Nessuna irregolarità nè reclamo sorse. Se non che, appunto per la poca differenza verificatasi nel numero de' voti, l'ufficio ha voluto portare il
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maggioranza, era allora necessità di annullare interamente l'elezione, perchè uno de' suoi essenziali elementi veniva ad essere posto a nulla; ma, quando
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per un'operazione soltanto preliminare usa meritamente della fiducia de' suoi coelettori; ma di questa fiducia quella minoranza ha evidentemente
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Di 1081 elettori inscritti, intervennero alla prima votazione 779; il dottore Stefano Romeo ebbe voti 348, Francesco Catalano 188, De Lieto Casimiro
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questione di diritto: de iure condito, non de iure condendo.
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allora il legislatore avrebbe potuto far di meno de' suoi sospetti e delle sue guarentie, la legge con facilità si sarebbe potuta frustrare, anzi
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della regia sanzione, sotto la responsabilità de' Ministeri; e ciò, signori, a fine che la potestà esecutrice non possa allegare che una legge provi male
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Non si tratta, o signori, de iure constituendo, si tratta de iure condito; in teoria si può disputare sulla bontà di questa disposizione; in pratica
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Ne fu testè presentata un'altra dal deputato De Donno, cosi concepita:
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presidente. Metto a partito l'ordine del giorno del deputato De Donno, di cui la Camera testè intese lettura.
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presidente. Metterò ai voti dapprima l'ordine del giorno del deputato De Donno, che mi pare il più largo, perchè lascia tutto indeciso.
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dall'onorevole De Donno lascia tutto indeciso, e rimanda la questione al tempo in cui verrà in esame il disegno di legge sull'organizzazione generale del
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Una seconda lettera è del nostro collega Gaetano De Peppo, il quale si trova a Napoli, e così scrive all'onorevole Moffa:
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immenso. Basti questo, che nelle sole fortezze di Capua e Gaeta s'annoveravano circa 1000 cannoni, de'quali la più parte di bronzo.
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Si mandarono Guicciardi e De Rolland a Cosenza e a Potenza; ma non faranno eglino miglior prova del conte di Bardesono.
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nelle corrispondenze dei giornali e soprattutto in quelle della “Gazette de France” e del “Monde”, i quali due giornali precisamente rappresentano lo
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convalidazione proposta, e domanda d'inchiesta — Il relatore De Donno sostiene le conclusioni, che sono approvate — Annullamento dell'elezione di Atripalda
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(Prestano giuramento i deputati De Luca Francesco, Giuliani, Maiorana Benedetto, Gastaldetti e Cannavina).
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De Donno, relatore. Ho l'onore di riferire, a nome del III ufficio, sull'elezione del collegio di Molfetta, provincia di Terra di Bari.
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Dal senatore del regno, commendatore Cibrario, di un volume de' “Regii magistrali provvedimenti relativi all'ordine dei santi Maurizio e Lazzaro
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siano applicate in loro favore le disposizioni de'decreti degli 8 aprile e 10 ottobre 1848.
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concorrere nella sentenza, a parer mio, troppo mite dell'ufficio, la cui opinione è stata or ora espressa dall'onorevole mio amico De Donno. Quanto a me, io
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De Donno. Quanto al numero degli analfabeti, io ne parlerò in seguito.
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De Donno, relatore. Prima di rispondere al mio onorevole amico signor Massari, è debito che dia gli schiarimenti che l'onorevole Michelini mi ha
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De Donno. Dunque questo è ciò che risulta dai verbali; solo nello specchio riassuntivo dell'elezione, in cui è il sommario dei voti del collegio
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invidio l'altrui fortuna, e quando la natura è stata larga de'suoi doni a un dato punto, volenteroso io domando che il Governo della libertà vi agevoli lo
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quali è detto che il decreto reale che le autorizza debb'essere appunto preceduto da deliberazione presa in Consiglio de' ministri.
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ebbi la sorte di reggere nelle passate venturose vicende la Toscana, mi onora per la terza volta de' suoi suffragi; Torino, perduto nel conte Di Cavour
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La Commissione prese la deliberazione di incaricare uno de' suoi membri di esaminare la convenzione e di preparare, per così dire, un ordine della
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signori Levy e De Cochery, quali rappresentanti della compagnia concessionaria delle strade ferrate romane; con quale convenzione e capitolato è conceduta
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