Faccio io da scalco ... (Eseguisce.)
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(da sé): Che sciocco! L'ho ringraziata anch'io! ... Che sciocco!
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(da sé): Sono sciocchi e maligni! Per fortuna il Re dorme la grossa ...
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Attendiamo che venga da sé. (Sbadiglia chiudendo gli occhi) Attendiamo, Regina ... (Si addormenta.)
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(quasi soffocato da un boccone andatogli per traverso): Si ... tagli ... la ... testa:.. a costui!
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Entrano correndo ansimanti il Reuccio Rapa e la Reginotta Mela, seguiti da due Cameriere reali.
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Almeno, io non sono riuscito a trovarla! (Ritornano le Dame accompagnate da servitori che portano biancheria da tavola, piatti, bottiglie d'acqua e
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(alzandosi da tavola e tentando di nascondere il suo terrore): ono sazio ... Non ho più appetito!
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(ridendo): Non importa legarmi le braccia. M'inginocchio e poso da me la testa sul ceppo ... Tagliate!
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(ridendo): Non importa legarmi le braccia ... M'inginocchio e poso da me la testa sul ceppo. Tagliate!
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(sdegnosamente): Che cosa c'è? ... Che vi prende? (Si ode un canto cupo, lontano, come proveniente da un sotterraneo.)
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(ridendo, al carnefice): Non importa legarmi le braccia ... M'inginocchio e poso da me la testa sul ceppo. Tagliate!
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(interrompendolo): ... che attende da un pezzo un Re saggio, un Re buono! (Ridendo) E a me che cosa offrite, Maestà?
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(alzandosi da tavola, spaventato): Chi sei? Non è vero! Non è vero! (Tentando di rimettersi.) Non posso mangiare in pace neppure un boccone!
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(abbracciando i figli): Figli miei! ... Come sono contento! ... (Alla Fata:) Dovreste compiere un altro prodigio ... Guarirmi da questa malattia del
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(sbuffa): Io le capisco. Si fanno beffa di me! ... Dicono: - Una, due e tre! Smetti, Mago barbone! Non è roba da te!
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l'uscio della prigione e ne esce fata Azzurra splendida di bellezza, circondata da un'aureola di luce azzurrognola. Tiene per mano la Reginotta
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(mangia avidamente una grossa fetta di pasticcio): Eccellente! ... Eccellente! (Séguita a mangiare, dimenticando di darne al Ministro, e finisce da
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(da sé): Povere Cameriere! Fortuna che io non ho commesso niente di male contro la Fata! ... Altrimenti, in che cosa mi trasformerebbe? ... In asino
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Lo apprenderanno vivendo un paio di mesi da vere talpe! (Le Cameriere cominciano a rattrappirsi, e, trasformate in grosse talpe, si dànno a scavarsi
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(fa lo stesso; poi, più ardita, si accosta al Mago e lo prende per la barba. Il fratello la imita): Come è folta! ... Potrebbe servirci da manto!
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(da sé): Dice così ... mentre ha una voglia matta di farle il verso! Se arriverà ad essere Re, sarà un furbone! E allora, poveri Ministri
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Un momento! ... Io voglio avere una sola vita, da conservare tutta alla Regina, e al mio popolo. E prima di sposare, intendo sbarazzarmi delle altre
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(Si alza solennemente in piedi e pronunzia con voce lenta e sonora): In nome del Cielo e della Terra vi unisco per sempre in matrimonio. E da questo
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mangiando! Più parla, e più ha appetito. Ingrassa, ingrassa ogni giorno; sembra che da un momento all'altro debba scoppiare!
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Io so tutto, Maestà! So financo che avete perduto una chiave; ma a me non occorre. Entro pel buco della serratura. (La vecchia si alza da tavola, si
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(tastandosi le braccia, lo stomaco e le gambe): Mi sembra di essere un altro! Prima potevo muovermi a stento; ora sono così agile, così magro, da
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(con indignazione rattenuta, da sé): Li compatisco perché sono cretini! (Alla Reginotta e al Reuccio} Grazie, Reuccio! I miei cani mangiano meglio
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prima di un altr'anno, un mese e un giorno, S'apra un bocciol di rosa accanto al giglio! (Si odono salir, da fuori, nuove gioconde acclamazioni.)
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contiene un capretto arrostito. Il Re approva subito con cenni del capo, e subito lo scalco tira da parte il vassoio e comincia a scalcare il capretto
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C'era una volta una vedova, non giovane, né vecchia, che aveva una bottega dove faceva da mangiare per la povera gente. Preparava buone minestre di
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famiglia reale disgraziata! Tutt'a un tratto, il Re è colpito da questa malattia del sonno. Appena si siede ... eccolo là! ... La Regina, meno male
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stesi per terra; fa la stessa operazione alla Reginotta, e da un albero stacca alcune foglie. Le Ancelle della Fata hanno portato, intanto, un fornello
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apposta. Ed ecco, la collera mi ha smosso di nuovo l'appetito ... Qualcosa da mangiare!
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affrettarsi, e quando se la vide improvvisamente vicina, quasi fosse stata sospinta da un soffio di vento, la invitò ad entrare e le porse una
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selvatiche fiorite. A destra e nel mezzo, vecchi tronchi di alberi, coperti di muschi, che possono servire da sedili.
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stanzoni del vecchio palazzo, o per i viali del giardino ombrati da grandi alberi, circondati da piante in fiore. La bambina non era superba e trattava le
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sette anni. La bambina passava molte ore della giornata nell'orto dove lei, in un cantuccio, coltivava dei fiori. Ora, da pochi giorni in qua, accadeva
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per questo invidiato da tutti. Gli nacque una bambina. Chi la vedeva, esclamava: - Sarà più bella della mamma! - Il mercante non stava nei panni dalla
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lungo stelo e che sembrava cangiasse di colore a ogni momento. - Allora ... datemi quello li. - Quello lì non si vende. Nessuno ha quattrini da poter
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ciò, appena poteva, senza dir niente a nessuno, neppure ai Ministri, indossava un vestito da cacciatore, prendeva arco e frecce, e via pei forteti e pei
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uscire da quello stato. - Per me - disse un giorno uno dei Ministri - l'unico rimedio è trovare una diecina di Buffoni, di quelli che con le lor
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era la maraviglia del vicinato. Divezzato da parecchi mesi, vestito, lavato, pettinato, la sua mamma lo metteva a sedere in un canto, per terra, sopra
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viveva continuamente sotto il terrore di perderlo, non poteva acchetarsi da questa risposta: - Niente? Con quel viso? - Niente di male, Maestà. Ho
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, pettinando i bambini, il maggiore dei quali aveva appena dodici anni, preparando il desinare, adoprando per le spese i risparmi messi da parte dalla
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dalla sponda. I suoi guaiti divenivano più flebili, i suoi movimenti diminuivano di sforzo quand'ecco, da un viale, spunta il Reuccio. Dare un gran
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Dottorino. Lungo la strada si fermava ad ogni osteria, domandava da bere, e poi diceva all'oste: "Mettetelo in conto; vi pagherò con una visita quando
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