; offrivan salami, lingue affumicate, mortadelle di Bologna, zamponi di Modena, olive di Spagna, ogni grazia di Dio. Su le botteghe de' fruttaioli si
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- E tu sei uno di questi? - domandò la bambola. - Ero - rispose Orlando malinconicamente. - Ora i tempi sono mutati; de' cavalieri erranti non ce n'è
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- rispose semplicemente il babbo; e soggiunse, rivolto alla moglie: - È stata buona, dimmi, nel tempo ch'io ero lontano? La signora de' Rivani si
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era stata tre volte fino a Bellavista, una tenuta de' Rivani, fuori di porta San Sebastiano; e raccontava, rossa dal piacere, come l'ammirassero
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de' vestiti che le mancano. - Mamma, dài a Camilla il mio mantello di velluto bianco; - disse la Marietta - tanto è macchiato di sciroppo, davanti
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, mamma, guarda come è carina quella bambola che sona il piano - esclamò una fanciulletta accanto al signor de' Rivani. Guardò anche lui dalla parte che
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cuore così divorato dal dolore. Ancora de' passi, ancora delle voci; e svanivano. Camilla non tornava: i morti non tornano. E rimase lì, in un completo
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; offrivan salami, lingue affumicate, mortadelle di Bologna, zamponi di Modena, olive di Spagna, ogni grazia di Dio. Su le botteghe de' fruttaioli si
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- E tu sei uno di questi? - domandò la bambola. - Ero - rispose Orlando malinconicamente. - Ora i tempi sono mutati; de' cavalieri erranti non ce n'è
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- rispose semplicemente il babbo; e soggiunse, rivolto alla moglie: - È stata buona, dimmi, nel tempo ch'io ero lontano? La signora de' Rivani si
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momento in braccio; e quando la buona signora de' Rivani la tolse alla propria figliuola per affidarla alla fanciulla, essa la gettò dispettosamente per
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era stata tre volte fino a Bellavista, una tenuta de' Rivani, fuori di porta San Sebastiano; e raccontava, rossa dal piacere, come l'ammirassero
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de' vestiti che le mancano. - Mamma, dài a Camilla il mio mantello di velluto bianco; - disse la Marietta - tanto è macchiato di sciroppo, davanti
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, mamma, guarda come è carina quella bambola che sona il piano - esclamò una fanciulletta accanto al signor de' Rivani. Guardò anche lui dalla parte che
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cuore così divorato dal dolore. Ancora de' passi, ancora delle voci; e svanivano. Camilla non tornava: i morti non tornano. E rimase lì, in un completo
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– O che volete? – Di tanto in tanto ho bisogno di respirare l’aria di questa vita. La mia folle esistenza è come una canzone; ciascuno de’ miei amori
– O che volete? – Di tanto in tanto ho bisogno di respirare l’aria di questa vita. La mia folle esistenza è come una canzone; ciascuno de’ miei amori
Poche ore dopo veniva proclamato all'Hotel de Ville il governo repubblicano della Difesa nazionale: e il generale Trochu no assumeva la presidenza.
soltanto degli istigatori e de' complici, che compariranno oggi davanti a un tribunale misto, composto di tre magistrati e di tre giurati.
L'ultimo libro su Napoleone, o maglio sulla famiglia di lui, s'intitola Les soeurs de Napoléon, del signor Giuseppa Turquan; libro mal fatto, un
sposarsi quando sul punto di stringere il contratto, gli manca l'animo e scappa come un "un coscrit ui préfére la libertè aux illusions de la gioire"...
caduta di Stambulow, trovò subito impiego nel dicastero de' lavori pubblici, e godeva la speciale protezione del ministero Naosevics - il che dà
Appena avvenuta l'aggressione, Atzon fermò i cavalli (a quanto egli pretende, perché lo sparo de' colpi di revolver li avrebbe fatti imbizzarrire
e troppo durasse, sarebbe un malanno peggiore di quelli, de' quali è conseguenza. Ma un popolo, da poco sorto a nuova vita, già ricco di illusioni
quel tempo?... Anch'ella, la compositrice di romanze fu a Milano. Le male lingue dicevano che di quelle romanze il de Forbier componeva le parole
, specialmente all' assalto di Tucruf, dove in terreno raso e scoperto tenne ferma la propria centuria ad onta di gravi perdite subite - De Giovanni Carlo, id
finanziarie, il governo repubblicano d'oltr'alpe. «Soldati!» esclamava Napoleone nel primo de' suoi elettrizzanti proclami. «Soldati! voi siete ignudi e mal
poca giustizia. Miglior concetto ne aveva il duca de la Vauguyon che, scacciato da Napoli per cenno del Murat, se ne vivea ritiratissimo a Milano
del teatro de' Filodrammatici (riserbata alla famiglia napoleonica) tutti guardavano quella pelle bianchissima; ma non rimanevano estatici quando
ch'ella voleva contrarre col suo adoratore di Marsiglia, Fréron. La separazione de' due innamorati non andò scompagnata da quegli oh e ahi! tragici, di
sono le difficoltà, non lo nego, poiché, per nostra sventura, Caltagirone, la città di Maria del Ponte, di Maria de Cunadomini, di S. Giacomo e della B
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De nicolò id. 3482
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Aguglia, Badini-Confalonieri, Basetti, Bonacci, Bonajuto, Bonardi, Broccoli, Cao-Pinna, Capozzi, Cerulli, Contarini, Costa Andrea, D'Alife, De Bellis
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, Cirmeni, Cocuzza, Colleoni, Colpi, Coppino, Credaro, Danieli, De Bernardis, De Giorgio, De Leo, Della Rocca, De Luca, Diligenti, Fani, Farina, Fortis
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Accinni, Afan de Rivera, Agnini, Angiolini, Baccelli Alfredo, Billi, Bonacossa, Bracci, Calieri, Calvanese, Canzi, Cappelleri, Cappelli, Cibrario
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, Chiapperò, Chiesa, Colajanni Federico, Compagna, Costella, De Amicis, De Marinis, Di Lenna, Di Lorenzo, Fede, Ferracciù, Ferrucci, Fiamberti, Flauti, Grandi
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Chinaglia, Cianciolo, Cuccili, Daneo Edoardo, De Biasio Vincenzo, De, Felice-Giuffrida, Di San G-iuliano, Elia, Facta, Fagiuoli, Florena, Gallini
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, Corsi, Costantini, De Cristoforis, De Riseis Luigi, Di Broglio, Fasce, Gavazzi, Ginori, Gorio, Lausetti, Leonetti, Magliani, Marazzi Fortunato
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Aprile, Bertolini, Biancheri, Branca, Caipini, Camera, Carenzi, Carotti, Cimati, Cottafavi, Cremonesi, Daneo Giancarlo, D'Ayala-Valva, Del Balzo, De
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di benevolenza, mi sarete generosi di conforto e di cooperazione al rigoroso adempimento de' miei doveri.
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Questo è certo il pensiero de' nostri poveri morti di Abba Carima, ed a loro inviando un saluto a me non resta che a tributare una parola di
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per avere proposto la candidatura di Barbato, di De Felice, di Bosco e di altri; e voi avete così questo risultato assurdo e contradittorio: avete
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De Nicolò. Onorevoli colleghi, il tempestoso preludio…,
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L'onorevole De Nicolò ha facoltà di parlare.
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presidente. Se la Camera non fa silenzio, io sciolgo la seduta. Vede, onorevole De Nicolò, che io faccio tutti gli sforzi per ottenere silenzio!
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De Nicolò. L'onorevole presidente del Consiglio, ieri, nel tare le sue comunicazioni alla Camera, giustamente ed onestamente dichiarava di dovere
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presidente. Non facciano dialoghi. Onorevole De Nicolò, non raccolga le interruzioni.
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De Nicolò. Ben altrimenti, onorevole Mocenni, il Carnot da Parigi organizzava la vittoria.
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De Nicolò. Onorevole generale Mocenni, Ella si è compiaciuto di dirmi che io parlo di Carnot senza sapere chi egli sia.
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Mocenni, Saporito, Mecacci, Squitti, Santini, Scotti, Matteini, Toaldi, De Giorgio, A. Valle, Aguglia.»
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