pop a quello del primo Dadà, per il fatto soprattutto che entrambi i movimenti si valevano di ‘‘recuperi’’ d’oggetti triviali e an-estetici. Ma l
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meno nichilistici, da assimilare al Dadà, al cinema underground, ai Concerti Fluxus, mentre, più o meno "tradizionali," correnti pittoriche e
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, ecc. i quali presentano ancora un evidente legame col neo-dadà e il pop attraverso il neo-surrealismo. Sicché potremo affermare che la radice
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. Proposizione n. 6, 1972 dadà e in genere dei ready made più o meno "aiutati," modificati, di quel lontano periodo; e, soprattutto, prendeva in
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degli oggetti feticizzati alla stessa stregua degli "antichi" oggetti surrealisti o dadà. Tra i più noti autori di questi libretti (spesso consistenti
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lacerazione da ricondurre ancora alla operazione dissacratoria del Dadà e di Marcel Duchamp, che doveva ripercuotersi sulle ultime tendenze concettuali
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Dada (e "neo-dada"): il movimento Dada sorse nel 1916 a Zurigo (Cabaret Voltaire) e si trasferì poi a Berlino predicando un atteggiamento
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Gutaj: gruppo di pittori giapponesi riuniti a Osaka (1957) e praticanti un genere di pittura assai vicina alla action painting e al neo-dada. Tra di
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metalliche, ecc.) e spesso sconfina nel "neo-dada.” Un precursore della pittura materica è stato Enrico Prampolini che già durante il periodo futurista si era
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, Duart, Duarte, Ibarrola, Serrano (Equipo 57), lo svizzero Karl Gerstner, gli italiani Gutelio Alviani, Gruppo T. e N. Dada, Majno, Enzo Mari
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Sarebbe erroneo paragonare Gutai a un risorto Dadà. In realtà nonostante l’impiego di numerosi media insoliti (bastoni, lenzuoli appesi tra gli
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di questo nuovo peso dato alla materia si trovano già in certi lavori dei primi surrealisti e addirittura dei dadaisti. Molte opere dada — specie
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