, che aveva passato tutta la vita a bordo, dall' età di dieci anni fin quasi a' sessanta; e quella era una storia piena di peripezie inaspettate, d
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listate d' oro e tessute in Turchia, adattando su le pareti alti specchi di Venezia, vasi cinesi dal pancione celeste tutto draghi e cicogne, armi
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vicino e farci coraggio), c' era la famiglia Delpiano, composta solamente d' una giovane vedova, buona come un angelo, e del suo figlioletto Vittorio
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contessa Sernici, stava per lo più, mentre i suoi bimbi cicalavano, seduta a un elegante tavolinetto da lavoro, tutto ingombro di sete e di fili d
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quando girar per il mondo era un' impresa assai meno facile che non al giorno d' oggi. Ben presto, dopo aver percorso su e giù, per largo e per lungo
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palazzo, gli suggerirono l' idea di rinunziare al viaggio verso la strada; di modo che voltò risolutamente dalla parte dell' orto. Il tempo, vero tempo d
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il sogno che fece il sorcetto errante, sarebbe troppo lungo. Vi basti sapere, che, fosse effetto del sonno o d' un certo rimorso della coscienza
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come una grandinata. A un tratto, Moschino sentì accanto a sè qualcosa che lo solleticava leggermente. Si volse. Era un topo comune, d' un bigio cupo
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fosse rapido, che non avrebbe avuto la forza d' arrivarci.... Gli stridi di quel topino bigio assassinato gli arrivavano all' orecchio, penetranti come
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bello! - esclamava la Rita. - Moschino! Moschino d' oro! - ripeteva Nello. - Bestia scellerata! - diceva la Letizia, con ragione - quanto ci hai fatto
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pelo, lavar bene Moschino con acqua di crusca e ungerlo tutte le sere, prima d' andare a letto, con unguento di zolfo canforato. Povero Moschino! La
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peggio era che il pelo non gli sarebbe cresciuto prima d' un par di mesi!... Rimase lì fino a sera, quando la Letizia lo sorprese e lo portò a tavola. - Oh
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storia, - rispose Dodò - sarà sempre vero che le creature piccole, come noi, non devono mai cercare di farsi male tra loro; ma star uniti e d' accordo
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, s' intende.... - La signora Delpiano, che leggeva nel cuore del figliuolo; fece un segno d' intelligenza alla contessa, poi disse: - Che si scommette
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prese più d' una sgridata, una sgridata leggiera del resto, dalla mamma; perchè avrebbe voluto alzarsi ogni momento da tavola, per andar a vedere che cosa
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dalle narici contratte; gli occhi erano vitrei, e d' una tristezza nuova: la tristezza della morte. Vittorio, livido in viso, non ostante che sua madre
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, si sono accorti tutti d' un cambiamento in me. Io che ero tanto ghiotta, sto senza pranzo, per venire a trovarti, e ripeterti che ti voglio bene
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come la pelle di cincilla, col ventre e le braccia d'un bianco d'ermellino. Gli occhi vivi e neri avevano un'espressione d' intelligenza e di dolcezza
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invaghito dallo scintillìo di due marenghi d' oro, che la signora aveva tirato fuori dal portamonete, dopo qualche altra chiacchiera levò Ragù e Ca
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una manuccia, posandola su l' orlo d' un vassoio caldo; ma divorava lo stesso, come un affamato, un pezzo di carne grassa: la Caciotta e Ragù
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uscita, vivente e sorridente, al colpo di bacchetta d' una fata, da un ventaglio di carta di riso con le stecche di lacca intarsiate. Nello, egli
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quindici famiglie d' amici, e diretti ai bambini, che alla lor volta si misero in allegria, quando seppero della festa che gli aspettava. Quasi tutti, o
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quel brutto pentolo di creta sbocconcellato, mezzo pieno d' acqua sporca, ch' era stato, fin allora, tutto quel ch' ella aveva per dissetarsi, quando
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cotte col burro. Ma il torlo d' uovo e i dolci erano la loro festa. Non gli date molti dolci, - raccomandava la contessa Sernici ai suoi figliuoli
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Caciotta, tutta contenta d' esser tanto bella agli occhi del suo sposo, gli sussurrava alla sua, volta, perch'era anche una gran buona topina
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Un giorno la contessa Sernici e i suoi bambini erano a colazione; e c'erano anche i due topi, perchè la piccola Rita s' era messa in testa d
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che c' è, signora contessa? La famiglia cresce. - Come? la Caciotta?... Già, la Caciotta fra qualche giorno sarà mamma d' una mezza dozzina di musini
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paresse lieto e commosso all'idea d' aver de' figliuoli. Stava sempre accosto alla sua sposa; la mordicchiava piano sul collo per farle piacere, e si
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poi a posarsi su la spalla dove, dalla gran consolazione, batteva i dentini color d' ambra. Poco tempo dopo, tutti i fratelli di Moschino avevan
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de' velluti, che gli andava a genio di molto. Era un topo d' un carattere quieto; tendeva a ingrassare come un padre priore; lasciava scherzare chi
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file di lanterne di carta colorata che pendevan da tutti i cordami; e sul ponte ballavano ufficiali e signore, gli uni nelle divise scintillanti d
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gastiga, sai, cattivaccia! Esser previdenti, mettere da parte, è bene; ma sciupar la roba o portarsela via di nascosto, è cosa degna d' un topaccio
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che la Rita vi aveva studiato, Moschino passeggiava lentamente, con aria d' importanza, tutto soddisfatto della propria abilità a far uscir que' vari
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, per iscoprire se gli sarebbero capitate delle tirate d' orecchi o delle carezze. Quando il topino ebbe pensato un po', parve buttarsi al partito di
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, perchè lo vedeva così giudizioso, un vero sennino d' oro. - Dodò - diceva il conte alle volte - Dodò non è un topo, è un amico. In fatti, tutte le
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. Soltanto a Moschino era permesso d' andar qualche volta a trovare Dodò nella biblioteca; Moschino gli si metteva a torno a grattargli il collo e la testa
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di un topo onesto è quello di non rubare e il tuo fiato sa d' olio.... Zì, zì, chi ti ha dato l' olio, Moschino? - Se n' è bell' e accorto: che naso
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risoluzione. Aspettò che fosse diviso il formaggio portato in tavola dalla Letizia su due pampini in un tovagliolo, e impadronitosi pian pianino d' una di
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fare, eh, canaglia?... Capisco che adesso mi toccherà una tirata d' orecchi, perchè il padrone non vuole ch' io morda nessuno; ma me la piglio di
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