sugli oggetti che ha accanto. E la fattura artistica è sempre rapida, sicura, piena di estro e di calore, magari simulati: accompagnata sempre da un
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L’attività degli specialisti tuttavia non dà luogo a classi incomunicanti; non di rado infatti diversi specialisti intervengono nella medesima opera
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La prima opposizione al formalismo tardo-manieristico si manifesta come opposizione alla cultura romana da parte di una cultura «lombarda» o più
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Nel 1595 è a Roma, chiamatovi da Odoardo Farnese, per cui studio privato dipinge l’Ercole al bivio; due anni più tardi comincia la decorazione della
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morale. Annibale accetta il mondo classico come mondo poetico: il Caravaggio lo rifiuta proprio perché è un mondo poetico, che allontana da quella
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(Martirio di San Pietro; Vocazione di San Paolo: 1600-1601). Il primo quadro per la cappella Contarelli (San Matteo con l’angelo, 1599, da porsi
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Nel 1605 Rubens termina le tre tele da porsi nella cappella maggiore della chiesa gesuitica della Trinità di Mantova: i due laterali raffigurano il
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formazione di Bernini come di Pietro da Cortona, fino a costituire uno dei poli della dialettica interna al Barocco romano.
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stranieri che lavoravano a Roma ma provenivano da una tradizione non—classica, come la fiamminga, che anteponeva il valore particolare delle cose e dei fatti
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tramite Trophime Bigot) a decantare in lirismo sofferto il drammatico contrasto di coscienza e realtà da conoscere.
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trasforma in un sobrio gesto di invocazione e di offerta, che ribadisce la struttura rigidamente geometrica dello spazio, fatto da verticali e da
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pensieri e li traducono in nobili immagini; i realisti, che non muovono da idee a priori, vivono fino in fondo l’esperienza esaltante del «fare la pittura
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Santa Cecilia (1613) Domenichino non rifugge neppure da motivi popolareschi: i bambini che litigano in primo piano, i ragazzi che salgono sulle
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plastica che l’illuminazione caravaggesca consente: il colore si addensa nelle ombre, e dà un risalto inedito alle forme, la composizione si
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soprattutto opere decorative e di restauro dell’antico. Da questa schiera di abili mestieranti emergono appena STEFANO MADERNO (1576-1636), famoso
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manieristico da ritrovare in qualche punto lo scatto nervoso di Michelangiolo e, al di là di esso, perfino certe asprezze quattrocentesche e gotiche
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, Sam Longino. In alto, oltre una balconata, sono le logge delle Reliquie, inquadrare da colonne tortili (quelle dell’antica pergula) che riprendono in
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Non si può, nel Bernini, disgiungere l’attività dello scultore da quella dell’architetto: sono complementari anche quando non si integrano nello
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L’unità che il Bernini ha dato a San Pietro non è soltanto visiva: da nessun punto di vista si doveva vedere tutto l’edificio (la sciagurata via
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piazza di Spagna; delle api in via Veneto; dei fiumi in piazza Navona; del tritone in piazza Barberini). La fontana dei fiumi (1648-51) fa da piedestallo
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pronao semicircolare (si confronti con quello di Pietro da Cortona in Santa Maria della Pace). Più che una facciata è un apparato che commenta e magnifica
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un contrasto di idee che, da parte del Borromini, è combattuto soprattutto sul terreno della tecnica; mentre, da parte del Bernini, è mantenuto sul
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disgrazia sotto Innocenzo X, il Bernini è l’artista della corte pontificia; il Borromini è ricercato dagli ordini religiosi, specialmente da quelli
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della città. Nei suoi vasti complessi edilizi, alle Quattro Fontane e ai Filippini, affronta da architetto "pratico" le questioni funzionali; ma il tono
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non sono più d’un pretesto all’onnipotente tecnica dell’arte. Il programma, dettato da un poeta dell’entourage di Urbano VIII, Francesco Bracciolini, è
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Ugualmente lontano dai grandi assunti ideologico-religiosi del Bernini e del Borromini, PIETRO DA CORTONA (1596-1669), pittore ed architetto, riduce
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da, nel 1656, una sistemazione non soltanto architettonica ma urbanistica. Si può ancora parlare di facciata? Ci sono due ali arretrate che formano
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funebri o festivi, canonizzazioni, quarantore, di cui non disdegnano farsi registi architetti celebri quali Bernini, Pietro da Cortona, Rainaldi
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situazione di tendenze dialettiche, una pluralità di correnti cui si aderisce o da cui si dissente sapendo che ognuna è diversa, ma nessuna esclude l’altra
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che, discendendo da Montaigne e anticipando Pascal, vede il classicismo come «esprit de justesse», in cui sono ancora indivisi i due inconciliabili
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quadri da cavalletto, di soggetto mitologico o biblico, il cui vero protagonista è il paesaggio. Nulla di più errato sarebbe vedere in una pittura il cui
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, come Domenichino e il Lanfranco, giungono da Roma. Il passaggio più sensazionale è certamente quello del Caravaggio che, nel suo doppio soggiorno
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cose. Nel Gusto, la luce fredda, avvolgente, incide le pieghe del giubbotto troppo stretto, dà risalto alla faccia un po' stupida del personaggio
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compositiva è determinata da rette diagonali, verticali, orizzontali, che si incrociano e si spezzano: lo spazio affollato, ma senza alcuna profondità, è un
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, e in particolare Lanfranco; ama Pietro da Cortona, e la sua spiegata decorazione: lo scontro non è quindi tra due riferimenti culturali diversi, ma
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sconvolgente esempio degli affreschi di Pietro da Cortona che, a Firenze, non riuscì né a far eseguire il suo disegno per l’ampliamento di palazzo Pitti né
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tradizioni: l'italiana e la fiamminga. Il punto di convergenza è Genova: la città che, da quando la vittoria di Lepanto ha liberato i traffici mediterranei
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«genere» in densa poesia, consonante con quella del Poussin e del Testa, da lui conosciuti a Roma tra il 1634 e il 1645. Una ricerca, quella del
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talvolta pesante si sovrappone all’austerità dei temi devozionali (lo, Strozzi era prete) e mitologici, si da permettere di accostare (benché non vi sia
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parte da una preconcetta idea dello spazio ma dalla considerazione oggettiva dell'ambiente e dalla ragion funzionale dell’edificio. La chiesa della
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Rigorismo dottrinale e morale, ma anche un ardente spirito caritativo sono i caratteri del cattolicesimo lombardo, guidato da Carlo e poi da Federigo
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Per la prima volta l’artista concentra a tal punto l'attenzione sulle cose da identificarsi con esse; il loro «vero» significato è il mio «vero
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profilata in tutt’altri termini nel Longhena: la forma architettonica non è determinata da una concezione a priori dello spazio, ma è essa stessa determinante
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primo la ragione, la cui forma perfetta è la scienza: anche la realtà politica, sociale, economica viene considerata da un punto di vista scientifico
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È ancora l’idea di Pietro da Cortona in Santa Maria della Pace; ma qui è più netto il distacco dei tre elementi in cui si scinde l’organismo plastico
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La corrente del «barocchetto romano» fu incoraggiata da Benedetto XIII, che si servi di un modesto architetto di provincia, FILIPPO RAGUZZINI (1680
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dell'antico: paragonabile alle versioni da Omero del Pindemonte e del Monti. Nel 1802 è chiamato a Parigi da Napoleone, che vuol fare di lui il suo
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variamente sulla percezione, ma la forza con cui la forma si dà o s’impone, senza variazione possibile, alla percezione. La forma della cosa reale così poco
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definito il proprio rapporto con la realtà naturale e nulla più può cambiarla. Da qualsiasi punto di vista, in qualsiasi condizione di luce il suo valore
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il simbolo della morte e della tomba è la piramide (le scoperte di Champollion avevano da poco dato principio all'archeologia dell’antico Egitto); e
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