Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Regio Decreto 9 luglio 1939, n. 1238 - Ordinamento dello stato civile.

76264
Regno d'Italia 4 occorrenze
  • 1939
  • LLI - Lingua legislativa Italiana
  • diritto
  • ITTIG
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da ufficiali di polizia giudiziaria nei casi di cui all'art. 144, dai capi stazione nel caso di cui all'art. 147, dai comandanti di aeromobili o di

Quelli esatti dai cancellieri fanno parte dei proventi di cancelleria.

Le autorità, che ricevono dai commissari di marina o dai comandanti di navi mercantili ovvero dagli ufficiali designati a norma della legge di guerra

Le dichiarazioni fatte da chi richiede la pubblicazione devono essere confermate con giuramento davanti all'ufficiale dello stato civile dai due

Elementi di genetica

422079
Giuseppe Montalenti 46 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
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bianchi sono pure i recessivi omozigoti ii cc (1/16); mentre i 3/16 in cui è assente I ed è presente C manifestano il colore portato dai livornesi

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equatoriale; 7, divisione dei cromosomi; 8, 10, 9: migrazione dai cromosomi verso i poli del fuso e divisione della cellula in due; 11-12

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figura si chiama il fuso centrale; dai centrioli si irradiano filamenti anche verso la periferia della cellula, costituendo due astrosfere o aster.

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, indipendentemente dai caratteri che può portare lo spermio, che soltanto più tardi entrano in giuoco.

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Le notazioni usate dai varî autori sono diverse. Alcuni usano X e Y anche in questi casi. È preferibile, per evitare confusioni con i casi di

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Molti altri fattori che si comportano in modo analogo a quello «occhi bianchi» sono stati poi trovati dal Morgan e dai suoi collaboratori (Bridges

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femminile eterozigote (farfalle, uccelli). Qui dunque l’eredità è trasmessa dai maschi, che sono più raramente colpiti dal carattere. Uno degli

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Occorre perciò presentare al lettore il celebre moscerino e dir qualche parola sulla sua biologia e sui simboli adottati dai genetisti americani.

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legata al sesso del carattere white eye (occhi bianchi). D’allora in poi la Drosofila divenne l'oggetto di ricerca preferito dai genetisti, e le

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Se si reincrocia la femmina ibrida del secondo incrocio, discendente dai genitori B vg e b Vg con un maschio recessivo, si ha un risultato analogo:

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cromosoma X (che si distingue bene dagli autosomi dai quali è un po’ distanziato durante l’anafase) può, con eguale probabilità, rimanere nell’uovo o andare

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I nomi dati a questi stadi dai diversi autori variano alquanto, per la sinonimia cfr. W. Ludwig (1938).

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due da un cromosoma (paterno) e due dall’altro (materno) si domanda se le diadi sono composte dai due cromatidi gemelli, originati dallo stesso

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Ma vi sono casi che sono stati considerati dai sostenitori dell’eredità intermedia, come prove inconfutabili di questo modo di eredità, e in cui non

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esse stabilire se e quanto i figli possano differire dai genitori e se queste differenze possano andar sommandosi di generazione in generazione in modo

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colorazione che loro è impressa dai geni esistenti nel nucleo dell’ovocite. I geni introdotti

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questa proprietà devono l’esser stati presi dai sistematici a caratterizzare gruppi di ambito sempre maggiore. Se il numero delle gambe dei cavalli, dei

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Le teorie proposte per la interpretazione dei fenomeni ereditarî, dai tempi antichi ai nostri giorni, sono molto numerose, e fanno appello alle più

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. Recentemente, tale carattere ricomparve in Norvegia, e fu studiato dai genetisti, che constatarono trattarsi di un carattere recessivo.

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rispettivamente 44 e 48 cromosomi, trovò che alla meiosi si formano 23 gemini perfettamente equilibrati, 11 formati dai 22 cromosomi della I. hoogiana, e

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Anche i casi più interessanti di polisomia sono offerti dai vegetali. Alcuni mutanti di Oenothera, come la Oe. lata e la semilata hanno 15 cromosomi

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che differiscano, per caratteri portati dai cromosomi

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ereditarî (Naegeli) e l’antitesi soma-germe e la continuità del plasma germinale (Weismann) furono ripresi e utilizzati dai moderni sperimentatori

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la teoria della distribuzione dei determinanti del Weismann è oggi abbandonata dai più, e si ritiene che i nuclei di tutte le cellule del corpo siano

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conoscenza sta appunto essenzialmente nel collegare fenomeni ignoti a fenomeni noti, e nel costruire così serie di fatti collegati dai rapporti di

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effetto di cause esterne, o interne — e di dar luogo a una filiazione che differisca dai genitori?

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angusto? Questo problema è embriologico e fisiologico ad un tempo, e tuttavia non esorbita dai fini della Genetica.

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Se, tuttavia, l’interpretazione evoluzionistica appare, nelle sue linee generali, pienamente giustificata e sostenuta dai fatti, non è men vero che

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Esamineremo successivamente, dal punto di vista genetico, e con la brevità imposta dai limiti della presente trattazione, le variazioni che possono

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Come fattori esterni di evoluzione rimangono le varie forme di selezione, che sono state studiate dal Darwin e dai suoi successori e specialmente la

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dirsi logicamente impeccabile, non può certo considerarsi soddisfacente alle esigenze della conoscenza razionale. E, del resto, è contraddetta dai dati di

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L’importanza delle mutazioni cromosomiche come fattori di differenziamento specifico è stata messa in evidenza soprattutto dai lavori del Dobzhansky

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Il Dubinin (1934) è riuscito, per mezzo di trasposizioni prodotte dai raggi X, ad ottenere un ceppo di Drosofile con tre sole, anziché quattro

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maggior esattezza e di condurli con maggiore speditezza e minor dispendio, se il genetista può sgombrare il campo dai pregiudizi che ancor oggi sono troppo

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Osborn, E. F. - Dai Greci a Darwin. Torino, Bocca, 1901.

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essere di duplice natura: cause genetiche, cioè l’eredità ricevuta dai genitori, e cause esterne, ambientali.

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Gli individui periscono, ma non prima che abbiano trasmesso ai propri figli il retaggio che hanno ricevuto dai padri e dagli avi. La conservazione e

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poligoni di frequenza delle varie generazioni sono riferiti alla stessa scala e i riproduttori scelti sono indicati dai segni neri. Non appena si

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costanza dei valori trovati dai diversi autori.

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V’è una razza di Primula sinensis, chiamata rubra dai sistematici, che, se la pianta viene tenuta a temperatura normale (sotto ai 30°) mette fiori

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Così, ad esempio delle due varietà di Primula sinensis distinte dai botanici con i nomi di P. s. rubra e P. s. alba, la prima,

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esclusivamente dai fattori esterni. Se questi non entrassero in giuoco, tutti gli individui d’identico genotipo sarebbero identici. I fattori esterni agiscono

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le modificazioni o somazioni, che sono indotte dai fattori esterni, e che non sono trasmissibili ereditariamente.

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Varie altre modificazioni durevoli furono prodotte nel paramecio e in diversi altri Protozoi dalla temperatura, dai sali di calcio, ecc.

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costantemente finché la pianta si riproduce per via vegetativa, ma scompaiono immediatamente alla prima generazione ottenuta dai semi. Si comportano cioè in

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del mendelismo classico, riportiamo quello dell’eredità del colore degli occhi, come risulta dalla tabella compilata dai Davenport sui dati di

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