Ora a questa signora, cui non sono mancati gli elogi del superiore Ministero, io credo che non possa essere più oltre ritardato il segno di
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Io credo che con questo gli onorevoli interroganti rimarranno sodisfatti, pur deplorando con me l'assoluta insufficienza dei mezzi di cui dispone il
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Ma io non credo che sia necessaria alcuna mutazione, e credo invece che anche allo stato attuale della nostra legislazione si possa accogliere la
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Una sola cosa credo, e sarà, che per l'esercizio dell'avvocatura delle donne maritate occorrerà in via di fatto il consenso del marito; ma questo
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Credo adunque, come dissi, che la legge non si opponga all'accoglimento del progetto Socci; ma stimo doveroso di esaminare se sia opportuno e
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Per tutte queste considerazioni io credo che il diritto costituito non si opponga all'accoglimento del progetto di legge Socci. Certose in ogni modo
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non solamente cavalleresca, ma anche giusta e, credo, non indegna del Parlamento italiano.
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Io credo che questa esclusione renda meno seria e meno completa la legge interpretativa che stiamo discutendo. La rende meno seria e meno completa
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; diamo cioè il fumo e non l'arrosto. Quindi io credo che se dovesse approvarsi questa legge soltanto col principio di dare alla donna la facoltà di
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Signori, la cosa non è di poco conto. Io non credo che il Codice civile debba essere un'arca santa intangibile per modo che meditatamente non si
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il mio assunto; ma io credo fermamente che la Camera non può, non deve, a proposito di una legge come questa, toccare al Codice civile, distruggere un
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procuratore. Ora io credo, che tranne che si voglia fare una espressa disposizione limitativa, l'aggiunta dell'onorevole Majno sia assolutamente
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presidente. Ma credo che l'onorevole Majno l'abbia ritirato.
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Ronchetti ministro di grazia e giustizia. Io credo che possa farlo mio, giacchè non è lo stesso emendamento dell'onorevole Majno solo perchè uso
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: chi sarà l'eroe? "Giuda guarda a terra, e io sono tentato di fare altrettanto, perché non credo di aver capito più di lui. Quindi disputano su Cristo
mondo ti osserva palpitando. Io ti credo: la fede che s'inspira è pur sempre la migliore delle certezze. Ascolta - proseguì anelando con una moina di
credo di averla riconosciuta. Lelio già ricomposto aspettò la rivelazione, ma l'altro, che voleva essere pregato, tacque. - Vuoi fare un giro con me
subito, altrimenti non ti credo - si volse l'ostessa. - Ecco. E con un pugno di soldi nella mano sinistra tornò presso il tavolo. Non pareva più
morire - chiese Fedoro. - Sì. - È già mezzanotte e siete ancora vivo, io credo quindi che la società abbia voluto solamente spaventarvi. Sing-Sing
colossale - disse il russo, ridendo. - Io credo invece che sia uno scienziato. - Appartenente a quale nazione? Vorrei sapere perché non ce lo dice - disse
sciam-sciù che avevo tracannato per farmi coraggio. - Chissà quante ne avrete dette sul conto di quel povero Buddha. - Credo di averlo paragonato a un
attraverso la stuoia. - Ci ubriacheremo anche noi - disse Rokoff, alzandosi. - Credo che sia il momento di andarcene - disse il capitano. - Ormai i soldati
. - Che ci prendano per mostri? - Crederanno lo "Sparviero" un drago sceso dalla luna. - Che ci sparino addosso? - chiese Fedoro. - Non credo, avendo
, battendo la fronte sul suolo e mandando grida che nulla avevano d'ostile. - Che siano mezzi morti di paura? - chiese il cosacco. - Non lo credo, essendo
dei russi, tuttavia assai coraggiosi. - Che vengano a seccarci? - Non lo credo. Siamo in due e non oseranno farsi innanzi. Sarei però ben contento di
Rokoff, guardandolo con curiosità. - Dal rispetto che gli dimostrano i monaci, lo credo tale - rispose Fedoro. - Dobbiamo anche noi inginocchiarci? Ci
- rispose il cinese. - Ah! Benissimo: farete almeno un po' di luce su questo misterioso delitto. - Io credo di averla già fatta - rispose il magistrato
colline sono poco lontane. - Non potranno superarle? - chiese Fedoro. - Non credo. Le ho osservate poco fa col cannocchiale e mi sono accertato che sono
sorprende? - Voi allora potreste distruggere in pochi minuti una città intera. - Lo credo - rispose il capitano, freddamente. - Quale terribile strumento
funerale - disse Fedoro, stupito. - Brutto incontro - disse Rokoff, facendo una smorfia. - Io credo che v'inganniate, signor Fedoro - osservò il
credo non avendone la pronuncia. - E perché vuol conservare l'incognito? - Non so che cosa rispondere, Rokoff. - Che sia pazzo? - Oh! - Ha dei modi così
. - Sì, una disgrazia ed una fortuna ad un tempo. - Che si rompa ancora l'ala? - Non lo credo, essendo stata saldata perfettamente, meglio dell'altra
un po' grave - credo che l'aria cominci ad intorbidirsi e temo che abbiamo commesso una vera minchioneria imbarazzandoci in questa avventura che
"? - chiese Fedoro, impallidendo. - Ho detto al macchinista di mantenere la macchina in funzione - rispose il capitano. - E poi non credo che gli
- gridò il macchinista, che si era precipitato verso le ali. - E i tibetani? - chiese Fedoro. - Fuggiti - rispose il capitano. - E credo che non