, o vogliamo uscirne o, più positivamente, modificarla: l’immaginazione ci pone in una situazione diversa da quella in cui di fatto siamo, ma è il
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: istruire il popolo e confermarlo nella fede, mostrargli i doni largiti da Dio agli uomini, edificarlo con la visione dei miracoli, spingerlo a
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: è quindi storico e naturale, perché ci dà il “naturale” sviluppo dei fatti, mentre il realismo, malgrado la protestata fedeltà al vero, è astorico e
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un'interpretazione rigorosa ed essenzialmente morale, molto diversa da quella, letterale e formalistica, che ne avevano dato i manieristi e da quella
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verso il passato, come nostalgia di un bene irrimediabilmente perduto: anche per Poussin il mondo classico è un mondo da cui si sente ormai distaccato e
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facilmente nel suo ciclo armonico e non ha nulla di terrifico; ma se l'orizzonte della vita è la società, morire è uscire da una comunità in cui si agiva
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. Bernini o Pietro da Cortona, puntando sull’immaginazione, descrivono una prospettiva probabile o verosimile, ma non si nascondono che quella loro
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gli stessi dolori. Uscire da questo scetticismo per definire un’attitudine etica, come vuol fare Rembrandt, significa ridurre l’esperienza, sentire le
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occhi vedono quello che la coscienza vede, quindi la percezione ci dà la struttura, la spazialità della coscienza. La pittura è il processo della
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vicini e serve da richiamo: invita ad entrare. Solo per questo assume un accento spaziale e plastico più marcato delle facciate civili, e, in genere
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Pietro da Cortona nella chiesa dei Santi Luca e Martina: la definizione dello spazio è affidata all’articolazione plastica delle pareti, ai suggerimenti
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nuova strumentazione del lavoro e della produzione. Da questo punto di vista, l’arte barocca può considerarsi la grande proposta tecnica della
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illimitato di ricchezze da reinvestire nel fare, in una spirale senza fine. Sarà la tesi protestante, in cui Max Weber riconoscerà la radice calvinista
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dipendono da leggi supreme ma dal caso e, se interessano, è soltanto perché mostrano come la piccola gente sia zimbello del caso. Perciò l’arte “ di storia
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pensiero stesso della storia e trasponendolo dal passato al presente, raffigura il fatto come storico accadimento immediato e dà alla figurazione di
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Il tema dell'umile o del povero eletto da Dio e così investito di una nobiltà superiore ad ogni gerarchia umana è un tema evangelico; ma anche il
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soluzioni proposte da Leonardo e da Michelangiolo, al principio del Cinquecento, al problema della rappresentazione del movimento. Lo spazio di Rubens
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L’antitesi di universale e particolare, spazio e oggetto, rettorica e antirettorica è superata da Velázquez con La resa di Breda (1634-1635). Lo
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L’importanza che si dà alla pittura di storia, considerata la forma più elevata dell’arte, spiega in parte l’interesse per il ritratto in tutte le
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appartiene ormai allo stesso rango sociale dei suoi modelli, li tratta da pari a pari. Gli sono talmente famigliari che, per riconoscerli, non ha
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spietata: non risparmia gli epiteti, dà dello sciocco allo sciocco, del buffone al buffone. Ma nessuno si offende: Hals è il pittore di una società che
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L’interesse sociale che domina il secolo, la rinuncia a identificare Dio nella natura e a dedurre da essa i principi della vita intellettiva e morale
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La ruralità del paesaggio olandese è superata, d’un balzo, da Vermeer, nella Veduta di Delft (1658 circa), e non solo come limite tematico
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una pittura dialettale che si contrappone a un linguaggio aulico perché il dialetto riesce a dire cose che il linguaggio aulico non può dire. Si dà per
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piedi della Madonna del Rosario, e concludeva la loro implorazione corale nella corona di mani protese che fa da perno eccentrico al moto saliente
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Quanto alla socialità bassa dei pittori olandesi di costume, da Teniers a van Ostade e Brouvver, non v'e ragione di giudicarla più autentica della
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La storia dell’isolarsi della figurazione di oggetti da un contesto figurativo animato lo dimostra. Nei dipinti del Bassano gli oggetti non sono più
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Il Velázquez del primo tempo, dei bodegones, è così vicino a questa interpretazione di Caravaggio da far supporre la dipendenza da una fonte comune
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Il pensiero tragico del Caravaggio è ripreso, approfondito da Zurbarán. E lo spinge più innanzi: la sopravvivenza della realtà senza storia al finire
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non soltanto la “specialità” ma lo stile distingue, in Italia, un Ruoppolo da un Baschenis; in Francia, un Baugin da un Linard, in Olanda un van der Ast
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due metodi della persuasione? Da un lato si sostiene che l'utile particolare è coperto dall'utile universale, della Chiesa o dello Stato come
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Da parte protestante, anche per la condanna di ogni mediazione sensibile tra uomo e Dio, la posizione è opposta: l’arte nasce, si sviluppa, esercita
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d'interruzione: il secolo XVII non è che l'inevitabile fase di trapasso da un razionalismo all’altro e si spiega come in questo secolo si pongano, anche
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dell’artista è l’immaginazione e che questa attività è nettamente distinta da quella che produce concetti, e nozioni, nonché da quell'attività insieme
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puramente evocativo, ne denuncia l’assenza e ne conserva la labile ombra. La forma si rinnova continuamente, perché nasce da un'intuizione o da una scoperta
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chi non l’ha avuta. Questo compito missionario, che consiste da un lato nella difesa dei fedeli dal persistente pericolo dell’eresia e dall’altro
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come un evento che accada sotto i nostri occhi e valga da sé come prova, senza bisogno di commento (Caravaggio); o come un’esperienza passata che deve
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figurativo. Si passa da lontani riferimenti storici a visioni di gloria celeste, dalla cruda descrizione di un fatto alla vaga promessa di una futura
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Il modello della città rappresentativa di un valore ideologico è dato, né poteva essere diversamente, da Roma. È questa, in ordine di tempo, la prima
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trasformazione di antiche città in moderne capitali sono Parigi e Londra. La riforma urbanistica di Parigi, iniziata da Enrico IV e proseguita da
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Se la figura della capitale spirituale del cattolicesimo è anche un mezzo di propaganda politica e religiosa, la forma urbis studiata da Sisto V e da
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È da notare che quest’ultima soluzione, decisa in piena Controriforma, fa della basilica lo strumento di un culto di massa, che ha uno scopo
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descritto “ ampia da coprire [. . .] tutti i popoli toscani" alludendo così all’intento di dare alla cattedrale un valore ideologico più alto di
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rettorica è da scontarsi in terra e non, dopo la morte, nella gloria del cielo. Perciò l’architettura barocca francese, più che a dar forma a una concezione
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per i fedeli diventano arredi monumentali. Gli altari si ricollegano al tipo della porta: sono inquadrati in ordini di colonne, sormontati da uno o più
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natura. Nella forma del monumento, infine, s'incontrano, nel presente, la storia-autorità, che si dà nella memoria e nell’esperienza del passato, e il
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avere così un contenuto mitologico-naturalistico: e in esse il processo di allegorizzamento è inseparabile da quello della finzione dell'arte. Le
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carraccesca della Galleria Farnese con la grande volta dipinta, circa trent'anni dopo, da Pietro da Cortona in palazzo Barberini. Anche qui il
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In molti quadri del Seicento l’estensione dello spazio da un primo piano vicinissimo alle estreme lontananze non è una semplice degradazione
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pratiche, alla messa a fuoco estremamente precisa e circoscritta di certi elementi, come la facciata di una chiesa o uno spigolo che fa da cerniera tra due
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