singolare stato nervoso, pieno d'incertezze e di preoccupazioni per l'avvenire. Quando furono un po' lontano dalla porta, e che la strada si mise in
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spago. La bambina non sapeva spiegarsi come succedesse quel miracolo; ma il cuore le batteva molto forte mentre, con la mano tremante dalla
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La vita, là su, era davvero tranquilla. Nannina e Lucietta, avvezzate ammodo dalla madre, che intendeva crearne due buone massaie, da fare, col tempo
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Lucietta, battendo le mani e saltando dalla gioia, perchè quell'idea le era proprio andata a genio. Nannina osservava, spalancando gli occhi ingenui
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dalla stessa Marietta, che si divertiva chi sa quanto a quel gioco. Quando venne l'ora delle visite, si trovarono pronte tutte e due, bambina e pupattola
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lingua molle e tiepida del buon cane passava lesta dalla mano della Marietta al viso della Giulia, e lo leccava, lo leccava con trasporto: forse perchè
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anche nell'anima di lei s'era franto, forse, senza rimedio. Il servitore, mandato dietro dalla madre, raggiunse la Marietta, e se la riportò in braccio
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la gonnella lunga. In testa, la sua mamma, piena di buon gusto, volle ch'ella portasse un largo cappello di feltro nero, dalla lunga piuma, in vece
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prossima la partenza; e già si facevano in casa tutti i preparativi. Il Moro era stato il primo a esser nominato dalla Marietta tra le cose da portare
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piccole braccia tremanti dalla gioia strinsero la pupattola a un petto dove il cuore batteva come se avesse voluto balzar fuori: le braccia di Camilla
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che mai le sue faccenduole di casa, poi si metteva a leggere qualche libro regalatole dalla zia, a cucire o a fare la calzetta. Nessuno la disturbava
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, mamma, guarda come è carina quella bambola che sona il piano - esclamò una fanciulletta accanto al signor de' Rivani. Guardò anche lui dalla parte che
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. - Un giorno o l'altro te la butto dalla finestra, e così è finita la storia! La bimba abbassava il capo tutta tremante; e stava bene attenta a ogni
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viso, irritata della mortificazione ricevuta, benchè questa fosse in termini tanto cortesi. Quando Camilla tornò dalla scuola, fu accolta dalla madre con
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di febbre la Giulia, ruzzolata verso la sponda. Una sera, mentre il sole, tramontando dalla parte opposta della casa, tingeva di rossastro i tetti
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, la Giulia stette dentro un cassone, tra un tanfo di muffa che ammorbava la poca aria circolante nel retrobottega. Presa che fu poi dalla sua nuova
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di quello spago dicesse le parole. Dalla parte di dietro della brutta casa in cui la Giulia era capitata, trovavasi una specie di cortile sterrato con
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