. stesso ricorda, erano pure grandi scenografi, imponevano al pubblico. Ricordo volentieri una bella osservazione del Dalbono a proposito del teatro
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D. MORELLI, E. DALBONO, La Scuola Napolitana di pittura nel sec. XIX ed altri scritti d'arte, a cura di B. Croce. Bari, Laterza, 1915 (in: 'L'Arte
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Per Dalbono valgono le stesse cose. Certo egli è più brillante scrittore, più vivido, più pronto ad accogliere che non il Morelli; ma da queste sue
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Dalbono si esercita anche qui un po' a vuoto, potremmo concludere che il critico si trova nello stadio «tecnico» simile a quello di Fromentin, con
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Prendiamo atto di questa confessione del povero Dalbono, e senza sminuire per nulla i suoi meriti saltuari di buon gusto, specie nell'apprezzamento
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rileva, che secondo Dalbono i «coloristi e i disegnatori» sono semplicemente «tecnici» (per esempio Tiziano, Michelangelo), e poi che Gérôme si faceva
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