Naturalmente, il testimone lasciato da Giovanni Bellini viene immediatamente raccolto dai “giovani leoni” della pittura veneziana. Il primo, il Più
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che carne nella luce. Da questo momento in poi, conosciamo le potenzialità di una luce che può uscire dai propri confini per intraprendere un cammino di
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giardini Farnese e ci dà una sua prima visione di Roma (Il Foro visto dai giardini Farnese, fig. 25). Immagine squisita, nella quale la pittura tonale, che
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sull’erba, fig. 26), il secondo è Claude Monet (Colazione 25. Jean-Baptiste-Camille Corot, Il Foro visto dai giardini Farnese. Parigi, Musée du Louvre
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con prepotenza a dirci di una nuova interiorità, sconvolta dai 63. Jean-Louis-Théodore Géricault, Il rapitore di bambini, Springfield, Museum of Fine
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Per entrare ora nel vivo di quanto stiamo affermando, e per attenerci ai principi del racconto, vorrei iniziare proprio dai “personaggi”, e passare
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fino alle grandi energie spese per costruire musei firmati dai migliori architetti, per organizzare mostre di prestigio e con un numero sempre maggiore
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maestre dell’arte che ha fatto scandalo: dai posatori di parquet di Gustave Caillebotte alle ragazze del primo Renoir; dall’arcigna giornalista ritratta da
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per figure alla base della Crocefissione (1944) di Francis Bacon non dista molto, anzi è ispirato, dai polittici medievali con il Cristo in croce
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linguaggio realista dai contenuti socialisti con evidenti scopi didattici e propagandistici ; l’avanguardia cinese cominciò a scimmiottare quella
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In effetti oggi l’arte visiva è molto implicata, anzi, quasi travolta dai meccanismi di promozione e di mercificazione, tanto che si è diffuso un
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sfratta i ceti meno abbienti dai centri storici e riconfigura la città in senso classista. Un tema, questo, che ha toccato la sensibilità di molti altri
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In tutto questo, ciascun artista assume una posizione indipendente riguardo al suo modo di intervenire nel mondo: molti si staccano completamente dai
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Hitler, dai manifesti di Guy Debord nel 1968 all’arte hacker nata negli anni Novanta, in cui l’impegno è diventato assolutamente esplicito. Ma in altri
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ritenere che si tratti di una categoria tipica del XX secolo. Alcuni artisti sentono fortemente la necessità di uscire dai luoghi deputati: ad esempio
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• L’attenzione riservata al caso, dai criteri «alla cieca» che guidarono i disegni chiamati dai surrealisti Cadavres Exquis fino agli happening
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Jeff Koons ha esposto dai secondi anni Ottanta dovevano risultare oggetti-simbolo di una vita perfetta, in cui l’elettrodomestico è uno status symbol
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quei tempi, fosse paragonabile a un automa. La metafora dell’uomo fantoccio si diffuse ampiamente in quegli anni, dai manichini metafisici alle poupées
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Greenberg, pur partendo da due punti di vista differenti. Oggi chiunque si può sentire fotografo o regista: dai dilettanti che girano filmini delle
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Su questa via può succedere che, stanco delle dinamiche del sistema, l’artista decida di operare direttamente nel campo sociale senza passare dai
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«estetica relazionale», definita nelle sue linee principali dai teorici Nicolas Bourriaud e Claire Bishop, ha portato a considerare la partecipazione
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sostenere le iniziative del gruppo. Paradigmatica a questo proposito l'attività, in Europa, di Michel Tapié come promotore dell'informale dai secondi anni
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A partire dai primi anni Sessanta, comunque, le invenzioni sulla maniera di essere mediatore tra il pubblico e gli artisti si sono sostanzialmente
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». L'Armory Show, che portò negli arretrati Stati Uniti del 1913 i fermenti europei, venne curata dai pittori Walt Kuhn e Arthur B. Davies.
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di Tokyo, quando viene resa pedonale e riconquistata dai passanti. In questi e altri casi l'idea di partenza era talmente personale che le opere di
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Ciò non è vero da oggi e nemmeno dal tardo Settecento, quando la categoria di gusto è stata teorizzata dai filosofi: probabilmente da sempre hanno
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dal sale e dai microrganismi. Lo stesso vale, ad esempio, per le azioni di «scultura sociale» di Joseph Beuys, eventi pubblici in cui l’artista
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’Ebraismo, cacciano le figure fuori dai luoghi sacri, altre invece, come svariate forme di Induismo, il Cattolicesimo postridentino e il Cristianesimo
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consentiva di considerare un dato stabile della vita quotidiana l’escatologia della Gerusalemme ventura. Traeva il suo sapere dai miti barbarici mescolandoli
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volta in volta allestire. Cuore dei suoi tesori erano i libri di preghiere, le Très riches heures, le Petites heures, le Belles heures, realizzate dai
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di ordini religiosi diversi, si affiancarono i conventi di francescani e domenicani dai quali sorse pure la nuova lingua italiana delle arti, da Giotto
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, perché cent'anni dopo fu messa al bando dai protagonisti del secolo dei Lumi, quelli che le attribuirono il nome di barocco pescandolo fra i termini
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di Venezia, resta affascinato dai colori di Napoli, dalla miseria della Sicilia ben più che dai templi antichi che hanno commosso Winckelmann. Si ferma
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Il 20 giugno del 1810 arrivano a Roma, in gruppetto, Overbeck, Pforr, Vogel e Hottinger. In sequenza verranno seguiti da Peter von Cornelius, dai
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Quando l'Inghilterra uscì dai rigori color fumo di Londra del secondo dopoguerra cambiò stile: allungò i capelli dei ragazzi, accorciò le gonne delle
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giovane de Chirico. Ma non così è tutta la scrittura. Da Aix-en-Provence erano giunti a Parigi due amici dai destini ben diversi, Emile Zola e Paul
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La pittura tardo-ottocentesca rimase colpita dai temi e dalle stesure à plat dei colori, ma accanto all’arte maggiore avvenne una rivoluzione ben più
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con facilità. E la logica rimane uguale anche quando si tenta di definire la differenza fra un disegno originario che vada dai graffiti rupestri ai
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Jorio. Il supervate a Parigi è già noto e tradotto ma vi giunge stabilmente, spinto alla fuga dai creditori, solo l’anno dopo. Gino Severini è già lì
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a Parigi. 1898, salta il governo Rudinì e si dice che D’Annunzio passi dai banchi della destra a quelli della sinistra con la storica frase «vado
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Il tema del corpo nella modernità ha vissuto momenti estremamente ambigui. E questo a partire dai mutamenti che hanno, sin dai primi anni del XX
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Street. Venne sostituito da una nuova visione a partire dai primi anni Trenta, gli anni nei quali il New Deal tentava di ridare speranza alle genti
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dopo essersi formato a Norimberga dai Dürer: vive fra Svevia e Alsazia ma lascia il suo capolavoro nella chiesa di Halle, ancora in Sassonia. La
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. Padre dell’architettura moderna, rimane in verità un artigiano diplomato alla Scuola delle arti decorative di Berlino, influenzato dai percorsi profondi
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illuministi del XVIII secolo. Certamente fu il Barocco musicale, sin dai primi anni del Seicento, il momento massimo di applicazione della mutazione di
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non è solo costituita dai vivi. Anzi. Son talvolta ben più vivi i morti di quanto non siano vivi i vegeti. Noi dialoghiamo costantemente con la specie
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L'arte contemporanea è l’arte contemporanea per tutti, e la mia interpretazione dell’arte contemporanea è molto semplice: dipende dai miei limiti
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ancora vivo. Ho conosciuto Montale, Pasolini, Borges. La mia generazione ha visto due generazioni, dai miei dieci anni ai miei sessant’anni. Dorfles ne
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, convinto dai critici della bontà della proposta, andava illustrando a questa coppia di persone semplici un gregge di pecore belanti, esposto come se
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un artista che non vuole allontanarsi dai volti e dai corpi delle persone conosciute, così come dagli spazi frequentati e abitati della sua città: ma
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