Kriwet, Composizione spetta alla poesia concreta, sin dai suoi primordi, d'aver utilizzato l’elemento tipografico verbale a scopo di composizione
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tronconi: un primo indifferenziato filone di “poesia concreta" che, partendo da inizi addirittura alessandrini, attraverso le esperienze mallarmeiane
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iperrealista. Il che ovviamente è del tutto insensato; come è insensato credere che le acquisizioni dell’arte astratta, concreta, op e pop, non debbano
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-visivo-verbali di Giulia Niccolai, e finalmente le numerose produzioni visivo-verbali di Emilio Isgrò che dalla poesia concreta-visiva passò a una vasta e
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Credo invece di poter azzardare un giudizio più severo per tutte le correnti che si rifecero all’arte programmata, al cinetismo, alla poesia concreta
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possono venir generati in altro modo. Questi sono contrassegni essenziali dell’arte concreta.
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definita “arte concreta" (vedi MAC).
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MAC (sigla del “Movimento per l’arte concreta”): fondato nel 1948 a Milano da Atanasio Soldati, Gillo Dorfles, Bruno Munari, Gianni Monnet, questo
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; prima partendo da esperienze di poesia concreta, poi rivolgendosi alla land art e alla body art (Marko Pogaònik, David Nez, Milenko Matanovió, Andrai e
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Poesia visiva: iniziata come "poesia concreta" da alcuni artisti derivati dal primo concretismo svizzero (Gomringer, D. Rot), e dai gruppi brasiliani
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maniera di usare il colore sorta attorno all’inizio di questo secolo con i fauves e invalsa soprattutto nella pittura “concreta” e in seguito in molta
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memore della grande tradizione "concreta” europea. Soprattutto Reinhardt e Newman dovevano poi essere considerati gli artisti-guida per la nuova
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di astrazione, non più geometrica né concreta, ma improntata a un nuovo e rinato organicismo.
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Se la prima opera “concreta" si debba considerare l’acquarello dipinto nel 1910 da Kandinsky (50 x 65) intitolato in realtà première aquarelle
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pittura concreta, scultura e architettura. Non è la prima volta, nella storia dell’arte, che un indirizzo, imo stile, risorge, o tenta di risorgere
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proposito il costituirsi — appunto nel 1948 — a Milano del "movimento per l'arte concreta” (MAC) (fondato da Atanasio Soldati, Bruno Munari, Gianni Monnet
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La mostra dell'arte concreta del 1960
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Per dare inoltre maggior peso all’impostazione metodologica e teoretica il catalogo della mostra riportava il “manifesto dell’arte concreta” di Van
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Fu agevole in tal modo, includere nella corrente concreta diversi artisti che solo marginalmente o temporaneamente vi appartennero (come un Ben
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ha sposato molti degli schemi che furono cari all’arte concreta e alle espressioni riattivate dal MAC attorno agli anni Cinquanta. Dobbiamo peraltro
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Dorazio, per contro, partito da una precoce impostazione concreta (ebbe stretti rapporti, insieme a Perilli, col MAC milanese, e fece parte in
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