Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: dami

Numero di risultati: 35 in 1 pagine

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L'uccellino azzurro

213651
Maeterlink, Maurice 1 occorrenze
  • 1926
  • Felice Le Monnier, Editore
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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46 illustrazioni). Seconda edizione L. 12, - LUIGI DAMI. - Il nostro giardino (Con 32 illustrazioni) L. 8,50 CAROLA PROSPERI. - Una storia appena

Scritti giovanili 1912-1922

263818
Longhi, Roberto 33 occorrenze

L. DAMI, Siena e le sue opere d'arte. Firenze, Lumachi, 1915 (in: 'L'Arte', 1916, p. 360-65).

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visitatore di Siena. Ma questi sono sogni e fantasie d'umanisti attardati. Dimentichiamo dunque queste tristezze ed osserviamo lo studio del Dami alla pari

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E perché mai due storie? Perché, secondo il Dami, esistono non meno di due storie dell'arte: la storia «esterna» (p. 195), ovvero il «riassunto dello

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Il meccanismo che informa questa concezione storica del Dami è anche troppo evidente. Noi anche desideriamo con lui una separazione tra l'elemento

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regolare, di passo cadenzato e di cronologia...; l'indagine dei valori richiede invece agilità di sbalzi, ecc.». Il Dami, è vero, aggiunge che la

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Allora potremmo citare a iosa, di esempi siffatti. Il Dami non fa certamente troppa fatica nell'esporre archivisticamente lo «stato di fatto» - come

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potrebbe certo convenire a una genuina storia dell'arte, ci aveva fatto bene sperare in un ottimo sommario; ma il testo ahimè, ci disillude. Il Dami

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È avvenuto insomma che il Dami non s'è fatto ben chiaro concetto di quello che sia archivio e quello che storia dell'arte; e del credere che esista

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Non esiste - creda il Dami - che una storia dell'arte, che comincia quando comincia il valore, e perciò la relativa valutazione; prima non c'è che il

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Ora noi non potremmo abbastanza ringraziare il Dami per la deferenza che ha mostrato verso una nostra idea, tentando persino di addobbarla e di

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Inizia il Dami con una discussione generale - e che ha tutta l'apparenza di esser peregrina - intorno alla legittimità o meno dei tagli regionali

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E qui un'altra affermazione indigeribile ci mette sulle tracce, d'altronde molto visibili, d'un nuovo mancamento fondamentale del metodo del Dami.

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Lasciamo allora questa sfortunata dissertazione del Dami e vediamo dove egli pensi risiedere il valore dell'arte senese, una volta stabilito ed

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importa. Ma questo pare che il Dami non veda. Né s'accorge che non si può dire: «Palazzo Comunale (appendici: i palazzi privati)» ma soltanto: la Piazza

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duomo senese? Secondo il Dami essa vale come «clamore a un sol tono e d'immutata intensità, (che) non cerca di sostituirsi agli andamenti

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costruzione. E bisognerebbe consigliare al Dami lo studio del romanico e del gotico un poco più a nord, perché egli potesse venire a contatto con creazioni

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Potremmo anche smontare, pezzo per pezzo, l'analisi che il Dami s'ingegna di fare della facciata del Duomo di Orvieto, ma pensiamo che infine non ne

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ricordare al Dami la storiella, medievale di certo, la quale narra che le torri altissime si costruivano per comodità coricate per le terre, eppoi si

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sforzo, davvero grande, compiuto dal Dami, per insignorirsene.

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E v'è poi una divagazione dove il Dami ribatte, ciò che sembra gli stia molto a cuore, il chiodo del prerinascimento toscano, ovvero di S. Miniato

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il Dami. Il quale, forse solleticato da certe dolci divagazioni di Berenson sul Sassetta a proposito dell' «Imaginative Design», ha pensato di poter

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E si potrebbe chiudere il libro, se il paragrafo 4° che segue, non offrisse modo anche più agevole di sorprendere il Dami in contraddizione patente

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Ma al Dami interessa più una spiegazione muscolare schermistica della linea di Simone, e delle sue dolci insinuazioni lineari! E quali stenti duelli

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sono rarissime» (pag. 210), ma il Dami non pare accorgersene; Duccio ha già per noi tutti i prodromi delle blandizie lineari di Simone, ma per il Dami

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amatore dell'arte, si manifesta nell'impegno che il Dami pone ad affermare che il proseguitore vero di Simone, non ancora notato fin qui in questa

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Ed ecco, sempre secondo il Dami, comparire Simone ed «introdurre nell'ordinato paradiso duccesco un procedimento di stile che non era più possibile

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da Fogliano. E qui, state bene attenti, il Dami riconosce che in esso siamo agli antipodi quanto a visione, cioè siamo in terra invece che

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tanto che le aspettavamo. Ma no, non così! Eppure non ci sentiamo voglia di dir altro. Dico che, ascoltando il Dami asserire che «il programma di

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È vero che il Dami dopo lo sdrucciolone tenta di risalire a poco a poco, sostenendo che nel Guidoriccio tutto è assoluto, eterno, simmetrico, ecc

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Del Dami accettiamo, per finire, almeno una frase su se medesimo (pagina 218): «Siamo d'accordo che queste (mie) generalizzazioni non valgono che

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esecutiva locale, di cui il Dami era segretario generale).

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Nessuna variante fra le due edizioni, forse perché il Longhi non interessava abbastanza. Il Dami anzi, nel suo discorso del 1924, affermava che il

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venne poi, non so perché, attribuito nel volume Ojetti-Dami del 1924, tav. 191.

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Scultura e pittura d'oggi. Ricerche

266545
Boito, Camillo 1 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Bocca
  • Roma-Torino- Firenze
  • critica d'arte
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ai proprii dami. — Nello studio di un avvocato il cliente s’arrabatta a spiegare la faccenda al dottore, e questi, senza dargli retta, inforcati gli

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