volenteroso l’ardua impresa; fece faticosamente la rassegna dei dipinti, li studiò con lunghe esaminazioni e confronti, scrisse in ciascuno il suo subbietto
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Ma alcuno per avventura, ricevendo facili dubbiezze nella mente, ci chiederà se anche dei tanti quadri che il possessore venne raunando dopo i
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rimanea che ricercare le opinioni dei varii cataloghi, e veder se erano secondo verità; nè ciò fu difficile a quel gran conoscitore del Minardi.
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carte, scasare l’eccellente pompa dei dipinti; e colla gala degli arredi, cosa che si presto passa, supplir la mancanza de’ nobili e durevoli ornamenti
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avanzando fino a quel segno; e non misurerà mai la grandezza dei maestri sovrani di quell’età, chi non sa giustamente estimar l’eccellenza de’ minori
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’innalzarsi alla luce delle scuole italiane. Ma con due sole chiuderò questo novero. L’una è a forma di trittico, e rappresenta la visita dei re Magi nel
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inalterabile tempera dei quattrocentisti.
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copia e tanto fulgore di opere, si può appieno conoscere quanta allora fu la gentilezza e la potenza dei pennelli italiani. Che se non possiamo dir
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; ed un Enrico De Bles, con un quadretto finissimo, figurante un incendio. Si ammirano infine due grandissimi, il Poussin e il Bubens; dell’un dei quali
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ammirazione dei visitatori. Tali sono principalmente (per fard da colui che fu glorioso concittadino e felice imitatore di Raffaello, e che per primo diede
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, nella massima patte, con una bella e copiosa materia, delle origini, de’ progressi, e delle molte vicende dell’arte, e della maniera dei più singolari
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, disposti in successivo e rigoroso ordine tanti monumenti, i quali tatti, se non dei più cospicui, sono senz’altro dei più utili, e molti anzi son de’ più
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variabili dei popoli, ora dirigendoli, ed ora lasciandosi condurre, e pendono dalla fortuna delle nazioni.» Perciò, dice saggiamente lo stesso autore
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In essa la mente nostra si rallegra nella luce dei grandi secoli, e l’animo innamorato in mezzo a cotante opere va colla filosofia dell’arte
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dei vizii, o facendole schernitrici della religione. Ma in antico le arti aveano altri protettori; e il palazzo pubblico, la cattedrale, il cimitero
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altezza. Sui difetti dei pochi grandi, che per vita non savia offuscarono la gloria del loro nome, tiriamo un velo, solleviamoci in regione più eccelsa
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dei reggimenti religiosi e politici, dal complesso delle condizioni d’un popolo, il carattere delle quali imprime l’arte e forma ciò che si chiama una
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tutta la loro serena letizia le supplici schiere dei sottoposti fedeli. Pertanto vaghezze e maraviglie di svariati subbietti, che pur si vedono con
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’arte italiana. La quale infatti in tante preziose tavole, distribuite in quelle stanze secondo l'ordine dell’età, co’ nomi certi e indubitati dei loro
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grave senno e alle vere sentenze dei mentovati artisti. La galleria, com’è degna di venire in conoscenza del pubblico (da che è la prima od unica in
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età ancor giovine tenne con molta fama la cattedra dei Mazzolari, dei Cunich e d’altri gesuiti celebri; e uscirono della sua scuola il Castellani
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della splendida biblioteca dei Papi, che ivi co’ monumenti delle lettere e delle scienze, avessero pubblico domicilio i monumenti delle arti. Apri fin
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Accademia della crusca
