LUIGI CAPUANA GAMBALESTA RACCONTO PER RAGAZZI Seconda Edizione illustrata dal Prof. C, Romanelli SOCIETÀ EDITRICE TIRRENA LIVORNO PROPRIETÀ
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Uscito di casa con la ferma intenzione di non recarsi dal sarto, Cuddu aveva errato un po' per vicoli e vicoletti, fermandosi davanti a una bottega
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condurrò io dalla tua mamma domani sera. Non ti farò picchiare, vedrai! E credette di continuare a sognare, la mattina, destato dal rumore che faceva
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, là, dove gli doleva, gli levavano per un momento quelle fasce strette strette; e allora, dal gran dolore, si sentiva mancare. Poco dopo, si accorgeva
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appena la camicia), che sembravano sette piccoli selvaggi, sudici, coi capelli ravviati dal pettine forse una volta al mese. E, qualche ora dopo, Cuddu
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una manica dal suo compaesano della Squadra, che aveva un braccio attaccato al collo con un fazzoletto e la mano fasciata. Nell'atrio, a piè della scala
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che all'ultimo lo conducevano via, pallido come un cadavere, coi capelli irti su la testa dal gran terrore della morte da cui era scampato quasi per
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una riva all'altra? Oh!... E là, invece, le barche andavano da sé, senza fune alcuna. Che cosa era il lenzuolo gonfiato dal vento attaccato a
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il sarto era avvenuta la stessa scena che nella bottega del calzolaio. Se dal sarto c'erano le seggiole con la spalliera, bisognava però starvi a
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commozione. Avrebbe visto Garibaldi da vicino! Gli avrebbe parlato! Lo aveva intravisto soltanto da lontano, dal balcone di casa, il giorno che il
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mano per afferrare il più vicino. - Ohè!... Che fai? Cuddu balzò in piedi, atterrito da quella voce che veniva dal lato opposto, quasi fosse uscita dall
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un finestrone. La grotta gli parve immensa. Dalle pareti annerite dal fumo pendevano arnesi di ogni sorta. In un angolo, due giacigli di strame con
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, andremo a mangiare la zuppa col siero. Gireremo da quella parte. Sei stanco? - No! - rispose Cuddu, che però si sentiva un po' indolenzite le spalle dal
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ritorno. Vicino all'Albero bianco era stato raggiunto dal Canzirro, che trottava su la mula, diretto alla masseria. - Dove vai?... Sei scappato di casa
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Mentre Cuddu cavava dal petto la lettera, il vecchio ricercava la sua in fondo a una sacca deposta là accanto, e gliela metteva dentro lo sparato
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tetto, lo riparava con le falde del cappottone, gli cavava dal petto la lettera con le mani pelose fin su le dita, e gli metteva allo stesso posto la
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naso. E quando fu lassù, e l'omo dalla barba nera e dal cappottone di albagio fece atto di cavargli dal petto la lettera, Cuddu gli disse: - L'ho qui
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, bestemmiando, e poi, precipitandosi dal muraglione, spariva... Cuddu si era fermato ad ascoltare; neppure sua madre si era accorta di lui. - Ora non ammazzano
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, attorno al fuoco di dove quelli già cavavano mezze arrostite le fave. Aveva contribuito la sua parte anche lui, un pugno, preso di nascosto dal sacco la
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Due! - sotto gli ordini di un calzolaio già soldato dei Borboni, volontario (strana eccezione in Sicilia) e tornato dal servizio militare molti anni
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Garibaldi, dittatore. Palermo. Si rizzò e disse al ragazzo: - Vieni... Ecco il Generale - soggiunse, fatti pochi passi. Dal portone di faccia, Cuddu, vide
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limaccioso che gli sembrava ormai lo dividesse dal mondo, e corse col pensiero alla sua povera mamma, che in quel momento forse lo cercava qua e là e
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