Fu una sera dell'aprile scorso che il possidente Davide D'Elia, tornandosene in calesse da una sua fattoria, credette di vedere in mezzo alla strada
Verismo
ridarle il taccuino. Ma io non glielo diedi: non c'era più nulla da scrivere, per conto mio. Ella si alzò e andò a prendere il calamaio e un quaderno
Verismo
Pagina 100
le due porte d'angolo della drogheria si vedevano alcune donne davanti al banco servite da un uomo secco, nero, col labbro inferiore della bocca
Verismo
Pagina 107
folli sogni per l'avvenire. Il vento gonfiava la tenda sopra la porta; un odore di pepe e di caffè usciva dal negozio come da una scatola di droghe
Verismo
Pagina 111
millesettecento lire: e la cambiale era a sei mesi di scadenza. Che importa? Che importa? Anche Dio spesso ci dà la felicità a usura: tutto è a usura nella
Verismo
Pagina 114
macchie e i cespugli da una parte e dall'altra sembrano coperti d'un nevischio sporco, tanto son polverosi. Una tristezza e un'arsura da deserto: e in
Verismo
Pagina 115
, accompagnato da una guardia come fossi io il colpevole, provavo un senso di rimorso, ed anche un oscuro timore di cose peggiori: sentivo che con la
Verismo
Pagina 126
da offrirle. Non avevo neppure parlato del furto al mio creditore: che gliene importava? Egli mi avrebbe preso il terreno, con grande suo vantaggio
Verismo
Pagina 128
sulle falde del vestito, sull'omero, sul ginocchio: ella non se ne accorgeva. Al mio avvicinarsi trasalì; e le bestiole volarono e scapparono via da
Verismo
Pagina 131
di capanne di legno per bagnanti, e mi diede da bere del rum che finì di rianimarmi; allora riebbi il senso della triste realtà della mia vita. Perchè
Verismo
Pagina 135
adesso tutto contro la zia. Perchè la zia non mi scacciava di casa? Se mi scacciava, forse riuscivo a trovare da vivere - o da morire sul serio. E
Verismo
Pagina 138
rispondeva: la sua attenzione, più che dalle donne, pareva attirata da un uomo coricato su una stuoia, lungo la parete all'angolo del camino; o per
Verismo
Pagina 14
portasse fuori da quella mia arida disperazione. Poi non ne facevo niente. Eccomi di nuovo in riva al mare, sdraiato come un cane sulla sabbia umida. Nei
Verismo
Pagina 141
nell'ombra, fra arbusti e canne d'India, conducesse ad un bosco. La porta della cucina e quella della drogheria erano coperte di tende rosse: da quella
Verismo
Pagina 144
E quasi ogni volta che andavo da lei le portavo una lettera e gliela deponevo di nascosto nel paniere da lavoro; e lei non mi rispondeva, ma non
Verismo
Pagina 151
D'un tratto fui preso da una grande timidezza. Non osavo più tornare dalla moglie del mio creditore, e ne davo la colpa al mio orgoglio, alla paura
Verismo
Pagina 155
volevano da me? Allora la donna mi diede una lettera: l'ho ancora qui. "Ti ringrazio tanto, caro ragazzo mio, di esserti confidato con me come con tua
Verismo
Pagina 159
giorni a trovarla: mi mettevo a sedere in un canto e stavo lì, fermo, quieto come il gatto sullo spigolo della tavola. A volte mi veniva anche a me da
Verismo
Pagina 166
un'ora, due ore: il sole è scomparso dalla nostra casa e sembra già cada la sera da quel cielo tristemente lucido di febbraio: i gatti rabbrividiscono
Verismo
Pagina 168
Dante. Non so perchè mi venne da ridere: non so perchè; dopo il primo impulso di terrore, l'uomo mi destava un senso di allegria. Egli se ne accorse
Verismo
Pagina 171
come Ii avevo sciupati? Sapeva tutto, o non voleva saper niente? Perchè voleva proteggermi? No, io non volevo la sua protezione: ch'ella mi desse da
Verismo
Pagina 175
involto. Ho pensato bene, e vorrei che la creatura si allevasse da noi.,, La zia lesse, poi volse la testa sul guanciale, con un atto stanco
Verismo
Pagina 179
. E il vecchio condusse via la balia col suo fagotto. Eppure mi venne da piangere quando vidi la casa sgombra e vuota. Sentivo di commettere
Verismo
Pagina 184
, nella penombra, fu la porta-finestra difesa da una semplice persiana che dava sulla strada. Tante volte passando di fuori avevo veduto quella persiana
Verismo
Pagina 191
lontano da noi in un villino fra la spiaggia e la pineta a metà strada dal paese vicino: per arrivare più presto attraversai la pineta: ed ero quasi
Verismo
Pagina 194
volevo rubarne alla zia. Quando tutto sarà sistemato, pensavo, quando sarò riuscito a portar via la bimba da quella casa e metterla a balia per conto
Verismo
Pagina 199
svegliandosi da un sogno, sebbene non dormisse. Io avevo il lume in mano. Vidi la fiammella riflettersi in quei grandi occhi vitrei ed ebbi un senso
Verismo
Pagina 202
; ma da ogni finestra mi pareva uscisse una testa per spiarmi; la luce del fanale del crocevia e poi di un altro più in là mi accompagnava; io però
Verismo
Pagina 206
che aveva da badare a tanti astri, a tante foreste, a tanti oceani, s'era accorto di me che andavo nell'ombra come un insetto notturno? Non è vero
Verismo
Pagina 211
e nello stesso tempo mi richiamarono alla realtà. Qualcuno poteva vedermi e fermarmi: d'altronde che cosa cercavo da quella parte? Case non se ne
Verismo
Pagina 213
Finalmente ebbi l'idea di uscirmene davvero, da questa vita, con la mia creatura in braccio. Non c'era più posto per me nella vita. E andai di nuovo
Verismo
Pagina 216
com'erano da una fiammella che ardeva notte e giorno entro un bicchiere giallognolo a metà colmo d'olio, deposto entro una nicchia in fondo alla quale
Verismo
Pagina 26
ieri ch'egli mosse i primi passi. Eravamo lì, nella stanza da pranzo; già da qualche giorno egli si attaccava a tutti i mobili e rideva, rideva, come
Verismo
Pagina 30
! E voi serve, mi date da mangiare come si dà al cane: del resto non vi amate neppure fra voi: tu pensi alla vita eterna, Elisabetta pensa al suo
Verismo
Pagina 32
Perchè ella era una donna superstiziosa e sognante. Da qualche tempo, poi, quest'impressione di sogno che l'aveva sempre guidata, s'era intensificata
Verismo
Pagina 39
bambino era prodotta semplicemente da una caduta dall'alto, forse da un cavallo, forse da un carretto, come Davide sosteneva: la febbre proveniva da
Verismo
Pagina 41
suo torpore: - Lo voglio proprio da voi; su! Ella arrossì, un po' irritata; ma subito si alzò e rimise la caffettiera ancora tiepida sul fuoco
Verismo
Pagina 45
bambino è lì momentaneamente deposto da qualcuno che verrà a riprenderlo. Osservandolo bene gli pare che non sia ancora in eta di parlare, sebbene i suoi
Verismo
Pagina 5
Tre giorni il bambino rimase a letto con la febbre: non si lamentava più, ma rifiutava il cibo, finchè a Bona venne l'idea di farglielo offrire da
Verismo
Pagina 53
brontolò, perchè aveva da fare; allora Michele, si offrì di andare lui; e tornò presto, come avesse corso, con un ottimo paio di scarpette. II bambino
Verismo
Pagina 55
misterioso, di confuso, una scena alla quale aveva assistito da poco ma non ricordava dove, come, perchè. Ah, ecco, il sogno, il segreto che il
Verismo
Pagina 59
pieghe e i suoi pomi di carne: era quasi un corpo maturo, nella sua piccolezza, con la pelle aderente alle ossa sottili; quasi limato da una lunga
Verismo
Pagina 6
ogni cosa. Il bambino, a sua volta, sentiva che Michele era lì, e tendeva a staccarsi da Bona; ma Bona, che s'accorgeva anche lei della presenza del
Verismo
Pagina 60
chiacchierava continuamente con loro, sottovoce, tenendone sempre qualcuno in grembo o sulla spalla. E aveva sempre da fare, dalla mattina alla sera. La casa
Verismo
Pagina 62
notata la sua assenza, quasi tutti i ragazzi si arrampicarono sugli alberi e sui muri staccando da questi le rose che cadevano giù pesanti e
Verismo
Pagina 75
. Qualcuno doveva entrare ed uscire liberamente nella mia possessione: a che farci non sapevo: non c'era nulla da prendere; tuttavia l'istinto della
Verismo
Pagina 78
qualcuno aveva rimesso a posto i rami e chiuso il varco con dei rovi. Allora fui ripreso da un senso di rabbia, però misto a dolore e a un desiderio
Verismo
Pagina 84
aveva il suo posto nel mondo, la casa dove tornare, la donna da amare. Io solo vivevo in un sogno vergognoso. Trassi il taccuino e scrissi alla zia: "Io
Verismo
Pagina 94