danese Ole Roemer (1644-1710), fin dal 1675 aveva compreso che quel ritardo era dovuto alla velocità finita della luce: l’eclisse si verificava
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Versailles. Più avanti negli anni, ebbe anche incarichi politici: si occupò della Zecca danese, fu borgomastro di Copenaghen nel 1705 e consigliere di stato
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giovane danese fece un lavoro fu così accurato che otto mesi dopo Picard lo convinse a trasferirsi all’Osservatorio di Parigi. Qui Roemer rimarrà per
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Lidi. L’astronomo e storico danese John Louis Emil Dreyer (1852-1926) ha stabilito che in realtà Talete non poteva essere in grado di predire un
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Il primo tentativo di calibrare le cefeidi come “candele standard” per misurare gli abissi intergalattici fu del danese Ejnar Hertzsprung. Lo fece
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’Amleto. Joergen, fratello di Otto e quindi zio di Tyge, era ammiraglio della marina danese. Otto aveva promesso a Joergen, sposato ma senza figli, di
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Prunetiche elaborate nel 1551 da Erasmo Reinhold. Qualcosa non funzionava nell’astronomia, c’era lavoro interessante da fare per il giovane danese.
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Con al seguito una ventina di assistenti e la macchina tipografica che si era trascinato dietro dall’isola di Hven, l’astronomo danese costruì un
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L’ipotesi di Peter Andersen Vinilandicus, professore di letteratura tedesca a Strasburgo e discendente dello scrittore danese Hans Christian Andersen
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’astronomo danese e lo invitava a fare domanda per ottenere il corrispondente stipendio, a patto che completasse le Tavole Rudolfine.
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misurare con precisione il moto di Marte, impresa che continuò strenuamente per anni dopo la morte dell’astronomo danese. Il pianeta rosso era il più
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