Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Scultura e pittura d'oggi. Ricerche

266006
Boito, Camillo 50 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Bocca
  • Roma-Torino- Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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E si potrebbe ripetere la stessa ironia a qualcuno dei pittori e degli statuarii nuovi, i quali fanno della pittura e della statuaria come un

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Un serio coloritore è il Ghedina: egli ha guardato nei vecchi, non solo la vivezza superficiale dei toni, ma ciò che è parte integrante dello stesso

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menzionare, si palesa il tenace studio di emulare la pittura vecchia dei veneziani, quale si vede ai dì nostri. Queste tele recenti paiono antiche. L

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ostinata teoria, per portarla quindi involontariamente ma inevitabilmente all’estremo delle sue conseguenze, diventerebbero più pitocchi pedanti dei

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’Anjou, non va solamente lodato per la bontà dei contorni, ma ben anche per la maestà dello stile.

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fotografia s’è fatta abilissima nel cavare il ritratto veridico dei monumenti, paiono diventati più insulsi di prima. Il Querena ha dipinto dei quadri, che

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fatto bene e perchè, e, se bada alle lodi o alle censure del pubblico ignorante, del pubblico colto, degli artisti sinceri, degli artisti ipocriti, dei

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Il gruppo che n’uscì diventò più morale dell’antico. Nel gruppo antico Laocoonte non bada affatto ai figliuoli; lo spavento dei serpi, che gli si

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La scala, che venezianescamente si dice a bovolo, cioè a chiocciola, fa parte del vecchio palazzo dei Contarmi, i quali si chiamavano appunto del

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Il Comune di Verona sente i doveri, che la importanza dei vecchi monumenti gli impone. Ha liberato dalle catapecchie, di cui erano circondati, i

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. Fra quindici o venti anni, se un fannullone curioso aprirà per caso le facce di questo volume, certo riderà dei nostri accendimene e dei nostri sdegni

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, di lavorare, di meditare, di ciondolare proprio per sè, di ventilarsi e di risanguarsi. I medici raccomandano per l’igiene del corpo la teoria dei

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paese. I contadini intorno a Firenze hanno qualcosa del verde dei cavoli, come i tedeschi qualcosa del cupo dei loro boschi, e gli altri, che vivono tra

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canto la Roma della Repubblica e dei Cesari, quella dei Cristiani, quella dei Papi si mischiano insieme senza confondersi. L’occhio del corpo e l

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, con la Camera dei Deputati e con l’infinito popolo degl’impiegati nuovi niente della sua grandezza passata. Le sole Terme di Diocleziano restano lì un

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L’arte famigliare dei Romani non avrebbe quindi se non pochissime applicazioni, non si potrebbe estendere a tutti i generi dei nostri edificii, ed

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È romana l’architettura dei primi Cristiani — catacombe e basiliche —; ma è arte che, ad onta della sua somma importanza storica e di certe sue

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Bisogna dunque, per trovare dei tipi fecondi, scendere al Rinascimento; bisogna aspettare il ritorno dei papi da Avignone, Niccolò V, la costruzione

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Musei; l’arte maschia delie Caserme e delle Porte di città, la serena e austera insieme dei Cimiteri, la gaia dei Padiglioni e dei Chioschi, la

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, che invadono gli orli dei tondi, dei vassoi, delle coppe, delle insalatiere, delle zuppiere, senza badare alle curve, ora distendendosi sui piani, ora

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in qualche luogo dei nudi e massime del panno bianco con soverchie tintarelle smorzato e tormentato, sembrava un po’ troppo sudicio. Ma questo fare

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’ colori, dei valori de’ toni, de’ giuochi della luce, dell’ombra, dei riflessi; ma poi, senza volerlo, applichiamo alla natura quegli ammaestramenti, e

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Insomma, non solo dobbiamo dubitare dei nostri occhi nell’arte, ma dobbiamo anche dubitare di essi nella natura.

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Tutte queste, che noi scriviamo, sono ciance; poichè la perfetta scelta dei tipi, la giustezza della espressione, la delicatezza del sentimento

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passati, vi erano delle scuole, più o meno larghe, più o meno solide. V’erano tuttavia de’ maestri e dei discepoli. Ora ci sono dei professori, e dei

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, genera dall'una parte le incertezze dei giovani, dall’altra il loro orgoglio. Non sanno che via pigliare: vorrebbero tracciarne una nuova da sè subito

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quali alloggiano negli squarci dei finestroni, sui contrafforti, sui pinnacoli, nelle gugliette dell’immenso edificio: già s’uniscono alle compagne

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Spesso, combattendo, il pittore soccombe; ed allora tutti gli danno addosso e si fan beffe di lui. Non c’è pittore dei nuovi, che finisca sul vero

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Colui che voleva sapere come il buon Dio metterà insieme nella ultima valle le sparpagliate molecole dei corpi di tutti gli uomini, potrebbe

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sospetti, hanno parecchi pittori ammirabili di sapienza e di ardire, dei quali alcune opere, che citeremo parlando della pittura, stanno all’Esposizione

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La fortuna dei Francesi in questo è lo studio ben fatto delle cose antiche. Quella loro Accademia di Roma, che non giova punto nè ai pittori, nè agli

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della luce, esagerano la solidità dei toni ed i contrasti dei lumi, sviando così per una vana emulazione di qualità artistiche, che non hanno, la loro

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spazzaturai porta allegro sul dorso. Da per tutto il gaio ranciato degli aranci: nei padiglioni dei venditori di acque, dove, tra colonnini e festoni e

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, come opere di un popolo beato, dove l’infimo schiavo aveva un più sottile senso dell’arte che non oggi il più colto dei nostri signori o il più grande

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Poi il Napoletano ha l’indole dell’artista. Pronto a cogliere il bello o il ridicolo delle cose; perspicace e mobile; impetuoso nell’espressione dei

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capaci, al bisogno, dei più nebbiosi concetti allegorici: un insieme di schiettezza aperta e di artifizio ripensato, che stupisce e confonde.

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Contrasti: sotto a’bimbi luminosi un tappeto di colori violenti, nero, giallo, rosso; sulla tinta biancastra uniforme dei gradini quattro figure di

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Nel resto il dipinto riesce tutto vario e gaio. Eccetto qualche figura in ginocchio, dal lato dei sonatori, un po’appartata e raccolta, le altre

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naturale e monumentale. Il covo dei briganti: un capitano dei bersaglieri, mettendosi l'indice sulla bocca, impone di tacere a un ragazzo, che guarda in

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con le misure del monumento. Più semplice e quindi più efficace è l’idea del gruppo all’Indipendenza; ma lo scultore non s’è contentato dei genietti di

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Una settimana prima della sua morte, mentre andavamo insieme noi due a desinare fuori di Porta, ed egli era tutto allegro e correva dei lunghi tratti

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Esclamava: «Ho bisogno dei campi per essere felice; ho bisogno di Roma per essere artista!»

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Liberale nell’arte, lo Strazza apprezzava il Bernini e il Donatello, il Canova e il Carpeaux, tutta l’arte buona dei vecchi e dei moderni, italiani e

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, gli scende naturalmente giù dalle spalle, e come tutta la figura pare concentrata nell’arringare. Vedete le figure dei quattro soldati nel monumento

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e non direbbe abbastanza. Tutti i sentimenti, anzi tutte le infinite gradazioni dei sentimenti si possono suscitare con l’arte. C’è una sola cosa, che

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delle nudità e dei paludamenti antichi, delle armature, dei farsetti e delle zimarre di alcuni secoli addietro, persino dei fronzoli e delle parrucche

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era seguito tra il Manin e l’Assemblea dei Rappresentanti veneti.

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Il pover’uomo ebbe allora il più difficile dei coraggi, il coraggio di pigliare sopra di sè, perchè Venezia non diventasse un macchio di cadaveri e

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gola. S’aggiunga la compagnia quasi inevitabile dei puntatori, degli sbozzatori, dei lucidatori, dei formatori, di altri operai, che se la pretendono

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le sue gugliette, co’suoi pinnacoli, mezza gotica, mezza araba, è anteriore di quarantanni soltanto alla Chiesa della Madonna dei Miracoli ed al

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