Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Come devo comportarmi?

173010
Anna Vertua Gentile 44 occorrenze
  • 1901
  • Ulrico Hoepli
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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- mi diceva un gentiluomo al di là degli ottant'anni - è di vedersi fatti segni di attenzioni e circondati da premure gentili dalle persone di garbo

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indebolito dal lavoro, dalle contrarietà, dal dolore, in una parola da un lungo seguito d'anni vissuti nella battaglia della società somiglia il marinaio, che

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piacere semplice e puro inradia l'animo d'una luce naturale che ne fa spiccare le qualità, le virtù. La gioia che deriva dalle passioni lusingate e

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ciò che sia essere sani, rimanere tali, risanarsi dalle malattie. Conosca le benefiche influenze dell' aria libera, della Iuce, del moto, del

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aeree, il verde perenne delle felci dalle fronzure frastagliate, siano il volgare sclopendrio dei boschi o il prezioso cibozio, il comune capelvenere

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dalle sconvenienze e da certe triviache un po' di tatto serve ad indicare, tutto il resto si può ed anzi si deve dire francamente col medesimo stile e

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viene dalle prime alle momentanee soddisfazioni che procurano le ultime. Tutti i maestri di saggezza hanno raccomandato il silenzio. Lo raccomandano pure

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; e fra le finestre trofei di spade, pugnali, giavellotti, vecchie pistole; le pareti coperte di arazzi corrosi dalle tarme i cui colori furono

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e sociale di emanciparsi dalle raffinatezze; ha pochi bisogni.

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ribellione, che viene dalle dimostrazioni d'affetto e dalle premurose sollecitudini del marito verso la propria famiglia: il padre, la madre; i fratelli

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donnicciuola povera, ignorante, e spesso cocciuta nei pregiudizi. Non avete mai sentito dire dalle contadine, che i bagni e le frequente lavature

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dell'esempio e dell'istruzione; è lì ch'ella deve seminare nel cuore del bimbo i germi dei buoni sentimenti. Dalle prime impressioni ricevute dal

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molti casi, scelti dalle visitatrici. Supponete una signora dagli occhi delicati, che non può soffrire la luce viva, le poche volte che in salotto ci

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bollente per annacquare il thè che si desiderasse debole. Con il the si serve del rhum, del marsala, della crema. Offrendo il thè si comincia dalle

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La signora che va lei stessa a far visita alle sue amiche, le quali avessero ancora il giorno fisso, sa che l'ora opportuna è dalle quattordici alle

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si bacia; se non invita a sedere, si sta ritti, aspettando le domande, poichè ai Sovrani non si fanno mai domande. Il congedo lo si indovina dalle

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a parenti o amici si usano gli aggettivi che il cuore suggerisce. Il titolo, per intestazione, non si mette mai senza farlo precedere dalle parole

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sia per legame la considerazione e la simpatia, tutto il resto viene da se. L'istitutrice sarà servita e rispettata dalle persone di servizio. Gli amici

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In villa, coi contadini, la signora e affabile e cortese. Gli uomini e le donne dalle mani incallite, la faccia abbronzita, il vestire grossolano, i

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tosto un certo compatimento e spesso un aperto biasimo dalle persone stesse che loro fanno visita in palco e con esse conversano. E' da persona fine

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divertirsi allegramente, dalle austere matrone; tra fanciulle sorridenti e gaie, delle santarelline che si scandalizzano di tutto. La padrona di casa

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, fiori. Si avverta però che i fiori non siano mai troppo odorosi. Anche al pranzo giornaliero , in famiglia , conviene badare a non scostarsi mai dalle

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dalle nostre signore e signorine. In nessun altro esercizio, nè pure nel ballo, si possono sfoggiare le grazie della persona come nel pattinaggio. Sono

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con qualche domestichezza, e nel modo di mangiare non si scosterà mai dalle regole della più rigorosa civiltà.

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artistico e di curioso contiene. E nelle visite non si disparte mai dalle sue abitudini di donna finamente educata. Per le visite ai musei, alle chiese

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molle per riparare dalle zanzare i sonni preziosi dell'idolatrata bestiola. E si vedono le signore eleganti, uscire per condurre a passeggio il cane

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anche cantare, astenendosi però dalle canzonette e dalle romanze d'amore. Alle feste di ballo non interverrà che per accompagnare qualche giovinetta

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d'incontentabilità, di incresciosità, di fastidio di tutto e di tutti, trasparendo dalle parole, dagli atti e dall'espressione del volto del giovane marito

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il suo, della signora tale. Ora, le donne, che si regaiano la qualità di raffinate e che come tali, trattano da grossolane e rozze le persone dalle

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deserto il beduino. Deve far casa da sè? Sarà una casa inospite e deserta. Nessun amico le deve tener compagnia; se no, sarà perseguitata dalle male

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famiglia e della libertà, ed è obbligata a convivere con gente a lei fino allora estranea, di abitudini e di educazione assai spesso diverse dalle sue

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bicicletta, rimette in pace con i nervi stiracchiati e urtati dalle sette note e dalle scale lagnose. Fra il còmpito e la lezione, un giro in

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temerario ! - esclamò il curato. Mariuccia mi fu tolta dalle braccia. Camminavo come in sogno. A casa mi destarono il grido della mamma e l'aria addolorata e

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, dalle piume smaglianti, i ciuffetti capricciosi, le magnifiche code, io non potevo lasciar di guardarli. - Non hai veduto mai delle bestiole come queste

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, oggetti fatti dalle fanciulline, o disegni fatti da bambini. Piccole cose imperfette e stente che ci vuole molto affetto e molto interesse del sentimento

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fastidio; come trombette, zufoli, tamburi, che intronano le case e rompono i timpani, e che i genitori sono obbligati di togliere dalle mani dei

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, trattando dell'educazione. Sembra forse loro questo un salto poco decoroso, dalle vette filosofiche dalle quali guardano con occhio abituato alle

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seco circospezione e indulgenza per guarantirci dai danni e dalle perdite, dalle contese e dagli alterchi. Ma, la circospezione nasconda la

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. . . . . . . . . . . . . . . . 60 Dalle prime impressioni, dalle prime idee, dipende spesso la rettitudine dell'avvenire. - Cosa dice a proposito

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sposi subito dopo la nascita del figlio, strappando questi dalle braccia materne per affidarlo alla pubblica cura. Distruggere la famiglia sarebbe quanto

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. Dalle prime impressioni, dalle prime idee, dipende spesso la rettitudine dell'avvenire. Massimo d'Azeglio dice a proposito: «Io la provo in me la

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sul piano, dai loro bambini e dalle loro fanciulle. E una non lieve mancanza di riguardo verso le persone che onorano delle loro visite, l'assoggettarle

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amate, le sventure pubbliche. La vita è irta di sorprese dolorose; è un mare dalle tempeste improvvise, inaspettate !... Lanciarvi i figliuoli non

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?... E poi ci sono i programmi che esigono molto e molto dalle povere testine giovani e non impongono nulla di nulla per ciò che si riferisce al cuore

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