolo di Fantasia che — morto il Re, viva il Re!— dopo
montagne di fazzoletti con fiumi di lacrime per la morte  del  vecchio Sovrano, ora, all'arrivo del Sovrano nuovo, li
lacrime per la morte del vecchio Sovrano, ora, all'arrivo  del  Sovrano nuovo, li rasciugava agitandoli in segno di giubilo
in letizia il suo trono. E l'indomani, ai funerali  del  re defunto il giovane re, passando diritto e fiero dietro
periodicità fissa d'una inserzione a pagamento, i ritratti  del  suo augusto figliuolo: chè, abile amministratore della sua
mostra quel bel giovanotto che anche i nemici più acerrimi  del  suo regno dovevano riconoscere per l'unica cosa ben fatta
l'onore d'essere occhi di re, Pulquerrima tornò nel cuore  del  Sovrano che Effemeris acclamava in una limousine
stato sostituito a quello non meno oleoso ed oleografico  del  defunto genitore, tornò con me alle leggere conversazioni
l'altra sera, molto più gentile dell'usato. Il ghiaccio  del  suo cuore cominciava a fondersi. Cominciavo a sperar
sapeva trovare imagini più personali di queste. Il volto  del  giovane re s'era di nuovo oscurato e la sua voce
Maestà, la quale, pur tra le nuove gioie e i nuovi affanni  del  regno, non dimenticava la bella torre rimasta laggiù, su lo
duchessa non c'era assolutamente modo di parlare, parlava  del  duca, chiedeva che uomo fosse, che valore avesse
fosse attualmente la sua posizione politica. Anche a parlar  del  duca si sentiva in cuore un po' di duchessa. E il
di che cosa poteva fare di Eva fu necessario l'intervento  del  serpente. Il serpente che suggerì a Sua Maestà, alcuni mesi
Frondosa, aveva nome don Pedro de Aldana ed era presidente  del  Consiglio, press'a poco inamovibile, del dolce regno di
ed era presidente del Consiglio, press'a poco inamovibile,  del  dolce regno di Fantasia. Ebbi la fortuna d'assistere anche
Sua Maestà, in un grigio giorno d'inverno, nella solitudine  del  suo studio ov'egli non aveva mai nulla da studiare: era
d'una nuova regina, di consolidare la posizione politica  del  suo regno in Europa imparentando due dinastie per creare
preciso dell'individuo non soverchia quello astratto  del  gruppo d'individui. Credeva insomma di cercare moglie,
mai veduta, fissò finalmente la sua scelta per la sposa  del  Re. Se l'idea figlia non era ancora venuta al mondo, già
gusti estetici, non potevano convenire ai gusti politici  del  suo primo ministro. Talchè, persuaso dell'inconciliabilità
incerto fra due qualità di cioccolatine lascia al commesso  del  negozio la facoltà di decidere: «Faccia lei!» Cadde così la
di don Pedro su la principessa Alice di Cardun, figlia  del  Re di Asturia. Asturia e Fantasia essendo state poste dal
Poichè le sue labbra non erano abituate a serbare i segreti  del  suo cervello, l'idea figlia era appena nata nel mistero
posò sul braccio il capo stanco e guardò, al di là  del  frutteto, verso i campi di cotone. Tutto era fresco,
a coltivare la terra ora incolta, che sarebbe piú fertile,  del  resto. Will non si era limitato a impiantare una fattoria
della regione. Rossella sentí arrestarsi i battiti  del  suo cuore quando ripensò com'era stata vicina, Tara, a
meglio di tutto, Will le aveva detto che dopo il raccolto  del  cotone non sarebbe piú stato necessario che ella mandasse
avrebbe un arduo lavoro da compiere, se voleva fare a meno  del  suo aiuto; ma ammirava e rispettava il suo sentimento di
scrupolosamente le memorie dei principali fatti della vita  del  mio regale amico ad uso e consumo dei futuri inevitabili
la sua fiducia e la sua simpatia verso un presidente  del  Consiglio che un anno prima gli aveva mandato cento
repubblicano o almeno nulla di più anti-monarchico d'un re  del  secolo ventesimo. S'aggiunga che il re nell'intimità del
re del secolo ventesimo. S'aggiunga che il re nell'intimità  del  quale ho avuto la fortuna e l'onore di vivere alcuni anni
segno che una volta egli arrivò al Congresso coi foglietti  del  discorso della Corona nella tasca della sua marsina, ma
neppure sospettare che, distrattamente, aveva preso quelli  del  discorso pronunziato sei mesi prima all'apertura di
oratoria il vecchio discorso preso distrattamente invece  del  nuovo. È vero che Sua Maestà s'occupava poco di politica,
o commentasse clamorosamente la scandalosa distrazione  del  sovrano. E, giunto senza inconvenienti alla fine del
del sovrano. E, giunto senza inconvenienti alla fine  del  vecchio discorso, Sua Maestà, che aveva anche, dopo tutto,
mesi di vita infeconda aveva lasciato al nuovo l'ereredità  del  vasto programma riformatore contenuto in quel precedente
al suo programma. Il primo discorso conteneva il programma  del  primo ministero Aldana; e Sua Maestà non previde il più
piccolo inconveniente nel fare di quel discorso la bandiera  del  Ministero nuovo, poichè questo era ancora presieduto da don
quel povero don Pedro ad imparare a casa sua quello che  del  resto egli sapeva benissimo: e cioè che bisogna, almeno
volta, con un terzo Ministero. L'inevitabile presidente  del  Consiglio redasse un discorso à succès con le idee più
Sua Maestà, commentando con me quegli avvenimenti la sera  del  giorno in cui al Congresso don Pedro de Aldana, scacciato
che faceva venir voglia di piangere su l'inclemenza  del  suo lacrimevole destino. La duchessa di Frondosa continuava
per bene, a infischiarsene della corte spietata e disperata  del  Re, come si era infischiata prima delle galanterie
come si era infischiata prima delle galanterie esuberanti  del  principe ereditario. Come tutti gli uomini — e come tutte
duchessa di Frondosa erano di servizio. E non si contentava  del  servizio normale, ma studiava e trovava mille indiavolati
polpacci. Lo guardavo da lontano, fumando in compagnia  del  duca di Frondosa, il quale aveva cura di dirigere il
e lo fece richiamare indisponibilmente a disposizione  del  Ministero. Io ero segretario alla Legazione di Lisbona
avrebbe barattato il su regno. Il che non mi sembrava,  del  resto, un'esagerazione. Se un suo famoso predecessore aveva
il suo per un pranzo, dato il deprezzamento contemporaneo  del  mestiere di re, e la poca solidità, oramai, della carriera.
più comica commedia che abbia mai veduta fuori di quelle  del  teatro le quali raccolgono, come sapete, in una sola d'un
all'Opera dove doveva aver luogo la prima rappresentazione  del  Boris Godounow di quel grande musicista russo che nel
le commedie della vita m'interessano sempre più di quelle  del  teatro, e un presentimento mi avvertiva che, nella commedia
infatti appena da tavola quando sentimmo sotto la vôlta  del  portone il rombo dell'automobile regale che entrava, quella
che quella sera c'era all'Opera la prima rappresentazione  del  Boris Godounow, ch'era veramente desolato di questa
già aveva baciato la mano di sua moglie, stretto quella  del  re e s'era diretto verso la porta. Noi lo seguimmo, io
sette di sera era stato telefonato a Corte per avvertire  del  rinvio della rappresentazione. Mi sforzai di rimanere
Ma vidi per la terza volta passare un'ombra sul volto  del  mio antico ministro. Tuttavia questi già risaliva in
Tuttavia questi già risaliva in automobile e, ridendo  del  contrattempo, ordinava allo chauffeur d'andare al Circolo.
uomo! Ho commesso una vera pazzia, indegna d'un gentiluomo,  del  primo gentiluomo d'un nobile paese come il nostro. Ma la
E scoprì la guancia traversata dal lungo segno rosso  del  colpo di cravache. — E Vostra Maestà? — chiesi io
al Re! A mano a mano che rievoco le avventure  del  mio regale amico, mi avvedo che l'onore d'essere l'amico
m'è costato sovente qualche rinunzia d'amor proprio: c'era,  del  resto, in questa rinunzia necessaria un'evidente legge di
quel che acquistavo in decoro pubblico. Cosi l'equilibrio  del  mio onore rimaneva in fondo inalterato: vuol dire che
personale. È certo che, a poco a poco, assecondando i gusti  del  futuro re, lusingandone le vanità, incoraggiandone i
vittima anch'io dell'illusione della sua corona futura e  del  suo prossimo trono. Mi sembrava che, com'egli domani con
una vittoria militare avrebbe potuto allargare i confini  del  suo territorio e del suo regno, cosi poteva con una parola
avrebbe potuto allargare i confini del suo territorio e  del  suo regno, cosi poteva con una parola allargare per sè e
elegante tutt'il giuoco docilmente prestarsi al capriccio  del  piccolo futuro re che attraversava lo scacchiere a piacer
diventar tanti alfieri pronti a inchinarsi al passaggio  del  piccolo re, anche e anzi sopratutto se era diretto verso la
rappresentazione Son Altesse Royale il principe ereditario  del  regno di Fantasia, non recitò più che per quell'unico
più strana missione di galoppino galante che alla fiducia  del  principe fosse piaciuto di rimettermi. Ma le mie nobili
nelle nostre mattutine passeggiate a cavallo nei viali  del  Parco delle Delizie. E ricordo perfettamente d'aver detto
fine qualche dillicoltà, quelle piccole difficoltà almeno  del  primo incontro, della prima ora, che lei, per esempio,
galante trovata tra le più nobili e austere dame  del  suo mondo, da pensare sul serio ad un'attrice, e a quale
Vostra Altezza ricorderà quel giorno che a bordo  del  suo yacht il figlio dell'imperatore Goffredo, il cui impero
e oltremodo delicata, ma non tale da spaventarmi; e,  del  resto non c'era modo di declinarla. M'ero trovato, d'altra
geloso. Il giorno dopo dunque bussai alla porta  del  salottino che Manon Manette occupava al Suprême Hotel;
preciso che m'ero mandato a memoria. Ero sicuro con quello  del  mio effetto, sicuro d'aver trovato il modo più facile per
signore eleganti che sono l'abituale appannaggio galante  del  giovani principi di sangue reale, ereditarii o no.
oramai la sola che faccia ancora cerimonie. A differenza  del  popolo ardimentoso ed impetuoso di cui fa parte, essa non
e, inchinatomi, m'allontanavo portandomi via il pendentif  del  principe; ed ero già sulla porta, quando Manon mi
ospitalità, Manon Manette vide tra le mie mani il gioiello  del  principe ch'ella mi aveva sdegnosamente restituito. Con un
— fra i tanti alfieri compiacenti e le tante facili pedine  del  suo giuoco di scacchi ha trovato finalmente anche una
stracci. Pazienza! - E fece un altro sospiro, più forte  del  primo. La Giulia, che da principio aveva avuto paura di
dimenticando il suo proprio stato per commiserar quello  del  povero Orlando, e lo guardava con una gentilezza commossa,
- Io mi chiamo Giulia. Un'altra risata fu la risposta  del  burattino. La bambola Io guardò tristemente: perchè si
come la sorella d'Alcina, o Marfisa, come la sorella  del  mio amico Ruggiero, quello che sposò la valorosa
per la pupattola quanto per il suo compagno. Alzate prima  del  sole, dopo essersi bene sciacquato il viso su l'aia,
non ostante la rozzezza originaria e le sbocconcellature  del  lungo uso, fossero lucenti come specchi per la nettezza;
neanche un pensiero a' morbidi tappeti di spesso velluto  del  suo antico palazzo di Roma. Non era passato neanche un mese
la polvere appiccicata come un lurido strato su l'armatura  del  famoso paladino e anche qualche piccolo ragnatelo penzoloni
Dall'altra parte sedeva la Giulia, proprio su la pietra  del  camino, basso, come tutti i camini delle case coloniche; e
fregacci quando la Lucietta, inzuppato nel secchio un lembo  del  suo grembiulino glie lo aveva passato come una carezza
cui dei tralci nuovi, chiari fino alla sfumatura più tenera  del  verde, spiccavano come fregi. Dietro quel muro a pena alto
avanti il collo taurino, che usciva nudo dal risvolto  del  bavero di tela turchiniccia, e teneva le braccia accosto ai
per allora, mezz'ombra velava la tinta giallastra e i segni  del  vaiolo. Di bello e di ancor giovanile non aveva altro che
ma anch'io ho i miei interessi, e il sonno mi preme più  del  mangiare. — Senza lasciare che suor Istituta mettesse una
fitto. Disse che lei aveva fatto scrivere alla famiglia  del  tenente per mezzo del ministero: aveva parlato proprio da
aveva fatto scrivere alla famiglia del tenente per mezzo  del  ministero: aveva parlato proprio da sè col segretario, che
cioè dal capo sezione; e difatti era venuto un fratello  del  malato, un pezzo d'uomo biondo; ma anche lui pare che
venire a pena poteva, e raccomandava che avesse avuto cura  del  malato lei, la signora Carmela. Ma, intanto, come far così.
sono assai delicata; guai, se mi strapazzo un po' più  del  solito! Mi pigliano certi dolori nervosi da non resistere;
poco da scherzare!... — E dopo un'infinità d'altre ciarle  del  genere, la signora Carmela invite la suora a passar di là,
affusolate una presa d'antipirina dentro l'ostia nel cavo  del  cucchiaio, poi venne verso il capezzale, e passando il
e passando il braccio sinistro sotto il primo cuscino  del  sofferente, sollevata che gli ebbe la testa senza
ovale di palmizio, a mo' di ventaglio, su 'l viso cocente  del  malato; e dalla finestra socchiusa s'udiva soltanto venire
d'aria mossa o d'insetti tra le fronde inselvatichite  del  piccolo giardino; ma subito tornava a regnare più che mai
che dormano.... E sospirò: — Dormire!... - quasi che l'idea  del  sonno gli apparisse come un bene supremo, forse l'unico
mare, dalla duplice natura piena di sogni fantastici propri  del  suo pellegrinaggio tra cielo e acqua, e di sensualità
Oh, Dio!... La monaca introdusse fra le labbra aride  del  malato l'orlo d'un bicchiere colmo di limonata dove
sangue arrossò invece leggermente le guance color di cera  del  malato: il quale tornò anche questa volta a richiuder
quasi sempre oltre i quaranta gradi, non ostante i rimedi  del  medico curante e d'altri dottori chiamati ogni giorno a
tempie; le braccia ingiallite ed inerti gli pendevan fuori  del  lenzuolo; e in quelle ore l'ordinanza, dopo averlo
lo sfumare della caligine per ritrovare poi alla luce  del  sole più bella e splendida una prospettiva, non più
ed egli fece le viste di non accorgersene. Una sola eredità  del  passato conservai, simbolo della mia vita celibe: il VELO
occhi della maggior parte, Napoli presentava l'immagine  del  formidabile suo vicino, alla vigilia d'una delle più
nella capitale, in un nuovo palazzetto di faccia alla Croce  del  Vasto, e me n'andai a stare con la vedova, non però senza
la trasformazione dell'abito, e la generosa tolleranza  del  Vescovo servirono a tenermi lungamente al coperto
senza un caso imprevisto che diede sentore a Riario  del  mio ritorno. Abitava al piano superiore un prete che
suo sinistro aspetto mi faceva terrore e schifo. Una sera  del  mese di febbraio, intorno alle 9, lasciai la stanza della
mia; alfine spalancar la finestra della parte posteriore  del  palazzo, e in pari tempo il tonfo di un peso che cadde
ed io eravamo in preda alla costernazione: tutta la gente  del  palazzo in movimento. Quando intesi voci di persone a me
a tutti era il nome dell'ucciso. In questo mentre la serva  del  prete nell'atto di svincolarsi dalle strette della padrona,
le scale, si fermò sotto il lume che rischiarava l'uscio  del  mio quartiere e lì, invece di porgergli la carta, gli ficcò
la vecchia dama che meco dimorava non volle più vivere fuor  del  monastero, temendo forse di andar sottoposta ad altri
in un altro non meno solitario quartiere. Ma il delitto  del  prete dovea mettere la polizia e l'arcivescovo sulle mie
sedia ardente. Un altro sbirro, Luigi Maniscalco, parente  del  capo sunnominato, è inventore d'uno strumento: vi si
d'uno strumento: vi si introduce il braccio o la gamba  del  paziente, si gira una vite, e quel membro si va
di Tiberio.» - Questa polizia dunque, avendo preso nota  del  nome di tutti gl'inquilini del palazzo ov'era successo
dunque, avendo preso nota del nome di tutti gl'inquilini  del  palazzo ov'era successo l'assassinio, non mancò di far noto
sacerdoti e da monaci. Preti dal ceffo birresco avvertiti  del  mio mutato domicilio ronzarono continuamente intorno al
segnata con croce nera dal commissario. Per dare un esempio  del  metodo da me tenuto nel deludere la vigilanza delle spie,
mille diversi atteggiamenti, infestava l'aria stesea  del  santuario. Entrata in qualche chiesa del vicinato, i preti
l'aria stesea del santuario. Entrata in qualche chiesa  del  vicinato, i preti anelanti mi assaltavano fin dalla porta
droghiere, all'oste, al farmacista, e bene spesso al medico  del  vicinato: da questi trasmettevasi, sotto la garanzia della
facto al commissariato, donde giungeva poi al gabinetto  del  re. Una volta mi avvenne di avere dirimpetto alla mia
partenza avrebbe maggiormente destati i sospetti  del  poliziotto, e perciò presi il partito di rimanervi. A
pettegoleggiavano due altri birri femmine, sorelle  del  padrone di casa. Spie al buco della chiave dell'uscio di
e dove, e per mezzo di chi avessi fatta la conoscenza  del  signor B** G**, se questi fosse uso di visitarmi, ciò che
porsi con garbatezza uguale alla sua. Era l'ultimo numero  del  Giornale di Napoli. La mattina del 25 giugno 1860, tutte le
sua. Era l'ultimo numero del Giornale di Napoli. La mattina  del  25 giugno 1860, tutte le cantonate di Napoli erano ingombre
poco come per incanto. Che le importava adesso lo squallore  del  luogo dove l'avevano imprigionata, e la poca luce che lo
la muffa, la polvere, il vecchiume, la sudiceria? L'affetto  del  suo compagno di pena valeva certo più di molti bei mobili.
più di molti bei mobili. Meglio quel lurido asilo fuori  del  consorzio umano insieme al buon Orlando, anzichè la
plico di carte per mano dello stesso vicario, che in attesa  del  giorno postale, le ripose sulla scrivania: dopo di che
stesso con Sua Eminenza, e fra giorni vi farò noto l'esito  del  mio abboccamento." Rassicurata dalle parole dell'eccellente
dalla speranza che la provvidenza non m'avesse abbandonata  del  tutto. Passati pochi giorni, veniva Spaccapietra a
negato d'essersi recato dal re, ed aver ottenuto l'ordine  del  mio arresto. - Ei mentiva, sì, mentiva assolutamente!
colà Ferdinando II, il quale era allora disgustato  del  soggiorno di Napoli, non altrimenti che quel discendente
che quel discendente d'Eraclio, che, fattosi assassino  del  proprio fratello e flagello de' sudditi, preso in disgusto
molte in quel tempo essendo le sue ristrettezze per cagione  del  consorte, il quale, compromesso nelle convulsioni del 1848,
del consorte, il quale, compromesso nelle convulsioni  del  1848, era stato sospeso nell'esercizio dell'avvocatura, e
polizia borbonica. La scarsezza de' miei mezzi e la penuria  del  cognato, non mi permettevano di far uso della carrozza ogni
di Cristo, e la memoria della sua carità esemplare. La sera  del  13 giugno, ritirata nella mia stanza con Maria Giuseppa, mi
tepida e imbalsamata dai profumi, che le piante innamorate  del  belvedere spiravano, mentre ingenue giovinette
arcani. La luna in alto proseguiva solinga il corso superba  del  suo splendore, framezzo un corteggio di nuvolette,
nobiltà della patria di Vico!), cagnotto fedelissimo  del  re, e satellite de' Del Carretto, era salito in grido meno
di Vico!), cagnotto fedelissimo del re, e satellite de'  Del  Carretto, era salito in grido meno per virtù del suo
de' Del Carretto, era salito in grido meno per virtù  del  suo operosissimo servizio che pel terrore sparso dalle sue
perchè non si lasci schiacciare dalla prepotenza  del  più forte. "Mi riguarda più che non riguarda lei stessa,"
di briganti, e più di cento persone eransi radunate fuori  del  portone per godere dello spettacolo. La chiesa e l'edifizio
pel mio arresto; era l'altro il superiore ecclesiastico  del  locale, quel desso che per la sua furibonda reazione lasciò
furibonda reazione lasciò nel 1848 tristissima rinomanza  del  suo carattere, quel desso, che come regio revisore
sdegno, proruppe in acerbe rimostranze contro la condotta  del  cardinale. "Se non tacete all'istante," gli disse il
due carcerieri al fianco, mi fecero salire al terzo piano  del  fabbricato, quindi mi menarono in una vasta e tetra camera,
e riferisci a chi ti manda qui, che spero coll'aiuto  del  Cielo di vedere ben presto e lui e te e tutti quelli che vi
e piú affettuoso con Wade e Ella. Non accennava mai a nulla  del  loro passato e sembrava silenziosamente impedire che lei vi
erano gli stessi individui coi quali beveva nel primo anno  del  loro matrimonio. In casa non venivano, invitati da lui, né
mai. Una volta, con sua grande meraviglia, udí la voce  del  dottor Meade. E dire che quella gente una volta avrebbe
l'insieme le ricordava i tempi precedenti la scorreria  del  Klan in cui Franco aveva perso la vita. Ricordava con
Rhett, come Franco... Una notte in cui egli tornò piú tardi  del  solito, Rossella non riuscí a dominarsi. Sentendo infilare
serratura, si gettò uno scialle sulle spalle e, nella luce  del  gas acceso nel vestibolo, lo attese in cima alla scala.
che rientri a queste ore? Appartieni forse... Nella luce  del  gas egli la fissò senza curiosità e sorrise. - Sei in
rivolta e che dietro a ogni cespuglio si nasconde un membro  del  Klan. Per conservare il potere, egli fabbrica una quantità
a un tratto - hai avuto parte, tu, nello scioglimento  del  Klan? Le lanciò una lunga occhiata e nei suoi occhi apparve
ma... Ashley non ha mai avuto fiducia negli effetti  del  Klan, perché è contrario ad ogni specie di violenza. Ed io
sono un ottimo democratico, devoto fino all'ultima goccia  del  mio sangue al riscatto del nostro paese dagli usurpatori!
devoto fino all'ultima goccia del mio sangue al riscatto  del  nostro paese dagli usurpatori! Il mio consiglio era buono
ben trincerato perché qualunque Parlamento potesse fargli  del  male; meno che mai imprigionarlo. - Come corri! - osservò.
gennaio ed il febbraio  del  1864 passarono, piovosi e percorsi da venti freddi, col
delle disfatte di Gettysburg e di Vicksburg, il centro  del  fronte meridionale aveva ceduto. Dopo scontri sanguinosi,
nuova perdita non aveva abbattuto gli spiriti degli Stati  del  Sud. Una profonda risolutezza aveva sostituito le speranze;
nel fare di Chickamauga una grande vittoria per gli Stati  del  Sud. Per mezzo della linea ferroviaria, le truppe del
Stati del Sud. Per mezzo della linea ferroviaria, le truppe  del  generale Longstreet avevano potuto raggiungere il campo di
che riuscivano a passare attraverso di questo. Gli Stati  del  Sud avevano sempre vissuto vendendo il loro cotone e
contro gli speculatori si inasprirono. Nei primi giorni  del  1864 non si poteva aprire un giornale che non contenesse
li richiamasse al dovere con mano energica. Il Governo fece  del  suo meglio, ma senza alcun risultato efficace. Piú che
delle città costiere occupate o assediate, la salvezza  del  Sud dipendeva dalle città interne. Il popolo di Atlanta
Teresa d'Austria, seconda moglie  del  re, aveva in quel mentre dato alla luce il principe Luigi
L'esequie di mio padre, che dovevano eseguirsi cogli onori  del  grado e della carica, non potevano dunque aver luogo nei
uscimmo fuori per attirarci i suoi sguardi. Dopo la morte  del  padre il pensiero mio ricorreva a Domenico, siccome ad
al nostro ritorno a Reggio, dappoichè gli apparecchi  del  maritaggio richiedevano la presenza di mia madre in Napoli.
di novembre, e gli sponsali non potevano aver luogo prima  del  seguente gennaio. Una sera vidi entrare Domenico pallido e
entrare Domenico pallido e sgomentato. Chiestogli il motivo  del  suo turbamento, mi fece vedere una lettera di suo padre
era il generale Salluzzi, la cui sorella trovavasi vedova  del  principe di Forino, fratello di mio padre. Egli prendevasi
ma non potere finalmente, che cedere alle preghiere  del  figlio, e all'intercessione autorevole dell'avo. - Dal suo
recava sulla guantiera un dono di dolci. Alla prima vista  del  dono rimasi conturbata, avendo supposto che quello esser
chiuse l'uscio, e presami per la mano, divenuta più fredda  del  ghiaccio, mi menò nella camera da letto. Se un fulmine mi
in singulti disperati, mi rovesciai bocconi sull'origliere  del  canapè, che innaffiai con molte lagrime, indi mi slanciai
sgravata di un peso. Sono sicura d'altronde che la pace  del  convento servirà di molto a calmare il tuo cuore, turbato
"Mamma, non mi rinchiudere, per pietà! Al solo nome  del  monastero mi sento presa dalla disperazione!" Ella si alzò
segno di protesta, i singhiozzi, e non aggiunsi parola.  Del  resto, ogni osservazione ulteriore sarebbe tornata
dall'alito funesto delle passioni nè soggetto alle procelle  del  secolo. Trovarsi d'altronde profusi in que' ritiri, non
nobile, e perfino le raffinatezze e le oneste ricreazioni  del  mondo elegante. - Se così non fosse, come vi si sarebbero
appresso, veggendo che invano si sarebbe attesa la fine  del  pianto, mi ordinò di apparecchiarmi.... Povera Giuseppina!
mesi verrò a riprenderti!" Dalla carrozza scesi alla porta  del  monastero contristata, e montai piangendo la prima scala
in tuono affabilmente imperioso di ringraziare le monache  del  favore che mi avevano usato, accettandomi per loro
madre, la quale fra le altre cose disse come la mestizia  del  mio volto non dovevasi attribuire ad altra cagione, se non
Mia madre rese grazie dell'offerta gentile, e disse che  del  matrimonio se ne sarebbe riparlato al suo ritorno di
Funesto presagio in una sera di nozze! Al fine sorse l'alba  del  sabato 4 gennaio. Io portava allora i capelli in lunghi
dorato. Era il coro! Una monaca mi disse: «Ringrazia Iddio  del  benefizio di averti condotta in luogo di salute!» Non
al pensiero: Il presagio, ahi! troppo presto avverato,  del  moribondo mio genitore.
fra le piccole cause e i grandi effetti è, nella roulette  del  destino, il fortunato en plein del colpo felice. L'ingenua
è, nella roulette del destino, il fortunato en plein  del  colpo felice. L'ingenua malinconia degli antichi
delle combinazioni di più chiari e freschi colori e fa  del  destino un indifferente croupier il quale paga od incassa
d'una pallina governata da due sole leggi fisiche: la legge  del  movimento e la legge della gravitazione universale. Agli
giuocolieri di circo equestre e da segretari delle Camere  del  Lavoro, gli Dei espulsi rimasero così, fuori organico, in
e beffardo insieme, più di quella che sul palcoscenico  del  regno di Fantasia ebbe, quando sembrava esaurita, una di
esperti nell'arte dei colpi di scena. La sera stessa  del  Consiglio di ministri antelucano due righe in testa alle
quale registrerebbe una scossa di terremoto sei mesi prima  del  più leggero moto tellurico. Così quella notte io previdi —
amichevoli; aveva creduto che il riconoscimento  del  dovere e la rivendicazione del diritto non dovessero essere
che il riconoscimento del dovere e la rivendicazione  del  diritto non dovessero essere il primo tutto da una parte e
che intendersi non dovesse significare la coniugazione  del  verbo pretendere da una parte sola della contesa frontiera;
il potere di dissipare tutte le più gravi preoccupazioni  del  monarca come il sole ritornando nel chiaro mattino apre con
avrebbe radicalmente mutato il corso della storia  del  regno di Fantasia, ella prodigava la sua attività negli
I giornali esaltavano con degne parole la patriottica pietà  del  Re. La folla, all'uscita dagli ospedali e dai comitati, lo
come per domandarmi: «È lei?» Con un impercettibile moto  del  mio volto io risposi, dalla mia impassibilità: «Sì, Maestà,
di fronte al Re; apparire l'elegante e sorridente figura  del  duca don Alvaro. Era ormai troppo tardi per tornare
tardi per tornare indietro, e l'infallibile signorilità  del  gentiluomo sentì ch'era assolutamente il caso d'andare
ma anche quella degli occhi, poichè d'incontrare lo sguardo  del  duca di Frondosa non sentiva, povero re, niente affatto il
il capo a destra e a sinistra, rispondeva agli applausi  del  suo popolo, Sua Maestà sospirò con profonda nostalgia
situazione di dover ricercare gl'incontri con la moglie  del  duca e di dover evitare quelli con il marito della
dispensarlo dal compiere un dovere per l'adempimento  del  quale gli avevano garbatamente lasciate fresche e vegete
il desiderio nobilmente patriottico e veramente esemplare  del  duca, di dargli anti corso il più rapidamente possibile e
quali penombre potesse mai esser questione. Le perplessità  del  ministro furono con me, naturalmente, molto meno perplesse.
dal suo ministro. Riaccompagnandomi alla porta  del  suo gabinetto il ministro della Guerra approvò la mia
attraverso gli ordini di Sua Maestà le intenzioni  del  duca di Frondosa, chè, mio caro Marchese, io ministro della
fatto di parole un inestimabile patrimonio tanto alla fine  del  nostro lungo discorso il suo pensiero mi apparve
Maestà le quali evidentemente non sono che le intenzioni  del  duca di Frondosa, principale interessato nell'interessante
Eccellenza il ministro mostra d'interessarsi alla domanda  del  duca e dopo avere lungamente studiato il problema ringrazia
La seconda ipotesi è più temperata: presuppone da parte  del  duca la sincerità dell'offerta e da parte del ministro
da parte del duca la sincerità dell'offerta e da parte  del  ministro l'intenzione di non accettarla o almeno di non
coloro che alla guerra devono andare. (Su la faccia  del  re, buio profondo: acqua acqua, non ci siamo....) Anche
sempre più). È l'ipotesi più logica, la soluzione  del  problema più consigliabile. Non risponde alla dignità del
del problema più consigliabile. Non risponde alla dignità  del  duca prestarsi ad una specie di mascheratura militare, a un
eroe di guarnigione. E c'è di più: la personalità eminente  del  duca farà del suo volontariato militare un esempio che sarà
E c'è di più: la personalità eminente del duca farà  del  suo volontariato militare un esempio che sarà mònito,
l'uomo che ha creduto necessario al decoro e all'avvenire  del  regno di Fantasia la guerra che oggi il regno di Fantasia
Anzi, quanto più avanti è possibile.... (II sorriso  del  Re è infinito. Fuoco, fuoco, fuoco.... Ci siamo!) Quindi,
II mi aveva affidati, ci fosse da quel momento anche quello  del  sicario. Ma il mandatario che non vuol fallire il colpo non
che non vuol fallire il colpo non lascia all'arbitrio  del  sicario lo svolgimento dell'agguato. Ne intesse egli stesso
agii. Non fu che dopo, uscendo nuovamente dal gabinetto  del  ministro della Guerra, che avvertii dentro di me un sordo
di rimorso in minore, di rimorso sottovoce, il rimorso  del  complice. Poichè il maresciallo Paolo de Gonzales aveva il
vita d'un uomo. Un ultimo senso di pietà parlò nell'anima  del  complice e dissi a Sua Maestà la mia angoscia: — Credo,
e mortificato si levò, sorrise, mi battè su la spalla: —  Del  resto il duca di Frondosa, — disse, — sarà veramente al suo
calcolo limiterà l'impeto dell'altro. Vedrà. La presenza  del  duca di Frondosa avrà questo risultato: in quel settore si
migliore coscienza, Rolando II concluse: — E val la pena,  del  resto, d'esporre una vita sola quando una sola può salvarne
nello svolgersi della lotta di classe, negli eccessi  del  militarismo sopratutto. Io che la rivoluzione di Fantasia
la rivoluzione di Fantasia non ebbe origine negli eccessi  del  militarismo ma sopratutto, al contrario, nel difetto delle
dormire pacificamente i suoi sonni tra due guanciali, uno  del  quali era il suo forte esercito e l'altro la sua
equipaggiato, preparato e ammaestrato, e per cui la marina  del  medesimo regno era in grado di sbarazzarsi in tre quarti
avversaria, credette possibile levar la voce per la dignità  del  regno di Fantasia anche se levar la voce dovesse voler dire
Così il popolo di Fantasia, fermatosi sul pianerottolo  del  senso comune, cominciò a guardare se veramente la guerra
l'astronomo non è mai sicuro di ritrovar stasera nel fuoco  del  suo telescopio il pulviscolo d'oro che vi lasciò ieri sera,
i primi rombi precorritori d'un nembo per la violenza  del  quale gli avvenimenti dovevano, in breve tempo, precipitare
Antonietta, non avendo a lodarsi della condotta coniugale  del  regale consorte, aveva già da tempo ripreso la via della
d'una fuga a Varennes o d'un internamento nella Torre  del  Tempio, poichè il popolo di Fantasia non ebbe per il Re
Ho vissuto a fianco di Rolando II gli ultimi giorni  del  suo regno, quelli durante i quali ogni nuovo avvenimento
con un sorriso a Sua Maestà se era il caso d'armare i ferri  del  mestiere e di passare all'estirpazione del dente cariato, e
d'armare i ferri del mestiere e di passare all'estirpazione  del  dente cariato, e don Pedro de Aldana il quale, con aria
alla scienza dell'insigne odontoiatra come alla politica  del  suo primo ministro: ed il miracolo non era quello di
e la corona dalla fronte. La coincidenza dei due dolori fu,  del  resto, probabilmente preparata con benignità verso Rolando
il dente fu avulso dalla delicata gengiva regale la gioia  del  Sovrano fu tale che l'aiutò a considerare con occhio
dimostrazione popolare la quale veniva sotto le finestre  del  palazzo reale a confermare a Sua Maestà ch'era veramente il
piazza esagonale su la quale aprivano le duecento finestre  del  palazzo reale: era gremita di popolo. Ma non era l'orda
moto non dovette essere dolce a sentire, poichè dalla gola  del  re partì un grido straziante che scompigliò il mio essere
con la estirpazione d'un dente cariato. Se nell'astrazione  del  filosofo non si sa dove il piacere cominci e dove finisca
de Aldana si preoccupava. E la sua preoccupazione non era  del  tutto ingiustificata poichè se dalla piazza esagonale
— C'è, o signori, qualche cosa di più potente della Volontà  del  Sovrano: ed la sovrana volontà del popolo! Salendo a
potente della Volontà del Sovrano: ed la sovrana volontà  del  popolo! Salendo a palazzo reale, don Pedro de Aldana doveva
fare uccidere, assieme al suo Primo Ministro, sui gradini  del  trono. Così, quando nella storica frase di Rolando II trove
nell'innocua temperanza di questi preludi musicali.  Del  resto, se vogliamo rimanere nella musica, anche nella
eroica. È quindi quasi superfluo all'economia  del  racconto avvertire che Sua Maestà accolse con docilità il
alla sopraffazione della piazza. Non c'era più sul volto  del  duca di Frondosa traccia alcuna degli antichi sentimenti.
Vidi il grande gentiluomo stringere devotamente la mano  del  re e baciarla con profonda commozione. E vidi la duchessa
«Arrivederci!», a me parve che gli occhi della duchessa e  del  Re, lucidi di lacrime, si dicessero invece
di trovarsi di fronte. Intuivo che l'orgogliosa spavalderia  del  re durante i preparativi della partenza doveva ora, nella
inquietudine di Sua Maestà. Vedevo, intanto, dalle finestre  del  corridoio, le stazioni notturne ingombre di soldati, di
doveva vederlo come io lo vedevo, e quella contemplazione  del  sanguinoso epilogo in cui la sua corona cadeva spezzata non
un tavolinetto ch'era ai piedi della cuccetta ancora calda  del  quieto sonno regale. Se Rolando II lavorava così a non aver
viaggio non aveva degnato d'un solo sguardo lo spettacolo  del  suo regno insanguinato dalla disfatta e dalla sommossa, non
vocazione per il commercio femminile, ma piuttosto un segno  del  suo non meno inguaribile e sventurato amore per la duchessa
che già la mano di Rolando II s'appoggiava su la guancia  del  giovinetto con assai minor leggerezza di quella con cui la
possibile trovare altra forma umana che quella imberrettata  del  capostazione. Inoltre, a meno di farli battere con due
di riuscire a decidere il piu pacifico dei capistazione  del  regno d'Asturia e d'ogni altro regno di questo mondo. Dio
la vera personalità di Rolando II, poichè la suggestione  del  diritto divino e tale che anche un re deposto induce in
impaziente tra la stazione e la trattoria, la gioia  del  mio regale amico non conobbe più limiti. Poteva dunque
e senza dovere una seconda volta rimetterci il trono, che  del  resto non aveva più. Le gioie che si fanno più lungamente
vivamente raccomandato al secondo testimonio la cautela  del  massimo segreto, il capostazione aveva dato alla notizia e
aveva considerato opportuno conservare lo schiaffo,  del  resto augusto, di Rolando II, piuttosto che incorrere nella
la pace più desiderabile di tante belle cose, perfino  del  pane? - si chiedeva con un sospiro represso la Giulia. Era
a un altro. C'era nell'insieme armonioso della terra e  del  cielo un benessere indefinito e infinito che veniva da
come se la natura volesse riparar loro la fronte da' raggi  del  sole che scotta, con la vita tozza negli abiti mal
madre. Nannina rideva, sollevando, guardinga, la visiera  del  famoso paladino cristiano. - È un militare, non lo vedi? -
Nannina. - Non vedi che somiglia a quella della figliuola  del  marchese? Era vero. C'era stato, due anni innanzi, un
conosceva il bene e il male della vita: il male assai più  del  bene, perchè è più facile di trovar quello che questo; sì
altra piccina. A poco a poco, nel cervello di cartone  del  burattino le memorie del suo tumultuoso passato si
a poco, nel cervello di cartone del burattino le memorie  del  suo tumultuoso passato si confondevano come un sogno di cui
contribuito non poco, fino da quando stavano nella soffitta  del  rigattiere, a correggere le tendenze vagabonde e
raccomandava, si raccomandava a tutti i santi piu potenti  del  paradiso cristiano, a fine d'esser liberata dalle immagini
di fumo; non si lagnava più, tanta era la forza depressiva  del  male, nè più inghiottiva: e ogni cucchiaio di liquido
in disuso da un pezzo, e la trascinarono nella stanza  del  malato, senza che questi mostrasse d'avvedersi di nulla;
quelle forme ricordava qualche stupendo crocifisso d'avorio  del  cinquecento. Suor Istituta, come inconscia delle nudità
quasi che fossero d'acciaio, giunse, col valido aiuto  del  soldato, cui dava ogni tanto un ordine breve, un consiglio
sopra una sedia e, pudicamente, come una delle tre donne  del  Calvario, l'appuntò sui fianchi del giovane; poi
una delle tre donne del Calvario, l'appuntò sui fianchi  del  giovane; poi s'inginocchiò vicino a lui, e tenendo la
e tenendo la propria mano nel bagno, ne regolava i gradi  del  calore. Egli, appena immerso lì dentro, si sentì correre un
ch'esso segnava appena 38 gradi, stropicciò con un lembo  del  fazzoletto il vetro dello strumento, poi il vetro degli
e cadenzata, raccontò per filo e per segno l'operazione  del  bagno al professore, concludendo col dire: — È stato un
privazione della libertà, l'uniformità  del  vivere, la monotonia delle impressioni, la frivolezza della
ricevuta, fanno sì che la terza parte di loro o siano matte  del  tutto, o fissate almeno su di qualche cosa. Questo
di penitenza a sistema cellulare. E se funesto alla ragione  del  carcerato risultò l'isolamento ne' climi meno temperati
qui appresso alcuni casi, altrettanto degni dell'attenzione  del  governo, che della pubblica curiosità. Una monaca non
malata, puntava degli spilli intorno intorno alle lenzuola  del  letto: poi, rannicchiatasi dove si tengono i guanciali,
(diceva) non si guastasse la maravigliosa simmetria  del  letto. Ve n'era un'altra che faceva bambolini di cenci, e
donna aveva non so che di bizzarro, come nel carattere  del  sembiante, così nei modi e nelle abitudini. Angiola Maria,
appello, poichè nelle mani d'essa lei stava il governo  del  monastero? In questo mentre, passava a miglior vita l'altra
mi diedero ragione; ma le converse attruppate al fondo  del  corridoio andavano susurrando, che io non aveva il diritto
della comunità. Cotesto fatto accadeva durante il periodo  del  mio educandato. Sino a tanto che non presi il velo, quella
cangiava di strada. Ma il suo contegno entrò coll'andar  del  tempo in una fase diversa. Mi fu detto la sera della mia
ben vestita e adorna, mi presentò il regalo (è questo uso  del  monastero nei giorni di vestizione o di professione), e si
equivoco mi spaventava. Regionava essa perpetuamente  del  suo confessore, vagheggiava le proprie forme, il buon gusto
suo confessore, vagheggiava le proprie forme, il buon gusto  del  suo vestire, e di tratto in tratto lagnavasi del tradimento
buon gusto del suo vestire, e di tratto in tratto lagnavasi  del  tradimento fattole dalle due converse della zia Lucrezia,
la chioma all'uso secolaresco, dicendo di voler uscire  del  convento per cercarsi un marito. "Voi mi dite pazza,"
un marito. "Voi mi dite pazza," gridava ne' momenti  del  parossismo alle monache che la circondavano: "no, non sono
vittima delle sue smanianti veglie. Sollevando la cortina  del  letto, accomodavasi seminuda e scarmigliata sulla seggiola,
un pronto riparo. Infiacchita dalle frequenti interruzioni  del  sonno, snervata dall'incessante apprensione, io mi sentiva
non sanno più quel che si dicono: io son fatta l'oggetto  del  loro risentimento. L'iniqua incolpazione mi fermò di botto.
a punta acuta, e misurando a precipitosi passi il corridoio  del  dormentorio, urla spaventevolmente: "Hanno uccisa la mia
con reiterati messaggi mi fece chiamare dalla parte opposta  del  dormentorio. "Cara Enrichetta," disse nel vedermi, "tu sei
di colpire chi primo si presentasse. Mi fermai alla porta  del  dormentorio, pronta a chiuderla, nel caso che la pazza
febbre. Scesi pian piano dal letto, richiusi il balcone  del  terrazzo, e mi assopii. Una forte palpitazione al cuore,
parvemi veder brulicare qual cosa di bianco in vicinanza  del  pozzo. Mi rimescolai: era la pazza, che, scalza,
e senza più indugiare sforzossi di accelerare lo squilibrio  del  corpo, affine di potersi più prestamente precipitare.
pro tempore, e lagnavasi energicamente con esso lui,  del  ticchio venuto alla superiora, di farmi fare la custode di
al piede; non cadde dentro la catinella una sola goccia  del  sangue: spruzzò tutto sulle converse, sul salassatore, ed
promise che nella giornata stessa avrebbe mandata una donna  del  mestiere per domar la furente; esser, del resto, espressa
mandata una donna del mestiere per domar la furente; esser,  del  resto, espressa volontà di Savarese, che la badessa trovato
poi, la spesa d'una donna, che badato avesse alla vittima  del  loro regime. La spilorceria del convento eclissa benanche
badato avesse alla vittima del loro regime. La spilorceria  del  convento eclissa benanche quella d'Arpagone e di Sherlock.-
accordava molta domestichezza ad un giovane facchino  del  locale. Nelle lunghe giornate d'estate, mentre tutte
osservazioni mi avevano persuasa che la non era contenta  del  suo stato, e che molto volentieri avrebbe abbracciato
stato, e che molto volentieri avrebbe abbracciato quello  del  matrimonio. La disgrazia della sua paesana e compagna le
Rispose l'inetta donna: "Sai, mo, che tu sei l'uccello  del  cattivo augurio?" Mi tacqui allora, nè più parlai sul conto
della miracolosa Vergine dell'Idria, superiore patrona  del  convento. Poco dopo, una vecchia che dormiva con Concetta
con Concetta nella stessa stanza, le disse avere sul far  del  giorno veduta la sua compagna seduta sul letto, nell'atto
pro ea," rispose la badessa. Un giorno di domenica, prima  del  levar del sole, molte monache stavano ascoltando la santa
rispose la badessa. Un giorno di domenica, prima del levar  del  sole, molte monache stavano ascoltando la santa Messa. Si
alla gente radunata in chiesa parve fosse avvenuta la ruina  del  monastero. Il sospetto venne confermato dal portamento del
del monastero. Il sospetto venne confermato dal portamento  del  prete, che frettoloso e trambasciato se ne uscì di chiesa
"Sapete bene signor mio, che senza ordine espresso  del  Santo Padre mi è vietato di ricevere nella clausura
sia stata precipitate con dolo e premeditazione dall'alto  del  secondo piano e miseramente infranta: nè manca chi questo
ossia, che tutte le vostre monache siensi pentite  del  loro stato. Or voi, colla pubblicità data ad un fattarello
lieve momento, non avete forse dato appiglio alle calunnie  del  secolo? Se il monastero non è una tomba come i santi canoni
nome? I vivi non devono sapere giammai le intime peripezie  del  sepolcro." L'infelice Concetta sopravvisse altri venti
di sacre funzioni e di drammatici trattenimenti. Metropoli  del  convento di femmine nostrano è la chiesa. Due parti, due
Abbiamo discorso abbastanza della missione drammatica  del  confessionale e delle dottrine dualistiche dei confessori:
di quel luogo: il traffico de' voti nel ballottaggio  del  badessato, le abilita al godimento di molti privilegi, uno
uno de' quali si è pur quello di dispensare a seconda  del  loro gusto cotesti benefizi. E però il chierico protetto è
Settimana Santa di acconciare magnificamente una parte  del  coro per eseguirvi, in memoria del fatto evangelico, la
magnificamente una parte del coro per eseguirvi, in memoria  del  fatto evangelico, la funzione della lavanda dei piedi.
di più ridicolo, di più profano al pudore cristiano,  del  vedere un Gesù Cristo perfettamente liscio e sbarbato in
voglia di vedere scalze le sante apostole. A notte avanzata  del  giovedì santo, quando il tempio fu chiuso agl'incirconcisi,
e che pur io mi fui ritirata, poggiarono ad una delle grate  del  coro la più lunga scala della chiesa, e coll'aiuto di
chiesa, e coll'aiuto di questa montarono sul cornicione  del  coro medesimo, ove preso posto, si fecero spettatori e
preso posto, si fecero spettatori e sovente confabulatori  del  dramma. - È ben vero che le cose passarono tranquillamente,
il progetto sin dal giorno innanzi, e mi ritirai prima  del  solito per lasciarle libere. - Erano allora decorsi otto
innanzi che la ragione se ne fosse accorta. In grazia  del  mio ufficio d'infermiera lo vedeva spesso: spesso nella
indossato il cilicio non sa quanto sordo alle invocazioni  del  cuore sia l'isolamento del cenobio! Non comprese egli i
sa quanto sordo alle invocazioni del cuore sia l'isolamento  del  cenobio! Non comprese egli i miei sforzi a reprimere que'
di biancheria, e in nome mio glielo presentarono. La testa  del  povero giovine cominciò a vacillare. Se ne avvidero quelle,
le mani, e gongolando di gioia. Ma della comica passione  del  chierico ben anch'io mi avvidi, non appena convalescente e
convalescente e rientrata nell'uffizio. Saputo l'imbroglio  del  viglietto e del donativo, alle intriganti monache scagliai
rientrata nell'uffizio. Saputo l'imbroglio del viglietto e  del  donativo, alle intriganti monache scagliai le più energiche
in uno scoppio di pianto, venne interrotto dall'arrivo  del  sagrestano. Convinta però che le monache covavano un reo
ad effetto un provvedimento, che tornerà a scapito non meno  del  vostro monastero, che di quei poveri giovani. Ma ciò che è
mercè l'intervento suo zio, il quale in quel secolo d'oro  del  papato disponeva a suo talento della volontà di Gregorio
e Mastai gli succedette alla Santa Sede. Nei primordi  del  suo pontificato sanno tutti che dava Pio IX somme speranze
il cenobio. Il cardinale Riario, bramoso negli esordi  del  suo governo di apparire zelante prelato, era venuto più
o dei versetti della Bibbia..... Ma io temo davvero che  del  suo Limen Grammaticum, appreso nell'Eterna Città, abbia
cioè, di coniugare il presente e futuro d'un solo verbo:  del  verbo amare. Tale pur è l'opinione di due buoni terzi della
visite elettrizzava le giovani benedettine. Appena uscito  del  parlatorio, si radunavano esse in diversi crocchi, dove
al cameriere, e non rifinirono di magnificare la garbatezza  del  così detto nuovo superiore. Credo che questo fattarello
superiore. Credo che questo fattarello trapelasse fuori  del  chiostro, e pervenisse a notizia di qualche bello spirito
alle burle, che avrà dovuto esclamare: In qual parte  del  mondo non s'infiltra la commedia? Di lì a pochi giorni ci
mentre il pesce faceva grondar sudore dalla fronte  del  portatore. Un'altra piastra fu offerta per mancia al
il complimento facevano a gara a proporre in favor  del  cameriere in livrea più lauta la mancia. Giunse in quel
che il cardinale ci manda un altro dono più magnifico  del  primo? preparatevi a scrivergli una seconda lettera di
Gesù! Gesù! sopravvenne il pescatore dalla vicina piazza  del  Purgatorio, il quale, gettato uno sguardo sul regalo,
complimento! - Fatto sta, che la burla giunse all'orecchio  del  cardinale, il quale comprese che la galanteria costava più
Scesi alla porteria e trovai l'abbadessa che usciva appena  del  parlatorio. "Il cardinale vuole parlarti," mi disse.
di Colonia spandevasi dalla sua persona nell'ambiente  del  parlatorio. M'inginocchiai dinanzi al porporato, siccome
"Voi avete avanzata una domanda alla Santa Sede per uscire  del  chiostro?" mi domandò con voce sdolcinata e melliflua.
essere stata la mia domanda accompagnata dal certificato  del  medico curante. "Ho poca fede nei medici: chi più, chi
non essere veramente la salute, ma sibbene l'affare  del  chierico." Io conosceva appieno la parte che il cardinale
spesso a visitarti," mi disse, dandomi quella volta  del  tu; "fàtti dunque vedere di buon grado, nè ti nascondere,
dal cuore la tentazione di restituirti all'inferno  del  secolo, capissi j'à!" Ritornai nella mia cella, ove
monache. Io le sfuggiva tutte. Adempiti che aveva i doveri  del  coro, e gli altri d'infermiera, per la più breve via mi
Che degli altrui perigli, all'ombra ride!» Mia madre,  del  pari, fu inconsolabile, avendo da me saputo che ad altre
di salute, e se fossi tranquilla d'animo: complimenti  del  carnefice al condannato. "Povera figliuola! È così buona!
affabile, affine di ispirarmi fiducia, si terse il sudor  del  volto colla pezzuola di batista, poscia m'interrogò: "Per
non le diede alcuno sfogo, od invece cadde negli artigli  del  cardinale che se ne impossessò? Non mi venne mai fatto di
mie disposizioni con filiale franchezza, muoverlo a pietà  del  mio stato. Pio IX era allora in grido d'uomo d'alto ingegno
quell'uomo quanto un prigioniero di Stato detesta l'autore  del  suo imprigionamento. Non è forse desso che a viva forza mi
superiora si morse le lebbra. Seppi di poi che l'argomento  del  mio congedo, considerato come peccato politico, e messo nel
quello il tempo de' monsignori Apuzzo, de' Pietrocola, de'  Del  Carretto; il tempo, in cui a furia di sofismi erasi elevata
letterarie cognizioni più in là dell'abbiccì. In qual parte  del  mondo cristiano non risuona l'ignominia del Catechismo di
In qual parte del mondo cristiano non risuona l'ignominia  del  Catechismo di monsignor Apuzzo? Potevano l'oscurantismo
solo quella che maggiormente può service alla chiarezza  del  processo e che le può tutte sintetizzare. È, inutile,
per aria un fascicolo dell'Illustration pieno di fotografie  del  principe italiano ed esclamò: «Ma insomma non c'è più al
si mise a scrivere; e scrisse tutta la notte, al Presidente  del  Consiglio, al Ministro degli Esteri, a quello dell'Interno,
bianca, azzurra e viola di Fantasia un po' più in là  del  terzo albero. In quarto ai rilievi di superficie e di
più vergine che mai per molti secoli ancora. L'imaginazione  del  principe poteva quindi liberamente scorrazzare in quelle
in quelle inesplorate contrade. Un geografo l'avrebbe  del  resto accompagnato per alleggerire i suoi lavori. Inutile
traversata Sua Altezza non trascurò di rimanere molte ore  del  giorno al sole, sopra coperta, per dare al suo volto quel
lo sguardo, addormentato dietro le lenti cerchiate d'oro,  del  geografo della nostra compagnia. Ma proprio in quei giorni
I giornali europei consacrarono poche righe al ritorno  del  mio regale amico dalla sua foresta vergine, e lunghe
e lunghe colonne al racconto della spedizione polare  del  duca degli Abruzzi, il quale, proprio in quei giorni, in
principesse e d'ambasciatori, aveva raccontato le traversie  del  suo animoso viaggio. Mi venne davanti; una sera, il giovane
illudere il popolo di Fantasia su gli oscuri eroismi  del  nostro pugno di prodi esploratori. Mentre io lavoravo nella
aveva saputo che nella collezione erano alcune medaglie  del  Pisanello. Andava pazza pel Pisanello, l'eccellente
d'aver pazienza. La visita non sarebbe stata lunga e,  del  resto, così sembrava al principe, c'era qualche cosa da
M'ero messo attentamente a rivedere le pagine già lette  del  mio manoscritto, qua sopprimendo un aggettivo, là
Ma io non sono un autore ostinato a difendere l'intregrità  del  suo territorio prosastico ; e non c'era del resto pericolo,
l'intregrità del suo territorio prosastico ; e non c'era  del  resto pericolo, sopprimendo un episodio, di snaturare il
stessa tolleranza con cui ne vedevo di tutt'i colori. Era  del  resto evidente che, per quanto una dama possa andar pazza
che, per quanto una dama possa andar pazza per le medaglie  del  Pisanello, un'ora e più è un limite di tempo veramente
nella biblioteca con l'aria più tranquilla e più innocente  del  mondo. Ma uno sguardo scambiato fra noi bastò a spiegarci
per il Pisanello ma il suo interesse per il medagliere  del  principe non era meno vivace. Questa volta il principe si
arrischiato che stamattina incontrandola a cavallo al Viale  del  Tigli. Ed eccola qui, sei ore dopo. È un'esagerazione.... E
Ma per loro basta. Sono uccellini che si contentano  del  rumore per potersi decentemente dare per morti. Feci
esclamazione che mi riguardava e approfittai invece  del  silenzio del principe, che camminava, con le mani in tasca
che mi riguardava e approfittai invece del silenzio  del  principe, che camminava, con le mani in tasca e il naso
per buone tutte le spiegazioni che le davo per l'assenza  del  principe trattenuto quel giorno dalle sue gravi
quel giorno dalle sue gravi responsabilita al comando  del  Corpo d'Armata. Solo manifestò il suo profondo rammarico di
Io risalivo a mano a mano fino alle fêtes galantes  del  secolo decimottavo. La principessa mi ascoltava con la più
Altezza non aveva avuto proprio nulla da fare al comando  del  Corpo d'Armata e che non s'era mosso da palazzo. Aveva

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