mancarti. — Perchè non me lo daresti ? — Perchè potrei non averne da dartene. — Lo chiederei allora, e starebbe bene : Dacci il pane quotidiano. — Il
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giorno vedevo uno di quei passeri o tutt'e due sul comignoletto della cupola dove solevano da anni sfogarsi a cantare deliziosamente. Quello che
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, stentatini, riguardosi e timidi da non sembrare due bambini, ma una donnina e un omino rimasti con quelle sembianze in virtù di qualche incanto. L' aria
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insieme con loro. Aveva da qualche tempo in qua la fissazione d'apparire giovanotto, quantunque non oltrepassasse i quattordici anni, e s'arrabbiava
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Spesse volte, vedendo da lontano un poveretto, dico tra me: — Gli darò due soldi, uno per lui, l'altro per l'altro. Quest'altro è un povero vecchio
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formavano siepe da quel lato, e la fronda d'un grosso ulivo che sormontava il ciglione gl'impedivano di riconoscerli. I quattro monelli poi non stavano
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! Ti faccio una paura! E gliela faceva quasi subito; e Masino ci cascava sempre, quantunque anticipatamente avvertito. Da qualche tempo in qua, egli
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mamma non dà ceffoni al babbo, gli dà baci... ELENA. La mia pure, qualche volta. CARLO. Il commendatore però dice spesso : — Per voialtre donne ci
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S'era preso in braccio la bambina, ed era uscito per la campagna, quasi trascinato fuori di casa da tutta quella luce che sorrideva sul verde dei
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desinare abbandona il negozio all'onestà dei passanti e della fida clientela che si serve da lui. Quel giorno, alla rivendita dei pochi giornali e dei
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RE. (da prudente:) Basta; ricordatevi che qui c'è tutta la Corte. LA REGINA. (piccosa:) L'avete dimenticato voi il primo! IL Re. (sotto voce:) Ci
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! Lulù rispose con una spallucciata. Allora il signor Cesare andò in camera, si mise in testa il berretto da viaggio, si buttò sul braccio un plaid
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avanti, avevo dovuto percorrere in diligenza lo stradone provinciale da Catania a Messina, facendo sosta la notte a Giarre, a metà di strada; e il
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saremo meritati il paradiso. — È bello il paradiso? — aggiunse Lidia, che aveva gravità da giovinetta, e quando voleva sapere qualcosa sgranava i grandi
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rinchiudersi col babbo in una sala preparata apposta per bisticciarvisi, dicevano i bambini che udivano fin da laggiù il rumore confuso delle lunghe e vivaci
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rapidamente mutate in tal rumoroso crescendo, da svegliare la povera vittima appunto nel momento in cui il maestro si voltava accigliato per reprimere
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ricordava d'un morto appunto in un giorno così lieto. Il camposanto era deserto. Andavo dietro a coloro, camminando lentamente, da visitatore, ma senza
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afflitto a riconoscersi nei personaggi troppo diversi da loro, e nelle azioni e nel linguaggio di quei personaggi. Io credo che la viva ed efficace
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l'elemosina? Non vi vergognate, stregaccia? — Dategli da mangiare voi, — rispostò la vecchia, — voi che non date neppure una buccia di fava a un cristiano! — Io
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. Quella stregaccia non dovrà vedervi neppur da lontano. Le aveva prese per mano, una di qua ed una di là, e le aveva condotte per le stanze, accennando
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ti cavano gli occhi con le granfie o col becco le bestioline infuriate? Era come dire al muro. Per ciò mamma e babbo, da qualche tempo in qua, non
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, Giovanna. Avete farne? Il pane è lì; e c'è anche del cacio. Le bambine non sapevano decidersi a prenderseli da loro; e lui tirava il cassetto, cavava fuori
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severamente. — Vado io, mamma, — rispose Bice pel fratello. Da Bice non c'era da temere nessuna sciocca monelleria, come da Neo che aveva la malattia delle
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noce scolpito, in fondo agli armadi per tirarne fuori abiti, biancherie e scarpe che non avevano veduto aria da tanti anni. Ogni vestito, ogni cencio
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tavolino; un'altra gli faceva abbaiare il canino di cartapesta, che Lulù non voleva toccato da nessuno; un'altra gli strappava di mano il pulcinella
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Il direttore aveva spinto un po' bruscamente Dino in una stanza accanto alla sua, e lo aveva chiuso lì dentro a chiave. Da prima il ragazzo era
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, fuori di scuola, per ridere, ma in iscuola no. Come non lo capiva? Così passava per discolo, si faceva mal volere dal Maestro e dai compagni... Da
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tazza di cioccolatte e i biscotti, ma a torto. Dino era un ragazzo allegro, non cattivo; e da quel giorno diventava proprio il modello degli scolari
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. Per sorprendere gli angioli che dovevano recar da mangiare al Bambino Gesù, Enrichetta andava tutti i momenti a guardare dal buco della serratura; la
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mattina, che mi hanno fatto assopire nelle ore della siesta, quasi cullato da voi. Volteggiano, stridono; è il gran giorno della partenza. ***
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perdita di tempo; perciò mi venne l' idea di affidarne l' allevamento a persona di fiducia che abitava lontano da casa mia; avrei ripreso gli uccellini
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Le aveva messe a letto ed era andato a letto anche lui, dopo aver governato l'asino e rigovernato da sè piatti e pajuolo per non affaticare le
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: pensava soltanto alla strega che gli aveva lanciato la sfida: — Fra strega e drago vedremo chi la vince! — Ma questa non gli pareva ragione da dire
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, adattate alla meglio dalla sarta, che aveva trovato modo di cavare le gonne da una e i busti dall'altra. Così l'illusione per don Paolo era completa; Lisa e
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parecchie cosette anche da se, senza bisogno che il nonno le suggerisse. ***
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un po' di pasta da aggiungere al proprio pastone. — Come Lisa e Giovanna, Dio le abbia in gloria ! — pensava don Paolo, intenerito dal grazioso
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la mano anche a lui, quasi per burla. Il vecchio, fermato l' asino, disse alla bambina: — Vieni qua, tieni; e tornate subito a casa. Oggi avete da
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e fioriva per festeggiare la nuova Lisa, come non aveva verdeggiato e fiorito da un pezzo. — Il gelsomino è di Lisa, — diceva don Paolo a Giovanna
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bambine alle prime note della Ninnaredda. I suonatori non si facevano sentire nè da vicino nè da lontano, ed era quasi mezzanotte. Dovevano aver
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delle grandi invetriate; dalla porta, continuamente aperta, penetravano sbuffi d'aria umida e fredda, ma dentro si scoppiava dal caldo. — C'è da
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Erano passati dieci anni. Lisa aveva preso marito da sei mesi; si parlava già di certe trattative con un cugino del marito di Lisa che aveva posto
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gli occhi e la fronte, quasi si destasse da profondissimo sonno. — Lisa !... Giovanna ! Le chiamava sorridendo, con voce tremula dalla commozione
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Giorgio ebbe facoltà di scegliere la stoffa da sè e dar gli ordini al sarto, quasi fosse stato proprio giovanotto. Si mostrò incontentabile
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Da anni e anni il Drago viveva in quella sua tanaccia, tacendosi tutto da sè. Due stanzoni al pianterreno, e quattro stanze affumicate al primo piano
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della canabis indica, — estratto che dà visioni fantastiche e il cui abuso istupidisce coloro che hanno il vizio di fumarlo, in Oriente, — gli era stata
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Quell'anno i padroncini parevano presi da particolare affezione pel pecoraio e per le pecore. La mattina, mentre egli si disponeva a mungere il latte
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qualcuno avesse osato rubargli una goccia di latte; intanto, da due giorni, gli mancava un bel cesto di ricotta al giorno. — Se me n'accorgo, rompo la
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stralunato. Sua madre credette che fosse accaduta una disgrazia. — Tua moglie ? — Sta meglio. E i bambini? — Sono fuori. — A quest'ora? — Sono fuori da
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