sopravvenivano il capo-musica, il segretario, Napoleone, ne faceva portare ancora, per tutti. - Ma lei non ne prende? Don Delfo era combattuto dalla gola e
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Stupito della sua temerarietà, don Delfo fuggiva ancora dalla dolceria, provando già ogni specie di sintomi; e come vide lume in casa di Rocco Minna
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! Salvatore aveva un cuor d'asino e un cuor di leone, come si dice, e non sapeva decidersi tra la voglia di andare dalla principessa e la soggezione che lo
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erano dalla sua, e la principessa non domandava se non di farsi pregare, combinavano la partita, si chiudevano in uno stanzino, non si trovavano più
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- E la colpa è tutta vostra! - diceva don Angelo, il trattore, dalla sua cucina. Maestro Titta, il portinaio, badava a piantar stecchi dinanzi il
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tutto il cortile, deliberò di metterlo in collegio, come aveva fatto la baronessa Scilò, dalla quale non aveva potuto essere ricevuta. - Dov'è il
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colica non ve la leverà nessuno. - E gridava dalla parte del trattore, perchè sentisse Nino, col quale non si combinava niente. I fidanzati stavano
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! Donna Mena pensò allora di farsi prestare la somma occorrente dalla vicina donna Michela, che non avrebbe negato quel piccolo favore, per amor del
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, correva dalla moglie del cocchiere, dal portinaio, raccomandandosi che l'aiutassero a trovar la figliuola. - Considerate il cuore di madre, comare
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riavere il suo, e ne rimproverava il figliuolo, per levargli la Nunziata dalla testa. - Hai visto che m'hai fatto fare? Si son mangiate le vent'onze
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subitamente indietro. - Bella Madre! - gridò, stendendo le braccia con le mani aperte. Poi scappò a precipizio, giù dalla padrona. - Signora!... Signora!... - e
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risoluzione? Ella restava interdetta, si passava una mano sulla fronte, colpita, addolorata dalla rivelazione come per una inattesa disgrazia. - È la sorte
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Donna Cecilia aveva ora un grande quartiere nel palazzo Bellavia, con ogni sorta di comodità e una disposizione invidiabile; è vero che dalla parte
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dalla principessa. Dal fondo del suo letto, lei volgeva lunghi sguardi nella solitudine dello stanzone, e appena vide il monaco si agitò, come volendo
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discosti della vigna, e perfino dall'altra riva del fiume. Dall'abbeveratorio, dalla fattoria, dal poggio, quel canto si sentiva nettissimamente, nel gran
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parlo più. Quella era appunto la quistione: persuadere Alfio a domandarle scusa! Invece, egli era tornato dalla città più arrabbiato che mai, e non
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redola sempre più angusta che, seguendo l'inclinazione del poggio, scendeva serpeggiando. Come il vocìo che veniva dalla fattoria si andava a poco a poco
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cosa le ho fatto? - tornava a piagnucolare dalla comare Angela - Che cosa le ho fatto? Si è lagnata della mia gelosia? Ma io non sono più geloso, non
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trattenerlo, dalla paura. Il fattore della Falconara, a vederlo muto e scuro, non lo riconosceva più. - Ohè, Alfio! Cos'è che ti prende? Pene di cuore? Alfio
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levargliela una buona volta dalla testa. - Hai sentito che cosa ha fatto quella ciabatta? - Chi? - Quella, con Rosario Cerbini?.. Ella avrebbe preferito che la
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