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Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

519337
Venanzio Giuseppe Sella 50 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
  • UNIPIEMONTE
  • w
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dalla luce diffusa, e dalla luce riflessa dai corpi vicini. I corpi essendo sempre dal più al meno colorati, la luce che essi riflettono partecipa del

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Quando un raggio luminoso cade sulla superficie di un corpo pulito, esso viene riflesso dalla superficie secondo le due leggi seguenti:

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che si suppone prolungata nel prisma; lo stesso pennello luminoso nel sortire dalla faccia opposta AB per ritornare nell'aria devia nuovamente dalla

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Suppongo ora che questa serie di tinte si prolunghi sino all’11ª gradazione, il costo di questa si ricaverà dalla formola w = a qn-1 = 9,70xl,211- 1

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Sia D la distanza dell’oggetto dalla lente, ossia AC.

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Ciò posto, se si suppone il punto A lontanissimo dalla lente,

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caso inoltre la distanza dell’oggetto dalla lente sarà eguale a quella della sua immagine, i due fochi coniugati saranno entrambi a eguale distanza

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Se invece si avvicina il punto A alla lente, la distanza D diminuisce, e quindi cresce il valore di 1/D, mentre si vede dalla equazione che

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Finalmente, se si avvicina maggiormente l’oggetto alla lente, i raggi che escono dalla lente, non solo non vanno più a passare per un punto posto

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Se si prosegue a scemare la distanza dell’oggetto dalla lente, se si pone per esempio D = F, si trova 1/d = 0, ossia d d’una grandezza infinita. In

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partono dal punto o, si allontanano dall’asse più di quello che facciano i raggi partiti dal punto F, che sappiamo emergere dalla lente paralleli. I

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dalla lente darà la distanza del foco corrispondente alla distanza della candela dalla lente.

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g indica la grandezza dell’immagine, D indica la distanza dell’oggetto dalla lente,

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d indica la distanza dell’immagine dalla lente,

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(1°) Sia 100 metri la distanza dell’oggetto dalla lente = D

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0m, 40 la distanza dell’immagine dalla lente,

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simili agli oggetti stessi, e che queste immagini avranno i loro punti quasi equidistanti dalla lente, ove la distanza dell’oggetto sia di tal riguardo

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persona a 4 metri dalla lente, e l’immagine si farebbe in eguale grandezza anche a 4 metri dalla lente.

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Il piccolo pennello luminoso, obliquo ed eccentrico PH, incidente in m, è deviato dal suo corso dalla rifrazione per i margini della lente, e viene a

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angolare di una lente. Si intende per quest’ultima l’angolo del fascio di raggi convergenti trasmesso dalla lente, od in altri termini il rapporto del

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Sia la retta AB, avanti cui si pone la lente mn col diaframma SS, i raggi che partono dalla retta non possono tutti arrivare alla lente, ma solamente

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lente di fronte di un cannocchiale, che guarda gli oggetti, per distinguerla dalla lente di dietro del cannocchiale che chiamasi oculare, perchè con

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1° L’asse di ogni pennello luminoso deve emergere dalla combinazione in una direzione parallela a quella di incidenza;

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Lunghezza focale principale dell’oggettivo, misurata dalla lente posteriore . . . 0" 48.

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Comunemente la camera oscura è di forma quadrilunga, e quando l’operatore vuol farne uso la pone sul piede dalla faccia laterale più piccola, oppure

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2° Per l’areometro dei liquidi più leggieri dell’acqua dalla formola P = 146/136+d.

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1° Per l’areometro dei liquidi più pesanti dell’acqua dalla formola P = 152/152-d.

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, per cui il semplice non si combina che col semplice, il composto non si combina che col composto, viene spesso indicato dalla formola Cy, ed il cianuro

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A partire dalla densità di 1,19, è notevole come colla descrescenza di 1 centesimo nella densità l’acido diminuisca costantemente di 2 unità, e di 2

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L’acido gallico è molto abbondante in natura, esso trovasi in molti prodotti del regno vegetale associato ad altre sostanze. Esso si estrae dalla

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La composizione dell’acido pirogallico viene rappresentata dalla formola C8H4O4, che dà l’equivalente 84.

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molto ossido di piombo viene intaccato dalla soda, e dalla potassa caustica.

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Le lastre di vetro ripulite si pongano tosto in una apposita cassetta ad incanalature, che serve a conservare le lastre, difenderle dalla polvere

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Tolta che avrai la lastra impressionata dalla camera oscura, va a chiuderti nel gabinetto debolmente rischiarato dal lume di una candela, o da una

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dalla superficie bianca, illuminata dalla candela, potrai distinguere il grado di intensità che il disegno ha acquistato.

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Per rendere solida e permanente l’immagine fotografica conviene eliminare da essa i sali d’argento alterabili dalla luce.

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pirossilina viene indicato dalla formola

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maggior forza dissolvente possibile, dipendendo essa principalmente dalla purezza e dalla concentrazione di questi liquidi.

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che conviene. Dalla facilità maggiore,

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visuale, presso distanze diverse. Ciò proviene dalla vicinanza degli oggetti che si hanno a ritrarre, e da ciò che la capacità dell’oggettivo è

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Perciò: 1° Si determini la differenza dei due fochi quando l’oggetto è p. e. distante 8 metri dalla lente, distanza massima per un oggettivo da

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Per evitare la luce riflessa metallicamente dalla superficie liscia

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Per svelare l’immagine prodotta dalla luce sul collodio albuminato, e per fissarla, si opera, come dissimo presso l’albumina, cioè:

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Quando si ravvisa convenevolmente sviluppata, la prova si lava nell’acqua al riparo dalla luce, rinnovando due o tre

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Dall'istante che la soluzione avrà incominciato a funzionare, non si potrà dunque più nulla arguire dalla conoscenza del suo peso specifico.

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La carta sensibilizzata si deve conservare in una scatola al riparo dalla luce e dall’umidità, oppure dentro di un cartolaro in cui ciascun foglio

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Se l'immagine al sortire dalla macchina a copiare potesse rimanere inalterata, niuna operazione fotografica sarebbe più

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3a Necessità di eliminare l'iposolfito di soda dalla prova terminata. — L’iposolfito di soda della soluzione fissatrice non solo non fa l’ufficio di

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Dopo che venne tolta dalla macchina a copiare la carta che contiene la prova, si lava nell’acqua fuori del contatto di una luce troppo viva

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differenza riguardo all’indebolimento delle tinte, sia che l’impressione sia stata fatta dalla lenta e continuata azione di una debole luce diffusa, o dalla

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