In questa medesima sera la cometa fu osservata dal signor barone Dembowski a Gallarate, il quale mi comunicò le annotazioni seguenti, col permesso di
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porzione di 230°, e la piuma ne è rivolta dalla parte del Sole ed è seguente in AR. — A piccolissima distanza dal punto più denso del pennacchio, ossia
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(Tav. IV). Nel Plössl la testa è ovale ed un po’ allungata nella direzione del circolo di declinazione. Zampillo bello a vedersi, che declina dal
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(Tav. I). Coda trifida, disegnata a 10h 30m: nella figura il ramo anteriore è troppo più divergente del vero dal ramo di mezzo: e presso la stella 67
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La figura generale della Tav. V è disegnata a 11h 40m. A meno di un grado dalla testa esce una barba dal lato sinistro della coda, che diverge
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nucleo. Ma ad occhio nudo la direzione iniziale va dal nucleo alla stella 10 Herculis. Essa rade col lato meridionale la stella π Herculis (erroneamente
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Il cattivo tempo non mi permise di vedere la Cometa nell’intervallo dal 7 al 14 settembre; in questo ultimo giorno la vidi per l’ultima volta vicina
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senso longitudinale. La larghezza della coda alla radice misura 14'. Il getto è ben visibile, ed inclina ora dal lato australe (9h 50m). Veggasi l
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Nella tavola seguente sono dati i risultati delle osservazioni, ridotte con ogni cura dal mio collega ing. Celoria, tenendo conto del moto della
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tempo del suo massimo splendore, che durò almeno 8 giorni dal passaggio al perielio in avanti.
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della loro distanza dal Sole (la
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più era lontano dal Sole. Due o tre giorni dopo il passaggio al perielio esso si ridusse ad aver l’apparenza di una stella di 10a grandezza (25 e 26
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soltanto coll’oculare della forza 200 «parve di vedere un getto uscire dal nucleo». Il 18 agosto «si vede dal nucleo uscire uno zampillo molto preciso
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Il 30 agosto «il getto è ben visibile, ed inclina ora dal lato australe» cioè a destra dell’asse della Cometa. Dal disegno originale questa
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Sebbene la direzione del getto sia stata quasi sempre inclinata dal lato sinistro della Cometa, la parte più lucente e più precisamente definita
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Il 20 agosto «lo zampillo è bello a vedersi, e declina dal parallelo forse 10° nella direzione precedente australe» . Ciò indicherebbe una deviazione
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Il 23 agosto «la direzione dello zampillo ha poco cangiato; ma esso è più lucente, più diritto e più sottile.» Dal disegno fatto sembra che la
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Il 26 agosto «un bellissimo getto si spicca dal nucleo, che è di 10a grandezza, e fa coll’asse della coda un angolo di circa 60° nel senso indicato
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eccezione. La rimarchevolissima fase subita dal getto nel giorno 25 agosto mostra che il nucleo in quel giorno ejettò dal suo seno una quantità di
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Il 25 agosto non vi è più forma di getto luminoso, ma dal nucleo sembra uscire una nube luminosa cospersa di minutissimi punti lucenti, la direzione
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un notabilissimo sviluppo della coda. Forse alla materia ejettata dal getto era dovuta quella specie di barba assai diffusa, sebbene non molto lunga
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angolo molto sensibile colla direzione normale delle code. L’effetto di questa forza espansiva però non durava che fino a poca distanza dal nucleo, e
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Non senza sorpresa poi si noterà, considerando la Tav. IV, che la forza espansiva ha dovuto operare dal lato sinistro della Cometa, cioè dal medesimo
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la larghezza della coda è considerata alla radice, cioè subito dopo cessata l’irregolarità e la curvatura dipendenti dal modo con cui essa era
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ricurva, cioè la coda del lato destro, si trova che il lato destro è indicato con precisione e intensità speciale, come risulta dal Giornale delle
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Egli è probabile, che la coda I già esistesse fin dal 7 agosto: il disegno fatto in quel giorno mostra infatti una curvatura nel medesimo senso (V
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, sia in milioni di miglia italiane da 60 per grado, e furono calcolate dal signor Tempel.
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periodo, e la sua deviazione dal circolo massimo opposto al Sole, sono debitore al mio collega ing. Giovanni Celoria.
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, dove la separazione delle code non è ancora sensibile. Questa direzione iniziale fu segnata sulle carte originali dietro l’indicazione fornita dal
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in una forza projettante emessa dal nucleo in una direzione quasi costante. La direzione della forza projettante dipende evidentemente dalla
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Consideriamo invece la forza, che ha spinto nello spazio in direzione così divergente dal raggio vettore la coda secondaria veduta e misurata dal 30
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vettore nel principio della coda; la coda poi nelle parti più distanti deve incurvarsi volgendo la convessità dal suo lato anteriore e la concavità dal
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Questa singolare configurazione mostra l’esistenza di una forza, la quale tende ad allontanare le parti della coda dal Sole. L’impeto iniziale
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altresì nella direzione iniziale della coda una deviazione sensibile dal circolo opposto al Sole, della quale i valori apparenti vanno continuamente
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, che l’angolo di deviazione dal raggio vettore si sia presentato alla nostra vista sotto un valore apparente quasi costante dal 17 al 31 agosto, quale
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quindi dal piano dell’orbita nei senso perpendicolare con velocità proporzionale al tempo. È manifesto, che se la curva della coda fosse piana
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Intorno alla figura del 21 agosto il Giornale delle osservazioni nota, che in essa il ramo anteriore è troppo più divergente del vero dal ramo di
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il profilo anteriore della Cometa, dopo di aver deviato dal circolo al Sole verso il polo per effetto della deviazione iniziale della coda, più lungi
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di posizione. L’asse della Cometa si trovi lungo questa linea, che prenderemo come asse delle x, contandole positivamente a partir dal nucleo nella
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siano X Y le componenti, secondo gli assi, della velocità con cui furono ejettate dal nucleo: R sia la repulsione relativa del Sole. Le equazioni del
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4. ° L’andamento dei getti luminosi, che zampillano dal nucleo, e sono rigettati all'indietro a formar più tardi parte della coda. Anche qui l
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diversa da quella del raggio vettore, coll’allontanarsi dal nucleo si venne accostando alla direzione di questo raggio; con che resistenza della forza
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certamente non fu molto lontana dal vero, né per la Cometa d’Halley, né per quella di Donati. Per quella del 1862 è invece sommamente probabile che
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incise sulla pietra dal signor Tempel, assistente di questo R. Osservatorio, coll’ajuto delle carte originali. Le figure comprese nelle due ultime tavole
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una nuova Cometa, fatta in quell’Osservatorio il 22 luglio dal signor Antonio Pacinotti e dal signor Carlo Toussaint, assistenti del professore Donati
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Dal nucleo parte un piccolo raggio o tratto luminoso diretto verso il Sole e verso la parte più densa della nebulosità. La sua lunghezza stimata è di
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In queste sere si è dovuto cessare dal fare le osservazioni dell'A. R. e D. della Cometa, perché la sua alta declinazione rendeva estremamente lunghe
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Coll’amplificazione 200 pare di vedere un getto uscire dal nucleo. Questo è estremamente piccolo e poco luminoso, ed è circondato da un’atmosfera
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A 8h 50m nel Plössl la Cometa appare ancora zoppa (Tav. IV). Ma la vera coda è formata da un raggio più luminoso, che esce dritto e simmetrico dal
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larghezza è di 24'. Si vede dal nucleo uscire un zampillo molto preciso (vedi Tav. IV) diretto quasi esattamente nel senso del movimento diurno
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