Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 50 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Cipí

206505
Lodi, Mario 16 occorrenze
  • 1995
  • Edizioni E. Elle
  • Trieste
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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— Cipí... cipí... — piagnucolò, — ... mi fa male qua, mi fa male qui! Mamma passera lo riportò dentro. — Vedi che cosa succede ai disubbidienti? — Mi

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pomeriggio Palla di fuoco riuscí a mettere un poco di ordine nel cielo devastato. — Ecco che cosa capita a chi si azzuffa! Guardate come siete ridotte

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volta e quelli che sono fuori, quando vedranno «lui» uscire, grideranno: «Pericolo!» Intesi? — D'accordo, — dissero i passeri. — Un'altra cosa

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Per fortuna babbo e mamma arrivarono in tempo e lo riportarono nel nido. — Perché fai il disubbidiente? — disse la mamma. — Io voglio vedere che cosa

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pronunciare una parola se lo strinse affettuosamente al petto come quando, dentro al nido, gli narrava che cosa c'era nel mondo. — Mia cara Mamí

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Appena i fratelli di Cipí impararono a volare, mamma passera accompagnò i figlioli a vedere che cosa c'era intorno al palazzo sul quale erano nati

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: — Cari figlioli, ora che sapete già volare vi devo dire una cosa un po' triste: ognuno di voi dovrà, d'ora in poi, arrangiarsi da solo, cercarsi il cibo

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come noi! — Si è fermato! — osservò la passeretta. — Punta il tubo luccicante verso noi! - esclamò un passero pieno di paura. — Dio mio, cosa fa

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alta delle nuvole! — E piangeva, poverina. Altre volte, sospirando, chiedeva a Cipí: — Raccontami cosa vedi quando voli: il grande albero è ancora

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... uuuuu... fate largo! Passo io...! — Cosa sarà successo? — ripeté Cipí incuriosito; stava per uscire quando i due venti si scagliarono l'uno contro

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, — cominciò una nuvoletta ai margini del gregge, — non sentite in voi qualche cosa di strano? — È vero...! — gridarono le altre, — le nostre gocciolane si

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quella, — ci sono andata subito da lui... — E lui che cosa ti ha detto? — Mi ha detto che i figlioli spesso lasciano la famiglia per andare in cerca della

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della notte: degli uccellini nessuna traccia. — Mascalzone! — esclamò Cipí. — Altro che nutrirsi di ombre di comignoli! — È incredibile... è una cosa

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sarà sulla bandierina, trovatevi tutti sulle braccia del grande albero; là vi racconterò quel che ho visto. È una cosa importante, Cippicippi, non

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in guardia, amici! E facciamo qualche cosa! — Anche l'altro figlio m'aveva detto che aveva un appuntamento, — gemeva Cippicippi, — non ci si può

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l'abbiamo visto, ma gli altri che cosa hanno visto? Niente! Fin che non avranno prove, non crederanno! — Ma gliel'ho detto io che l'ho visto! - brontolò

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Lo stralisco

208416
Piumini, Roberto 34 occorrenze
  • 1995
  • Einaudi
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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dunque a dipingere: ma nessuno sapeva cosa, e per chi, e nessuno chiedeva. A parte quella muta ammirazione del mattino, d'altronde, Gentile Bellini non

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di entrare senza paura nella stanza. Lui rimase nell'ombra del piccolo palmeto, da dove poteva vedere ogni cosa senza essere veduto, vicino alla

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11. Per quella notte, Gentile non fece che guardare e riflettere, senza preoccuparsi di cosa pensasse il guardiano della sua inattività: ma l'uomo in

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ricordava: piú grande e piú pericolosa. Avverti, come una lama, il desiderio di vederla da sveglia, cosa solo concessa al sovrano, per seguire nei

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4. Nei giorni seguenti Sakumat e Madurer stettero molto insieme, giocando e parlando. — Che cosa dipingerai, Sakumat? — chiedeva il bambino. — Non lo

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, come nei sogni può accadere. «Cosa desideri, potente Sultano?» diceva Gentile. «Io ho tredici favorite bellissime, — rispondeva. — Bellissime tutte

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fatto la brutta cosa di fischiare, e quelle erano sparite come per un colpo di vento. E lui e Giovanni, colmi della stessa rabbia, lo avevano preso a

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il tuo ritratto. Con stupore lo vedemmo là: e sebbene la vanità non sia cosa onorevole, mi è sembrato che, piú di ogni altra, egli guardasse me, e ne

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della morte, il Sultano rivelò ad Amilah ogni cosa. All'inizio, inquieta e sorpresa, la favorita mosse gli occhi verso il volto dell'amante, come per

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: di quel tipo assai raro, che sa e vuole conoscere e vedere in ogni cosa il buono, — diceva Filippo. — Ma pure mi spiace d'esserti capitato io per

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qualcosa si travide di là, chissà cosa. Poi la stoffa rimase ferma, in quell'apertura innaturale, con solo ogni tanto piccolissimi spostamenti. Suor

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disturbo. — Di questo son sicuro, e ti ringrazio. — Infine, caro pittore, cosa di pochissimo conto, a suor Marta non sarà concesso vedere, né prima né

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d'essere ritratta, sapendo di non potere e dover guardare il risultato, quanto la novità della cosa, dell'impegno, la rottura del regolare ritmo delle

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di poca sapienza, e non so altro latino che quello delle preghiere: ma se tu non parlerai in latino, mi piacerà sentir le storie di ogni cosa, che

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ferita cola sangue e umore nero. — Che cosa ti fa dire adesso, burban, che il dono a tuo figlio è miracoloso? — chiese Sakumat pacatamente. — Oggi

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, perché le consorelle piú vicine non si accorgessero della cosa. Piú tardi, nella solitudine quieta della cella, sedette a lungo davanti alla finestra

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meglio, — disse lui. — E come, frate Filippo? — Pregheremo. Cosa sarà piú gradito a Dio, e alla sua santa Madre, che ascoltare lodi di lei, mentre

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gli occhi da una di quelle brevi abluzioni nel buio, lo vide farle un cenno di richiamo, discreto come ogni cosa della mattina, e spostarsi davanti al

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in silenzio. Il bambino si era fatto molto serio. — Cominciamo da questa parete, — disse poi, — qui, a destra della porta. — Bene. E cosa dipingiamo

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colline, cosí, con un largo giro, fino a quel villaggio; oppure possiamo farla andare a destra, verso la nuova parete. — Cosa ci sarà sulla nuova parete

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nelle mie risposte, — disse il burban. — Cosa desideri che io dipinga nelle stanze del tuo figliolo? — A questo non ho pensato, con precisione, — disse

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: undici mesi da quando il pittore aveva iniziato il suo lavoro. — Che cosa è quello? — chiese un mattino Madurer, dopo aver osservato a lungo, in

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non sanno stare fermi; il piede si stanca dell'immobilità. Credo di capire che cosa sentivi. E allora? — Allora mi è venuto all'improvviso, cosí, un

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. — Questi fiori gialli sono facili da fare... Ne posso dipingere uno anch'io? Sakumat rimase con il braccio sollevato, immobile, e abbassò la testa. — Cosa

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com'era acerbo il prato? — Si, li abbiamo fatti poco a poco. Piano piano. — E ricordi una cosa ancora piú antica? Che il mondo non fa salti, e non si

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stanza. — Che cosa vedi, padre? — chiese Madurer indicando con la mano una parte del paesaggio. — La montagna. E sul fianco, la capanna del pastore Mutkul

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cosa mi hai risposto? — Ho risposto: «Va molto lontano, Sakumat». — Anche la nave va molto lontano. — Però, Sakumat, tu mi hai chiesto: «Ma va verso la

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, — disse Ganuan, — non vedo piú una sola farfalla in tutto il prato. — Sai cosa prova il prato? Anche la vista del bambino si era indebolita. Madurer

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l'ultima volta e rimontò a cavallo. A Malatya, due giorni piú tardi, lo riconobbero a stento. Molti domandarono che cosa lo avesse tenuto lontano: a

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prima della partenza. Il florido veneziano lo guardò e sorrise. — Cosa ti diverte, Jacopo? — chiese Gentile. Sedevano nel portico dell'ampia casa del

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triste, perché non era quello il tuo dono: ma la seconda cosa, padre mio, è che non sono triste nemmeno un pochino, perché io non avevo pensato mai a

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Serenissima vi abbiamo convocato. Forse, avrete pensato, vi si vuole affidare un lavoro in uno dei nostri bei palazzi... Invece è cosa diversa, e benché

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modo opportuno, senza scomodare né interpellare il maestoso soggetto... Smise di porsi quei problemi, rimandando ogni cosa al momento in cui si

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sguardo non era cosa facile, non perché fosse superbo o arrogante, o pieno di insostenibile autorità, ma perché era assolutamente fermo, intenso e

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