Boleslao, Borov, Rouvel dalla dritta e Detti.
melodramma
(Grech si alza dalla scrivania, e cava di tasca una rivoltella. – Movimento generale.)
melodramma
(Lunga pausa, durante la quale s’ode a brani dalla montagna una maggiolata.)
melodramma
(Loris scende di corsa dalla terrazza: Fedora, allibita, cerca un riparo dietro il tavolino.)
melodramma
(Loris s’allontana rapidamente e scompare a sinistra: Fedora fa l’atto di strapparsi rabbiosamente dalla mano l’impronta del bacio.)
melodramma
(Fedora, sempre accompagnata da Loris, continuando il suo giro, scende nell’antisala. A un tratto, scorge De Siriex, entrato allora dalla sinistra.)
melodramma
(Mentre Olga e Boleslao compiono a sinistra il giro, Fedora a braccio di Loris ricompare dalla dritta: ella freddamente istigante, egli più che mai
melodramma
(Loris prende dalla piccola scrivania i guanti e il gibus depostivi prima di sedere: Fedora, accorgendosene, fa un passo innanzi: egli s’avvia verso
melodramma
(Fedora rimane per alcun tempo come schiacciata dalla sciagura, il capo riverso sulla spalliera della seggiola, gli occhi sbarrati, le mani penzoloni
melodramma
vi lascia cadere alcune goccie d’una fialetta estratta dalla sua busta di medico.)
melodramma
(Fedora, staccatasi la croce dalla collana, la consegna a Rouvel, che la esamina insieme a De Siriex e ad altri signori; mentre Olga si cerca d
melodramma
(L’uscio della camera da letto si spalanca: Lorek ricompare sulla soglia. Fedora, tutta intenta a guardare dalla finestra, non se ne accorge. – De
melodramma
(Borov, introdotto da Basilio s’avanza rapidamente dal fondo. – Marka, scende dalla casina, recando un paniere, ma resta attonita appiè della scala
melodramma
porta. – Grech entra bruscamente dalla comune, facendo indietreggiare Desiré: De Siriex lo segue lentamente. I due Agenti si fermano sulla soglia
melodramma
bicicletta. – A destra un viale ombroso, chiuso nel fondo da un cancello che dà sulla strada maestra. – Dalla stessa parte, ma sul davanti, un padiglione
melodramma
quella alla porta della camera da letto; ma la porta non s’apre. – Il dottor Müller appare nello spogliatojo, che resta illuminato dalla luce rossastra
melodramma
L’annoiato signore, spinto dalla curiosità, entra con vivacità inusata.
melodramma
Sorpreso e atterrito dalla improvvisa apparizione del Cieco, il taïkomati si dà a strillare:
melodramma
Tremulo vecchio, lasciati condurre dalla tua Iris! – Essa ti guida amorosa alla carezza vivificatrice del Sole. Il Sole ha ne’ raggi caldi il vigore
melodramma
(E il taïkomati si allontana dalla verandah e si accosta ad Iris che le kamouro e le sapienti guèchas hanno in un batter d’occhio abbigliata – e la
melodramma
(Ma dalla folla, compatta sotto la verandah, che la provocante e inaspettata audacia del giovane signore ha reso muta, alle grida Iris! Iris! di
melodramma
(Osaka e Kyoto, camuffati da istrioni girovaghi, sbucano dalla via entro al cerchio fatto loro dalle curiose mousmé con un codazzo di suonatori
melodramma
Ma la mousmé dalla verandah di Kyoto arresta quel moto, quel linguaggio, quella agitazione, quell’incertezza nei desiderii, così essa rispecchia
melodramma
Le mousmé, ginocchione, sedute sopra i piccoli piedi, guardano, ascoltano. Le loro anime pendono dalla cadenzata voce della guècha che si espande
melodramma
fole infantili, bello e antico Genio nipponico; sono dei cenciaioli, quaggiù sospinti dalla lotta per la esistenza!
melodramma
Ah! a quella voce come il cuore di Iris sobbalza dalla gioia!; si leva, accorre, respinge Kyoto, Osaka, le guèchas e sale alla verandah, con un gran
melodramma
nel momento in cui Jor, il figlio del Sole, apparirà alla infelice Dhia, essa sarà già fuori dalla siepe, lontana dal cieco padre.
melodramma
Non la luce, non l’armonia del Sole! Solo, su dalla tumultuante via, per le stuoie che la dimenticanza delle kamouro ha lasciato semiaperte, entra l
melodramma
divide dalla piccola casa di Iris mormora la sua cadenza senza scopo, mesta o gaia secondo che la luce, che scende e vi pènetra, effonde nelle sue
melodramma
sottili bambou nel risalto del villaggio; – il ruscello canta gaio ed azzurro il ritornello che gli viene dalla canzone serena ed azzurra del cielo; – e
melodramma