Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: d

Numero di risultati: 415 in 9 pagine

  • Pagina 1 di 9

Il divenire della critica

251647
Dorfles, Gillo 43 occorrenze

L’elemento tecnologico entra di soppiatto nel panorama estetico dell’umanità odierna. E non potrebbe accadere altrimenti: troppe sollecitazioni d

Pagina 112

E, non a caso, dico «cosiddette opere d’arte» a suggerire, sin d’ora, come spesso tali opere siano solo per mera convenzione da considerare tali

Pagina 113

Anche senza diffondermi ad analizzare le singole opere e i singoli artisti mi preme di constatare la presenza d’un fenomeno analogo, ricorrente, come

Pagina 115

entrambi i settori d’una diversa «funzione» di pittura e scultura. Il che ci spiega la presenza d’un Fahlström (che trae le sue figurazioni dal

Pagina 119

presenza gomito a gomito (anche se gli artisti morti sono presenti non con un’opera sola ma con un gruppo d’opere e all’inizio del «giro») di anziani e

Pagina 124

Un altro artista che si limitò alla costruzione d’uno spazio stereometrico senza nessuna diversa sagomatura, e - in questo caso - senza nessun

Pagina 144

La sala di Bonalumi, invece, pure monocroma ma d’un colore blu elettrico, s’intitolava Blu abitabile appunto a sottolineare la sua qualità di spazio

Pagina 145

Ebbene è proprio questo Urteil, questa necessità d’un giudizio attorno all’opera d’arte, che è venuto spesso a mancare di recente e che oggi si

Pagina 165

nelle grandi realizzazioni della prima metà del secolo: nelle opere d’un Klee, d’un Mondrian, d’un Duchamp.

Pagina 165

Potremo perciò avanzare l’ipotesi che esista nell’opera pittorica la possibilità quasi d’una «gemmazione», simile a quella che si ha nella

Pagina 17

Un’analoga ricerca d’una precisazione formale, questa volta basata sulla creazione d’un particolare universo metaforico e metamorfotico, si trova

Pagina 191

La prima corrente, che in Italia ebbe una rapida e precoce fortuna con il formarsi dei gruppi d’arte cinetica (Gruppo N, e Gruppo T) e di arte

Pagina 205

metaforica ed emblematica. Le sue ricerche non sono rivolte tanto all’uso d’un determinato materiale quanto al «contenuto mentale» d’un evento e di un

Pagina 209

Quanto ho detto sin qui vuol solo servire ad avanzare un’osservazione più generale riguardo agli aspetti comunicativi e semiotici dell’opera d’arte

Pagina 21

, molto al di là dell’oggetto povero, servendosi, ad esempio, di cavalli esposti in una galleria, d’una donna, nuda e incinta, sul cui ventre passeggiano

Pagina 214

Questo fatto non costituisce ancora la presenza d’un dialogo tra creatore e spettatore, tra emittente e ricevente, come sarebbe auspicabile per il

Pagina 221

Molti artisti d’avanguardia, del resto, avevano già avvertito il bisogno d’adottare, almeno in parte, questo mezzo espressivo per il loro privato

Pagina 222

perfezionati laboratori astronomici e astrofisici, non deve far specie a chi tenga conto della mutata «funzione» (in senso mukařovskiano)1 tra l’arte d

Pagina 23

signifié sincronicamente o diacronicamente. Ebbene: il nuovo signifié d’un’opera - d’un signifiant - decretato come «artistico» può essere benissimo un

Pagina 233

Questo spiega forse anche perché proprio nella nostra epoca (l’epoca d’una «borghesia trionfante») si sia così potentemente affermato il fenomeno

Pagina 234

alcune opere concettuali - di land, o earth art, di body art, di arte povera - come degne d’attenzione anche per i loro contenuti conoscitivi: dunque

Pagina 235

Le polemiche divampate qualche decennio or sono tra estetiche idealiste e neopositiviste, le successive svalutazioni d’una critica storicistica e

Pagina 239

Un altro caso, pure questo caratteristico d’una presa di coscienza della pluralità dei codici usabili per un fine unico, è quello di Valentina

Pagina 243

Living e Open Theater, ecc.), era giusto prevedere un riaccendersi d’interesse verso forme artistiche che trovassero nel corpo la loro prima matrice. E

Pagina 252

Un recente fatto di cronaca accaduto in una galleria d’arte napoletana, e la pubblicazione recentissima d’un volume di Lea Vergine1 hanno riproposto

Pagina 252

Piuttosto che d’una contrapposizione o duna identificazione tra storia dell’arte e storia della filosofia, sarebbe opportuno discorrere di

Pagina 256

Oggi possiamo, bensì, applicare il nostro «gusto» di ieri - d’un ieri ancora prossimo e fresco -, a certe opere di quel tempo; ma non possiamo più

Pagina 26

Per quanto riguarda la possibilità d’un giudizio assiologico rivolto ad un’opera d’arte del passato, se è vero che l’opera, per essere giudicata

Pagina 264

In questo modo potremo anche ammettere il caso d’una storia filosofica che, per colmare alcune sue lacune, si rivolga agli unici documenti

Pagina 268

Ma quella d’oggi è una posizione un po’ diversa e più sottilmente pericolosa. Quando, ad esempio, un artista intelligente come Bernard Venet

Pagina 3

necessità di non tradire quello che era il mezzo espressivo «specifico» d’ogni arte. Io stesso ebbi a sollevare spesso l’accusa di «tradimento del

Pagina 34

’opera d’arte non deve soltanto servire da pretesto a delle esperienze visive, ma ha anche una funzione conoscitiva». Vedremo in seguito come il

Pagina 5

Si tratta d’un fenomeno che non è fatto per allarmarci: già da alcuni anni ho accennato all’importanza di esperimenti come quelli di un Dubuffet, d

Pagina 53

Uno dei primi aspetti che ci colpisce in questa Biennale è la presenza d’una interessante ripresa di «figuralità». Intendendo con questo termine il

Pagina 53

Ma la «figuralità» su cui mi preme oggi d’indagare è di tutt’altro genere: è quella - come dissi - d’un Dubuffet (che a Venezia purtroppo non compare

Pagina 54

È abbastanza sintomatico che la figura del critico d’arte si sia affermata in età postbarocca, mentre prima d’allora s’identificava il più delle

Pagina 6

È raro pertanto trovare critici musicali interessati alle opere d’un Paik, d’un Chiari, d’un Hidalgo; critici d’arte interessati alle scene quasi

Pagina 7

Gli ultimi due anni hanno visto divampare ovunque tale conflitto e seppur due anni non sono molti per sancire l’instaurarsi d’un «nuovo stile» (e

Pagina 77

L’altro grande piedistallo d’ogni attività critica era la conoscenza tecnica, la dotta cognizione di tutte quelle norme specifiche che sono a base d

Pagina 8

parte di essi era andata smarrita o distrutta. Il rischio - l’ho già rammentato più sopra - è quello d’una possibile feticizzazione dell’oggetto stesso

Pagina 88

. L’oggetto «vale» (o non vale) per le sue caratteristiche formali e per la sua efficacia simbolica (d’una situazione, d’un costume, d’un consumo di

Pagina 89

Eppure, a prescindere dalle più sottili distinzioni di scuola e di stile, già sin d’ora viene delineandosi un aspetto che non a caso ho voluto

Pagina 92

Ma una buona critica non è certo basata sull’uso d’un gergo piuttosto che d’un altro. Non nutro questo genere d’illusioni. Credo anzi che uno dei

Pagina XV

«Diabolik» 7, Anno XV (29 Marzo 1976)

355285
3 occorrenze

D’ACCORDO, ISPETTORE.

SE MI BECCANO, SONO FREGATO! DEVO GIOCARE D’ANTICIPO.

NEL QUADRO LA LINEA D’OMBRA CHE SEGNA LE ORE INDICA VERSO SINISTRA...

Corriere della Sera

377017
AA. VV. 4 occorrenze

F. D. S.

dott. Giuseppe D'Alessandro (Milano)

F . D . M .

BARACCHE PREFABBRICATE O ANCORA SOLUZIONI D'EMERGENZA DOPO L'ESTATE

Cerca

Modifica ricerca