unico stampo (unità di composizione) che le specie mutano col volger del tempo, che le varie forme attuali ebbero una origine comune. Giorgio Cuvier
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La grande maggioranza si schierò col Cuvier; non così il Goethe.
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Il Cuvier era eloquentissimo e si appoggiava a fatti attuali evidenti, mentre Stefano Geoffroy Saint Hilaire, relativamente meno felice nello
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scoppio seguito all'Accademia, della discussione tanto importante per la scienza, avvenuta fra il Cuvier e il Geoffroy Saint Hilaire.
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del Blainville, che s’era atteggiato a oppositore di Giorgio Cuvier; ritornato in patria, sostenne nelle sue lezioni la mutevolezza della specie e lo
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La spiegazione del fatto sta in ciò, che allora teneva il campo onnipotentemente la scuola di Carlo Linneo e di Giorgio Cuvier, che intorno
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Giorgio Cuvier ritenne invero il concetto Linneano rispetto alla immobilità della specie, e lo pose anzi a fondamento della zoologia. Ma egli segna
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Il Cuvier si applica allo studio dei fossili, che prima era campo miserando di errori; riconosce che altri viventi diversi dagli attuali hanno
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Il Cuvier trovò un potente alleato alla sua teoria dei rivolgimenti nel signor Elia de Beaumont, il quale non solo accettò la cosa in complesso, ma
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Giorgio Cuvier s'era elevato ad un immensa celebrità colla grande opera sua. Egli aveva molto migliorata la classificazione di Linneo; aveva preso a
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quanto già sopra è detto intorno allo ascendente del Cuvier sui suoi contemporanei, si intende come il Geoffroy Saint Hilaire non apparisse aver
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Giorgio Cuvier morì nel pieno splendore della sua gloria e senza ombra di sospetto che fossero minacciati quei principii scientifici di cui ben si
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Poco prima di morire, Giorgio Cuvier ebbe a sostenere una lotta con Stefano Geoffroy Saint Hilaire, quella lotta di cui ho detto precedentemente
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La teoria dei cataclismi, dei grandi rivolgimenti, delle rivoluzioni del globo, la teoria di Cuvier era caduta, morta e sepolta.
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"Cuvier, contro il parere di alcuni altri naturalisti, fece di questo un sottogenere del serpente a sonagli, ed un intermedio fra esso e la vipera
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dimostra quanto cauti debbono essere i naturalisti nel fare nuove specie, perché anche Cuvier, guardando il cranio di uno di questi conigli, credette
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