l'apparenza della calma la preoccupazione di un morbo fatale da cui era stata colpita la madre della contessa, e che aveva minacciata lei stessa dopo
, poscia balbettò: — Stasera mi sento un po' male... ma ho visto tanta gente... e sono stanca. Però fa piacere rivedere gli amici... La contessa Bruni
rumore dinanzi al dottore, il quale giungeva calmo, col sorriso mentito in quell'attesa angosciosa. La contessa si rizzò senza poter dissimulare un
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Ai parenti e agli amici che domandavano premurosi notizie dell' inferma, la contessa, rispondeva come l'altre volte, ritta in mezzo al salone, senza
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intraducibile. — Oh mamma!... La contessa, che sembrava anche lei nello smarrimento di un'agonia, biascicava: — Però... se tu non l'ami... so tu non l'ami... Di
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pei balli del carnevale, e un bel maschiotto alla fine della cura. La contessa, alla figlia cho avrebbe voluto condurla seco rispondeva: No. Io e il
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La contessa Orlarteli aveva tossito un poco quell'inverno, e di tanto in tanto aveva avuto bisogno del medico. Costui, onde non spaventarla, la
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sei bella! E poi, una volta, nella febbre, con gli occhi accesi: — Quando partirai? Roberto abbassava il capo, e la contessa si sentiva soffocare
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(la Contessa d’Aremberg esce tremante dalla calca e si presenta al Re)
(la Contessa d’Aremberg scoppia in lagrime. Tutti guardano la Regina con sorpresa)
Filippo, Elisabetta, Tebaldo, la Contessa d’Aremberg, Rodrigo, Eboli, Coro, Paggi, entrando successivamente.
La Principessa d’Eboli, Tebaldo, la Contessa d’Aremberg, Dame della Regina, Paggi.
(la Regina si separa piangendo dalla Contessa ed esce sorreggendosi ala Principessa d’Eboli. Il Coro la segue)
scambiano dei cenni con le Dame, si allontanano, e finiscono per disperdersi tra gli alberi. La Contessa d’Aremberg e le due Dame restano sole in piedi, a
fochi n'erano spenti; solo da una rossa cortina un barlume che andava e venìa, peregrina facella, certamente in mano alla contessa. S'apre una porticina
stella... La mia, sappilo, è il sole... é la contessa Bella!- Tutto ciò in un minuto fu detto, e senza pure guardar l'altro nel viso, via per le strade
. Da onesto cavaliere la contessa ho conquiso, e or vi prego osservare che m'ho un ferro snudato, che il mio custode è questo, e che al rezzo gelato
; è la contessa Alvaro, ma sotto al suo balcone, hai sentito alitare la tenera canzone; è l'idol tuo, ma ruggono ancor nel tuo cervello le sonore
nel sangue della contessa Bella.
partirete... ora posso morire... No, non è inganno: a Steno già già sfugge la vita, e la contessa Bella, trepida, impietosita, come attratta da un fascino
- Chi scelse a battezzarti questo nome divìno, mia piccola Contessa, fu un vate o un indovino? - Il mio nome di Bella!... furon due tristi cose, il