Altri artisti che hanno puntato sin dall’inizio della loro attività sull’elemento figurale, ma sempre sganciato da ogni naturalismo accademico, da
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Se, nel periodo precedente il 1960, l'informale costituì la corrente dominante da una parte e dall’altra dell'Atlantico, a partire dalla fine degli
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di fronte al valore di taluni oggetti creati dall’industria e d’uso comune, di cui non aveva mai prima avvertito l’importanza estetica; e d’altro
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e pittorica; e dall’altro inglese Richard Hamilton — uno dei più intelligenti utilizzatori del riporto fotografico — che ha immesso la sua vena
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costituiti da elementi semoventi posti in labile equilibrio e dall’aspetto quasi zoomorfo); cosi per le figure antropomorfe di Armitage o per i robot di
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offerti da David Smith, da Stankiewicz, da Hoflehner; e soprattutto dall’italiano Colla. Ettore Colla, insufficientemente apprezzato mentre era ancora
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La logica confluenza, da un lato del concretismo e dello strutturalismo, dall’altro del rifiuto dell’edonismo pop, si può rinvenire in quella
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ricerca dei meccanismi messi in moto dall’impatto percettivo che alla realizzazione fattuale degli stessi.
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, dall’oggetto, libera dalla sottomissione al “bel materiale," dalla piacevolezza della manipolazione artigianale o industriale, e rivolta
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operazioni inesistenti o la cui esistenza rimane sine materia ed è esclusivamente legata al fatto di essere stata "attivata” dall’artista e come tale
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una tinta surrealisteggiante e "letteraria" molto lontana dall’atmosfera, più distillata e asessuata, del concettualismo freddo.
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, in cui si è venuta a trovare la creazione artistica in questo preciso periodo. L’inflazione degli oggetti (tanto di quelli prodotti dall’industria per
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anni Sessanta (De Maria, Kosuth, Beuys, LeWitt, ecc.) le cui operazioni prescindono spesso dall’uso di forme e colori miranti a ottenere piacevoli
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dall’altro (con le relative sottospecie delle strutture primarie), l’artista avvertiva il bisogno di far ritorno ad un oggetto naturale o quanto meno
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manipolazioni di strumenti con l’assenza d’ogni sonorità — venne finalmente preso nella dovuta considerazione dall’ambiente artistico per le qualità
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Nei capitoli dall’undicesimo al quindicesimo (ora sedicesimo) di questo volume — aggiunti alla prima edizione, nella ristampa del 1973 — accennavo
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Ebbene, da quanto ho detto sin qui, penso che emerga chiaramente come l’arte concettuale, da un lato, e il Kitsch, dall’altro, stiano oggi a
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visuale, dall’astrazione e dal rifiuto d’ogni “contenutismo", un ritorno alla funzione gnoseologica dell’arte visuale. Funzione che, dalle avanguardie
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’ultimo ventennio), il concettualismo e altre forme creative recenti (dagli happening ai film underground, dall’arte povera a certe forme intermedia
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Se il cubo-futurismo da un lato e l’espressionismo kandinskiano dall’altro, avevano preparato il campo a quella esplosione astratta che si era poi
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(che spesso utilizza meccanismi dismessi), il boemo Jiři Dokoupil, Franz West, Annette Lemieux, tutti fortemente attratti dall’oggetto di consumo e in
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dal proprio corpo", come asserisce, appunto, Stelarc quando si vale di attrezzature complesse che permettono di manovrare i suoi arti dall’esterno: di
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, sottomarini, aerei, autobus, dall’aspetto fantomatico).
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cubismo, dall’espressionismo al surrealismo, e aveva visto instaurarsi il fenomeno dell’arte astrattoconcreta, non possiamo tuttavia negare che l’atmosfera
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modo di essere, libero dagli schemi del razionalismo occidentale e già pervaso da sussulti orientaleggianti e zenisti; 3) una terza, derivata dall
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programmata, dall’arte computerizzata, dal cinetismo, ecc., si è di nuovo fatto vivo, e ha improntato di sé buona parte delle ultimissime tendenze
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situazione del tutto particolare, dovuta, da un lato, all’avvento della macchina ed alla situazione consumistica che da questa discende; dall’altro, alla
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, delle violente tracce di cose esistenti delle quali non dovevo render conto e che, fin dall’infanzia, sapevo inconsciamente di dover rincontrare un
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calore. La differenza sostanziale consiste nel fatto che questa irradiazione proviene dall’organizzazione propria del quadro e quindi non deriva da una
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, la cui validità non dipende soltanto dai numerosi scambi di applicazione ma dall’osservanza indotta nel campo delle connessioni (forme proposizionali
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Si dovrebbe considerare la mia attività artistica come un’attività distinta dall’elaborazione di "opere” individuali importanti. Le mie attività
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Mentre, d’altro canto, sempre di più la coscienza dei danni prodotti dalla tecnologia, dall’inquinamento, dagli impianti nucleari, ecc. determina un
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Come non considerare ovvio che l’artista tragga motivo di spunti formali dagli oggetti prodotti dall’industria, dalle macchine? Quando vediamo
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R. Certamente. Penso di fare molto contro il sistema e lo stato se n'è accorto quando ha cercato di buttarmi fuori dall’Accademia di Düsseldorf. Io
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funzione è Gesti sul piano. Partendo dall’ipotesi che la tastiera del pianoforte è una lunga striscia bianca, che l’uomo non conosce l’esistenza dei
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tendono a evitare ogni polisemia, presentando un solo significato rigorosamente definito dall’univocità dei termini impiegati.
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, di aumento e intensificazione di esso. In entrambe le azioni lo status quo biologico non viene mai accettato. Fin dall’inizio, c’era la questione di
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partire dall’immediato dopoguerra, in diversi paesi e centri artistici, a Parigi come a Tokio, a New York come a Roma, si è venuto evidenziando un
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classica: vedi gli angeli, che sono esseri umani con le ali. Le mie immagini non vengono dall’inconscio ma solo dall’informazione visiva, e sono più
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solito realizzata direttamente dall’artista, poi riprodotta in serie, ma senza interventi estranei.
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Mentre Tapies — interessato sin dall’inizio ai misteri della “materia" — e Bryen, ancorato alla tonalità e agli impasti preziosi del
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filiformi e concitate, — veri alfabeti asemantici — che furono in parte suscitati dall’uso sperimentale, da parte del poeta, della mescalina.
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È evidente che la ricchezza data dalla semplicità, l’attesa suscitata dall’incompiutezza dell’asimmetria, il fascino dell’assenza sono assai lontani
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di un’arte del segno, del gesto, della materia, mantenendole divise dall’informale vero e proprio, appunto perché quelle forme artistiche, dal più al
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l’importanza della tecnica non fu mai svalutata dall’artista di qualsivoglia epoca, anzi fu proprio l’artista a dare sempre ai misteri della tecnica
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da tappezzeria (Baj), a bandoni corrosi dall’uso (Chamberlain, César), a lenzuoli sovrapposti e cuciti (Scarpina, Nuvolo), a brandelli di tessuti
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,” le "velature," le "ombreggiature," sono sostituiti da altri non meno sensibili e spesso preziosissimi, incastri di materiali diversi; dall’accostamento
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interesse, ha inizio con la stesura, nel 1946, di quel Manifesto Bianco (redatto dall’artista e da alcuni suoi allievi in Argentina, dove Fontana era
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plastico-luminoso costituito dalle ombre dei rilievi e delle estroflessioni o degli incavi ottenuti dall’interruzione della superficie che — nella serie
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grottesco— indicavano una precisa volontà di uscire dall’“estetico,” e raggiungere una nuova dimensione noetica.
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