dialetto, sono invece nel parlar la lingua, non conoscendole, incerti, confusi, diffidenti di sè, inceppati continuamente dal timore e dalla coscienza di
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lei,- finalmente assunta all'onore del Vocabolario. Passa via, svergognata. - O lei, che mille volte m' è entrata e mille volte sfuggita dalla mente
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vocabolario sul tavolino da notte, Gabriele d'Annunzio, che legge persino dei vocabolari tecnici, dalla prima all'ultima parola. Rispondo in secondo
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derivano dalla miseria! E nota l'esempio: - Viene avanti con tutta la sua pace. - Non c'è l'immagine viva dell' indole, dell'aspetto, dell'andatura d'una
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padre e dalla madre. Che figura farebbe un padre che dicesse al suo figliuolo: - Caro mio, tu hai dieci anni; in materia di lingua io non son più in
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parecchie parole. Notiamolo per ragione d'economia. - L' albero cade dalla parte che pende. I timorati della grammatica direbbero: dalla parte da cui o dalla
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nostro pensiero, e quindi non afferrabili dalla nostra volontà. Ma, nel parlare e nello scrivere, quando vorrai esprimere certi pensieri e nella
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n'andò senza dir altro. Furon 'quelle le ultime, parole ch' io intesi dalla sua bocca purissima. Fulminò ancora i barbari per sette anni, e poi morì
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e delicati da esprimere, chi sa, intuisce e ricorda molte cose, e in ogni cosa vede particolari che la maggior parte non vedono, chi dalla forza del
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colorito, con grazia! Corbellerie. Perdonatemi: m'è scappata dalla penna.
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, quante volte hanno inteso a un tavolino accanto, anche fra gente di professioni lontanissime dalla letteratura, discussioni accanite e interminabili
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sparire le pallottole, assordandoti con un precipizio di parole; che per distrarre la tua attenzione dalla loro grammatica alzano la voce o dànno in
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in vece sua il molesto lavoro di compiere l'espressione dell'idea ch'egli aveva abbozzata. Con un come si dice? si liberava dalla seccatura di dir la
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, manifestando quello sforzo, discordava dalla comicità del discorso, ne distruggeva quasi al tutto l'effetto; il suo gesto stesso riusciva impacciato come il
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Il parlar malamente, in chi più o meno conosce la lingua, deriva in gran parte dalla consuetudine di non pensar mai un momento, prima di aprir la
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non è accompagnato dalla cura continua di parlar bene, se non è vigilato, illuminato, corretto assiduamente dal padre e dalla madre, se non si riduce
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fratelli d'Italia, che ti riconoscono maestro dalla nascita, devi guardarti anche tu dai dialettismi, non con altrettanta, ma con maggior cura degli altri
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piemontesi e lombardi, stabilite in Firenze capitale, nelle quali i bambini, che in casa parlavano italiano, portavano ogni giorno dalla scuola una
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quelle dove si parla un dialetto più dissimile dalla lingua, dànno oratori forensi e politici, attori drammatici, conferenzieri, professori
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. Primissimo dei quali sarà quello di pensar meglio, perchè dal parlar chiaro, proprio, preciso, scolpito, dalla consuetudine di esprimer tutto il
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arrossivano, come se quel linguaggio falsificato e ridicolo uscisse a loro malgrado dalla loro bocca, nel modo che escon le parole dalla bocca dei
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sua parte. Comincia dalla roba che porti addosso, per poi passare alle cose che hai sempre tra mano, ai mobili delta tua camera, alla mensa, allo
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presi, e questo mi dà occasione e modo di raccogliere dalla loro bocca nuovi tesori. Ecco il modo di studiar la lingua, ch' io consiglierei ai giovani
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