Giungla. «Sono pazza» pensò con una sorta di segreto compiacimento. Deglutì più volte e cacciò giù quel grido con la saliva, temendo che le potesse
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sedette sul bordo del letto, con molta prudenza, perché di punto in bianco la soffitta s'era messa a girare come una trottola, con i suoi trumeau mangiati
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la testa e si rivolse decisamente al nuovo arrivato. - Dunque lei sarebbe... - con gli occhi cercò un foglio sul piano della scrivania - ...il signor
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tutto vestito di nero, con tanto di cappello a cilindro. - Sai chi è quell'uomo? - fece il maresciallo Fizzotti, che aveva seguito lo sguardo del
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non volevano tradursi in azione, rimuginando discorsi che le ritornavano giù in gola con la saliva, accumulando tensioni che poi a casa si scioglievano
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con una calligrafia fitta e nervosa da sismogramma. Poi ripose tutto diligentemente nella valigetta e soggiunse: - Dunque... oggi è lunedì, non è
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di quanto tu creda. Sta collaborando con gli inquirenti, mi dicono: questo l'aiuterà di sicuro. E con il tuo babbo ho già parlato io. Amanda balzò in
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, la trasmissione sotto qualsiasi forma e con qualunque mezzo elettronico, meccanico, attraverso fotocopie, registrazione o altri metodi, senza il
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portò via il direttore, sparando ghiaietta con le ruote posteriori. - Mi sa... - fece il dottor Pastori, prendendo a braccetto Melchiorre. - ...Mi sa
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altre ne ha combinate, quel delinquente. - Io l'ho sempre sospettato. - Con quella faccia... - Che bel furbastro. - E non solo lui, anche gli altri
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quell'uomo vanesio che le regalava odiosissime rose gialle e che cambiava la ragazza con la stessa noncuranza con cui si cambiano i vestiti usati. La contessa
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son diventati tutti matti! Mi guardavano con certi occhi... e dicevano certe cose... Cose da pazzi! Sono pericolosi, signor direttore! - Grazie
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testa. - C'è... il mio cane? - Sì, però... - Però che? È ferito? È malato? - No, no. Ma c'è qualcun altro con - Qualcun altro? Ma chi? - Andiamo, su
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amici, ma che non ci voleva più andare perché aveva litigato con la fidanzata. Poi tirò fuori un enorme cabaret di pasticcini e due bottiglie di spumante
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, li rimorchiò fino allo studio del direttore e bussò con discrezione alla porta. Da dentro giunse un perentorio: - Chi è? - Sono io, signor direttore
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VILLA FELICE CENTRO DI ACCOGLIENZA e la confrontò con un bigliettino spiegazzato che aveva tirato fuori da una tasca dei jeans. Fece qualche passo in
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che l'acqua sia alla giusta temperatura. E tenere la testa del bambino con molta cura, quando gli fai il bagnetto. Te la senti di provare? Così
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, levandosi di colpo in piedi e precipitandosi affannosamente su per le scale con tutta l'agilità che consentivano le vecchie gambe, mentre si
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rispondersi senza successo. Anche con la piccola in braccio, anche a piedi - ammesso che non avesse un'auto ad aspettarla in strada con il motore acceso
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IL DOTTOR PASTORI uscì dalla camera, immerso nei suoi pensieri, e quasi si scontrò con la ragazza, che aspettava quietamente fuori della porta. - Ah
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misura d'uomo. Per farlo sempre meglio, conta anche sulla generosità di chi l'ha scelta con fiducia. Contribuire, con eventuali lasciti o donazioni, al
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) il divieto di trattenere con sé animali domestici di qualunque tipo Lì, ........ Firma per accettazione (giorno, mese, anno)
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lo prese per un sì pieno e accelerò i preparativi. Quella sera stessa, prima che l'edicola chiudesse, vi entrò con il cane e una grossa valigia
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doleva dentro con uno spasimo da pugnalata. Doveva essere solo uno scherzo dell'immaginazione - si ripeteva - perché il suo cane adesso se ne stava al
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LA PORTA fu aperta all'improvviso, senza che nessuno avesse prima bussato o chiesto il permesso di entrare. Con passo pesante e strascicato qualcuno
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, anche se avrebbe preferito starsene in disparte. Ma, a quel che sembrava, non era possibile star soli con i propri pensieri, a Villa Felice. - E così
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inselvatichiti, avevano stretto amicizia con le erbacce e i rampicanti d'ogni tipo. Il parco di Villa Felice sembrava adesso a un bosco, o meglio a una giungla
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- BUONGIORNO dottor Casnaghi. Buongiorno dottor Pastori - salutò la Maria Pia sulla porta dell'ambulatorio. Un uomo allampanato, con camice
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ERANO TUTTI RACCOLTI nella piccola cappella di Villa Felice, con addosso il vestito buono e dentro una grande tristezza, per dare l'estremo saluto a
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dalla cattiva sorte. - Disturbo? - Il professore alzò il capo e vide che era la Pinuccia, con un sorriso imbarazzato sulle labbra e il lavoro a maglia
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Virgilio Zambelli andò avanti a leggere con la sua bella voce da baritono e gli sembrava d'essere ancora al liceo, a far lezione davanti ai suoi
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L' ERNESTO, con il suo largo corpaccione, stava davanti alla porta, pronto a ritardare un'eventuale visita a sorpresa della Maria Pia. Argo, promosso
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lavoro. Con un secco colpo di forbici tagliò via un dito al guanto di gomma, lo infilò sul collo di una bottiglietta di birra e lo fissò con un
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si sta parlando... - Mi ascolti, signor Martelli, - riprese il direttore, con voce suadente - lei deve valutare la mia proposta da un'altra
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piegata in una smorfia, le narici vibranti di disprezzo. Con calcolata lentezza avanzò fino al centro della stanza, implacabilmente sicuro di sé. I
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maresciallo con orgoglio. - Noi ci sappiamo fare coi bambini. Potremmo tirarne su un esercito, di questi poppanti. - Sì, sì. Non ne dubito. Ma domani
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