e un solo e identico essere in entrambi: e così avrebbe | conosciuto | che l' essere primo non può essere Uno puro, ma un essere |
Sulle categorie e la dialettica -
|
questa sentenza: [...OMISSIS...] . Qui di nuovo si suppone | conosciuto | l' essere nel suo ordine intrinseco, e conosciuto tutto l' |
Sulle categorie e la dialettica -
|
suppone conosciuto l' essere nel suo ordine intrinseco, e | conosciuto | tutto l' essere, e da questo presupposto, che è tutto il |
Sulle categorie e la dialettica -
|
divina, o le idee nostre quali sono nella divina sostanza. | Conosciuto | il vizio radicale della filosofia critica; conosciuto com' |
Sulle categorie e la dialettica -
|
Conosciuto il vizio radicale della filosofia critica; | conosciuto | com' ella si eriga sulla fracida base di un pregiudizio |
Sulle categorie e la dialettica -
|
di tutte le maniere di esistenze »(2). Perocchè, | conosciuto | questo, noi possiamo esigere, che tali filosofi niente |
Sulle categorie e la dialettica -
|
sta in questo, che per essa l' ente non è da noi | conosciuto | di più: giacchè l' ente si conosce coll' idea, e non con l' |
Sulle categorie e la dialettica -
|
di sensismo. Ben è vero che il reale può essere | conosciuto | e però può diventare oggetto della mente (il che noi |
Sulle categorie e la dialettica -
|
che noi diciamo oggettivare ), ma non è già vero, che sia | conosciuto | per sè stesso senza l' idea. Onde non essendo conosciuto |
Sulle categorie e la dialettica -
|
conosciuto per sè stesso senza l' idea. Onde non essendo | conosciuto | per sè stesso, non è per sè oggetto della conoscenza. |
Sulle categorie e la dialettica -
|
essenza ideale, e da questa congiunzione nasce l' individuo | conosciuto | , che non è già puramente la cosa quale si pensa per |
Sulle categorie e la dialettica -
|
sinonimie di questa espressione propria: « l' ente ideale è | conosciuto | dalla mente ». Conoscer l' essere ideale, ossia l' essenza |
Sulle categorie e la dialettica -
|
Si confonde adunque l' idea di unità coll' ente reale, | conosciuto | bensì coll' idea, ma sussistente in un modo al tutto |
Sulle categorie e la dialettica -
|
per guisa che la mente possa distinguere quell' ente che ha | conosciuto | sussistere, da tutti gli altri; 3. e fa che noi abbiamo di |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
naturale è quella che tratta di Dio in quanto può essere | conosciuto | dalle forze naturali della ragione umana e questa è una |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la soprannaturale è quella che tratta di Dio in quanto è | conosciuto | soprannaturalmente, e questa si chiama strettamente |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
la nostra stima: è un atto di giustizia verso Dio da noi | conosciuto | e sperimentato, e non un conoscimento, ma un RICONOSCIMENTO |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
era il mezzo, pel quale l' essere reale amava ciò che aveva | conosciuto | (l' amabile); e che l' essere reale, in quanto conosceva e |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ultimo a essere chiaramente, distintamente e universalmente | conosciuto | per Dio dagli uomini (3). Gesù Cristo attribuisce a sè l' |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
Non prima, secondo il santo Dottore, che essi abbiano | conosciuto | e percepito che egli è da un altro. Checchè abbiano |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
e percepito che egli è da un altro. Checchè abbiano | conosciuto | prima di ciò non si può dire che abbiano ancora conosciuto |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
conosciuto prima di ciò non si può dire che abbiano ancora | conosciuto | il Verbo, eziandio chè abbiano conosciuto cosa che si |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
abbiano ancora conosciuto il Verbo, eziandio chè abbiano | conosciuto | cosa che si approprii al Verbo: poichè il Verbo è una |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dettato di ragione naturale? Il credere dunque a Dio, dopo | conosciuto | prima, per mezzo della ragione, che egli ha parlato, non è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
ha limite alcuno se non l' infinito. Perocchè, dopo aver | conosciuto | quali e quanti si vogliano degli esseri finiti, l' uomo può |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dilettoso il fare un atto di giustizia e dare al bene | conosciuto | quel prezzo che egli pur merita. In questi due casi adunque |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
egli è manifesto che nissuna filosofia, quando anche avesse | conosciuto | l' esistenza di questo peccato, era in grado di ammaestrare |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
volontà, consistente in una costante appetizione dell' ente | conosciuto | (sicchè da prima non essendo conosciuto l' ente che in |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
dell' ente conosciuto (sicchè da prima non essendo | conosciuto | l' ente che in universale, non è che un atto o tendenza |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
E veramente la volontà (volizione rispetto all' essere | conosciuto | per natura , e potenza di volere rispetto agli esseri non |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
di volere di più, almeno per molto tempo. Ma coll' aver | conosciuto | e gustato l' assoluto, doveva nascere in essa un bisogno |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
non può essere disaggradevole a Dio. Egli è che Dio non è | conosciuto | nel suo essere sostanziale e reale, ma dal momento che si |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
si conosce la verità e la giustizia, egli è con questo solo | conosciuto | almeno nel suo essere ideale: e questa cognizione della |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
|
per se medesimo in virtù d' un atto suo proprio sempre | conosciuto | e coeterno che lo rende manifesto, e così lo genera (2). La |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
potenza; non è la sussistenza, ma la pura essenza. Il mondo | conosciuto | nè pur esso è il Verbo, ma ha solo un' analogia col Verbo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
e però resta nascosto agli uomini fino a che non hanno | conosciuto | il Figlio che lo manifesta. Così parimenti, quantunque sia |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
e non delle cognizioni, fino a che gli uomini, avendo | conosciuto | il Verbo, non vengono per questo a conoscerla. Laonde degli |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
ne può aver veduto la gloria ( diem ), e Davide può aver | conosciuto | che sarebbe suo Signore (2), benchè suo discendente, senza |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
appo il Padre, avrebbe supposto che i lettori avessero già | conosciuto | chi era il Padre, il quale volevasi anzi dall' Evangelista |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
a quell' amico di Giobbe la parola, in quanto che non ebbe | conosciuto | il personaggio che gli parlava in quella notturna visione: |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
la parola parlante; col veder la quale avrebbe subitamente | conosciuto | che l' uomo non si poteva giustificare in comparazione di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
S. Cirillo (3) ed Eusebio (4), dicono il Verbo essere stato | conosciuto | da' Platonici, laddove altri lo negano, come S. Girolamo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
ignoravit (5) ». I platonici l' hanno in qualche modo | conosciuto | come oggetto , l' hanno ignorato come persona; hanno |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
come oggetto , l' hanno ignorato come persona; hanno | conosciuto | che non si poteva spiegare la cognizione senza supporre che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
se stesso ed a quelli che lo conoscono, onde basta che sia | conosciuto | per esser glorificato (quando la libera volontà non si |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
ma logicamente e moralmente. E dicevamo che l' essere | conosciuto | in modo limitato ha bisogno della volontà divina per essere |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
il soggetto unisce e quasi porta se stesso nell' oggetto | conosciuto | per realizzarlo. E` un atto completo d' intendimento dove |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
|
e della sana dottrina, provalo anche il non esser io a lor | conosciuto | di volto, nè di letteraria corrispondenza; e il non aver |
Il razionalismo -
|
su cui ella è fondata. Non dirò io esser questo lo scopo | conosciuto | e voluto dagli scrittori anonimi di cui parlo, ma dirò che |
Il razionalismo -
|
dottrine; ed egli è oggimai necessario che sia pienamente | conosciuto | al pubblico: nell' avvenuto scorgo la Provvidenza che il |
Il razionalismo -
|
uomo [...OMISSIS...] . Con tale confronto, egli avrebbe pur | conosciuto | in che stia precisamente l' errore bajano; cioè nel |
Il razionalismo -
|
libro meriterebbe per avventura di essere più divulgato e | conosciuto | (3), anonimo che osa mettere in bocca a S. Tommaso queste |
Il razionalismo -
|
non si solleva colla volontà a Dio soprannaturalmente | conosciuto | (al che le mancano le forze), e in questa non elevazione |
Il razionalismo -
|
che Noè era lungamente vissuto con chi avea per lunghi anni | conosciuto | Adamo. VI Iddio fece Noè, uomo giusto, nuovo capo della |
Il razionalismo -
|
la chiamano i teologi. Ma in tal caso Iddio sarebbe stato | conosciuto | dall' uomo col solo lume naturale; e la sua volontà sarebbe |
Il razionalismo -
|
nelle altre tre scuole platoniche del suo tempo, e | conosciuto | il valore, sempre molteplice, dei vocaboli scolastici e di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
queste sono composte della sostanza di Dio. Se avessero | conosciuto | che le idee hanno un altro modo di essere, opposto alla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
opposto alla realtà dei sussistenti, avrebbero altresì | conosciuto | che il mondo è di un' altra natura diversa da quella delle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
reale e però un singolare. Ora diamo un uomo, che abbia | conosciuto | in tal modo un dato individuo reale . Costui può dire |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
forma per l' induzione aristotelica che abbiamo descritta. | Conosciuto | il triangolo si rileva che i suoi tre angoli sono uguali a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
in occasione di sillogizzare mediante l' universale | conosciuto | per la detta induzione. L' universale individuo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
o necessaria: così il secondo principio nasce quando s' è | conosciuto | che ci hanno degli enti contingenti e degli enti necessari, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
tra l' essere intuito nelle idee universali, e l' essere | conosciuto | nelle cose reali sensibili. E questo è quello che fa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
conoscere è un agire, come non si può negare, dunque essere | conosciuto | conviene che sia patire, e però « « che l' essenza in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
delle difficoltà, li tirava ad accordare, che l' essere | conosciuto | fosse patire, e quindi che patisse l' essenza conosciuta |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
conoscere , che appartiene all' anima, è agire, e l' essere | conosciuto | , che appartiene all' essenza, è patire (3). E che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
ed evidente della cognizione; 2 il principio stesso | conosciuto | mediante un raziocinio che movendo da supposizioni, non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
nobilissimo del Bene è ch' egli non può essere da niuno | conosciuto | senza che ad un tempo sia ed amato e cercato, e così |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
|
da Dio quello che facciamo di vero bene (non essendo vero e | conosciuto | bene quello che non è soprannaturale); e finalmente il |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
|
che si rinviene facilissima la ragione del come essendosi | conosciuto | da tanti secoli, che il metodo del ben insegnare e del ben |
Principio supremo della metodica -
|
non è supposizione da me fatta in aria, ma sì un vero | conosciuto | coll' esperienza che feci su bambini, i quali cominciano |
Principio supremo della metodica -
|
è lo stato di massima imperfezione, in cui esse si trovano? | Conosciuto | questo estremo, potremo salire a considerare i gradi di |
Principio supremo della metodica -
|
non potrà egli sottostare all' inganno tosto che ha già | conosciuto | alcuni vocaboli? Poniamo che al vocabolo bene aggiunga pure |
Principio supremo della metodica -
|
uniformare le proprie credenze alle credenze (1) dell' ente | conosciuto | e i propri voleri ai voleri pure del medesimo, tosto che |
Principio supremo della metodica -
|
se stesso, egli non può colla sua volontà riferire al SE | conosciuto | il bene ed il male; perchè il SE conosciuto non esiste |
Principio supremo della metodica -
|
riferire al SE conosciuto il bene ed il male; perchè il SE | conosciuto | non esiste ancora. Questa è la ragione degli atti |
Principio supremo della metodica -
|
che egli si trae dalle idee delle azioni. Quando egli ha | conosciuto | le azioni delle cose, e veduto replicarsi molte volte |
Principio supremo della metodica -
|
due sì gravi e dignitosi principŒ. Un essere assoluto vien | conosciuto | necessario già al second' ordine d' intellezioni. Al |
Principio supremo della metodica -
|
nelle idee, nelle cognizioni. Questo gran principio fu | conosciuto | nell' antichità: fu proclamato nei tempi moderni ed anco in |
Principio supremo della metodica -
|
essere perfettissimo si è reso così vicino al fanciullo, fu | conosciuto | qual principio di tutti i beni; non v' ha allora più |
Principio supremo della metodica -
|
tale, che rechi qualche illusione; che possa almen essere | conosciuto | per tutto simile al vero. Ma non dà alcun valore che al |
Principio supremo della metodica -
|
la volontà è quella, che opera tendendo ad un oggetto | conosciuto | dall' intelletto; ora se l' uomo non si è ancora reso |
Principio supremo della metodica -
|
conosce gli altri e sè stesso; negli altri ha già | conosciuto | la medesimezza in più tempi, quando di sè non l' ha ancor |
Principio supremo della metodica -
|
attenerci, e tosto che, mediante tali segni, abbiamo | conosciuto | la frode, sta a noi a troncare il filo del ragionamento |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
credere tutto ciò che si contiene in quella Fede di cui ha | conosciuto | in generale la verità. Così noi sacrifichiamo a Dio non già |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
questo amor divino corrispondere. A me pare d' avere troppo | conosciuto | il cuore di Lei nella breve ora che ier l' altro ebbi l' |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
la certezza della Religione cattolica in generale, ho già | conosciuto | anche la certezza di tutti i suoi insegnamenti particolari, |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
per le femmine ordinarie, non già per colei, che senza aver | conosciuto | mai uomo divenne Madre e restò vergine intemerata. Non |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
rassegnato e costante. Anzi mi imagino che, avendo Ella | conosciuto | intimamente la bontà del cuore e le beneficenze del Conte |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
importa, e che dee formar lo scopo di un tale Istituto; ho | conosciuto | che gli Ordinari delle diocesi non potrebbero reggere un |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
vi abbia dato Iddio in essa: e quando avrete ben | conosciuto | questo, da quell' ora farete progressi grandi nella via |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
ed intieramente confidiate, in lui, in lui solo. L' aver | conosciuto | dunque il difetto che si nascondeva nel secreto dell' animo |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
li difenda dal maligno. [...OMISSIS...] 1.51 Anch' io ho | conosciuto | che, come voi dite nella carta che m' avete scritto, il |
Epistolario ascetico Vol.III -
|
tolga dal senso comune dirà che niun ente può essere da noi | conosciuto | come tale, se non sussiste: la sussistenza del reale |
Gioberti e il panteismo -
|
sua realità? Non ancora; chè il reale rimarrebbe sempre il | conosciuto | , ciò che si conosce, l' idea rimarrebbe sempre il mezzo di |
Gioberti e il panteismo -
|
insieme; ma non si potrebbero confondere, poichè il | conosciuto | e il mezzo di conoscere presentano alla mente due nozioni |
Gioberti e il panteismo -
|
esser conosciute; e il reale, il mero reale, non può esser | conosciuto | che a questo modo, per via di affermazione; chè anzi gli |
Gioberti e il panteismo -
|
persuasione voglio dire, che esiste il reale, per l' idea | conosciuto | come possibile. Ora questa persuasione, questo stato dell' |
Gioberti e il panteismo -
|
pianta o nell' animale le condizioni dell' essere da lui | conosciuto | per intuizione; in qual modo si avveri l' ordine dell' |
Gioberti e il panteismo -
|
più bisogno di essere oggettivato; dunque è atto ad essere | conosciuto | per se stesso, senza bisogno di farci sopra alcun' altra |
Gioberti e il panteismo -
|
del soggetto conoscente fatta nell' uomo dall' oggetto | conosciuto | (1), quasichè una modificazione del soggetto umano possa |
Gioberti e il panteismo -
|
il gruppo preciso delle contingenti circostanze. Perocchè, | conosciuto | questo gruppo di circostanze annodate insieme, gli è poi |
Psicologia Vol.III -
|
da supporre che il principio sensitivo operi con un fine | conosciuto | . Non si può disconoscere che gli animisti abbiano abusato |
Psicologia Vol.III -
|
intellettivo nell' uomo non sempre opera per un fine | conosciuto | e distinto dall' opera stessa, anzi molte volte opera anch' |
Psicologia Vol.III -
|
dell' attività animale può operare con un fine da lui | conosciuto | (benchè le sue operazioni sieno ordinate ed ottengano un |
Psicologia Vol.III -
|
della gamba. Avendo dunque avuto i due fenomeni, e | conosciuto | che l' uno rispondeva alla località dell' altro, egli ne |
Psicologia Vol.III -
|
l' ente che deve reagire. Questo principio innegabile è | conosciuto | ed ammesso. Se non che, quegli stessi che ne riconobbero l' |
Psicologia Vol.III -
|
è già un passo di più che fa la riflessione. Ella ha già | conosciuto | che niun elemento materiale da sè solo può spiegare le |
Psicologia Vol.III -
|
filosofica a riflettere sulla natura del sentire, e | conosciuto | che questa operazione non si poteva in alcun modo spiegare |
Psicologia Vol.III -
|
della perfezione, lo dice Platone (2); ed è perchè si era | conosciuto | che la sferica era la figura della maggior capacità, e |
Psicologia Vol.III -
|
l' Io con questo atto non ha posto sè stesso, ma solo si è | conosciuto | riflessamente, e che perciò la propria esistenza non |
Psicologia Vol.III -
|
in sè, che è nei singoli reali percepiti, e il comune | conosciuto | dall' uomo come comune, il quale non si osserva che nella |
Psicologia Vol.III -
|
esige più enti fra cui ella passi. Ma posciachè non era | conosciuto | che l' oggetto reale, in cui si trova il comune, ossia l' |
Psicologia Vol.III -
|
che è in suo potere di fare sul corpo dell' infermo. | Conosciuto | questo, mette in atto le sue forze fisiche: eseguite le |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
a questo (.). Dunque il solo essere resta il primo e per sè | conosciuto | dalla mente, più noto e certo di tutte l' altre notizie, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
seguire il filosofo nostro, almen fino a tanto che non s' è | conosciuto | il suo principio e la sua maniera dialettica di riporre in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
all' uomo nella sua vita terrena. L' essere così | conosciuto | è la mente in senso obiettivo e lo strumento, ovvero organo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
è massimamente scibile e remotissimo da' sensi, deve esser | conosciuto | dall' uomo prima, acciocchè questi possa poi raccogliere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
|
hanno trovate le giuste ragioni di questa immunità: hanno | conosciuto | che sono stati i Vescovi stessi quelli che l' hanno |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
uno spirito stesso, cioè lo spirito primitivo. Io ho | conosciuto | dei Vescovi nemici capitali di tutti gli Istituti |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
assai umani della vostra lettera, si è che non abbiate | conosciuto | ancora, che i Superiori sono obbligati di esercitare i |
Epistolario ascetico Vol.II -
|
che sia un libro eccellente, e che avrà smercio, un po' più | conosciuto | che e' sia; per altro la conforterei a stamparlo latino, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
reso, non che dilettevole. Infatti presso di Lei fu che ho | conosciuto | quella rara società di personaggi e dotti e pii e gentili e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
è servizio di Dio, sia ristretto o ampio, sia ignorato o | conosciuto | dagli uomini. Costanza dunque, giacchè abbiamo l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di bella umiltà diciamo: « io era in errore, ora ho | conosciuto | il vero: ne sia lode a Dio: lo sapeva già di essere |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di pensare come cosa possibile, che, dopo aver l' uomo | conosciuto | un certo numero di oggetti reali qualunque, ne conosca |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
con pace e frutto gli errori puramente intellettivi. | Conosciuto | questo essere l' ordine proprio e legittimo del progresso |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Questo esser però di natura incomprensibile doveva esser | conosciuto | dagli uomini colla indicazione de' suoi effetti. Tutto l' |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
rivelazione fu fatta subito dopo il peccato. Il demonio fu | conosciuto | come un essere malefico sotto l' indicazione di un |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
Dio Redentore crebbero di mano in mano: in Melchisedecco fu | conosciuto | come sacerdote, in Mosè come legislatore, in Giosuè come |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
che vuol dire l' Apostolo quando insegna che « non ha | conosciuto | il peccato se non per la legge. Perocchè io ignorava la |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
ma indicandolo futuro , e promettendo solo che si sarebbe | conosciuto | a suo tempo questo fine sublime. Questo fine adunque nella |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
scienze e delle dominanti opinioni; nè tuttavia guari ancor | conosciuto | da tali istorici. Che se noi ci restringiamo a considerare |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
|
essi se ne disfecero. »1) » Se Montesquieu avesse a pieno | conosciuto | questa finzione di proprietà, e non fosse restato ingannato |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
e ad essa non si convertano a gara maravigliati d' aver | conosciuto | sì tardi una così semplice insieme e grande instituzione, e |
Filosofia della politica. Della naturale costituzione della società civile -
|
essi se ne disfecero. »1) » Se Montesquieu avesse a pieno | conosciuto | questa finzione di proprietà, e non fosse restato ingannato |
Filosofia politica naturale -
|
e ad essa non si convertano a gara maravigliati d' aver | conosciuto | sì tardi una così semplice insieme e grande instituzione, e |
Filosofia politica naturale -
|
nelle scuole. Pel Dizionario poi meriterebbe di essere più | conosciuto | quello del Nitz che tiene continuo risguardo alle origini |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
da voi. Ecco l' altezza e la nobiltà del cristiano pensare. | Conosciuto | ora di che natura sia l' edifizio che prendete ad erigere, |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|
tutto di nostra salvezza, il cumulo de' nostri doveri: | conosciuto | lui, conosciamo lo stato nostro, la nostra nativa |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
|