. Tutti a questo mondo fanno il loro mestiere. Massaro Nanni nel fare il proprio, aveva acchiappato quelle febbri lì, alla Lamia, terre benedette da Dio
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Così la domenica appresso s'erano fatti gli sponsali, colla sposa vestita da festa, e suo padre il camparo cogli stivali nuovi, che ci si dondolava
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canzonette dietro la porta, facendosi il basso da sè - huum! huum! huum! - Alle volte i giovinastri che tornavano a casa tardi, lo conoscevano alla voce, e gli
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va bene, dovete prendere la chiusa grande, quella del piano, che ci son state le pecore, e riposa da due anni. - Compare Santo, quest' inverno, se
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irruppero nei seminati del vicino, un povero maggese grande quanto un fazzoletto da naso che l' arsura s' era mezzo mangiato. Nonostante zio Cheli
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pallido e sparuto, e non sapeva che pensare. Lo seppe più tardi da don Venerando, che stava di casa lì vicino, e aveva pure della terra al Camemi, al
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s' era arricchito allo stesso modo, stando al servizio del barone, ed ora aveva il don, e poderi e bestiami a bizzeffe. A Lucia, perchè veniva da una
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anch' essa, e corse dalla cognata tutta sottosopra, che non poteva spiccicar parola. Ma quando tornò a casa da suo marito, era tutt'altra, serena e
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corrergli dietro, di mettersi a gridare, di strapparsi i capelli - non sapeva che cosa. - Se mai - gli gridò curatolo Decu da lontano - corri fino
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