di parteciparle da parte del Governo, cosa che del resta il fatto aveva già dimostrato, che il termine del 31 marzo prefissato per l'entrata in
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cosa io non posso ora dissentire dall'onorevole relatore in ciò, che queste due proposte abbiano ad essere votate separatamente.
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presidente. Su che cosa?
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D'altronde io faccio un dilemma, al quale io credo che nè il relatore, nè altri possa avere risposta. O la cosa è così chiara, come da alcuni si dice
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Sella. È cosa che rincresce proporre degli emendamenti sopra un ordine del giorno mentre ne è assente il proponente.
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Ora, da che cosa nasceva il dissidio? Il dissidio nasceva da una ragione intieramente tecnica; perchè la tassa di fabbricazione all'interno essendo
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questione in discorso; perchè, signori, o il vostro voto è una cosa seria, o altrimenti è meglio non pronunciarlo.
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dal giorno. Si tratta di questione delicata; tutti coloro che hanno avuto parte nel Governo lo comprendono. L'onorevole Minghetti ne sa qualche cosa e
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presidente. Su che cosa?
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Così la cosa sarà anche più chiara, perchè noi non abbiamo che a consentire pienamente a ciò che ha dichiarato il ministro delle finanze.
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ordine del giorno, il quale ha per obbiettivo che cosa? Ripeto le sue parole: la negazione d'una supposizione che faremmo noi, la quale è contraria a
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Pareva che fossero senza istruzioni sicure, pareva che di una cosa sola dubitassero, quella cioè di eccedere il loro mandato, di commettere qualche
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agitazioni popolari; perciò abbiamo visto accorrere tardi e spesso invano la forza; perciò fummo testimoni di qualche cosa ancora di peggio.
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stati chiusi per ordine dell'autorità giudiziaria. Io domando adunque primieramente all'onorevole ministro che cosa havvi di vero nell'affermazione dei
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cosa medesima, lessi anch'io le ultime controversie del Mazzini, dove si pronunziava con grande fierezza contro il socialismo ed il comunismo. So che
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di perturbazione; e se avessimo fatto qualche cosa per migliorarla.
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Or cosa hanno fatto i Governi per impedirne le terribili conseguenze? I Governi sono ricorsi alle leggi eccezionali, al più fatale accentramento
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Or che cosa abbiamo noi fatto per salvare il popolo da tanta miseria? Vediamolo.
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Il popolo era oppresso dall'usura; cosa abbiamo fatto per toglierla? Abbiamo creato il monopolio bancario, il più rovinoso; e quando noi abbiamo da
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Messo così alla disperazione, il proletario cosa volete che faccia? Non gli restano che due vie: la via del delitto e del brigantaggio, o quella
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Venne il periodo del sedicennio, quel periodo che l'onorevole Minghetti voleva farci dimenticare, e cosa è in esso accaduto? Io non vi parlo di Ponte
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Si dice che anche la sventura è buona a qualche cosa: ebbene, o signori, profittiamo della grande sventura, che avrebbe potuto colpire il paese
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, «avere portato nel reggimento della cosa pubblica quei principii che avevano sempre ispirato la loro condotta politica,» prima di essere giunti al
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tempi a noi vicini; e non è stata propria dei Governi dispotici soltanto. Essa è antichissima. L'aveva anche Roma repubblicana. È cosa che tutti
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Egli diceva, notate bene, non doversi ammettere il sistema preventivo; ma che cosa intendeva dire codesto egregio professore, combattendo il sistema
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Mari. Sapete che cosa fecero or non è molto gli internazionalisti a Firenze? Non si peritarono di manifestarsi pubblicamente, andando, uomini e donne
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come ragionevolmente lo si possa. Saranno necessarie delle riforme amministrative, si potrà progredire in ogni cosa, poichè è legge umana la
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onore, e, da gentiluomo qual era, si presentò per vedere chi erano e sentire che cosa volessero; essi dissero all'ufficiale: siamo internazionalisti e
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Loro Maestà onoravano della loro visita la mia infelice città, non so che cosa sarebbe potuto accadere. Dio sperda il pensiero!
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Ma ora, o signori, che la libertà, l'indipendenza si sono avute, che cosa vi domanda il paese? Ora, che questi supremi ed inestimabili benefizi ha
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presidente. Lasciamo da parte gli omaggi: stiamo nei limiti del regolamento e così renda omaggio al regolamento stesso per prima cosa.
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gambe viete nol sorreggevan più. Per me Bacco è a Esculapio nemico, e il congedai; e l'amicizia è ormai cosa che un tempo fu. Però nessun mi toglie le
per gli effluvii del tuo dolce viso io potrò ancora credere e sperare di valer qualche cosa; o mio bambino, unica mia dolcezza, o mio giglio, o mimosa
appuntava la mano verso la via chiassosa, e guardava la madre, e parea dir... * * Che cosa ? * Che tu a noi non pensavi e che verresti tardi. * * Per
colle aluccie d'oro dicon d'aprirsi al bottoncin di rosa, e i fior già desti mormoran fra loro: "Che bella cosa, che dolce vista un angioletto blando
, il gemello inesorato... innocenza, fede... - un tumulo- e un'epigrafe : - Passato! - Disperammo, o cosa orribile! Giovinetti ancora e buoni