, le altre corte e larghe; le une di larghezza uniforme, le altre aperte a mo' di ventaglio; tutte grandi però, tutte splendenti, fantastiche e
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rosseggianti, sanguigne; le une diritte come una lama di stilo, le altre curve come una scimitarra; le une sottili e lunghe, le altre corte e larghe; le une di
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la corte, ma serii e profondi. Le scoperte sue sui satelliti di Giove: le ricerche sull’orbita del Sole, la teorica delle comete, inesatta, è vero, ma
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. Non erano come si pretende i suoi lavori soltanto superficiali da divertire la corte, ma serii e profondi. Le scoperte sue sui satelliti di Giove: le
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L’amore tra il vecchio scienziato e la giovane e raffinata donna di corte è tutto intellettuale, né poteva essere diversamente, essendoci di mezzo
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: due mariti l’hanno già lasciata vedova (nell’ordine, Nati e Rasi), ha frequentato la corte ducale di Mantova, è stata al seguito di Eleonora Gonzaga
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specchiava nei pozzi. Cioè non proiettava ombre, e dunque stava allo zenit. Non era così ad Alessandria: al solstizio estivo le ombre erano corte ma
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onde lunghe (4000 metri) sia nelle onde corte (14 metri). Queste ultime richiedevano antenne particolari, tali da permettere di individuarne anche la
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riconoscere uno sviluppo dell’astrario trecentesco di Giovanni Dondi (Leonardo fu amico dell’orologiaio della corte fiorentina Lorenzo della Golpaja) o un
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Qualcosa si sa anche di Leonardo osservatore. Quando era a Milano alla corte di Ludovico il Moro seguì l’eclisse di Sole del 16 marzo 1485, e dal
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1591, aveva interpellato il medico di corte e astrologo Helisaeus Roeslin: voleva sapere come mai lo avesse colpito una brutta febbre nel periodo di
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, tramite l’influenza esercitata da Sarpi sul governo, fece il possibile per non farlo ricevere alla corte della Serenissima.
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, nel 1610 andò alla corte del duca Massimiliano di Baviera a Monaco in qualità di liutista con uno stipendio di 300 corone. Prima era stato al
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