Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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dovute agli spin, gli autovalori risultano indipendenti  dai  numeri quantici di spin , dipendendo solo dai rimanenti
indipendenti dai numeri quantici di spin , dipendendo solo  dai  rimanenti numeri quantici : da ciò deriva una ulteriore
passando  dai  logaritmi ai numeri,
appoggi (eguali ed opposte alle reazioni normali offerte  dai  medesimi).
energetici discreti, in tripla infinità, caratterizzati  dai  tre numeri quantici
temporale, secondo cui codeste traiettorie sono percorse  dai  rispettivi punti.
orientazione, come si è ricordato or ora, è individuata  dai  tre versori fondamentali i, j, k degli assi mobili; ma
mobili; ma naturalmente si può anche pensare determinata  dai  tre versori della terna Ωξηζ rispetto ad Oxy z, in quanto
in ogni caso le componenti sono complessivamente fornite  dai  nove coseni direttori
a tale scopo il sistema σ 2' costituito  dai  vettori applicati, direttamente opposti ai singoli vettori
salto quantico di cui sopra gli integrali di fase passano  dai  valori ai valori : perciò l'energia emessa è
la somma delle distanze di I  dai  due punti O', O'1, invariabilmente collegati ad F', è
numero di elettroni emessi, proprio l'espressione suggerita  dai  dati sperimentali.
come grandezze primitive; basterebbe soltanto partire  dai  caratteri specifici e desumere la misura per confronto
I quadrati dei tempi impiegati  dai  vari pianeti a percorrere le loro orbite (durate delle
onde riflesse  dai  vari piani reticolari paralleli alla superficie ss di
ecc.: il confronto dei valori trovati con quelli ricavati  dai  termini spettrali costituisce una verifica delle ipotesi
 dai  vincoli (anolono m i, come si vedrà nel § seguente) che
O A 2 , del parallelogramma OA 1 A 2 A'1 racchiuso  dai  due vettori v 1, v 2 applicati ad uno qualsiasi punto O.
atteggiata secondo il contorno chiuso costituito  dai  due archi di circonferenza (cfr. le fig.) e dai due
costituito dai due archi di circonferenza (cfr. le fig.) e  dai  due segmenti rettilinei A l A, BB 1. Supponendo, per fissar
In un istante generico l’angolo formato  dai  due vettori velocità ed accelerazione (supposti entrambi
non nullo, la rispettiva direzione orientata viene definita  dai  coseni direttori
sistema, δP e δP' gli spostamenti rispettivamente subiti  dai  due punti in un generico spostamento virtuale del sistema,
compete quindi agli spostamenti infinitesimi subiti  dai  punti (in un effettivo movimento del sistema) durante un
tipico di tali moti è fornito  dai  moti di caduta dei corpi pesanti o gravi, abbandonati a se
che è costituito dalle normali alla superficie S, spiccate  dai  singoli punti del contorno di ΔS .
Zeeman: perciò i termini dipendono normalmente solo  dai  primi due.
qua sembra risultare che le forze, contemplate  dai  due metodi, non siano le stesse e che precisamente il
ai sistemi σ 1', σ 2',…, σ n', il sistema σ formato  dai  sistemi σ i (i = 1, 2,..., n) è equivalente al sistema σ'
σ i (i = 1, 2,..., n) è equivalente al sistema σ' formato  dai  sistemi σ i'.
che il rapporto delle potenze, che debbono essere fornite  dai  due macchinari, è λ2.
 dai  punti di una retta rigida in moto si conducono le
a sè, viene invece dedotta, nella teoria di Dirac,  dai  principi generali della meccanica quantistica). E tale
di una bicicletta posta sul piano stradale Prescindiamo  dai  vincoli (anolono m i, come si vedrà nel § seguente) che
Le componenti di questo momento sono date (Cap. I, n. 23)  dai  minori della matrice
di Dirac il campo elettromagnetico è rappresentato  dai  potenziali V, A. Ora, è ben noto che questi non sono
allora esso deve appartenere alla regione inviluppata  dai  vari piani tangenti, cioè, appunto, deve essere interno a
inutile riassumere lo schema di questo calcolo, che risulta  dai  §§ precedenti. Siano le osservabili misurate al tempo 0
condizioni di equilibrio (fornite, per i vari casi,  dai  due metodi), si può senz’altro inferirne la loro
che, mentre per lo spettro classico si sanno ricavare  dai  coefficienti dello sviluppo di Fourier, sono indeterminati
intanto che il sistema σ 1 è riducibile al sistema composto  dai  tre σ 1, σ 2, σ 2'.
cominciare a studiare l'equazione di Schrödinger  dai  casi più semplici, tratteremo in questo capitolo alcuni
applicazioni, qui non ci limiteremo a dedurne le proprietà  dai  teoremi generali sui moti rigidi (Cap. III e IV), ma
le equazioni orarie di questi vari moti, partendo  dai  risultati riassunti al n. 41. Sotto l’ipotesi h 2 h le due
r) di v coincide col momento risultante del sistema formato  dai  vettori applicati v ', v ".
 Dai  concetti di forza e di massa e dalle caratteristiche
il carattere di reazioni esercitate sul generico punto P i  dai  singoli legami, B k = 0 e U j ≤ 0 rispettivamente, possiamo
A, B: queste due reazioni diconsi gli sforzi esercitati  dai  due nodi sull’asta;
l’unico spostamento infinitesimo che gli è consentito  dai  legami. La condizione d’equilibrio è,
una definizione equivalente a questa, ma indipendente  dai  rispettivi operatori: definiremo cioè le operazioni tra
senso intuitivo della parola) mentre sembra quasi imposta  dai  fenomeni di cui abbiamo parlato nei §§ precedenti, incontra
casi intervengono semplificazioni immediatamente suggerite  dai  dati del problema. Se p. es. la data forza F è
sistema costituito  dai  due vettori R e v' applicati in O e dal vettore -v'
P 3 P 2 ; ma già per n = 4, le equazioni in φ e ψ, liberate  dai  radicali, presentano un grado discretamente elevato.
su di essa in equilibrio relativo in posizioni diverse  dai  due poli. Superato questo limite, il luogo delle possibili

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