fiaba. Come abbiamo già detto, si trattava di un’arte improntata soprattutto ai sofisticati ideali della vita di corte, la quale, a sua volta, era
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, particolare del corte, 1423, Firenze, Galleria degli Uffizi.
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importanti episodi politico-familiari della vita di corte dei Gonzaga. Sul soffitto della stanza, Mantegna ha dipinto appunto un finto oculo (fig. 115
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si svolgeva lo spettacolo. Nella seconda metà del Cinquecento, soprattutto a Firenze, alla corte dei Medici, si sviluppò una pratica scenografica
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fece scalpore, ne conosciamo alla perfezione ogni risvolto e circostanza di fatto. Il processo, che si svolse nella Corte d’assise londinese nel novembre
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supremazia prospettica, che Piero volle forse portare con sé alla corte di Urbino. Per far vedere di che cosa lui, e lui solo, era capace.
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presso la corte di Urbino nel Carnevale del 1513, di una commedia, La Calandria, scritta da un suo amico umanista, Bernardo Dovizi detto il Bibbiena
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. Con la stessa immutabile ritualità dei cerimoniali della corte di Bisanzio, la pittura era chiamata a ripetere pedissequamente modelli ritenuti
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’Alessandria, con le sue dita affusolate, la corona tempestata di gemme, le maniere aggraziate sembra in tutto e per tutto una dama di corte.
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La cultura figurativa, in quest’epoca, si diffondeva velocemente anche grazie alla mobilità degli artisti, che si spostavano volentieri da una corte
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