, cubisti, dada, futuristi, in taluni artisti protagonisti minori dell’avanguardia storica, un ripiegamento sui modi del post-impressionismo, quasi a
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galleria «Der Sturm», e conobbe in quel tempo lo stato maggiore dada tra cui Schwitters. Verso il 1923 si stabili a Parigi (ricevette la cittadinanza
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agli anni Trenta; ma fu anche il proseguimento per via umanistica ed erudita, della esperienza nichilista «dada», maturatasi durante la prima guerra
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le correnti della odierna avanguardia, a cominciare dall’informale, a finire ai tentativi, più o meno lusinghieri, del neo-dada.
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viaggi Gino Severini, dei cugini cubisti), Prampolini aveva lavorato a fianco dei dada e dei futuristi, dei metafisici e degli espressionisti storici
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pittore sia stato il primo dada italiano, un futurista intelligente, un surrealista, è un fatto da ascrivere a suo merito; ma la mostra retrospettiva
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Se ci imbattessimo nel volto di Kurt Schwitters, il più originale pittore dada tedesco, dentro una cornice Liberty nel «salotto bello» di una vecchia
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organizzazioni culturali, filantropiche, patriottiche, di tutti gli ordini: da quello economico, a quello aritmetico, a quello cavalleresco; e il Dada
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mescolava col superuomo di Nietzche e assumeva talvolta quasi senza volerlo gli atteggiamenti estetizzanti di D’Annunzio. I dada invece mostrarono fin dai
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Ma il mondo era impazzito da un pezzo per i dada, era, la gigantesca faccenda della guerra, il prodotto di una antica consunzione, della continua
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Il Dada nacque in un locale della Zurigo gotica verso il lago, al cabaret Voltaire, una specie di club dove aveva cominciato a riunirsi la legione
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Vicino a queste «azioni» distruttive e di dileggio, i dada operarono in un modo da farsi credere dei perfetti irresponsabili, affidandosi prima di
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fine a questo scientismo artistico trovando a caso nel vocabolario del Larousse la parola «dada» come insegna di un non-movimento, di un non
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esposizione, fu l’americano Man Ray, che rappresenta il contributo di oltre Oceano al movimento Dada prima della sua unificazione con Picabia e Duchamp in
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’importanza del pittore dada tedesco, venuto al movimento qualche tempo dopo, ma con una carica di fantasia e uno spirito di ribellione senza precedenti
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egli volle chiamare le sue pitture, collages, sculture e poesie, fu negli anni della grande avanguardia propagandista dada con Van Doesburg in Olanda
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Tra le scoperte dada e queste ultime degli informali è una interdipendenza, che oggi appare assai più diretta e ricca di sviluppi. Mentre l’aspetto
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Dada e surrealista, teste d’uomo gigantesche, busti e torsi inerpicati su liste di gambe come robot senza congegni, sono insieme proteste e sconfitte
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