Dimentico di Niépce, Daguerre chiamò dagherrotipia la (parzialmente) sua invenzione e ne diede dimostrazione a François Arago, che informò
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tecnici, Daguerre è colui che l’ha portata a maturazione e Arago ha la benemerenza di averne compreso il valore scientifico.
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Fu l’ottico parigino Vincent Chevalier a metterlo in contatto nel 1826 con Louis Daguerre (1787-1851), che per mestiere, aiutandosi con la camera
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Daguerre: in una sua immagine del Boulevard du Temple compare un uomo che si fa lustrare le scarpe).
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Il tentativo di applicare la tecnica fotografica all’astronomia fu immediato. Su richiesta di Arago, lo stesso Daguerre provò subito a fotografare la
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per celebrare in modo ufficiale l’acquisizione all’astronomia della tecnologia nata dagli esperimenti di Nièpce e Daguerre. Il sorpasso della
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