la polare, ma ciò non è affatto sicuro. L’aria è più cattiva e l’aspetto della coda variabile a cagione dei vapori che passano sovr’essa.
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La coda è quasi come jeri: ma la divisione dei due rami si scorge con maggior evidenza. Al lume crepuscolare la sua luce pareva rossa: nella notte
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sembra seguire esattamente il parallelo. Essa è arcuata, ma la curvatura sembra scomparire sulla fine dei due rami: il più australe e più lungo sembra
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Queste posizioni furono determinate comparando la Cometa con stelle vicine dei cataloghi d’Argelander-Œltzen, di Johnson (Radcliffe), e di Carrington
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Con questa formola fu calcolata la serie dei valori dello splendore intrinseco, che è data nella quinta colonna. Si vede dalla sua ispezione, che
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Considerando poi più attentamente la serie dei numeri H si vede che lo splendore intrinseco degli inviluppi della testa crebbe da principio
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minima distanza della Cometa dal Sole fu il 23 agosto). Però nella serie dei medesimi si notano straordinarie irregolarità, che in parte potranno
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Il fenomeno dei getti, che è così comune nelle grandi comete, si mostrò pure in questa, sebbene per un tempo non molto lungo. La prima menzione si
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Del resto le difficoltà, inerenti a questo genere di misura basterebbero per sé a spiegare le variazioni dei numeri della 3.a colonna, eccettuati
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provenire da cause intrinseche, analoghe a quelle che determinano il diametro della testa, o può anche essere un semplice effetto dell'ineguaglianza dei
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Col 17 agosto comincia la serie dei disegni fatti ad occhio nudo sulle carte d’Argelander amplificate, disegni riprodotti in scala minore nelle Tav
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cagione della lacuna che la serie dei disegni offre nei giorni 27, 28 e 29 agosto. Si vede qui ancora la barba III.
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La prima conseguenza che si ricava dalla considerazione dello avvicendarsi dei rami è questa: che questi rami erano code essenzialmente diverse, e
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nel campo del cannocchiale di Plössl; e il periodo dei disegni ad occhio nudo, in cui, la Cometa essendo tanto cresciuta di dimensioni apparenti
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riscontrare su quelle Tavole la verità delle conclusioni che fra poco verrò esponendo, darò nella seguente Tabella le coordinate di AR e di D dei punti
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intento al di là di quello che io poteva aspettare; e di ciò mi riconosco debitore al signor Tempel. Alcune particolarità dei sopra detti disegni, che
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raggio rettore. Abbandonando anche la poco probabile idea di un’azione dei pianeti, abbiamo più sopra espresso come opinione più plausibile, che la
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Una considerazione anche superficiale dei disegni delle Tavole I, II e III mostra, che la coda nel suo tronco prossimo alla testa si è mantenuto
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potrebbe sufficientemente adattarsi alle osservazioni. L’imperfezione dei dati, e la possibilità di moti oscillatorii della coda impediscono di dare a
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Il medesimo effetto si mostra nella figura del 21 agosto; colla diversità, che qui trattandosi di una coda divisa in più rami, ciascuno dei quali
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4. ° L’andamento dei getti luminosi, che zampillano dal nucleo, e sono rigettati all'indietro a formar più tardi parte della coda. Anche qui l
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è lecito dubitare a chi abbia ben considerato la natura e la forza dei suoi argomenti. Dalle ricerche di Bessel sulla Cometa di Halley e da quelle
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litografo, riuscì sufficientemente bene; tuttavia la difficoltà ben conosciuta dei lavori di questo genere fece sì, che queste due tavole non
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5954 Oeltzen = 1500 Radcliffe. Questa osservazione e tutte le analoghe dei giorni seguenti saranno date, colle loro riduzioni, in un articolo speciale.
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comparazione dell'intensità luminosa dei dischi riusciva molto facile, e credo anche molto esatta.
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La grandezza di 43 Camelopardi, secondo Argelander nell’Uranometria nova, è la quinta. Supponendo uno dei miei gradi equivalere a un decimo di
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