Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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per foraggio, verde o secco, le foglie d'olmo, di vite,  del  gelso, del pero, del melo, del nespolo, del ciliegio, del
verde o secco, le foglie d'olmo, di vite, del gelso,  del  pero, del melo, del nespolo, del ciliegio, del fico, del
o secco, le foglie d'olmo, di vite, del gelso, del pero,  del  melo, del nespolo, del ciliegio, del fico, del tiglio,
le foglie d'olmo, di vite, del gelso, del pero, del melo,  del  nespolo, del ciliegio, del fico, del tiglio, dell'acero,
di vite, del gelso, del pero, del melo, del nespolo,  del  ciliegio, del fico, del tiglio, dell'acero, del pioppo, del
del gelso, del pero, del melo, del nespolo, del ciliegio,  del  fico, del tiglio, dell'acero, del pioppo, del nocciòlo, del
del pero, del melo, del nespolo, del ciliegio, del fico,  del  tiglio, dell'acero, del pioppo, del nocciòlo, del rovo, del
nespolo, del ciliegio, del fico, del tiglio, dell'acero,  del  pioppo, del nocciòlo, del rovo, del castagno, del salcio,
del ciliegio, del fico, del tiglio, dell'acero, del pioppo,  del  nocciòlo, del rovo, del castagno, del salcio, del frassino,
del fico, del tiglio, dell'acero, del pioppo, del nocciòlo,  del  rovo, del castagno, del salcio, del frassino, dell'acacia,
del tiglio, dell'acero, del pioppo, del nocciòlo, del rovo,  del  castagno, del salcio, del frassino, dell'acacia, del
del pioppo, del nocciòlo, del rovo, del castagno,  del  salcio, del frassino, dell'acacia, del lùppolo, del
pioppo, del nocciòlo, del rovo, del castagno, del salcio,  del  frassino, dell'acacia, del lùppolo, del viburno, del fico
rovo, del castagno, del salcio, del frassino, dell'acacia,  del  lùppolo, del viburno, del fico d'india. Aggiungi a queste
del salcio, del frassino, dell'acacia, del lùppolo,  del  viburno, del fico d'india. Aggiungi a queste le foglie del
del frassino, dell'acacia, del lùppolo, del viburno,  del  fico d'india. Aggiungi a queste le foglie del mais
del viburno, del fico d'india. Aggiungi a queste le foglie  del  mais (granoturco), della barbabietola, della carota, del
del mais (granoturco), della barbabietola, della carota,  del  carcioffo, della rapa, del navone, del cavolfiore, che il
barbabietola, della carota, del carcioffo, della rapa,  del  navone, del cavolfiore, che il buon coltivatore raccoglie
della carota, del carcioffo, della rapa, del navone,  del  cavolfiore, che il buon coltivatore raccoglie con diligenza
MINISTRO  DEL  RE Capitò un giorno a passare da quelle parti un Ministro
RE Capitò un giorno a passare da quelle parti un Ministro  del  Re. Vide Desiderio ch'era molto triste, e gli domandò: -
BACIO  DEL  MARE
Produzione  del  concime. 1. Le cure del coltivatore pel letame debbono
Produzione del concime. 1. Le cure  del  coltivatore pel letame debbono essere rivolte prima ad
un concime buono, mediocre, o cattivo, secondo la qualità  del  fieno, o dell'erba che mangiano. 3. Produrrai molto
nutrisci alla stalla. Un bue da lavoro, il quale stia metà  del  tempo fuori della stalla, produce meno d'un terzo del
metà del tempo fuori della stalla, produce meno d'un terzo  del  concime di un bue all'ingrasso. Una vacca nutrita
4. Anche la lettiera concorre ad accrescere il mucchio  del  letame, e a farlo buono. La migliore è quella di paglia, ma
paglia, si adoperano per lettiera foglie di piante, i gambi  del  gran turco, e anche la terra secca, preferibilmente
l'argillosa, perchè meglio assorbente. DOMANDE: 1. Le cure  del  coltivatore pel letame quale scopo debbono avere? 2. Con
se ne produce molto? - Qual differenza si ha nella quantità  del  concime, secondo che il bestiame è nutrito alla stalla, od
od al pascolo? 4. Influisce la lettiera sulla quantità  del  letame? - Quali materie si adoperano per lettiera?
 del  sale. Il sale è ricercatissimo dal bestiame; gli fortifica
fortifica lo stomaco e la fibra; favorisce la secrezione  del  latte; rende più saporite le carni; migliora e cresce il
pel bestiame il sale pastorizio, che si vende a meno prezzo  del  sale di cucina. Esso è amaro; perchè vi è mescolata, per lo
o mettilo, se è in polvere, in un sacchetto, alla portata  del  bestiame, affinchè lo possa leccare a volontà, e
lo possa leccare a volontà, e regolarsene l'uso in ragione  del  bisogno.
Come si impara l'arte. 1. L'arte  del  buon coltivatore si impara per mezzo della scienza, e della
mestiere. 2. La scienza l'acquisti studiando le condizioni  del  luogo, e i bisogni delle terre, delle piante, e degli
abbisognano studio e pratica riuniti. La ricordi la storia  del  paralitico e del cieco? Erano vicini; ma nè l'uno, nè
e pratica riuniti. La ricordi la storia del paralitico e  del  cieco? Erano vicini; ma nè l'uno, nè l'altro poteva
ed io che ho buoni occhi ti insegnerò la via». La proposta  del  paralitico era utile ad entrambi; e il cieco rispose tosto:
si potrebbe fare, e non sa farlo; non conosce le difficoltà  del  mestiere; gli manca l'esperienza per muoversi ed operare:
ed osserva i risultati. DOMANDE: 1. Come s'impara l'arte  del  buon coltivatore? 2. Come si acquista la scienza? - E la
la sola pratica, o la sola scienza? - Raccòntami la storia  del  paralitico e del cieco. 4. Il coltivatore senza studio, a
o la sola scienza? - Raccòntami la storia del paralitico e  del  cieco. 4. Il coltivatore senza studio, a chi somiglia?
farne delle vinacce, ossia i residui della fabbricazione  del  vino, e si gettano al letamaio. Altrove si apprezzano
al pollame. Servono ugualmente bene, alla nutrizione  del  bestiame, la polpa delle barbabietole, dopo estrattone lo
dell'amido; i panelli delle ulive, delle noci, e  del  lino, da cui s'è ricavato l'olio; la polpa delle pere e
polpa delle pere e delle mele rimaste nella fabbricazione  del  sidro; gli avanzi delle fabbriche di birra, ecc. Tutte
od alternate con altri foraggi, favoriscono la produzione  del  latte, e del grasso. Giovano quindi alle vacche, e
con altri foraggi, favoriscono la produzione del latte, e  del  grasso. Giovano quindi alle vacche, e particolarmente agli
trovo qualche cosa. - E Maurizio se ne va correndo. L'ora  del  desinare trova i tre ragazzi impegnati in una partita di
a tavola. Una sola minaccia può indurli. - Vi priverò  del  dolce! - grida fuori di sè. Privati del dolce! E la loro
- Vi priverò del dolce! - grida fuori di sè. Privati  del  dolce! E la loro figlia, allora? E con uno slancio,
ma almeno mi serviva per sentire meno forte il tututún  del  cuore.
PROVERBI  DEL  MESE Ad Ognissanti mantelli e guanti. Quando l'albero si
REGALO  DEL  NONNO Povero nonno! l'aveva cercata in tutte le botteghe
NONNO Povero nonno! l'aveva cercata in tutte le botteghe  del  vicino paese, quella bambolina bionda, piccola piccola, un
e chissà come sarà. felice di trovare questo regaluccio  del  nonno di Villa Castelli!». Annuccia arrivò dalla città. Il
ti darò un regaluccio; vieni con me. - Ma il regaluccio  del  nonno non piacque alla piccina, la quale disse con
moto. Il muoversi è un bisogno come quello  del  nutrirsi. L'ozio del corpo genera malattie, come l'ozio
Il muoversi è un bisogno come quello del nutrirsi. L'ozio  del  corpo genera malattie, come l'ozio dell'anima genera vizi.
Coricarsi presto, e levarsi per tempo è buona regola.Le ore  del  mattino han l'oro in bocca. Riposa la domenica. Dopo una
tristezza e passava le giornate a filare. Solo al tramonto  del  sole Ella abbandonava la casuccia, e saliva il monte
a gruppi gli angioli e baciavano la terra ancora sparsa  del  sangue del Redentore. In cima al Calvario la Madonna,
gli angioli e baciavano la terra ancora sparsa del sangue  del  Redentore. In cima al Calvario la Madonna, contornata dagli
concime da foglie d'alberi legnosi, da erbacce, da fusti  del  granturco e di altre piante coltivate, dai sermenti della
Nel raccogliere tutto ciò che può ingrossare il mucchio  del  letame, si rivela la diligenza del buon coltivatore. 2.
ingrossare il mucchio del letame, si rivela la diligenza  del  buon coltivatore. 2. Dànno un ottimo concime le vinacce, la
consiglia a far servire prima questi residui per alimento  del  bestiame. DOMANDE: 1. Le piante selvatiche, e i residui
Strumenti per nettare il terreno. 1. Il rinettamento  del  terreno si fa a mano con una piccola marra o zappino, fig.
grandi tenute, e in seminati a righe, si fa la nettatura  del  terreno con istrumenti da tiro che si chiamano zappa a
uno spago. Alla parete c'è il Crocifisso, c'è il ritratto  del  Re e quello di Mussolini. In un angolo c'è la stufa e verso
sua nuova scuola che le pare più bella d'ogni altro luogo  del  paese.
anche di paglia, per riparar il concime dagli ardori  del  sole che lo essicano, e dalle pioggie che lo dilavano. Per
ben battuta, e resa impermeabile, affinchè il sugo  del  letame non si perda, per infiltrazione, nel terreno. Questo
di un arginello di terra che impedisca la dispersione  del  sugo, e la invasione delle acque esterne. DOMANDE: 1. Che
1. Che cosa occorre fare per la buona conservazione  del  letame? 2. Qual è il miglior posto della concimaia? - Come
- Come dev'esserne il fondo, per impedire la dispersione  del  sugo, e l'invasione delle acque esterne?
non vide la bottega  del  signor Samuele, il nostro speziale, in quella notte, non
mai veduto il simile in quelle quattro mura; i novellieri  del  paese n'ebbero a cianciar per lungo tempo, a farne le più
per lungo tempo, a farne le più belle e strane conghietture  del  mondo. Nel mezzo della stanza, sopra il seggiolone
sopra il seggiolone collocato là, solito trono serale  del  signor curato, giaceva distesa e sostenuta da alcuni
e delle gote; ma chiusi gli occhi, le braccia al lungo  del  fianco cadenti, irrigidite; e tutta la bella persona
Nè altra cosa rivelava la vita nella strana immobilità  del  giovine, fuorchè il leggero mover delle labbra, quasi
parlava sottovoce al dottore, era quel vecchio galantuomo  del  signor Gaspero; e nel ragionare, spiegazzava la gazzetta
giorno stesso. E qui, torna bene che conosciate la prudenza  del  curato; il quale, dopo il brusco esempio di quel
di quel disgraziato don Carlo, aveva smesso non poco  del 
si trascura il letame, che pure è una vera ricchezza  del  podere. L'urina è una delle parti più attive del concime.
ricchezza del podere. L'urina è una delle parti più attive  del  concime. La quantità che ne fornisce una sola vacca in un
non assorbita dalla lettiera. Con questa disposizione  del  pavimento, gli animali stanno sempre all'asciutto, si fa
piovana lo dilava; il sugo nero, che è la parte migliore  del  letame, scorre via in rigagnoli; l'aria lo penetra in ogni
cioè le sostanze ammoniacali. 3. Nè qui finisce lo sciupìo  del  letame. Allorchè si trasporta alle terre, invece di
per trascuratezza! DOMANDE: 1.Quale cura in generale si ha  del  letame? - Non importa raccogliere l'urina? - Come si può
e, appoggiato il capo su una grossa pietra, col solo riparo  del  vecchio cappello, stava facendo un pisolino. Passò intanto
un pisolino. Passò intanto Gigione, l'uomo più svogliato  del  mondo, che, con aria canzonatoria, gridò forte: - Oh,
dimentica quel che dà, e ricorda quel che riceve; Se gode  del  benessere altrui, come del proprio; Se usa buone maniere
ricorda quel che riceve; Se gode del benessere altrui, come  del  proprio; Se usa buone maniere con tutti; Se è contenta
esemplare; e sulla sua casa discenderà la benedizione  del  cielo.
accontentare la lunga aspettativa e la boria gentilesca,  del  fratello, l'aveva chiamato unico e universale suo erede.
di favoreggiatori e di nuovi amici; i quali vivevano tutti  del  suo credito e de' suoi conviti, e vendevansi a gara alla
ricordanze. Ma allora il suo cuore non era più il cuore  del  fanciullo; Arnoldo non era più quel di prima. Educato
non era per lui. Egli era entrato nell'onesta casa  del  cittadino di Parigi, e nella soffitta del povero operaio di
nell'onesta casa del cittadino di Parigi, e nella soffitta  del  povero operaio di Lione; stanco dalla lunga via sotto gli
operaio di Lione; stanco dalla lunga via sotto gli ardori  del  sole d' estate, s' era riposato all'ombra d'una vecchia
in cima delle Alpi, alla vista delle eterne ghiacciaie e  del  paese povero e libero; s'era adagiato nella barca del
e del paese povero e libero; s'era adagiato nella barca  del  gondoliere veneziano, e aveva vogato nel navicello del
del gondoliere veneziano, e aveva vogato nel navicello  del  pescatore di Napoli. Allora, aveva sentita più fortemente
divina, nello spettacolo della natura e nelle vicissitudini  del  cielo e del mare, nella religione della povertà e
spettacolo della natura e nelle vicissitudini del cielo e  del  mare, nella religione della povertà e nell'entusiasmo
nelle sue prime inspirazioni, egli avrebbe fatto rinunzia  del  proprio avvenire e forse di sua stessa fortuna, preparata
che doveva ristorar la sua ricchezza, crescere il favore  del  suo nome, e anche a lui aprire la luminosa via degli onori.
orgogliosa e leggiera; era fatta per i piccoli trionfi  del  gran mondo, non per vivere nel cuore d'un uomo. Arnoldo
scongiurò di comandargli qualunque sacrifizio, fuor quello  del  suo cuore. Levò la testa il lord in atto di maraviglia,
d' alcuni autorevoli parenti per vincere l'ostinata ripulsa  del  figliuolo, risolvè di lasciar l'Inghilterra, e se ne venne
questa subitanea partenza, e dolente dell'ingiusto sdegno  del  padre, ascoltò il buon pensiero di seguitarlo, per tornar
che tentarono invano di mitigare la cupa collera  del  vecchio sdegnato. « Io sono figlio vostro » aveva detto
famigliare potrà, cred'io, spiegare la sdegnosa tristezza  del  lord, e l'amorevole preghiera delle due fanciulle, in
spossano la terra. Portando via il grano dal campo, l'erba  del  prato, l'uva dalla vigna, si portano via le sostanze
che si adoperano per conservare, ed accrescere la fertilità  del  terreno. 2. Si distinguono quattro classi di concimi:
le foglie, le paglie, la pula dei cereali, gli stocchi  del  granturco, i sarmenti di vite, i residui della
di vite, i residui della fabbricazione della birra,  del  vino (vinacce), dell'olio (sansa), ecc. Tra i concimi
1. Con quale mezzo si conserva, e si accresce la fertilità  del  terreno? - Che cosa s'intende per concime? 2. In quante
gioie  del  lavoro. Per una brava giovinetta il lavorare non è fatica;
che appetito si mangia! Come si dorme bene! Questa gioia  del  lavoro cresce ogni giorno, ci fa contenti del nostro stato,
Questa gioia del lavoro cresce ogni giorno, ci fa contenti  del  nostro stato, e ci anima a continuare nella stessa vita
giovinetta, come il lavoro fa la gente virtuosa, e contenta  del  proprio stato!
DOMESTICA DI GIULIO CARCANO AGGIUNTOVI IL MANOSCRITTO  DEL  VICE-CURATO X.a EDIZIONE RIVEDUTA DALL' AUTORE CON
Quadro (Atto I): La casa  del  tagliaboschi. 2° Quadro (Atto II): Nel Palazzo della Fata.
II): Nel Palazzo della Fata. 3° Quadro (Atto II): Il Paese  del  Ricordo. 4° Quadro (Atto III): Il Palazzo della Notte. 5°
di visitare questa casa, e di allontanare tutte le insidie  del  nemico. Vi abitino tuoi Angioli e ci custodiscano in pace,
Castelli si è inaugurata una lapide, che ricorda i giovani  del  paese caduti per la Patria. Son venute molte persone dai
voce i nomi incisi sulla pietra. Ad ogni nome la bandiera  del  paese e quella della scuola s'inclinavano e tutti i
a letto e ritornò in cucina per rattoppare i calzoncini  del  figliolo. Ad un tratto sentì un grido e sùbito accorse.
che cos'era? Un piccolo sorcio che rosicchiava una scarpa  del  Signor Spaccamonti.
proprie mani; Se lascia la casa, per correre dalle comari  del  vicinato a menar con esse la lingua sul conto del prossimo;
comari del vicinato a menar con esse la lingua sul conto  del  prossimo; Se si mangia di nascosto i buoni bocconi, e
Se non ama l'ordine, e la nettezza; Se non è contenta  del  proprio stato, e invidia l'altrui; Se fa consistere la
tra me, dove va a nascondersi la semplice poesia, amica  del  sole e del cielo sereno. Le rimembranze della passata età,
dove va a nascondersi la semplice poesia, amica del sole e  del  cielo sereno. Le rimembranze della passata età, le
essi s' accolgono a crocchio sulla spianata, al raggio  del  sole cadente! Il cittadino ritrova la sua patria per tutto
vi siede sopra, e viva contento di sua povertà all'ombra  del  campanile che lo vide nascere. In quella, sul sentiero che
gli fossi ito a rincontro, domandando: « Brav' uomo, siete  del  paese? » Egli si fermò; parve maravigliato di trovare uno
Oh bello! si chiama ****: e in una buona mezz' ora al più,  del  mio passo, ci sarò arrivato. » Il nome del luogo non mi
ora al più, del mio passo, ci sarò arrivato. » Il nome  del  luogo non mi parve nuovo, ma non sapevo in quale angolo
d' adesso; chè sulla costa della vallata, fra que' sassi  del  tempo del diluvio, non ci stanno che un cinquanta povere e
chè sulla costa della vallata, fra que' sassi del tempo  del  diluvio, non ci stanno che un cinquanta povere e disperse
in casa sua la faccia d'un forestiero. Egli fa la vita  del  romito; quella magra terra e quelle poche decime, che fanno
imparare a non creder troppo alla gente, dopo la disgrazia  del  nostro vicecurato.... Oh! ma quello sì era un uomo! cosa
Egli spartiva con noi il suo pane, andava a comprare  del  suo le medicine per I poveri malati, veniva a consolarci
venivano a frotte, quando predicava e parlava delle cose  del  Signore; si doveva proprio dire ch' era la verità santa.
un dottore, lasciava che facesse tutto lui; e quell'uomo  del  Signore, in una parola era veramente il nostro padre, il
il come non mi, fossero ignoti quel paese e la sventura  del  vicecurato: la quale io aveva udito raccontare alcuni anni
dal villaggio in cui visse per alcun tempo il buon prete  del  quale mi parlava il montanaro, pur non sognando per certo
piena di tanto amore per gli uomini e di tanto desiderio  del  bene, lasciò la migliore eredità che di noi possa restar
messo per quell'alpina contrada e fatto compagno di via  del  vecchio. Il quale continuava con le schiette e vive sue
e vive sue parole a ragionarmi delle virtù umili e grandi  del  vicecurato, ripetendo a ogni poco che il Signore l'aveva
con lui. Il montanaro sapeva solo che, negli ultimi giorni  del  viver suo, l'infelice prete aveva patite grandi e
onest' uomo) la vita d'un martire. Io camminava a fianco  del  vecchio, senza dirgli più nulla, e lasciai che a sua posta
notte, parlandomi della sua montagna e delle città vedute,  del  magro ricolto, del maggior figliuolo mortogli da pochi
della sua montagna e delle città vedute, del magro ricolto,  del  maggior figliuolo mortogli da pochi mesi, e dell'altro
economia  del  foraggio. Chi sa il mestiere, va in fin dell'anno con
più tardi fa mangiare paglia asciutta. Vuoi fare economia  del  foraggio, e nutrir bene le tue bestie? Taglia e sminuzza il
nei paesi, che la sanno più lunga di noi nel buon governo  del  bestiame. Per tagliare i foraggi, si adopera uno strumento,
che fai nel foraggio, in poco tempo tu paghi la spesa  del  tagliafieno, e te ne avanza.
Maeterlinck,  del  resto, non ha compiuto egli stesso, procedendo per le vie
bleu, hai rincorso la felicità per i campi dell'angoscia,  del  mistero e della morte e poi, dopo aver scrutato tutto il
che hanno tentato sino ad oggi di tracciare un profilo  del  grande poeta belga sono stati costretti a riconoscere che
in due grandi periodi: quello dell'angosciosa ricerca e  del  pessimismo e quello della raggiunta ed ottimista serenità.
di Intérieur, alla placidità e serenità, florida e suasiva  del  Trésor des Humbles, della Sagesse et la Destinée, del
del Trésor des Humbles, della Sagesse et la Destinée,  del  Double Jardin, del Tempie Enseveli, della Vie des Abeilles,
Humbles, della Sagesse et la Destinée, del Double Jardin,  del  Tempie Enseveli, della Vie des Abeilles, della Intelligence
e alla morte. E, nello stesso tempo, il poeta e l'esteta  del  simbolo chiuso, ieratico, stilizzato e rarefatto si è
e dei suoi compagni eletti, per scendere sino al cuore vivo  del  popolo, sentire l'urgenza dei problemi non solo morali, ma
che egli debba essere approdato alla riva rosea e fiorita  del  suo attuale ottimismo dopo una facile traversata, cullata
nulla che drammatizzi il volto, la voce, la persona intera  del  poeta e nessun fatto esterno della sua esistenza che
i misteri della vita e della morte, ha battuto alle porte  del  dubbio con mani pazienti e delicate e la sua conversione -
La conversione di Maeterlinck è una di queste; è un frutto  del  pensiero. Forse nessuno scrittore moderno e vivente ha
e succosi apporti, conquistati con un esercizio diuturno  del  sentimento e della ragione collegati armoniosamente
filosofia maeterlinckiana non ha perciò il congegno serrato  del  sistema logico, non si appoggia su una grande teoria
pensiero curvato su i profondi abissi dell'anima umana e  del  destino. A queste coppe armoniose ci abbeveriamo ormai
che prima credevamo, col poeta, una vittima angosciata  del  fato, premuto da ogni parte da influenze e potenze
caccia straziante e crudele, ma è il padrone di se stesso,  del  suo presente, del suo passato e del suo avvenire, può
e crudele, ma è il padrone di se stesso, del suo presente,  del  suo passato e del suo avvenire, può dirigere e modificare
padrone di se stesso, del suo presente, del suo passato e  del  suo avvenire, può dirigere e modificare il suo destino,
suo favore il cammino della fortuna, propiziarsi le sorti  del  mondo. A grado a grado, il cielo sul nostro capo s'è
uomini, se essa è uscita veramente dal profondo recesso  del  nostro silenzio e della nostra preghiera. È insito in tutto
l' autunno  del  184*. Sull' imbrunire d una di quelle care e malinconiche
Già avevo dato le spalle all' umide inabitate reliquie  del  castello di Fuentes, e spariva nella lontananza anche
nè una chiesa, nè un campanile: appena gli ultimi riflessi  del  sole già caduto tingevano tuttora d' un roseo a grado a
d' un roseo a grado a grado fuggente l' altissima cresta  del  Legnone, che sola, fra tutti gli altri monti all' intorno,
sua bellezza, una sola voce, un suono lontano, un sospiro  del  vento, che ti rechino di nuovo i pensieri del mondo che già
un sospiro del vento, che ti rechino di nuovo i pensieri  del  mondo che già avevi, senza saperlo, dimenticato del tutto,
del mondo che già avevi, senza saperlo, dimenticato  del  tutto, d' improvviso ti rapiscono alla contemplazione dell'
tempo e il cammino ricantando alcuna delle vecchie canzoni  del  suo paese. Così parevami dicesse, press' a poco, quella
accorse tutto il paese. Non vi fu verso a domare il fuoco  del  pagliaio, e del fienile; ma tra tutti si potè salvare la
il paese. Non vi fu verso a domare il fuoco del pagliaio, e  del  fienile; ma tra tutti si potè salvare la casa. E il mulino
fienile; ma tra tutti si potè salvare la casa. E il mulino  del  Riobianco? Te ne ricordi? Il torrente, ingrossato a
restò la moglie sola con tre figlioletti. I capi-famiglia  del  paese andarono dalla Lena, e le dissero: «Sia fatta la
andarono dalla Lena, e le dissero: «Sia fatta la volontà  del  Signore, povera Lena! Noi non possiamo ridonarvi quel
in tante altre opere minori. È ancora carità il dir bene  del  prossimo, il compatirne i difetti, il perdonare le offese.
dà dispiacere ad altri. È d'animo cattivo chi sente invidia  del  benessere altrui, chi si rallegra del male. Chi non ha
chi sente invidia del benessere altrui, chi si rallegra  del  male. Chi non ha carità, non ha cuore. E chi non ha cuore è
dovere  del  lavoro. Tutto viene dal lavoro. La casa che ci ricovera,
abiti che ci vestono, i cibi che ci alimentano, sono frutto  del  lavoro. È il lavoro che fa vivere il mondo: perciò Dio lo
i più semplici lavori che convengono alla tua età. L'arte  del  coltivatore dà lavoro a tutti, anche ai ragazzi. L'opera
garofano, Il giorno dopo esso aveva lo stesso profumo  del  garofano. A stare in buona compagnia c'è sempre da
fanciullesca amicizia ch' era nata tra le due figlie  del  signore inglese e Maria non poteva certamente durare più
perchè vivessero insieme nella concordia de' pen- sieri e  del  costume, ralle grandosi d' uguali speranze, senza invidia
ma passeggiero. Un anno ancora, e forse le figliuole  del  lord, cercate da ricchi e illustri sposi, avrebbero
e infelice, dove prima non era infelice, alla deserta casa  del  suo villaggio. Pure Vittorina ed Elisa non pensavano che
più bel dono della giovinezza, prima che il soffio gelido  del  mondo, e le piccole superbie della società abbiano
superbie della società abbiano appannato i sinceri affetti  del  cuore. E Maria anch' essa, direi quasi, consapevole appena
amati. Ma il soggiorno della città e le abitudini  del  mondo signorile dovevano presto rivelarle il vero, e farle
della città, fra il continuo udir ricordare le feste  del  dì passato e il vedere gli altri apparecchiarsi a' piaceri
dì passato e il vedere gli altri apparecchiarsi a' piaceri  del  domani, feste e piaceri che non erano per lei! E quante
meditare; quando altro non le giungeva all' orecchio fuor  del  lontano mormorare, ch'è l' indizio della vita notturna d'
d' una città, e pensava che nessuno poneva mente allo sfogo  del  suo dolore; allora, dopo aver tentato inutilmente d'
desolati, che ormai le restavano a passare. Nelle prove  del  dolore la sua anima confidente e pura aveva trovato la
ferma ragione debba valere il prezzo dell' innocenza e  del  disinganno : così bisogna che l' albero perda i suoi fiori,
una pena ignota, muta, indistinta, poi la puntura segreta  del  primo rimorso; anch' essa aveva una parola, un' acerba
intima, potente, la forza di disprezzare chi le aveva fatto  del  male. In que' momenti angosciosi, si metteva a scrivere al
quali versava tutta l' amarezza dell' anima e il compianto  del  suo misero destino: erano fogli sparsi più di lagrime che
'onfessione d' un cuore che non sa reggere al primo colpo  del  dolore. E poi lacerava, bruciava ciò che aveva scritto; si
d' ira o di timore, avevano fatto maturo l' intelletto  del  giovine a uno studio nuovo e più severo della vita. Troppo
capaci di grandi e virtuose risoluzioni. La coscienza  del  dovere, senza l' alito segreto dell' affetto, non è virtù;
non basta la persuasione indotta dalla chiara evidenza  del  fatto; è forza che al fatto si trovi una spiegazione, un
sono per loro la tranquillità dell' uomo modesto e la forza  del  giusto: vengono sulla terra ignoti, passano dimenticati, e
sulla terra ignoti, passano dimenticati, e se ne vanno  del  pari; ma il frutto delle parole e dell'esempio loro
loro sopravvive, nè può andar perduto. Quest' uomo,  del  quale non dirò il nome, perchè i buoni non cercano quaggiù
de' pochi, nel piccolo cerchio di coloro che si ricordano  del  bene ricevuto; quest' uomo, colla dolcezza dei consigli e
e con la forza mite d' un senno angelico e consapevole  del  cuore umano, indirizzò e sostenne i pensieri di Arnoldo a
lezioni di lui Arnoldo consacrava allora la maggior parte  del  suo tempo; ond' avveniva che si rimanesse, talvolta anche
divenuto in lui una quieta abitudine, si faceva più forte  del  suo proposito, più grande della sua virtù. Allora egli
coi più bizzarri rabeschi. Arnoldo, appoggiato alla spalla  del  camino, volgeva distratto le pagine d'un volume che teneva
Forma, numero e tempo dei lavori. 1. La superficie  del  terreno lavorato si dispone a porche, o a spianate. Le
con la lavorazione a porche, rimane improduttiva una parte  del  terreno, cioè quella dei solchi; è quasi impossibile di
4. Il numero dei lavori dipende dalla natura  del  terreno, e dai bisogni delle piante che si coltivano. Vanno
le terre umide e fredde; importa assai la scelta  del  tempo conveniente a lavorarle. 5. In generale, perchè i
conveniente a lavorarle. 5. In generale, perchè i lavori  del  terreno riescano veramente utili, bisogna farli a tempo
terre. DOMANDE: 1. Come si dispone la superficie lavorata  del  terreno? 2. Quali terreni si lavorano a porche? - Quali
di un bimbo cieco. 38 Le briciole di pane 30 La leggenda  del  bucaneve. ivi Le novelle della nonna 40 Il giorno di Natale
nonna 40 Il giorno di Natale 41 Il Presepio 42 Il regalo  del  nonno 44 La zingarella 45 XXXI dicembre 46 I proverbi del
del nonno 44 La zingarella 45 XXXI dicembre 46 I proverbi  del  mese 47 Anniversario triste ivi La furberia di Mariannina
Madonna 56 La sapienza degli agricoltori 57 I proverbi  del  mese 58 Carnevale ivi I burattini 59 I gingilloni ivi I
e l'olmo 61 PRIMAVERA S'avvicina la primavera. . 63 Le armi  del  contadino .. 64 Il Merlo e il Passero .. 65 Canzone di
di primavera (poesia). - CESARINO GIARDINI ivi Il « Profeta  del  tempo » . 66 Per San Benedetto . 67 Dindilin dindilin.... .
86 Gesù è risorto ivi Un bravo contadino 87 I proverbi  del  mese 88 Il maggio negli orti ivi Il maggio nei campi . 89
orti ivi Il maggio nei campi . 89 Indovinello ivi La paura  del  coniglio bianco 90 Bambini coraggiosi 92 L'uccellino
128 Il chicco di grano 129 In campagna 130 Il bacio  del  mare (poesia) - A. CUMAN PEPATILE 131 La scuola è chiusa
GIORNO  DEL  RIPOSO I nostri due ragazzi tornarono da compare Festo
un pomeriggio. Scendendo la valle udirono il noto rumore  del  ruscello che scorreva per la china, ma, giunti davanti al
largo cappello calcato sulla fronte, egli era più allegro  del  solito. - Bravi, bravi! M'avete fatto un regalone. La
lo sviluppo e la maturazione; scema la bontà e la quantità  del  raccolto. Anche ai prati l'acqua stagnante è nociva. I
nociva. I giunchi, e le piante acquatiche, s'impadroniscono  del  terreno, e ne cacciano le buone erbe; onde il fieno è duro,
diversi, appropriati alle diverse cagioni di acquidosità  del  terreno. Se l'umidità proviene da acqua la quale ristagna
la quale ristagna per la irregolarità della superficie  del  terreno, rialzata in alcuni punti, e depressa in altri, si
fossi raccoglitori, dopo avere studiata la conformazione  del  terreno, e visto come si possa menarne via l'acqua
PROVERBI  DEL  MESE Neve di dicembre, neve di tre mesi. Dicembre oscuro
l'aria libera e pura, mi fece sedere sotto la capanna  del  suo camino, dinanzi un' allegra vampa di rami secchi che le
e bestie, essendo da vent'anni e più il primo deputato  del  comune. Piacquemi di trovare ancora, fra queste buone
di sotto al mento, faceva spiccare di più i bruni contorni  del  suo viso e le due lunghe trecce di bei capegli neri che le
aveva nella sembianza quella dolcezza che annunzia la pace  del  cuore, negli occhi vivaci quella gioia che accompagna i
seduta com' era sulla grossa radice d'un albero a canto  del  focolare e intenta all'avolo suo, che andava narrando tutto
di sospetti nel vecchio sincero, lo ricondussi a parlarmi  del  vicecurato; gli dissi che, per me, ero contento di dormir
quel tempo. Già gliel' ho detto, egli era il braccio destro  del  signor curato, e ogni cosa facesse era per il meglio.
io al par di voi altri, sapete! ma il Maestro, in nome  del  quale vi parlo, ha voluto essere quaggiù l'ultimo degli
quaggiù, per quanto era in lui, il cómpito della verità e  del  sagrificio. Chiesi allora al buon vecchio perchè e come mai
con voce commossa, continuò: « Un giorno, era nella state  del  183*, una brutta giornata d'agosto, nella quale tre
la quale stava filando sul suo uscio, dove fosse la casa  del  vicecurato. La Menica a quella domanda, alla foga,
vestisse il giubbone di lana e portasse le grosse scarpe  del  montanaro, era tutt' altro da quello che compariva. E com'
compariva. E com' io appunto di là passava, mi fe' un cenno  del  capo domandandomi se volessi accompagnare quell'uomo alla
domandandomi se volessi accompagnare quell'uomo alla casa  del  vicecurato. Io, che fo sempre di cuore un servigio al
seguente, prima che l'alba uscisse, e andarne in compagnia  del  vicecurato per la selva de' pini, e arrampicarsi poi verso
il mistero che pareva circondar gli ultimi anni della vita  del  buon prete, quantunque un segreto presentimento mi dicesse
della verità, non mi sarebbe fatto per certo di rivelare  del  tutto quel mistero alle anime compassionevoli di coloro i
trovare almeno qualche dimenticata reliquia delle memorie  del  vicecurato, che mi facesse più sacro il nome suo e più nota
dormito; ma sognai l' alpi e il lago, e la povera casa  del  vicecurato e gli occhi limpidi e bruni dell'Assunta, la
e gli occhi limpidi e bruni dell'Assunta, la gaja figliuola  del  montanaro. Sorsi coll'alba e trovai già levati i miei buoni
seppe com' io volessi prima di tutto far la conoscenza  del  signor curato, si esibì di condurmi a lui, contento, a dir
preferito nella passata notte la sua umile dimora a quella  del  curato medesimo. Allora seguitai i suoi passi, facendo alle
sincera d'andar cercando per quei contorni i pochi avanzi  del  tempo antico, da' quali potessi cavar qualche vecchia
della conversazione. Lasciai sfuggirmi di bocca il nome  del  suo antico vicecurato, e dissi averlo un poco conosciulo;
il paese. E per tutto il giorno andai vagando in compagnia  del  mio ospite su per le vicine montagne, al raggio d' un bel
soffiarono sì forte la libertà e la riforma. Ma la ritrosia  del  signor curato non mi tolse dall' intento mio: e quella sera
al loro elmetto, galea. Fosse virtù di qualche libagione  del  patrio vino, fosse consiglio della fedele sua Brigida e del
del patrio vino, fosse consiglio della fedele sua Brigida e  del  mio ospite montanaro, il vecchio parroco s' era ammassato,
grazia. Tempestato dalle mie inchieste sulle cose antiche  del  paese, e non trovando più il filo d'uscir del labirinto in
cose antiche del paese, e non trovando più il filo d'uscir  del  labirinto in che s' era messo, egli scappò a dire che se ci
e minuta, giacevano tuttora dimenticate in un cassettone  del  suo studio, se pure i topi n' avevano avuto misericordia.
che mi aveva condotto a lui, penetrai nello studio  del  curato. Apersi senza scrupolo, e frugai nel barcollante
volta, se a me non verranno meno il tempo, l' amicizia  del  lettore e la sua pazienza. Fra quelle, venni a capo di
venni a capo di raccogliere le poche e scucite pagine  del  manoscritto del buon prete, e stimai di darlo fuori tal
di raccogliere le poche e scucite pagine del manoscritto  del  buon prete, e stimai di darlo fuori tal quale; perchè,
perchè, leggendo que' caratteri e ripensando a quell'uomo  del  sagrificio, mi rasciugai qualche lagrima, e dissi
latte, in carne, ecc. Queste sostanze, consumandosi fuori  del  podere, non si trovano nel letame, e perciò non ritornano
e quindi conservare, ed accrescere la fertilità  del  terreno, bisogna prima di tutto raccogliere con diligenza
di supplemento allo stallatico. DOMANDE: 1. Il letame  del  podere basta a restituire al terreno tutte le materie da
2. Come si provvede a mantenere costante la fecondità  del  terreno, e ad accrescerla?
è il Signor O benedetta tu fra le donne, tu madre eletta,  del  Redentor. Santa Maria madre di Dio, prega per noi supplici
penna, o con un fuscellino di paglia; premendo, colla punta  del  dito indice e del medio, sulla base della lingua;
di paglia; premendo, colla punta del dito indice e  del  medio, sulla base della lingua; ingollando bevande tepide,
caldo, buon vino, per impedire, e paralizzare gli effetti  del  veleno già assorbito. Gli stessi liquori stimolanti si
saporite, e di facile digestione. L'ora dei pasti è l'ora  del  riposo pei lavoratori, e dev'essere anche l'ora
lavoratori, e dev'essere anche l'ora dell'allegria, non mai  del  malumore, come spesso accade. Ricòrdati, giovinetta, che
in mangiare un po' bene. La troppa economia, fatta a spese  del  corpo, non profitta, e non dura. Il mulino, se ha poca
Persuàditi dunque che un qualche po' di carne in settimana,  del  pane ben cotto, e un po' di vino è tanto di guadagnato per
in mezzo a un mucchio di fardelli il fedele cameriere  del  vecchio signore; due altri servitori stavano a cassetta. Il
che gli avevano disegnato l'andar delle cose, la gravezza  del  momento; gli parlò poi del debito di non tradir l'
l'andar delle cose, la gravezza del momento; gli parlò poi  del  debito di non tradir l' avvenire, i proprii diritti, la
d'un sollecito ritorno alla loro contea. L'accorto sguardo  del  lord aveva indovinata la via per arrivare al cuor generoso
lord aveva indovinata la via per arrivare al cuor generoso  del  figlio; la sua fina politica famigliare aveva trionfato. Il
domestico, sarebbe stato padrone della propria mente e  del  proprio cuore. Allora, per non saper trovare altra uscita,
abbracciò il più facile consiglio a cui, per la fiducia  del  meglio, assai di sovente si appigliano gli animi incerti e
amico doveva farsi di lui, non conoscendo ancora la purezza  del  suo proposito, il mutamento dell'anima sua. E desiderava di
la giovinetta; voleva parlarle almeno una volta, accertarla  del  suo ritorno dopo breve tempo, ripeterle la fatta promessa.
più d' una via per trovare in città chi gli desse contezza  del  luogo in cui il vicecurato potesse aver fermato dimora,
risoluto di trasferirsi segretamente, prima al paesello  del  lago, poi all' alpestre villaggio di Valtellina; pentito
farlo, non ardì aprirgli l' animo, o temè forse il giudizio  del  semplice ed austero vecchio. Intanto il dì della partenza
d' un antico palazzo, che appartenne un tempo alla famiglia  del  conte Francesco ***, viveva ancora la vedova del vecchio
famiglia del conte Francesco ***, viveva ancora la vedova  del  vecchio maggiordomo di quella casa. Morti gli ultimi
l' aveva acquistato e fatto restaurar tutto alle foggie  del  gusto moderno, con le sue sete, con lucidi arredi parigini,
una buona vecchietta, servizievole, cicalona, tutt' amore  del  prossimo e de' poverelli, lodatrice eterna de' tempi suoi e
Chi molto abbraccia, nulla stringe; ma chi sa contentarsi  del  poco, campa un pezzo e col cuor largo. - Quel negoziante,
Pure li ricevette a braccia aperte, e domandò loro  del  buon Andrea, della comare Caterina, del palazzo, di cent'
e domandò loro del buon Andrea, della comare Caterina,  del  palazzo, di cent' altre cose e perfino del vecchio bracco
comare Caterina, del palazzo, di cent' altre cose e perfino  del  vecchio bracco Azor; rammaricandosi di tutto quello che non
non era più, e benedicendo il cielo che la buona Caterina  del  fattore vecchio si ricordasse ancora di lei. Nell'ignota
volontà sia tutto, e nulla la difficoltà delle opinioni e  del  potere altrui; quando è certa e giusta l' aspettativa, e
e giusta l' aspettativa, e santa l' energia della fede e  del  contraccambio!... Con quali sinceri trasporti gli amici si
non cader mai d'animo, nè per la tirannia de' pregiudizi e  del  tempo, nè per la cieca guerra delle passioni, e di servire
della campagna, in mezzo alla povertà e alla dura vita  del  contadino, o sotto gli umili archi della chiesa del suo
vita del contadino, o sotto gli umili archi della chiesa  del  suo villaggio, alcuni di que' dì felici sorgevano ancora
lo consolavano nel momento che, ferito nella più viva parte  del  cuore, s' era umiliato innanzi alla superbia degli uomini,
non comparisce. Su le prime, non si danno pensiero  del  tardare, rassicurandosi nell' idea che forse qualche
circostanza ne lo trattenga. Ma poi, all' abbassar  del  giorno, quando l' una e l' altra ebbero finito di ripetere
con gli occhi, guardano ogni momento verso il cancello  del  palazzo, in attenzione curiosa, d' ognuno ch' entri o
ch' entri o passi. Da quella finestra vedevasi, per il vano  del  portone, lungo tratto della frequentata corsia. Si fece
vita delle piante è la fruttificazione, ossia la formazione  del  frutto, e del seme. Ricorda qui le parti componenti il
è la fruttificazione, ossia la formazione del frutto, e  del  seme. Ricorda qui le parti componenti il fiore. Giunto il
selvatiche; oppure si raccolgono per seminarli, come si fa  del  frumento, della segala, ecc. Così tu vedi che la vita delle