loro opere come un dono. Perché al fondo della nostra coscienza, anche noi «sani» ed «equilibrati» abbiamo storture e frenesie, paure e inettitudini
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presenta come un pessimista. Né è a dire che una coscienza più turbata, una angoscia più durevole sui problemi della carne, siano privilegio dei
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scegliere: egli, avendo preso coscienza storica dei vari «ismi», ha saputo trarre profitto da ciascuno in epoche successive, essendo di volta in volta
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la pittura, a designarsi nella coscienza». Ognun vede come Argan abbia addirittura interpretato il fare di Picasso dalla piattaforma a questo
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coscienza dei mezzi espressivi, davvero opposti. Picasso sembra in ogni quadro esprimere se stesso malgrado la pittura; Braque in ogni quadro esprime
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’opera di Moore nella coscienza delle più giovani generazioni inglesi, tanto che oggi si può ben dire che l’Inghilterra sia tra i paesi più ricchi di
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sperimentale e documentario; ma, se, come noi siamo spinti a credere in tutta coscienza, la pittura del francese rappresenta uno dei più avanzati punti di
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visivo ed astrazione, tra retaggio umanistico e coscienza di avanguardia, è più teso ed arriva sovente a scontri e parossismi, con conseguenze ora
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clima stilistico che avrà i suoi frutti dopo il 1957, ma che già si avverte al profondo della coscienza di Bacon: qui il Kokoschka animalista del 1908-10
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«scuola di Parigi» e i primi forsennati dell’ottimismo grafico architettonico della Bauhaus si dettero la mano dentro la coscienza dell’artista, per nulla
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scissa dal suo pur magro e dimesso senso del colore; e l’una e l’altro crescono di pari passo, si integrano, col chiarirsi nella coscienza dell’artista
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motivabili — non è meno interessante e positiva delle altre. Nella sua piena maturità Fautrier si avvale, con una coscienza ancora più sottile ed
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una coscienza «privata» che pur vive in un mondo pieno di proclami, di vessilli, agitato da «parole» o decrepite o grottesche, e pullulante di
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che si immagina trascorso aperto, luminoso, straordinariamente ricco di incontri e di amori? È questo poi di una coscienza che non ha avuto un prima
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paese imprecisato che avesse i confini dell’Europa: questa vita impossibile ormai, ma pure così tenace e viva al fondo della sua coscienza, contrastava
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certo esame di coscienza. Ché i modi impressionistici di Maccari non giungono a lui sfornati dal manuale come agli allievi dell’Accademia, giungono
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sia, cioè, la mostra di un artista che osa tranquillamente presentarsi con le opere di ieri e quelle di oggi «costituendo... indizio di una coscienza
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, dannatissima superstizione, da identificare l’estro tanto con la coscienza quanto con l’intelligenza». Ma non si coglierebbe la probità artistica di
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; ma piuttosto ci par di vedere rispecchiate nelle parole di Spazzapan la coscienza di avere operato non per tappe o per estetiche, ma per una
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ragione di quella avversione più sopra detta: il metro delle avanguardie, connaturato ormai nella coscienza degli amatori d’arte moderna e contemporanea, si
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contadini la lotta, la protesta, la solidarietà, come puri simboli travestiti da uomini. Per questa sua prudenza, per questa sua coscienza di essere se
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metafisica e precisamente nel decennio 1910-1930, rivelano sempre un’alta coscienza di stile, un profittevole momento di raccoglimento, di pacata riflessione
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coscienza della forma di gran lunga più smaliziata e soprattutto da una piattaforma di esperienze di più recenti avanguardie: la lezione cubista e
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Nuova Pesa» sulla impegnata coscienza sociale dell’artista e sul fatto che Dova tenga presente in continuazione, nelle sue opere, l’uomo e il suo
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facciano meno frettoloso e più pittorico, anche se in «Coscienza di storia» (1957) troviamo un incontro con Scanavino. Nei quadri ultimi del pittore neo
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