; FIGLIO LIBRAI-EDITORI PROPRIETÀ LETTERARIA DEGLI EDITORI R. BEMPORAD & FIGLIO 18 - 1903. - Tip. di V. Sieni, Corso de' Tintori, Firenze.
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pigliavano e davano ordini; nell' appartamento de' signori, i tappezzieri mettevano tutto a nuovo, drappeggiando alle finestre e alle porte le belle tende
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' autunno, era piuttosto fresco. A momenti, de' nuvoloni neri si accavallavano oscurando il cielo; a momenti il sole li traforava, scintillando come
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quel lume gittava a quando a quando de' riflessi mobili e vivi. Una voce, la voce cara e dolce che il topino fuggiasco conosceva, gridava davvero
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dopo, una pallottola di zucchero in ricompensa de' begli esercizi, fatti con tanta precisione. - E questo? - badava a dir Vittorio, indicando Moschino
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alcuno de' loro cari animalini: e da quando era morta la Ninì, si sarebbe detto che, se fosse stato possibile, essi avevan raddoppiato l'affetto alla
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volentieri. Il nome di Mimmì rimase dunque al topino bigio. Di fatti, quello di Rosicalegno non gli s' addiceva più, ora che egli rosicava de' biscotti
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aveva fatti preparare senza saputa de' figliuoli, dei piccoli biglietti d'invito su cartoncino roseo a caratteri d' oro, con a capo un curioso disegno
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. I bocconi più ghiotti eran per lei; per lei i baci e le carezze de' bambini; la stessa signora le aveva dato un bel pezzo di bambagia, perchè la
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segnatamente per due stanze che a loro dovevano sembrar delle piazze immense: il salotto da lavoro della contessa e lo studio de' ragazzi, ch' erano
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de' velluti, che gli andava a genio di molto. Era un topo d' un carattere quieto; tendeva a ingrassare come un padre priore; lasciava scherzare chi
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, ma si faceva trascinar qualche volta dall' allegria de' suoi fratelli. Il cappuccio nero più grande di quello degli altri, le dava un aspetto di
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monachina. Moschino, lui, era l'idolo di tutti. Perfino il conte Sernici, un grave banchiere, così occupato de' suoi affari da aver appena tempo di mangiare e
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lo lasciava fare, e gli dava de' buoni consigli. Zì, zì, tu sei un cattivo soggetto, Moschino! A me non la dài a intendere, zì, zì. Il primo dovere
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, divenuto a un tratto pensoso. Poi soggiunse: - Eppure, vedi, il mondo ha da esser qualcosa di bello, se c' è de' topi che rischiano di incappare
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giostra di Rampino Silvio D'Arzo, Il pinguino senza frac e Tobby in prigione Antonio Faeti, I viaggi di Taddeo Elve Fortis de Hieronymis, I viaggi di
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FERENCZ MOLNAR I RAGAZZI DELLA VIA PAL ROMANZO PRIMA TRADUZIONE ITALIANA DI ALESSANDRO DE STEFANI E STEFANO RöKK RICHTER
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EDMONDO DE AMICIS L'IDIOMA GENTILE L'idioma gentil sonante e puro. V. ALFIERI, Sonetto. MILANO - FRATELLI TREVES, EDITORI - MILANO VIA PALERMO, 12; E
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COMPILATO DAL PROFESSOR LUIGI DE MARCHI CARTINE DISEGNATE E INCISE DALLA SOC. AN. PROF. GIOVANNI DE AGOSTINI DI MILANO
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, mandati da Dio ai Patriarchi. Ricordiamo l'Angelo Raffaele, che accompagnò Tobiolo in un paese lontano per tutto il viaggio; lo aiutò nel disimpegno de
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sofferto perchè ha voluto. La malvagità de' suoi nemici a nulla sarebbe riuscita, se Lui non l'avesse permessa. Ma perchè ha voluto tanto soffrire
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EDMONDO DE AMICIS.
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che vi perseguitano. Io terrò come fatto a me stesso quello che farete a pro degli altri, e ve ne compenserò chiamandovi a possedere il regno de
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EDMONDO DE AMICIS
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A chi leggerà Pag. 5 INTRODUZIONE 7 PARTE PRIMA. I. Amalasunta, regina d' Italia ivi II. Cinzica de' Sismondi.19 III. Santa Caterina da Siena 24 IV
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stesso, se qui, più brevemente che posso, e a modo di onesto passatempo, do un piccol cenno di bizzarrìe sì fatte, e de' loro scrittori principali
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più prode de' suoi cavalieri; il quale per altro lasciolla vedova poco dopo la nascita del primo figliuolo, che si chiamò Atalarico. Venuto a morte
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soggiorno alla corte di Ferrara fece sì che il talento gli si svilupp� sempre più. Partecipò alle nuove opinioni religiose de' Protestanti, che allora
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, la quale ebbe già la signoria di Pisa. L' anno appunto non si sa; ma certo ne'primi del secolo XVI, quando la famiglia de' Rossi, emigrata molto
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taccherelle che qui si tacciono, aveva il vizio di mangiare e mettersi in tasca le paste o i biscotti che gli capitassero sotto mano nelle case de' suoi
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sì alto pregio come la Torquinia per la nobiltà dell'ingegno e per la copia della eletta dottrina. Amore e meraviglia de' più solenni letterati, il
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di maggior perizia. Ma essa non si esaltava degli encomj, nè amava di far pompa delle proprie opere, onde non volle mai pubblicare niuno de' suoi versi
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investigare chi fossero i fabbricatori de' veleni: e come molte gentildonne si erano fatte dire dai chimici e dagli astrologi la composizione di certi
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non quanto era così minuziosamente amante del risparmio che i più lo dicevano avaraccio, e de' suoi ingegnosi modi di risparmiare spesso era
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studiare indefessamente, a far sezioni e preparazioni anatomiche, esperimenti ed osservazioni: talmente che col sussidio de' continui ammaestramenti dei suo
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, si mise a insegnarle la grammatica italiana, a farle fare qualche composizioncella, a darle a leggere de' buoni scrittori italiani, più che altro
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spirito; e però, dato un calcio a' romanzieri, si volse a' poeti classici, la lettura assidua de' quali accese in lei il fuoco poetico, che diede
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de' Medici. Nata essa a Firenze in quella casa de' Medici, che fin d' allora agognava alla signoria della sua patria, anzi aveva gi�, ordita la rea
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chiamano anche profani inchiostri, e que' de' santi sacri inchiostri." "Oh! ora tutto mi torna a capello, e la ringrazio." "Gl'indovinelli propriamente
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piazza, e Caterina Lazzaretti; prima assai agiati de' beni di fortuna, e poi ridotti quasi in miseria per gravi sventure; i quali, morti a breve intervallo
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morte di lui, avvenuta nel 1808. Nel 1810 il Fabroni fu creato dall'imperatore Napoleone direttore de' ponti e strade ne' quattordici dipartimenti di
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monastero di Sant'Urbano dell'Ordine di Santa Chiara, dove finì il resto de' giorni suoi." Questa volta gli applausi di tutte le ragazze vennero dal
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CONTROLLO. Voci false, pag. 112, 113. CORNELIA, madre de'Gracchi come rintuzza l'alterigia di una donna vana, pag. 80. COSA per Che cosa. Ripresa, pag. 31
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sappia valutarlo: siamo noi donne quelle, che, attendendo alla prima educazione de' fanciulli, mettiamo loro in cuore i semi delle cittadine virtù, i
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inclinata ad ogni più bella virtù, e fu amantissima dei buoni studj; e però quando la Caterina de' Medici fu regina di Francia, la chiamò alla sua corte
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anche dai più eletti ingegni del suo tempo. Nei lavori d'ago e di ricamo niuna donna era giunta mai a far le belle cose che essa faceva; e molti de
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posto, perchè leggesse, non l' avrebbe finita più. Ecco ora quel che lesse. "Plautilla de' Nelli nacque a Firenze nel 1523, e di soli quattordici anni fu
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. BEMPORAD e FIGLIO 13. — 1910. — Tip. di V. Sieni, Corso de' Tintori, 26, Firenze.
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LA FIGLIA DEL RE C'era una volta un Re e una Regina, che avevano una figlia unica, e le volevano più bene che alla pupilla de' loro occhi. Mandò il
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Pagina Titolo
Bruyère, La tribù dei conigli selvatici 3. A.F. Pessina, La teleferica misteriosa 4. Miryam De Carnac, La piccola pantofola d'argento 5. Susanne
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