Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Enrichetto. Ossia il galateo del fanciullo

179074
Costantino Rodella 22 occorrenze
  • 1871
  • G.B. PARAVIA E COMP.
  • Roma, Firenze, Torino, Milano
  • paraletteratura-galateo
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, infiacchisce il corpo, ed addormenta lo spirito. In un batter d' occhi infilava le calze, e i calzoni; indi si dava alla pulizia del corpo; perchè il

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mettersi nel capo. E così prima d’aver compiuto le scuole ginnasiali e liceali aveva quasi tutte le tre cantiche dell’Inferno, del Purgatorio e del

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Una qualità che specialmente segnalava Enrichetto, era l’ amore e la venerazione che portava a’ suoi genitori. Appena alzato gli pareva mill’anni d

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sgridano le persone di servizio, e specie in presenza della gente. Hai inteso anche tu quello che diceva ieri il dottore. Volete conoscere il carattere d

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tempo dalla medesima persona. Era questa un certo Toniotto, usciere dell’ufficio del padre, un veterano della guerra del quarantotto, un po’ zoppicante d

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Non era peranco entrato nella sala d’ingresso all’istituto, che i compagni: Enrichetto, Enrichetto, lo chiamavano, e a lui si facevano attorno con

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figliuoli erano piuttosto delicatelli, voleva che mangiassero qualche cibo caldo, massime nell’inverno; onde s’era messo d’accordo con un suo amico, che stava

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-che stagano bravi- era suo motto d’ordine. Figuratevi se gli alunni non facevano un carnevale di costui! Uno lo stiracchiava per una falda, l’altro gli

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agli altri, per cui Enrichetto aveva una specie di venerazione, soleva dire: che se si sapesse tirar profitto de’minuti e dei quarti d’ora che corrono

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bocconi troppo grossi da enfiare stranamente le gote masticando; né mettetevi in bocca un boccone prima d’aver trangugiato il primo,se no, per la

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divani. inzaccherando cogli stivaletti i sedili; una mano di giovinotti, schiamazzanti di politica scapigliata, senza badare a’ segni d’inquietudine che

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’ pubblici giardini, non sta addietro a nessuna d’Italia, se non entra innanzi alle più cospicue. E il padre di Enrichetto, nell’ estate specialmente, non

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spettacolo ritornava a casa pieno di vita, pieno d’un desìo di far qualche cosa, che potesse essere utile alla società, che potesse raccomandare il suo

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; non menassero troppo la lingua, in ispecie le ragazze: dover i giovani parlar poco, e pensato: aspettar a parlar d’essere richiesti; non alzar di

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che la gaiezza non mai si scompagnasse da chi giuoca, anche quando uno perde. Quando d’era lì attorno a giuocare, e sopraggiungeva qualcheduno faceva

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, che sul principio l’avevano deriso, sentivano rossore d’aver ciò fatto. E se per caso qualche imprudente si fosse ancora arrischiato di schernirlo o di

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dal padre il fatto d’ un giovane sconsiderato, che per burlarsi di sua sorella, che era troppo paurosa, una notte le comparve nulla camera la buio

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La sera, prima di andar a dormire, Enrichetto aveva contratto l’abito d’un lavoro, che aveva visto raccomandato dal Tommaseo in un libro educativo

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che Sandrino si gloriava d' aver fatto uno sfregio qualsiasi al garzone del suo calzolaio, egli lo rimproverò fortemente e nel rimproverarlo cosi

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volte con molle, palette, zappe e badili gli facevano una musica d' inferno nelle orecchie; nè era raro che gli sferrassero qualche sasso addosso

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, facevano un baccano d' inferno. I due scompartimenti erano solo divisi daun sottile assito, nè manco totalmente; perchè un buon tratto in alto

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ne aveva d' avanzo; e così potè formarsi una certa agiatezza intorno a sè. Cresciuta alla scuola del dolore, aveva cuore per tutte le tristezze della

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Galateo morale

197453
Giacinto Gallenga 28 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino-Napoli
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Gratis! «Il professore (!) F. D. spedisce ai signori dilettanti del lotto che ne faranno dimanda il catalogo delle sue opere finora pubblicate, dove

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a spandere la civiltà e l'istruzione. «Coll'educazione, scriveva quella buon'anima del D'Azeglio, si fa economia di mitraglia».

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D'altronde l'obbligo di dar lavoro agli operai costituirebbe a favore di questi un privilegio sugli altri ordini di cittadini. Se il Governo, se i

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invitarvi dolcemente ai chiassi, agli scioperi, alle dimostrazioni, rispondete pur loro con Massimo D'Azeglio «che dall'adulare la porpora

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Veniamo a'tempi nostri: Manzoni, l'immortale poeta e romanziere, Mosca l'ingegnere insigne, D'Azeglio artista, uomo di Stato, militare, scrittore non

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fargliela osservare? «Se scendesse, diceva già il D'Azeglio, un angelo dal cielo ed arrecasse un codice più perfetto di quanti mai n'abbiano

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- Il mentore del pratico. Ha pur da venire quel giorno, nel quale Jenner sarà côté più alto di Napoleone I! D'Azeglio - I miei ricordi. Il mio buon

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prendere il sopravvento sulla ragione. «Il padre Tapparelli D'Azeglio - scrive il fratello Massimo nei Ricordi - era giovane di temperamento bollente, di

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Manzoni, del Marenco, del Pellico, del D'Azeglio, del Grossi riboccano di sublimi creazioni di donne personificanti la grazia, la soavità, la cortesia.

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D. Il tristo non può essere cortese. Non può essere gentile chi è crudele od infinto. Per quanto siano smaglianti i colori, per quanto sieno

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hanno appena messe le penne o se ne stanno tuttavia assiderati?». Leggano codestoro qualche linea di quel libro del D'Azeglio che intitolò I miei

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quale ultimo si interessava inoltre fargli tenere commissioni di quadri e a procurargliene la vendita, allorché il D'Azeglio si trovava lungi da Milano

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retto, del giusto e dell'onesto? D'AZEGLIO — Lettera agli elettori. Gli abusi della stampa si dovrebbero correggere non tanto dal lato politico, quanto

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osava. Ora che a picchiar sul prete ci si diventa cavaliere, mi vien voglia di lasciarli vivere. D'AZEGLIO — I miei ricordi. Per quanto la libertà, per

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Il vero coraggio è ornato dalla modestia, vituperato dalla millanteria. D'AZEGLIO — Ettore Fieramosca, c. xix. Dieci Austerlitz a venti Wagram non

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della natura. D'altronde è mestieri il convincersi, non essere le battagliere tendenze di un popolo quelle che valgono a procacciargli sicurezza e

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, nei turpi sollazzi. D'una sola parola (virtus), osserva argutamente lo Smiles, si servivano i Romani a significare e la virtù e il coraggio. Si copre

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V'ho citato un Tommaseo che è un'autorità per ogni onesto; ora gli darò un compagno degno di lui, Massimo D'Azeglio, il quale ci lasciò scritto ne

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motteggiare, là dove si trovano giovanette e fanciulli. «Il divino candore dell'infanzia, osserva il buon D'Azeglio ne' suoi Ricordi, parrebbe veramente

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imprudenti che era ben tempo di aprire le finestre». D'altronde avvi poco gusto nel sentirsi pigiare e ravvoltolare in mezzo ad una folla di persone che

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impresa circondata di tanti pericoli, resa difficile per tanti inganni, per tante codardie d'interni nemici? Dimenticherà l'Italia, i suoi D'Azeglio, i

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intendere, eroe che sia, dite pur loro con Massimo D'Azeglio, eroi sono quelli che non gli altri a sé ma agli altri sacrificano se stessi - Dite loro che

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i bambini «ed è loro diritto naturale - dice il D'Azeglio - di essere né corrotti, né ingannati, né fuorviati: e le adulazioni e gli eccitamenti

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sacrifizi; avvezzateli a soffrire, avvezzateli insomma alla vita quale si presenta poi nel corso degli anni. «Ma non basta — è sempre il D'Azeglio che

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mia raccomandazione. D'altronde i ragazzi abbandonati alle cure dei servitori prendono a non lungo andare i gusti, le tendenze, le usanze di coloro

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ogni parola, ad ogni atto che offenda minimamente le convenienze? Ha il D'Azeglio ne'suoi Ricordi alcuni capitoli in cui si descrivono opportunamente

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amicizia esiste principalmente fra uomini d'ingegno e di cuore. Balbo, D'Azeglio, Grossi, Manzoni, Giusti, Gino Capponi, Collegno, Niccolini ed altri

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D'AZEGLIO A GIUSEPPINA V'era proprio il bisogno DI UN NUOVO GALATEO? Un vecchio professore di mia conoscenza, avendo, or son vent'anni,composto una

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