, fece una corsa, un lancio sulla gradinata, lo afferrò coi denti fra capo e collo, e stringi che ti stringo. Il serpente battè con furia la coda, mise
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vicoletto, era entrata dal finestrone nella camera e lo deponeva sul letto. - Che fame! - esclamò il giovane. - Questa corsa per il mondo me la fa
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Palermo il più bel cavallo delle sue stalle, un animale di forme perfette, con l'occhio vivo, le narici frementi e agilissimo nella corsa. Lo fece condurre
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alla cameriera di salutare la comare e tutte e due se ne andarono: Vincenza tutta lieta, la signora con un diavolo per capello. Arrivò a casa di corsa
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