Iris prorompe in gran pianto; – le lagrime che le tumultuano nel cuore sono salite agli occhi e pel varco dei bruni sguardi che esse velano, inondano
Ah! a quella voce come il cuore di Iris sobbalza dalla gioia!; si leva, accorre, respinge Kyoto, Osaka, le guèchas e sale alla verandah, con un gran
Tu ora giaci nel cuore affannoso della città gaudente ove più accelerato batte il palpito delle esistenze nelle diverse febbri che agitano le genti
col suo Jor fra le mani gli fa ripetere le dolcissime parole che le sono rimaste nella mente e nel cuore, le dolcissime parole colle quali, nel dramma
della devozione alla Patria è splendido esempio; che consacra il suo affetto ed ogni sua cura al bene del Paese, e nel cui cuore palpita il cuore del
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credevano che quella pazzia gli sarebbe svaporata appena arrivava il momento di metterla in atto. Invece ... - E hai cuore di lasciarci? - gli disse la
là, dar la voce a un'altra, accarezzare la groppa d'una terza. Scurpiddu stette un momentino fermo; in piedi. Il cuore gli batteva forte. Era risoluto
tacchini alla pastura. La notte avea sognato sua madre e glien'era rimasto un vivo rimpianto nel cuore. Si rammentava con dolcezza dei giorni in cui
servirà a qualche cosa! Scurpiddu si era sentito trafiggere il cuore. Seduto su un mucchio di sassi, coi gomiti su le ginocchia e la testa tra le mani
fingere di essersene scordato. Quale avrebbero preso? Notaio ? Don Pietro ? Scurpiddu ? Questo poi no. Gli piangeva il cuore all'idea che potessero
quell'allegria spensierata, la massaia si sentì stringere il cuore. - Ehi, Scurpiddu ! - chiamò il Soldato . - Andiamo; oggi verrò con te; vo
gli aveva lasciato una gran piaga nel cuore. In quel momento che scendevano, zitti, pel viottolo, gli sembrava che il figlio morto gli avesse mandato
rapidamente le palpebre e tremare un po' il cuore. Poi il presente lo riafferrava, lo distraeva, coi tacchini che si azzuffavano, con Paola che si