sciarpa spessa e ben avvolta, cavalcherai davanti, fuori dalla mia trista scia: e dietro solo se avremo il vento in poppa». Fu dunque dato ordine a
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lontano dalla caverna. Così quando il conte chiamò: «Blabanteeee...» e per tutte quelle vocali gli uscì fuori l'aria necessaria, sia per senso diretto
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foglie dell'albero dalla forma d'uomo, e vedeva che si muovevano leggermente, che tremavano appena, come se un venticello solitario e particolare si
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bocche informaggiate usciva quella sapienza, dalla bocca di Narco, e poi dal comignolo dell'elmo, se ne usciva piano piano quel che sappiamo, e andava
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un terzo passo verso di lei: e qui la donna scomparve dalla vista e dall'aria come una nuvola si scioglie nel cielo d'estate. Il conte quasi cadde
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ridente. Blabante, che l'aveva dimenticata, la ricordò. Narco, che mai se l'era tolta dalla mente, la guardò muto sopra il forte fruscìo dell'acqua. «E
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quali Antolfo accettò di vedere Narco su un colle ventoso detto della Tramontana. Disse che lui sarebbe stato a nord, e che Narco si avvicinasse dalla
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«La seconda prova, Narco degli Alidosi, è ottenere un bacio dalla masca Nedarella» disse il mago. «Un bacio?» fece Narco, cui quella parola fece
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diceva che i due nodi di legno sporgenti dalla testa si aprivano e mostravano occhi umani... Qualcuno diceva che, a stare in ascolto, in primavera
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tutta la Turingia, sembrò invasa dalla torma dei buoni profumi. Il giorno dopo Narco e Blabante, che portava la sciarpa alla vita come segno del nuovo
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